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Buono pasto Day, la soluzione perfetta, una semplice scelta che porta con sé tanti vantaggi per le aziende e i loro dipendenti.
Banco Alimentare una box della spesa solidale con i buoni pasto Day
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I costi invisibili dello spreco alimentare: sociali, economici e ambientali

Lo spreco alimentare è una questione complessa, con ricadute economiche, ambientali e sociali che troppo spesso passano inosservate. Eppure, ridurre lo spreco non significa solo evitare che il cibo finisca nella spazzatura: significa anche dare valore a una risorsa preziosa, combattere le disuguaglianze e contribuire a un’economia più sostenibile. In un’intervista pubblicata su Food, il magazine di riferimento per l’industria e il retail alimentare, la Fondazione Banco Alimentare ETS ha raccontato le tante sfaccettature di questo tema, su cui lavora da oltre trent’anni trasformando lo scarto in valore.

Il costo economico del cibo sprecato

Lo spreco alimentare è, prima di tutto, produzione inutilizzata: risorse già impiegate – tempo, lavoro, energia – che non generano alcun valore. A questo si sommano i costi dello smaltimento: cibo ancora perfettamente consumabile che finisce in discarica, con conseguenze economiche non solo per i produttori, ma per l’intera collettività. Alle perdite si aggiunge l’impossibilità, per le imprese, di valorizzare prodotti già realizzati, alimentando un circolo vizioso di spreco e inefficienza.

L’impatto ambientale: emissioni e cambiamento climatico

Lo spreco alimentare ha un impatto ambientale diretto. Quando il cibo viene scartato, si generano emissioni di gas serra – tra le principali cause del cambiamento climatico. Solo nel 2024, il recupero di 46 mila tonnellate di alimenti da parte del Banco Alimentare ha evitato l’emissione di 80 mila tonnellate di CO₂. Un dato che dà la misura concreta del potenziale positivo legato al recupero delle eccedenze.

Il paradosso sociale dello spreco

Ma lo spreco alimentare è anche, forse soprattutto, un problema sociale. Nel mondo oltre 800 milioni di persone soffrono la fame, mentre un terzo del cibo prodotto ogni anno viene gettato. Questo paradosso colpisce in modo particolare nei contesti più agiati, rendendo lo spreco un fattore che amplifica le disuguaglianze. In Italia, oltre 5,7 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta e molte di loro sperimentano un’insicurezza alimentare concreta: l’impossibilità di accedere con continuità a cibo sicuro e adeguato.

In questo scenario, l’azione del Banco Alimentare non si limita a fornire assistenza materiale. Recuperare e ridistribuire le eccedenze significa anche riconoscere la dignità dell’altro, permettere alle persone di sentirsi meno escluse, offrire una possibilità concreta di riscatto. Il cibo non ha solo valore economico o nutrizionale: è cultura, relazione, identità. Ed è, per chi vive una situazione di difficoltà, un sostegno tangibile anche sul piano umano.

Le iniziative di Day contro lo spreco alimentare

Anche Day è al fianco del Banco Alimentare nel contrasto allo spreco e nella lotta alla povertà alimentare. Con l’iniziativa Spesa Solidale, già da qualche anno i buoni pasto elettronici possono essere usati non solo per sé, ma anche per donare cibo a chi ne ha bisogno. Basta accedere alla piattaforma dedicata creata in collaborazione con to.market, scegliere una box o singoli prodotti alimentari e completare l’acquisto come per una normale spesa online. Alle consegne pensa Day, il Banco Alimentare riceve gli alimenti e li distribuisce tramite la sua rete solidale.

L’impegno di Day per ridurre lo spreco alimentare non si ferma qui. Con Last Minute Sotto Casa, promuove il recupero delle eccedenze anche nei negozi di prossimità. Grazie a un’app dedicata, i commercianti possono gestire in modo semplice e rapido le scadenze dei prodotti, offrire quelli prossimi alla scadenza a prezzo ridotto attraverso un volantino digitale generato automaticamente e diffuso nella zona, oppure donarli alle associazioni di volontariato del territorio. Una soluzione pratica e vantaggiosa, che aiuta a salvare cibo ancora buono, sostenere chi è in difficoltà e incoraggiare consumi più responsabili. E che permette anche ai negozi di ridurre le perdite, trasformando lo spreco in opportunità.

Un gesto quotidiano, un cambiamento possibile

Ogni alimento recuperato può avere una seconda vita: nei pacchi distribuiti, nei pasti condivisi nelle case-famiglia, nei piccoli gesti che ogni giorno aiutano le persone a ritrovare forza, dignità e senso di appartenenza.

Recuperare il cibo, quindi, va ben oltre una questione di efficienza: è un atto di giustizia sociale e ambientale, un modo concreto per ridare valore a ciò che troppo spesso viene dimenticato.

#Consumo Consapevole

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