TAG: #Consumo Consapevole

Banco alimentare spesa solidale con i buoni pasto day
Luglio 03, 2025
Buoni Pasto

I costi invisibili dello spreco alimentare: sociali, economici e ambientali

Lo spreco alimentare è una questione complessa, con ricadute economiche, ambientali e sociali che troppo spesso passano inosservate. Eppure, ridurre lo spreco non significa solo evitare che il cibo finisca nella spazzatura: significa anche dare valore a una risorsa preziosa, combattere le disuguaglianze e contribuire a un'economia più sostenibile. In un’intervista pubblicata su Food, il magazine di riferimento per l’industria e il retail alimentare, la Fondazione Banco Alimentare ETS ha raccontato le tante sfaccettature di questo tema, su cui lavora da oltre trent’anni trasformando lo scarto in valore. Il costo economico del cibo sprecato L'impatto ambientale emissioni e cambiamento climatico Il paradosso sociale dello spreco Le iniziative di Day contro lo spreco alimentare Un gesto quotidiano, un cambiamento possibile Il costo economico del cibo sprecato Lo spreco alimentare è, prima di tutto, produzione inutilizzata: risorse già impiegate – tempo, lavoro, energia – che non generano alcun valore. A questo si sommano i costi dello smaltimento: cibo ancora perfettamente consumabile che finisce in discarica, con conseguenze economiche non solo per i produttori, ma per l’intera collettività. Alle perdite si aggiunge l’impossibilità, per le imprese, di valorizzare prodotti già realizzati, alimentando un circolo vizioso di spreco e inefficienza. L’impatto ambientale: emissioni e cambiamento climatico Lo spreco alimentare ha un impatto ambientale diretto. Quando il cibo viene scartato, si generano emissioni di gas serra – tra le principali cause del cambiamento climatico. Solo nel 2024, il recupero di 46 mila tonnellate di alimenti da parte del Banco Alimentare ha evitato l’emissione di 80 mila tonnellate di CO₂. Un dato che dà la misura concreta del potenziale positivo legato al recupero delle eccedenze. Il paradosso sociale dello spreco Ma lo spreco alimentare è anche, forse soprattutto, un problema sociale. Nel mondo oltre 800 milioni di persone soffrono la fame, mentre un terzo del cibo prodotto ogni anno viene gettato. Questo paradosso colpisce in modo particolare nei contesti più agiati, rendendo lo spreco un fattore che amplifica le disuguaglianze. In Italia, oltre 5,7 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta e molte di loro sperimentano un’insicurezza alimentare concreta: l’impossibilità di accedere con continuità a cibo sicuro e adeguato. In questo scenario, l’azione del Banco Alimentare non si limita a fornire assistenza materiale. Recuperare e ridistribuire le eccedenze significa anche riconoscere la dignità dell’altro, permettere alle persone di sentirsi meno escluse, offrire una possibilità concreta di riscatto. Il cibo non ha solo valore economico o nutrizionale: è cultura, relazione, identità. Ed è, per chi vive una situazione di difficoltà, un sostegno tangibile anche sul piano umano. Le iniziative di Day contro lo spreco alimentare Anche Day è al fianco del Banco Alimentare nel contrasto allo spreco e nella lotta alla povertà alimentare. Con l’iniziativa Spesa Solidale, già da qualche anno i buoni pasto elettronici possono essere usati non solo per sé, ma anche per donare cibo a chi ne ha bisogno. Basta accedere alla piattaforma dedicata creata in collaborazione con to.market, scegliere una box o singoli prodotti alimentari e completare l’acquisto come per una normale spesa online. Alle consegne pensa Day, il Banco Alimentare riceve gli alimenti e li distribuisce tramite la sua rete solidale. L’impegno di Day per ridurre lo spreco alimentare non si ferma qui. Con Last Minute Sotto Casa, promuove il recupero delle eccedenze anche nei negozi di prossimità. Grazie a un’app dedicata, i commercianti possono gestire in modo semplice e rapido le scadenze dei prodotti, offrire quelli prossimi alla scadenza a prezzo ridotto attraverso un volantino digitale generato automaticamente e diffuso nella zona, oppure donarli alle associazioni di volontariato del territorio. Una soluzione pratica e vantaggiosa, che aiuta a salvare cibo ancora buono, sostenere chi è in difficoltà e incoraggiare consumi più responsabili. E che permette anche ai negozi di ridurre le perdite, trasformando lo spreco in opportunità. Un gesto quotidiano, un cambiamento possibile Ogni alimento recuperato può avere una seconda vita: nei pacchi distribuiti, nei pasti condivisi nelle case-famiglia, nei piccoli gesti che ogni giorno aiutano le persone a ritrovare forza, dignità e senso di appartenenza. Recuperare il cibo, quindi, va ben oltre una questione di efficienza: è un atto di giustizia sociale e ambientale, un modo concreto per ridare valore a ciò che troppo spesso viene dimenticato.
Obiettivi sviluppo sostenibile Up Day
Giugno 03, 2025
News

Agenda 2030: il piano dell’ONU per un mondo migliore

Nel settembre 2015, i leader di 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, tra cui l’Italia, hanno adottato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: un piano d’azione globale nato per affrontare le grandi sfide del nostro tempo, migliorare la vita delle persone e proteggere il pianeta. Questo documento ha segnato un punto di svolta nel modo in cui affrontiamo le grandi sfide del nostro tempo, riconoscendo che il modello di sviluppo tradizionale – spesso basato sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali e su profonde disuguaglianze sociali – non è più sostenibile. L’idea alla base è semplice, ma ambiziosa: soddisfare i bisogni del presente senza compromettere quelli delle generazioni future. Per riuscirci è necessario agire contemporaneamente su tre grandi fronti: ambiente, economia e società. 17 Obiettivi per un futuro più equo e sostenibile L'Italia e la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile Bilancio a metà percorso: progressi, ritardi e sfide globali L'impegno concreto di Day: responsabilità e impatto positivo Un cambiamento possibile se agiamo insieme 17 Obiettivi per un futuro più equo e sostenibile Il cuore dell’Agenda è costituito da 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (o SDGs, Sustainable Development Goals), articolati in 169 traguardi da raggiungere entro il 2030. Questi obiettivi coprono una vasta gamma di temi, tra cui la lotta alla povertà e alla fame, l’accesso all’istruzione e alla salute, l’uguaglianza di genere, l’energia pulita, l’innovazione, la giustizia sociale, la protezione dell’ambiente e il contrasto al cambiamento climatico. Ciò che rende questi obiettivi innovativi è la loro visione interconnessa: ogni traguardo è legato agli altri e nessuna sfida può essere risolta in modo isolato. Ad esempio, non si può parlare di salute senza considerare l’accesso all’acqua pulita o di crescita economica senza tener conto della sostenibilità ambientale. L’Agenda vale per tutti i Paesi, ricchi e poveri, e coinvolge governi, imprese, enti locali, scuole, associazioni e cittadini. L'Italia e la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile Ogni paese ha il compito di tradurre gli obiettivi dell’Agenda 2030 in politiche concrete. In Italia, questa responsabilità è affidata alla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, che coordina le azioni di governo, regioni, comuni e società civile. Questo approccio si integra con strumenti fondamentali come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il Piano per la Transizione Ecologica, creando sinergie tra innovazione, inclusione sociale e tutela ambientale. Anche il mondo imprenditoriale e il terzo settore sono chiamati a dare un contributo attivo, perché solo attraverso la collaborazione di tutti gli attori della società è possibile raggiungere gli obiettivi prefissati. Bilancio a metà percorso: progressi, ritardi e sfide globali A quasi dieci anni dalla sua adozione, il bilancio dell’Agenda 2030 mostra luci e ombre. A livello globale, si registrano alcuni progressi significativi: la mortalità infantile è in calo, l’accesso all’acqua potabile è migliorato, le fonti di energia rinnovabile sono aumentate e la povertà estrema si è ridotta. Anche in Italia ci sono stati miglioramenti in diversi ambiti, come salute, alimentazione sostenibile, educazione, uguaglianza di genere, innovazione, consumo responsabile e azioni contro il cambiamento climatico. Ma restano ancora delle gravi criticità: in molte aree il divario sociale si amplia, la povertà cresce, l’accesso alle risorse idriche non è equo e la tutela degli ecosistemi è ancora troppo debole. La pandemia di COVID-19 e le crisi geopolitiche degli ultimi anni hanno rallentato molti progressi, rendendo ancora più urgente un’azione condivisa e coordinata. L'impegno concreto di Day: responsabilità e impatto positivo Day ha scelto di fare propria la visione dell’Agenda 2030, trasformandola in un impegno concreto attraverso un modello d’impresa responsabile. Nel 2023 è diventata Società Benefit: un tipo di azienda che, oltre agli obiettivi economici, persegue finalità di beneficio comune, con l’obiettivo di generare impatti positivi sulle persone, sulle comunità e sull’ambiente. In questa prospettiva, Day ha individuato nove Obiettivi di Sviluppo Sostenibile su cui concentrarsi in modo diretto: Parità di genere (obiettivo 5) Lavoro dignitoso e crescita economica (obiettivo 8) Imprese, innovazione e infrastrutture (obiettivo 9) Ridurre le diseguaglianze (obiettivo 10) Città e comunità sostenibili (obiettivo 11) Consumo e produzione responsabili (obiettivo 12) Lotta contro il cambiamento climatico (obiettivo 13) Vita sulla terra (obiettivo 15) Partnership per gli obiettivi (obiettivo 17) Day traduce questi impegni in azioni concrete: con il welfare aziendale contribuisce al benessere dei lavoratori e al loro equilibrio tra vita professionale e privata. Promuove una sana alimentazione grazie alla propria rete territoriale di affiliati e favorisce l’inclusione sociale attraverso servizi digitali che raggiungono anche le fasce più fragili della popolazione. E poi investe nella democratizzazione della cultura, sostenendo progetti che rendono accessibili arte e conoscenza a chi ha meno opportunità. Come Società Benefit, Day è tenuta a rendere conto del proprio operato in modo trasparente: ogni anno pubblica una Relazione d’Impatto che documenta risultati e iniziative in ambito ambientale, sociale ed economico. Questo processo è supervisionato da un Responsabile dell’Impatto, una figura indipendente incaricata di garantire che la strategia aziendale resti coerente con gli obiettivi di beneficio comune. Un cambiamento possibile, se agiamo insieme L’Agenda 2030 è più di un insieme di buoni propositi: è una guida concreta per affrontare sfide globali attraverso azioni locali. Ci ricorda che ogni gesto conta, dalle scelte politiche ai comportamenti quotidiani, e che il futuro dipende da una responsabilità condivisa. Nessuno si salva da solo: solo con la collaborazione tra governi, imprese e cittadini possiamo provare a costruire un mondo più giusto, sicuro e sostenibile. Il percorso è complicato, ma è una grande opportunità per ripensare il nostro modo di vivere e di collaborare.
Economia Circolare mani che sostengono il mondo
Maggio 27, 2025
News

Economia circolare: niente si spreca, tutto si trasforma

Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di economia circolare come soluzione ai problemi ambientali. Ma sappiamo davvero di cosa si tratta? E soprattutto, in cosa è diversa dal modello economico a cui siamo abituati? Il sistema economico tradizionale è di tipo "lineare": si produce, si consuma e si getta. Fine della storia. L’economia circolare cambia completamente prospettiva. L’idea di fondo è semplice: niente sprechi, più riuso. I materiali non vengono buttati via dopo l’uso, ma tornano a essere utili, attraverso il riciclo, la riparazione o la rigenerazione. In pratica, si tratta di ripensare il modo in cui produciamo e consumiamo: progettare oggetti facili da smontare e riparare, creare filiere di raccolta e riciclo più efficienti e scegliere processi produttivi che abbiano un impatto minimo sull’ambiente. È un modo per dare nuova vita alle risorse, ridurre l’inquinamento e avvicinarsi a uno stile di vita più sostenibile. La sostenibilità ambientale è una sfida cruciale per garantire un futuro vivibile alle prossime generazioni. L’economia circolare gioca un ruolo fondamentale in questo percorso: aiuta a ridurre i rifiuti, promuove un uso più efficiente delle risorse naturali e alleggerisce la pressione sugli ecosistemi. In un certo senso contribuisce anche alla conservazione della biodiversità e alla salute del pianeta. Riuso, riciclo e rigenerazione: i tre pilastri dell’economia circolare L’economia circolare si basa su tre azioni fondamentali: riuso, riciclo e rigenerazione. Vediamole più da vicino. Il riuso punta a dare una seconda vita agli oggetti, evitando che finiscano prematuramente tra i rifiuti. Sempre più aziende offrono servizi di riparazione certificata per elettronica, abbigliamento o mobili, rendendo più facile riutilizzare anziché buttare. Anche il mercato dell’usato e del noleggio cresce, offrendo alternative più sostenibili all’acquisto del nuovo. Il riciclo trasforma i materiali di scarto in nuove risorse. La plastica diventa nuovi imballaggi, i metalli vengono fusi per essere riutilizzati e i rifiuti organici si trasformano in compost, un fertilizzante naturale. Ogni materiale ha il suo percorso, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: recuperare valore da ciò che altrimenti verrebbe sprecato. Infine c’è la rigenerazione che porta il concetto ancora oltre: qui gli scarti diventano materie prime di qualità. Alcune aziende usano ritagli di tessuto per creare nuovi abiti, altre trasformano trucioli di legno in mobili di design. Anche i componenti elettronici possono essere smontati, puliti e riutilizzati in nuovi dispositivi. È un modo intelligente per valorizzare ciò che già abbiamo, riducendo al minimo la necessità di nuove risorse.  Cartiera: economia circolare che crea valore L’economia circolare non è solo una risposta alla crisi ambientale: può diventare anche un motore di inclusione sociale e rigenerazione dei territori. È in questa direzione che va l’impegno di Day che, in quanto Società Benefit, sostiene progetti capaci di unire sostenibilità, innovazione e attenzione concreta alle persone, in particolare a chi si trova in condizioni di fragilità. Un esempio è la collaborazione con Cartiera, un laboratorio di moda etica fondato nel 2017 a Marzabotto, all’interno dell’ex cartiera di Lama di Reno. Qui prende vita un modello virtuoso di artigianato circolare: Cartiera recupera materiali di altissima qualità — pelli pregiate, tessuti e scampoli provenienti dalle filiere produttive di grandi marchi della moda, dell’arredamento e dell’automotive — trasformandoli in accessori unici, realizzati a mano con cura e competenza. Nulla viene sprecato: ciò che per l’industria sarebbe scarto, qui diventa risorsa e occasione di rinascita. L’offerta di Cartiera è ampia e in costante evoluzione: borse, zaini, portadocumenti, pochette, portachiavi — tutti realizzati seguendo le tecniche della tradizione artigianale italiana. Ogni creazione è il risultato di un sapere tecnico preciso e di una visione sostenibile, che guarda al design senza dimenticare la responsabilità verso l’ambiente. Ma Cartiera è anche un’impresa sociale dove lavorano migranti, rifugiati e persone in situazione di svantaggio, affiancate da maestri pellettieri ed esperti artigiani. Il laboratorio nasce dalla collaborazione tra la cooperativa sociale Lai-momo e l’Ethical Fashion Initiative dell’ONU, con l’obiettivo di unire lavoro dignitoso, integrazione e sostenibilità. Tra i partner che hanno scelto di sostenere e valorizzare questa realtà c’è anche Day, che ha commissionato a Cartiera accessori personalizzati, contribuendo allo sviluppo di un modello produttivo etico e a basso impatto. Questa collaborazione riflette un impegno più ampio: Day è una Società Benefit, cioè un’impresa che ha scelto di integrare nel proprio statuto finalità ambientali e sociali accanto agli obiettivi economici. Significa operare ogni giorno per creare un impatto positivo e duraturo, mettendo al centro il benessere delle persone, la tutela dell’ambiente e il valore della collaborazione. Un modo concreto per dimostrare che un’impresa può crescere facendo la differenza, non solo nei bilanci, ma anche nella vita delle comunità.
PIRAMIDE ALIMENTARE: MANGIARE SANO CONSAPEVOLMENTE
Luglio 18, 2024
Buoni Pasto

Piramide alimentare: mangiare sano consapevolmente

La piramide alimentare è un modello nutrizionale ideato per spiegare in maniera facile e intuitiva la composizione degli alimenti cardine della dieta mediterranea. Con questa vengono elencati i cibi da consumare e in quali quantità: per rendere facile la comprensione dello schema, è stato pensato quindi di creare una struttura a piramide - nella quale inserire in base alle proporzioni gli ingredienti necessari per una corretta alimentazione. Dimentichiamo quindi diete stressanti, regimi alimentari estremi e il detox; seguendo lo schema della piramide alimentare si promette uno stile di vita sano e bilanciato. La piramide alimentare come funziona Piramide alimentare : i 6 livelli Una soluzione per mangiare sano Come funziona? Il modello della piramide alimentare è piuttosto intuitivo, ma analizziamo velocemente come funziona. Grazie alla struttura piramidale, il procedimento è semplice: gli alimenti che stanno alla base della piramide sono quelli privilegiati e di cui il consumo deve essere maggiore. Salendo verso il vertice della figura, la quantità e la cadenza settimanale di assunzione degli alimenti si riduce. Ciò che si trova nella punta - per esempio - saranno gli ingredienti da mangiare settimanalmente con una cadenza più sporadica. Ma quali sono gli alimenti inseriti nella piramide alimentare? La risposta sta alla base della composizione della dieta mediterranea. Gli alimenti si ripartiscono in un 50/60% di carboidrati, 20/30% circa di grassi e un 10% dalle proteine. Piramide alimentare: i 6 livelli La piramide alimentare si struttura su 6 livelli principali, che sono: Alla base troviamo gli alimenti vegetali, ovvero frutta e verdura. Questi vanno consumati circa 5 volte al giorno, cercando di seguire le regole di stagionalità. Un ottimo consiglio è quello di consumare le verdure crude o preparate con metodi cottura leggeri, come al vapore o al forno. Nel secondo livello la piramide ospita i glucidi - o carboidrati complessi. Pasta, pane, riso e tutti i cereali sono importanti per favorire energia al nostro cervello e a tutto il corpo. Si consiglia un consumo dalle 4 alle 6 porzioni al giorno, preferendo quelli integrali o a basso indice glicemico. A metà del modello piramidale - al terzo posto - si posizionano i grassi o condimenti. Vanno consumate circa 2/3 porzioni a dì, in particolare l’olio extravergine di oliva. Altre fonti possono essere la frutta secca, l’avocado e i semi. Al quarto livello troviamo latte, formaggi e yogurt - per apportare all’organismo una buona dose di calcio. Consuma circa 2/3 porzioni di questi alimenti, preferendo i formaggi magri e leggeri. Quasi al vertice troviamo le proteine, ovvero carne, pesce, uova e legumi. Questi alimenti sono fondamentali per i muscoli, da consumare non troppo spesso - circa 1 o 2 volte al giorno. Al vertice della piramide, infine, gli alimenti che vanno mangiati più sporadicamente. Sono dolci, snack, bevande zuccherate, insaccati e alcolici. Nessuno li demonizza, ma fai attenzione al consumo eccessivo di questi alimenti. Una soluzione per mangiare sano Se vuoi seguire un’alimentazione improntata sulla dieta mediterranea e la piramide alimentare - ma hai pochissimo tempo per organizzarti e cucinare - Nutribees potrebbe essere una soluzione importante. Compilando il test nutrizionale gratuito e inserendo alcuni dati sulla tua condizione fisica, ti verranno consigliati i piatti più adatti alle tue esigenze. Ogni settimana il servizio propone una scelta di più di 40 piatti a settimana, preparati da executive chef secondo la regola del piatto sano e i principi della dieta mediterranea. Con Nutribees puoi ordinare quando vuoi e pagare con i buoni pasto Day.  Qui trovi maggiori informazioni su come pagare la tua spesa online nella app Buoni Up Day .
Ristorazione green: buon cibo e sostenibilità, una combinazione possibile.
Aprile 12, 2024
Buoni Pasto

Ristorazione green: buon cibo e sostenibilità, una combinazione possibile

Cosa significa davvero essere un ristorante sostenibile? E cosa fa un ristorante per guadagnarsi questa etichetta? Ve lo spieghiamo meglio nell’articolo che trovate di seguito. Negli ultimi anni, l'interesse per la sostenibilità è cresciuto in modo esponenziale in vari settori, compreso quello del mondo della ristorazione. I consumatori sono sempre più consapevoli dell'impatto ambientale delle loro scelte alimentari e desiderano sostenere attivamente le aziende che adottano pratiche sostenibili. Un ristorante sostenibile fa del suo meglio per utilizzare ingredienti locali e di stagione. Questo non solo riduce l'impatto ambientale legato al trasporto, ma supporta anche i produttori locali e promuove la diversità biologica. I menù stagionali consentono ai cuochi di sfruttare al massimo la freschezza e il sapore degli ingredienti, garantendo un'esperienza culinaria superba. Riduzione dello Spreco Alimentare Risparmio Energetico e Utilizzo di Energia Rinnovabile Educazione e Coinvolgimento della Comunità Ristorazione sostenibile 360: il progetto dell’Emilia Romagna   Riduzione dello Spreco Alimentare La riduzione dello spreco alimentare è una priorità fondamentale per un ristorante sostenibile. Questo può essere realizzato attraverso pratiche come il monitoraggio attento delle scorte, la porzionatura accurata dei piatti e l'offerta di opzioni di ridistribuzione degli avanzi. Alcuni ristoranti sperimentano anche tecniche di conservazione avanzate, come la fermentazione e la liofilizzazione, per prolungare la durata di conservazione degli alimenti. Un'altra caratteristica chiave di un ristorante sostenibile è la promozione di opzioni alimentari a base vegetale. Ridurre il consumo di carne può contribuire significativamente a ridurre l'impatto ambientale complessivo dell'industria alimentare. I ristoranti sostenibili non necessariamente rinunciano alla carne del tutto, ma offrono una gamma diversificata di piatti che mettono in risalto verdure, legumi e cereali integrali.   Risparmio Energetico e Utilizzo di Energia Rinnovabile L'efficienza energetica è un'altra area in cui i ristoranti sostenibili si distinguono. Ciò può includere l'adozione di apparecchiature a basso consumo energetico, l'ottimizzazione dei sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell'aria e l'investimento in energia rinnovabile, come pannelli solari o turbine eoliche. Ridurre il consumo energetico non solo aiuta l'ambiente, ma può anche ridurre i costi operativi a lungo termine. Un ristorante sostenibile si impegna anche nella gestione responsabile delle risorse idriche. Questo può significare l'installazione di dispositivi a basso flusso per rubinetti e docce, nonché l'implementazione di pratiche per la raccolta e il riutilizzo delle acque piovane. La riduzione dello spreco idrico è cruciale per proteggere le risorse idriche locali.   Educazione e coinvolgimento della comunità Infine, un ristorante sostenibile cerca di educare e coinvolgere la comunità sulle questioni legate alla sostenibilità alimentare. Questo può essere fatto attraverso eventi educativi, workshop culinari e collaborazioni con organizzazioni ambientali locali. Inoltre, alcuni ristoranti possono coinvolgere attivamente i propri clienti, incoraggiandoli ad adottare comportamenti più sostenibili anche al di fuori del ristorante. I buoni pasto Up Day e l’app Buoni Up Day offrono la possibilità di fare una pausa pranzo salutare e consapevole e di individuare i locali sostenibili di interesse, grazie al filtro PAUSA SANA disponibile sulla app e di scegliere quello più adatto ad uno stile di vita sano e ad un’equilibrata alimentazione.   In conclusione, un ristorante sostenibile non è solo un luogo dove si gusta del buon cibo, ma è anche un punto di riferimento per pratiche alimentari che rispettano l'ambiente e promuovono un futuro più sostenibile per tutti. Attraverso un impegno concreto e continuo, questi ristoranti dimostrano che è possibile coniugare gusto, qualità e responsabilità ambientale in un'unica esperienza culinaria straordinaria.   Ristorazione sostenibile 360: il progetto dell’Emilia Romagna RS360 è un programma volontario di certificazione per la ristorazione regionale, adatto ad ogni tipo di ristorante dell’Emilia Romagna. È un’opportunità per il ristoratore di condividere con trasparenza i propri impegni responsabili ai clienti ed avrà la possibilità di valutare e misurare le proprie prestazioni di sostenibilità, anticipando così le sfide del futuro. RS360 è un programma inclusivo, composto da membri della comunità tecnico-scientifica del settore, che ne garantisce la solidità ed il continuo adeguamento alle più avanzate conoscenze. Un video esplicativo di questo progetto : https://youtu.be/HpdEgOLOr6w  
Combattere lo spreco alimentare: l'impegno per un futuro sostenibile
Febbraio 06, 2024
News

Combattere lo spreco alimentare: l’impegno per un futuro sostenibile

Il 5 febbraio 2024, si è svolta l’11^ Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare. In questo post, esploreremo le cause dello spreco alimentare, i suoi effetti negativi e come possiamo tutti contribuire a ridurlo. Il report dell'Osservatorio Waste Watcher International Cause dello spreco alimentare Come possiamo ridurre lo spreco alimentare Last Minute Sotto Casa, il cibo non si butta Sprecometro, per misurare lo spreco di cibo al ristorante Il report dell’Osservatorio Waste Watcher International Lo spreco alimentare è una problematica globale che richiede l'impegno da parte di ciascuno di noi, per poter essere affrontato in modo efficace. Ogni anno, tonnellate di cibo vengono gettate, contribuendo non solo ad una perdita economica, ma anche a gravi impatti sull'ambiente e sulla sicurezza alimentare. In Italia si continua a buttare via notevoli quantità di cibo. Lo spreco alimentare lungo la filiera, da quanto emerge dal report dell'Osservatorio Waste Watcher International con i dati del "Caso Italia" 2024, ammonta a 13,155 miliardi di euro ed è pari a 4,207 milioni di tonnellate di cibo gettato via. “È una somma che si attesta un po’ sotto un punto percentuale di Pil di valore economico e la maggior parte si concentra nello spreco domestico”, spiega il professor Andrea Segrè, presidente di Waste Watchers International Osservatorio Zero Spreco. Dal rapporto, infatti, emerge come oltre 800milioni di euro di cibo siano stati gettati via direttamente dai produttori, e una somma analoga. Nel dettaglio, negli ultimi 7 giorni ognuno italiano ha sprecato ben 566,3 grammi di cibo, circa 40 grammi in più rispetto allo scorso anno. Cause dello spreco alimentare Una delle prime cause dello spreco alimentare è sicuramente la sovrapproduzione: La produzione eccessiva di cibo sono spesso causate da previsioni errate della domanda o da standard estetici elevati che portano alla scelta di prodotti perfetti esteticamente ma con una breve durata di conservazione. Un altro importante fattore da tenere monitorato riguarda le scorte eccessive nelle case e nei ristoranti: molte persone tendono ad acquistare più cibo di quanto effettivamente consumano, portando a eccessi nelle dispense e nei frigoriferi. Dall’Osservatorio in realtà, emerge che ristorati, pizzerie, locali e botteghe sprecano meno rispetto a quanto non si faccia a casa. L’attenzione è alta sia nei negozi di alimentari, sia nei ristoranti e nei locali. Come possiamo ridurre lo spreco alimentare Il maggior spreco di cibo avviene nelle nostre case e spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto. Seguire dei piccoli accorgimenti e poche regole, può aiutarci a ridurlo sensibilmente. Pianificare gli acquisti: Prima di recarsi al supermercato, possiamo fare una lista degli alimenti necessari e acquistare solo ciò che si prevede di consumare. Scegliere cibi "anti-spreco": Optare per frutta e verdura imperfette o confezioni a ridotto costo in quanto prossime alla scadenza può aiutare a ridurre lo spreco. Conservare e riciclare: Imparare a conservare correttamente gli alimenti e riciclare gli avanzi può estendere la loro durata e ridurre gli sprechi. Last Minute Sotto Casa, il cibo non si butta Uno strumento concreto con cui ci impegniamo a combattere lo spreco alimentare è la soluzione digitale LMSC (Last Minute Sotto Casa), parte dell’ecosistema Up Day, che consente ai supermercati di monitorare con rapidità e precisione i prodotti alimentari che si avvicinano alla data di scadenza. Il nostro sistema, ogni mattino, segnala agli addetti presso i punti vendita quali prodotti stanno per raggiungere la data di scadenza. In pochi minuti il personale sarà in grado di identificarli, toglierli dagli scaffali, metterli in sconto e – in modo totalmente automatico – trasformare questi prodotti in un ‘volantino digitale’ pronto ad essere recapitato sugli smartphone dei cittadini prossimi al supermercato, con i prodotti offerti a prezzo dimezzato! Più di 2milioni di notifiche sono già state inviate, negli anni, consentendo ai cittadini di acquistare prodotti ancora freschi, a metà prezzo, ed ai supermercati di non sprecare prodotti alimentari ancora freschi e perfettamente edibili! Sprecometro, per misurare lo spreco di cibo al ristorante Lo sprecometro è un'app ideata e sviluppata nell'ambito dell'Osservatorio Waste Watcher International su cibo e sostenibilità, nata dal lavoro congiunto del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell'Università di Bologna e Last Minute Market, impresa sociale spin off accreditata dall'Alma Mater per la Campagna Spreco Zero. In linea con gli obiettivi dell'Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile, si propone di generare consapevolezza e conoscenze utili per indirizzare persone e gruppi alla riduzione dello spreco alimentare, all'adozione di diete sane e all'uso sostenibile delle risorse naturali. L'app misura in grammi lo spreco alimentare di singoli e gruppi, valutando la perdita economica (Euro), l'impronta carbonica (C02 e km percorsi da un auto) e l'impronta idrica (H20 e bottiglie di acqua da 0.5l). Da quest'anno Sprecometro  entra nelle mense scolastiche attraverso un progetto educativo promosso da Camst group   Combattere lo spreco alimentare è una responsabilità condivisa da tutti noi. Adottare piccoli cambiamenti nelle nostre abitudini quotidiane può fare la differenza. Ogni volta che evitiamo di gettare cibo, stiamo contribuendo a preservare le risorse del nostro pianeta e ad alleviare il problema della fame nel mondo. Insieme, possiamo rendere il nostro modo di consumare cibo più sostenibile e responsabile.
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