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Buono pasto Day, la soluzione perfetta, una semplice scelta che porta con sé tanti vantaggi per le aziende e i loro dipendenti.
Buoni Pasto

Buono pasto, a chi conviene? 1: alle aziende.

Pubblichiamo alcuni post sui vantaggi e il funzionalemento dei buoni pasto, da diversi punti i vista. Cominciamo dalle aziende. Cioè da chi i buoni pasto li acquista.
Già, le aziende acquistano i “ticket” dalle società emettitrici per il loro personale. Ma perché? Non farebbero prima a dare ai lavoratori dei soldi in più nella busta paga? Perché con i buoni pasto le aziende risparmiano fino all’84%! Il buono pasto è considerato per legge un “servizio sostitutivo di mensa” e come tale è esente (fino a 5,29 euro per buono) da tutte le tasse, i contributi, le rate di tredicesima, quattordicesima, ferie e TFR che gravano sul reddito da lavoro dipendente. In più i buoni sono completamente detraibili, IVA compresa. Qui trovate i dettagli.
In pratica: per dare 5,29 euro a un dipendente come indennità di mensa in busta paga, un’impresa ne spenderebbe in realtà 9,98. Con i ticket ne spende 5,29, che possono diventare anche meno grazie alle convenzioni, e in più detrae la spesa. Per di più, offre ai dipendenti un servizio di solito molto apprezzato. Perché? Per motivi “paralleli”. Che vedremo nel prossimo post.


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2 Commenti

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    • Quello di cui parla lei è un aumento di stipendio, un’altra cosa. Il buono pasto è un servizio sostitutivo di mensa, un contributo da parte dell’azienda alla pausa pranzo del lavoratore. Il buono pasto certamente non preclude altre misure di benessere, come un aumento di stipendio, per esempio.

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