Welfare Aziendale

Tanti servizi su misura adatti a tutti gli stili di vita dei dipendenti. Salute, famiglia, previdenza , trasporto, tempo libero e acquisti.

Welfare aziendale e interessi sui mutui
Luglio 11, 2024
Welfare Aziendale

Welfare aziendale e interessi sui mutui: cosa prevede la normativa

Il welfare aziendale è un tema cruciale per aziende e lavoratori, poiché mira a offrire una serie di benefici e vantaggi per migliorare la qualità della vita dei dipendenti. Di conseguenza, le normative che lo regolano vengono frequentemente aggiornate per rispondere alle attuali esigenze economico-sociali del Paese. In particolare, recenti modifiche legislative mirano a potenziare il benessere dei lavoratori e a facilitare l’accesso alla proprietà immobiliare. In questo articolo, forniremo un'analisi approfondita delle normative attuali, evidenziando i principali cambiamenti e le implicazioni per lavoratori e datori di lavoro per quanto riguarda gli interessi sul mutuo. Welfare aziendale: una panoramica normativa Principali novità del 2024 Interessi sui mutui: nuove disposizioni legislative Rimborso degli interessi passivi del mutuo Welfare aziendale e interessi sui mutui: quali i vantaggi per le aziende Welfare aziendale: una panoramica normativa Quando si parla di welfare aziendale si intendono quell’insieme di servizi o benefit offerti da un’azienda ai propri dipendenti, che hanno lo scopo di migliorare la qualità della vita e il benessere sul posto del lavoro e nella vita di tutti i giorni. Le recenti normative italiane riflettono questa tendenza, introducendo misure che facilitano tali benefici e dimostrando l'importanza di integrare il supporto abitativo nelle strategie di welfare aziendale. Pertanto, il 2024 porta con sé importanti cambiamenti nella normativa riguardante gli interessi sui mutui. Queste modifiche mirano a rendere più accessibile l’acquisto della casa, a supportare le famiglie e a stimolare il mercato immobiliare. Principali novità del 2024 La più recente legge di bilancio ha introdotto in via sperimentale, per il solo anno 2024, un innalzamento della soglia dei fringe benefit (benefici e compensi esentasse) che le aziende possono offrire ai propri dipendenti. La nuova soglia è stata aumentata a 1000 euro per i dipendenti senza figli e a 2000 euro per quelli con figli, rispetto ai precedenti 258 euro. A differenza dell’anno passato, nel 2024 i datori di lavoro potranno erogare direttamente o rimborsare ai dipendenti anche le somme destinate all'affitto della prima casa o agli interessi sul mutuo per la prima casa per un valore inferiore o uguale alle soglie stabilite. L'Agenzia delle Entrate chiarisce che, in assenza di una definizione precisa nella norma, il concetto di "prima casa" deve essere inteso come "abitazione principale", in linea con le detrazioni fiscali previste per gli interessi passivi sui mutui e i canoni di locazione. Pertanto, le spese coperte dalla disposizione devono riguardare immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai familiari, nei quali il dipendente o i suoi familiari risiedano abitualmente, a condizione che ne sostengano effettivamente le spese. Inoltre, si precisa che, se il contratto di affitto o il mutuo è intestato al coniuge o a un altro familiare, sono rimborsabili sia le spese di affitto che gli interessi sul mutuo, purché l'immobile in questione costituisca l'abitazione principale del lavoratore. Per quanto riguarda le "spese per l'affitto", si deve considerare il canone indicato nel contratto di locazione registrato e pagato nell'anno. Interessi sui mutui: nuove disposizioni legislative Come chiarito dalla Circolare n. 5/2024, nell’anno corrente, le normative sui mutui ipotecari subiscono importanti cambiamenti, influenzando sia i datori di lavoro sia i dipendenti. Ma quali sono questi cambiamenti? Vediamoli insieme in dettaglio. Cambiamenti nelle agevolazioni per i mutui giovani Nel 2024, le agevolazioni sui mutui per i giovani sotto i 36 anni subiscono significative modifiche. Sebbene il Fondo di Garanzia e l'adeguamento al TEGM siano prorogati fino al 31 dicembre 2024, la defiscalizzazione sull'acquisto della casa e sul mutuo non sarà più applicabile. Pertanto, a partire da gennaio 2024, tornano in vigore le agevolazioni tradizionali per l'acquisto della prima casa: Imposta di registro al 2% Imposta ipotecaria di 50€ Imposta catastale di 50€ Aliquota ridotta dal 10% al 4% per le vendite soggette a IVA (in questo caso, le imposte ipotecarie e catastali ammonteranno a 200€ ciascuna). Categorie Prioritarie I commi da 9 a 13 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2024 introducono significative modifiche alle categorie prioritarie, includendo ora le "famiglie numerose" che soddisfano specifiche condizioni: Nuclei familiari con tre figli di età inferiore ai 21 anni e un ISEE non superiore a 40.000 euro annui Nuclei familiari con quattro figli di età inferiore ai 21 anni e un ISEE non superiore a 45.000 euro annui Nuclei familiari con cinque o più figli di età inferiore ai 21 anni e un ISEE non superiore a 50.000 euro annui Altre Categorie Prioritarie Sempre la legge di bilancio, ci informa che, oltre alle famiglie numerose, ora rientrano nelle categorie prioritarie anche: Giovani coppie coniugate o conviventi more uxorio, che abbiano costituito il nucleo familiare da almeno due anni Nuclei familiari monogenitoriali con figli minori conviventi Conduttori di alloggi di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati Giovani di età inferiore a 36 anni Rimborso degli interessi passivi del mutuo Oltre alle agevolazioni sugli interessi dei mutui, il governo ha introdotto incentivi per la ristrutturazione delle abitazioni e l’adozione di misure di efficienza energetica. In questo caso, il rimborso può essere richiesto anche sugli interessi passivi nel caso di acquisto, costruzione o ristrutturazione di prima o seconda casa. Ma come? Vediamolo insieme. Per richiedere il rimborso degli interessi passivi sul mutuo, il dipendente dovrà dichiarare le rate previste nel piano di ammortamento. Questo permetterà di calcolare la quota di interessi passivi rimborsabile. Il rimborso verrà poi accreditato direttamente sul conto corrente dove vengono addebitate le rate del mutuo intestato (o cointestato) al dipendente. Questo processo garantisce un supporto immediato e concreto, poiché il rimborso avviene contestualmente all'addebito della rata del mutuo. Come comunicatoci nella legge di bilancio 2024, un vantaggio significativo del rimborso tramite credito welfare è che non è limitato al 19%, come nel caso della detrazione IRPEF. Questo è particolarmente utile per i dipendenti che pagano una quota di interessi passivi superiore a quella detraibile. In tali casi, il rimborso attraverso il credito welfare può rappresentare un'opzione più vantaggiosa rispetto alla detrazione fiscale. Va notato inoltre che, oltre al rimborso tramite credito welfare, lo stesso dipendente ha la possibilità di detrarre gli interessi passivi del mutuo tramite la dichiarazione dei redditi, ottenendo il 19% sugli interessi sostenuti (fino a 4.000 euro per la prima casa e circa 2.000 euro per la seconda). Welfare aziendale e interessi sui mutui: quali i vantaggi per le aziende Il rimborso degli interessi sui mutui rappresenta uno dei benefit più apprezzati dai dipendenti, poiché riguarda un aspetto fondamentale della vita, cioè la propria abitazione, specialmente nel caso della prima casa. Questo tipo di beneficio non solo risponde a una necessità concreta, ma contribuisce anche a migliorare il benessere e la soddisfazione dei lavoratori. Attivare un servizio di questo tipo può davvero aiutare le aziende a intercettare i migliori talenti sul mercato, rendendole più competitive nel recruiting, grazie all'immagine positiva acquisita. Inoltre, maggiori benefici migliorano l’equilibrio vita-lavoro dei dipendenti, riducendo l’assenteismo in modo significativo. Inoltre, in termini di employee retention, ossia della capacità di trattenere dipendenti, questo tipo di benefit può contribuire significativamente a una riduzione delle spese per l’azienda, causate da un elevato turnover. Le normative introdotte nel 2024 in Italia in materia di welfare aziendale e interessi sui mutui riflettono un impegno concreto del governo nel migliorare il benessere dei cittadini e sostenere lo sviluppo economico. Le misure di welfare aziendale mirano a creare un ambiente di lavoro più supportivo e bilanciato, promuovendo al contempo la sostenibilità e l’innovazione. D’altra parte, le disposizioni sugli interessi sui mutui offrono un significativo supporto finanziario per le categorie prioritarie e i lavoratori in generale, favorendo l’accesso alla proprietà immobiliare. È quindi fondamentale che aziende e cittadini siano informati e consapevoli delle opportunità offerte dalla nuova normativa, affinché possano trarne il massimo beneficio. La collaborazione tra settore pubblico e privato sarà cruciale per il successo di queste politiche, che rappresentano un passo importante verso un futuro più prospero e sostenibile p
Rimborso welfare e detrazioni 730, ecco cosa sapere
Giugno 18, 2024
Welfare Aziendale

Rimborso welfare e detrazioni 730, ecco cosa sapere

Il welfare aziendale comprende un insieme di beni e servizi offerti dal datore di lavoro ai propri dipendenti, finalizzati a migliorare il benessere e la qualità della vita lavorativa. Questi benefit possono avere un impatto positivo anche sulla dichiarazione dei redditi. Il 730 è il modello per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati. In questo modello, le spese detraibili e le spese deducibili operano in modo diverso per ridurre il carico fiscale. Le spese detraibili sono quelle che riducono l'imposta lorda in una certa percentuale, mentre le spese deducibili diminuiscono direttamente l'ammontare del reddito complessivo. Pertanto, se un contribuente ha sostenuto entrambe le tipologie di spese, il processo di calcolo sarà il seguente: Determinazione del reddito imponibile: si sottraggono le spese deducibili dal reddito complessivo, abbassando così il reddito imponibile su cui sarà calcolata l'imposta lorda. Riduzione dell'imposta lorda: una volta calcolata l'imposta lorda sul reddito imponibile, questa viene ulteriormente ridotta sottraendo una percentuale delle spese detraibili. In questo articolo esploriamo in dettaglio come si dichiarino i premi risultato nel modulo 730 per poter usufruire appieno delle giuste e legittime agevolazioni. I premi di risultato: cosa sono Come dichiarare nel 730 i premi di risultato I premi di risultato: cosa sono I premi produttività o risultato sono incentivi economici che le aziende erogano ai dipendenti in base al raggiungimento di specifici obiettivi aziendali. Questi obiettivi sono solitamente collegati a miglioramenti della produttività, efficienza, qualità, innovazione e altri parametri di performance aziendale. Ecco una descrizione dettagliata di cosa sono i premi di risultato: Caratteristiche dei Premi di Risultato Finalità: Incentivare le performance: i premi di risultato sono concepiti per motivare i dipendenti a raggiungere obiettivi specifici che migliorano la performance aziendale. Allineare gli interessi: allineano gli interessi dei dipendenti con quelli dell'azienda, creando un maggiore coinvolgimento e impegno. Determinazione degli Obiettivi: Contratti aziendali o territoriali: gli obiettivi legati ai premi di risultato sono definiti attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali. Indicatori di performance: gli obiettivi possono essere misurati attraverso vari indicatori come incremento di fatturato, riduzione dei costi, miglioramento della qualità del prodotto/servizio, ecc. Pertanto, i premi di risultato sono compensi erogati ai dipendenti a fronte del raggiungimento di obiettivi aziendali. Possono beneficiare di una tassazione agevolata, con un'imposta sostitutiva del 10%, fino a un massimo di 3.000 euro.  Come dichiarare nel 730 i premi di risultato La dichiarazione dei premi di risultato nel Modello 730 è un aspetto importante della gestione fiscale per i lavoratori che ricevono tali compensi. I premi di risultato, spesso legati al raggiungimento di obiettivi aziendali o individuali, possono beneficiare di una tassazione agevolata se rispettano determinati criteri. Requisiti per la tassazione agevolata Per beneficiare della tassazione agevolata sui premi di risultato, devono essere soddisfatte alcune condizioni: Il premio deve essere previsto da contratti collettivi aziendali o territoriali. Il lavoratore deve appartenere a un'azienda del settore privato. Il premio deve essere legato a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione. Tassazione agevolata Come detto in precedenza, se i premi di risultato rispettano i requisiti, possono essere tassati con un'imposta sostitutiva del 10%, fino a un massimo di 3.000 euro annui (4.000 euro per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell'organizzazione del lavoro). Questo regime agevolato si applica solo ai lavoratori con un reddito da lavoro dipendente dell’anno precedente non superiore a 80.000 euro. Per i premi e le somme erogati negli anni 2023 e 2024, l'aliquota dell'imposta sostitutiva è ridotta al 5%. I contribuenti hanno la possibilità di modificare la tassazione applicata dal datore di lavoro sui premi di risultato se questa risulta meno vantaggiosa, in una delle seguenti situazioni: Opzione per Tassazione Ordinaria: se il datore di lavoro ha applicato l'imposta sostitutiva sui premi di risultato (punti 572, 576, 592 e 596 della CU 2024), il contribuente può optare per la tassazione ordinaria. In questo caso, i compensi saranno inclusi nel reddito complessivo e le imposte sostitutive già trattenute verranno considerate come acconti Irpef. Opzione per Tassazione Sostitutiva: se il datore di lavoro ha applicato la tassazione ordinaria (punti 578 e/o 598 della CU 2024) sui premi di risultato, il contribuente può optare per l'imposta sostitutiva del 5%. Questa opzione è disponibile solo se il reddito di lavoro dipendente percepito nel 2022 non supera gli 80.000 euro. In questo caso, i compensi non saranno inclusi nel reddito complessivo fino a un massimo di 3.000 o 4.000 euro lordi e sarà applicata l'imposta sostitutiva del 5%. Dichiarazione nel Modello 730 I premi di risultato devono essere riportati nella sezione "Redditi da lavoro dipendente e assimilati" del Modello 730. Il datore di lavoro rilascia al dipendente la Certificazione Unica (CU), che riporta anche i premi di risultato percepiti e l'eventuale tassazione agevolata applicata. È fondamentale riportare correttamente queste informazioni per evitare errori e sanzioni. Ecco un modello step-by-step che mostra come dichiarare i premi risultato nel modello 730: Verifica dei Requisiti: Assicurati che i premi di risultato siano soggetti a tassazione agevolata (aliquota ridotta) e che rispettino i criteri stabiliti dalla normativa vigente. I premi devono essere legati a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza, o innovazione. Certificazione Unica (CU): Il datore di lavoro deve fornire la Certificazione Unica (CU) che riporta l'importo del premio di risultato erogato e l'aliquota applicata. Sezione da Compilare: I premi di risultato devono essere indicati nel quadro C del modello 730, sezione "Redditi di lavoro dipendente e assimilati". Nel rigo C4, inserisci l'importo del premio di risultato soggetto a imposta sostitutiva. Aliquota Ridotta: Se il premio di risultato beneficia dell'aliquota ridotta del 5%, specifica questo trattamento agevolato nella compilazione del modello. Controllo e Conferma: Verifica che tutti i dati inseriti siano corretti e che corrispondano a quanto indicato nella Certificazione Unica. Presentazione: Presenta il modello 730 entro la scadenza prevista per evitare sanzioni o ritardi nella ricezione di eventuali rimborsi. La gestione delle detrazioni e dei rimborsi nel Modello 730 richiede attenzione e precisione. Conoscere le agevolazioni disponibili, i requisiti necessari e la corretta modalità di dichiarazione può aiutare a ottimizzare la propria posizione fiscale. Consultare un consulente fiscale o utilizzare strumenti di assistenza fiscale online può essere utile per evitare errori e sfruttare al meglio le opportunità di risparmio fiscale offerte dalla legislazione vigente.
FLEXIBLE BENEFIT: COSA SONO E COME FUNZIONANO
Maggio 20, 2024
Welfare Aziendale

Flexible benefits: cosa sono e come funzionano

Oggi sempre più aziende sviluppano piani di welfare aziendale che prevedono di offrire ai dipendenti beni e servizi di varia natura. Scopri cosa sono i flexible benefit e perché sono vantaggiosi per aziende e lavoratori. Negli ultimi anni è aumentato il numero delle imprese attente ai bisogni dei propri dipendenti e che decidono di rispondere a queste necessità con l’erogazione di beni e servizi per rendere più facile la loro vita lavorativa e familiare. In questa guida troverai tutto ciò che vuoi sapere sui flexible benefit, cosa sono, come funzionano e quali sono le novità 2024 che li riguardano. Cosa sono i flexible benefit? Esempi di flexible benefit Erogazione dei flexible benefit Quali sono i vantaggi? La tassazione dei flexible benefit Differenza tra flexible benefit e fringe benefit Esempi di tassazione dei flexible benefit per il 2024   Cosa sono i flexible benefit? Sono sempre di più le aziende attente al benessere dei propri dipendenti che decidono di attuare dei piani di welfare aziendale per migliorare il cosiddetto “work-life balance”. I flexible benefit sono uno dei punti cardine di questi piani di welfare aziendale. Si tratta, infatti, di un ventaglio piuttosto ampio di beni e servizi che i datori di lavoro mettono a disposizione dei propri dipendenti. Oltre a migliorare e rendere più serena la vita dei lavoratori che possono usufruirne, i flexible benefit hanno anche il vantaggio di ridurre il cuneo fiscale, in quanto sono totalmente esclusi dall’imposizione di carichi contributivi e fiscali. Proprio tale vantaggio fa sì che molte persone scelgano di convertire in flexible benefit il proprio premio di risultato. Perché un lavoratore dipendente abbia diritto a ricevere queste agevolazioni, l’erogazione dei benefit deve essere prevista dal CCNL di riferimento, oppure essere frutto di un accordo stipulato con le rappresentanze sindacali. A volte, sono le stesse imprese a prendere l’iniziativa di predisporre dei piani di welfare che comprendono anche i flexible benefit. Esempi di flexible benefit La categoria dei flexible benefit comprende un ventaglio piuttosto ampio di beni e servizi, che le aziende mettono a disposizione dei propri dipendenti per migliorare l’equilibrio vita-lavoro.   Tra i flexible benefit più diffusi ci sono: servizi complementari di assistenza sanitaria; servizio di mensa aziendale; piani di previdenza complementare; servizi dei settori benessere, cultura e salute (palestre, cinema e teatri); buoni per lo shopping e buoni carburante; corsi di lingua; rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale; somme o rimborsi erogati per l’accesso ai servizi di istruzione (anche asili nido e scuole materne) da parte dei familiari dei dipendenti, compreso il servizio di mensa e i servizi extrascolastici, come centri estivi e invernali; borse di studio per i familiari; somme o prestazioni erogati per l’accesso ai servizi di cura e assistenza agli anziani o ai familiari non autosufficienti; servizi di babysitteraggio. Modalità di erogazione Quando un’azienda decide di erogare i flexible benefit ai suoi dipendenti ha a disposizione diverse soluzioni. La prima prevede che, dopo aver individuato i beni e servizi di maggiore utilità per i propri collaboratori, l’azienda crei un “paniere” o “carrello della spesa”, che comprende tutti i benefit di cui possono usufruire, e metta a loro disposizione un budget prestabilito da investire in uno o più dei benefit offerti. A questo carrello della spesa possono avere accesso anche i lavoratori che decidono di convertire il premio di produzione in servizi di welfare aziendale. Un’altra modalità a cui ricorrono molte delle aziende che mettono a disposizione dei dipendenti i flexible benefit è quella di fare ricorso a una vera e propria piattaforma di welfare, come ad esempio Day Welfare. Solitamente, le piattaforme di welfare consentono di progettare e gestire in maniera ottimale i piani di welfare, anche grazie ad accordi e convenzioni stipulati con aziende che si occupano di servizi alla persona, e con marchi commerciali famosi ed affidabili. In più, le imprese che si affidano a una piattaforma di welfare, hanno la garanzia di mettere a disposizione dei propri collaboratori servizi sempre aggiornati e in linea con le loro esigenze. Quali sono i vantaggi? I flexible benefit sono preziosi strumenti che, se pianificati in maniera corretta, rappresentano una vera e propria opportunità di crescita sia per i lavoratori, sia per le aziende. I lavoratori traggono beneficio dalla fruizione di questi benefit perché: vedono migliorare la qualità della vita lavorativa e familiare; hanno a disposizione un maggior potere d’acquisto dato anche dal fatto che i flexible benefit sono esenti da tassazione. Tra i benefici per le aziende ci sono, invece: la possibilità di ottimizzare i costi, dal momento che, anche per le imprese, la tassazione dei flexible benefit è agevolata; l’incremento delle prestazioni dei dipendenti che si traduce in un aumento della produttività (ciò avviene in conseguenza del miglioramento della qualità della vita dei lavoratori); una maggior fidelizzazione dei propri collaboratori. La tassazione dei flexible benefit I flexible benefit sono misure che godono di una tassazione agevolata tanto per le imprese, quanto per i dipendenti, sempre che vengano rispettati determinati vincoli. Secondo quanto stabilito dalla legge, infatti, se i benefit sono erogati alla collettività dei dipendenti, o ad una categoria specifica di lavoratori e non sono convertibili in denaro, essi non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente e sono esclusi anche dagli obblighi contributivi. Le imprese possono dedurre dalle tasse i costi sostenuti per l’erogazione dei flexible benefit, in maniera totale o parziale, a seconda che la decisione di offrirli ai dipendenti sia frutto di una contrattazione collettiva o di un’iniziativa privata dell’azienda: nel caso la contrattazione collettiva obblighi i datori di lavoro oppure questi stessi si obblighino mediante un regolamento aziendale specifico, il loro costo è interamente deducibile dalle tasse; se, invece, è frutto di un’iniziativa privata, la deducibilità è parziale. La principale normativa di riferimento per la tassazione dei flexible benefit è costituita dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), che all’articolo 51 indica quali sono i criteri per la determinazione del reddito di lavoro dipendente e individua le soglie di esenzione e i tassi di esclusione dalla tassazione delle varie tipologie di agevolazioni riconosciute ai lavoratori dipendenti del settore privato. Le circolari dell’Agenzia delle Entrate n° 28/E del 15/06/2016 e n°5/E del 29/03/2018, invece, forniscono ulteriori chiarimenti in materia. C’è poi la Legge 208 del 2015, che sancisce un aumento dei servizi che possono essere compresi nella contrattazione, e quindi detassati, e amplia le tipologie di servizi per la famiglia già indicati nel TUIR. Con la Legge di Bilancio del 2018, infine, anche i servizi di trasporto pubblico entrano a far parte dei fringe benefit a cui possono avere accesso i lavoratori dipendenti. Più recentemente, il 30 dicembre 2023 è stata promulgata la Legge di Bilancio 2024 (legge n. 213/2023), la quale ha introdotto modifiche significative riguardo alle soglie di esenzione per i fringe benefit forniti dalle aziende ai dipendenti. Questi vantaggi speciali, utilizzabili per spese come utenze domestiche, affitto e interessi sul mutuo, sono detassati fino a 1.000 euro per tutti i dipendenti e fino a 2.000 euro per coloro che hanno figli. Questa esenzione include anche i rimborsi per il pagamento delle utenze domestiche e delle spese di affitto o interessi passivi sul mutuo per la prima casa. L'agevolazione si applica a entrambi i genitori se il figlio è fiscalmente a carico di entrambi. Pertanto, se entrambi i genitori lavorano e hanno un figlio a carico, entrambi possono beneficiare dell'esenzione fiscale sui fringe benefit fino a 2.000 euro. Tra i vantaggi offerti ci sono anche i buoni pasto, con un limite giornaliero di 4 euro per i buoni cartacei e di 8 euro per quelli digitali. Per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, il limite di esenzione dalla tassazione è di 3.615 euro all'anno. Tuttavia, questo limite decade se il servizio viene fornito in alternativa al premio di produzione in denaro.   Differenza tra flexible benefit e fringe benefit Per comprendere meglio come funziona la tassazione dei flexible benefit, bisogna compiere anche un’importante distinzione tra fringe benefit e flexible benefit. Se è vero, infatti, che entrambe sono due categorie di beni e servizi concessi ai dipendenti dalle aziende, che spesso si sovrappongono, tra le due tipologie di agevolazione ci sono delle sostanziali differenze, che riguardano soprattutto l’inquadramento giuridico e la tassazione. FRINGE BENEFIT FLEXIBLE BENEFIT sono beni e servizi accessori che vengono concessi al lavoratore come forma di remunerazione aggiuntiva rispetto al normale compenso sono beni e servizi che vengono affiancati alla retribuzione, come misure di sostegno al reddito possono essere inseriti nel contratto individuale del dipendente, anche senza essere previsti dal CCNL di riferimento o dagli accordi sindacali vengono erogati alla totalità dei dipendenti, o ad una categoria omogenea degli stessi e sono previsti dai Contratti Collettivi di categoria, oppure sono frutto di contrattazioni sindacali o di iniziative private dell’azienda concorrono, in tutto o in parte, a formare il reddito da lavoro dipendente non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente, per questo sono totalmente esclusi dall’erogazione di tasse e contributi possono essere erogati in sostituzione totale o parziale del valore del premio di risultato   Queste sono le principali differenze tra le due categorie di benefit. Spesso, il datore di lavoro decide di inserire nel paniere dei flexible benefit anche alcuni dei fringe benefit, come ad esempio i buoni spesa. In quel caso, essi sono esclusi dalla formazione della base imponibile solo per le soglie previste dalla legge.   Esempi di tassazione dei flexible benefit per il 2024 Per capire meglio come funziona l’imposizione fiscale nei riguardi dei flexible benefit, prendiamo ad esempio un paniere di beni e servizi-tipo erogato da un’azienda ai suoi dipendenti. BENI E SERVIZI EROGATI LIMITI DI ESCLUSIONE DALLA TASSAZIONE Buoni acquisto e voucher €1.000* €2.000 per dipendenti con figli fiscalmente a carico. Buoni carburante Il termine "bonus benzina" o "bonus carburante" si riferisce a buoni cartacei o elettronici che consentono l'acquisto di carburante o la ricarica dei mezzi elettrici. Questi buoni non sono tassati per i dipendenti e sono deducibili per le aziende, senza la necessità di accordi sindacali.   Attualmente, il bonus benzina è stato rinnovato anche per quest'anno con una soglia di 200 euro per ogni dipendente. Oltre tale limite, i buoni erogati concorrono alla formazione del reddito imponibile IRPEF. Assistenza sanitaria €3.615 all’anno (il limite decade se il servizio è fornito in sostituzione del premio di risultato in denaro) Borse di studio per i figli dei dipendenti Nessun limite Acquisto dei testi scolastici per i figli dei dipendenti Nessun limite Accesso ai centri estivi e diurni per bambini Nessun limite Assistenza sanitaria ai parenti non autosufficienti Nessun limite Rimborso delle spese di acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico Nessun limite Erogazione di servizi di previdenza complementare € 5.164,57 all’anno (il limite decade se il servizio è fornito in sostituzione del premio di risultato in denaro)   Un dipendente ha la possibilità di versare volontariamente una somma fino a un massimo di 5.164,57 euro a un fondo previdenziale e, contemporaneamente, può scegliere di destinare una parte del premio di risultato, pari a 2.000 euro, alla previdenza complementare. Questo approccio può essere vantaggioso per il dipendente in termini di ottimizzazione fiscale e di costruzione di un piano previdenziale complementare.
fringe benefit 2023 cosa cambia
Maggio 17, 2024
Welfare Aziendale

Esenzione fringe benefit, ecco che cosa cambia per il 2024

Negli ultimi due anni, sono state tante le novità ai decreti di fine anno che riguardavano da vicino il mondo del lavoro. Ma cosa cambia nel 2024? Per il 2024, grazie alla Legge di Bilancio 2024, la soglia di esenzione aumenta a 1.000€ anno/dip., che si innalza a 2.000€ per i soli lavoratori con figli fiscalmente a carico. Cosa sono i fringe benefits e perché riconoscerli al dipendente Quali sono le novità 2024 sulla tassazione dei fringe benefit Fringe benefit e auto aziendali Cadhoc il fringe benefit ideale per azienda e dipendenti Cadhoc nel welfare aziendale COSA SONO I FRINGE BENEFITS E PERCHÉ RICONOSCERLI AL DIPENDENTE I fringe benefits sono beni e servizi erogati dalle aziende ai dipendenti su base volontaria, nell’ambito di politiche di welfare aziendale volte a migliorare la qualità della vita e la produttività dei collaboratori. Essi sono costituiti sia da strumenti e agevolazioni che migliorano e facilitano la vita lavorativa del dipendente, sia da benefici di cui i collaboratori possono usufruire nella loro sfera privata, durante il tempo libero, per perseguire i propri interessi, e a cui possono avere accesso anche le famiglie. Alcuni esempi sono i buoni spesa e i buoni acquisto per beni e servizi di vario genere, come viaggi e vacanze con il welfare aziendale. I fringe benefit sono benefici accessori che, in passato, molte aziende vedevano solo come costi aggiuntivi da evitare il più possibile, oppure come vantaggi a cui avevano diritto solo i dipendenti delle grandi aziende. Il massimo che veniva concesso ai lavoratori era una gratifica in busta paga, più o meno generosa, se il bilancio di quell’anno mostrava un segno positivo. Oggi, invece, sempre più imprese, anche di medie e piccole dimensioni, sono attente alle esigenze dei propri collaboratori e si sono rese conto del valore aggiunto che comporta la concessione di questo tipo di agevolazioni, a partire dallo smart working, sempre più diffuso. Questo perché ci si è accorti che i dipendenti appagati e soddisfatti sono più produttivi e rappresentano quindi un vantaggio per l’azienda, che vedrà così aumentare il proprio potenziale. Inoltre, i fringe benefit non concorrono a formare il reddito del lavoro dipendente (art. 51 comma 3 del TIUR), cosa che costituisce un altro grande vantaggio per il lavoratore. Riconoscere i fringe benefits al dipendente significa investire nel capitale umano della propria impresa, e questo è importante perché: I dipendenti che si sentono più gratificati e meno stressati sono più produttivi; si crea un rapporto di fiducia più stretto tra l’impresa e i suoi collaboratori; si riduce il turnover; la reputazione aziendale subisce un miglioramento visibile; le persone talentuose in cerca di lavoro vengono invogliate ad entrare a lavorare in azienda; Inserire i fringe benefit nel proprio piano di welfare aziendale è conveniente per le aziende anche da un punto di vista fiscale, perché ad essi il fisco riserva una tassazione agevolata. In questo caso, l’importo esente dei fringe benefit può essere riconosciuto anche per i rimborsi delle utenze domestiche di acqua, luce e gas naturale (no GPL), delle spese sostenute per l’affitto e degli interessi sul mutuo della prima casa. QUALI SONO LE NOVITÀ 2024 SULLA TASSAZIONE DEI FRINGE BENEFIT È bene ricordare che la norma a cui fare riferimento è l’articolo 51, comma 3, del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), che disciplina la tassazione del reddito da lavoro dipendente. La Circolare dell’Agenzia delle Entrate ha riassunto tutte le novità circa i fringe benefit relative all’anno 2024 come stabilite dalla relativa Legge di Bilancio. Ecco le novità introdotte nel 2024 dalla normativa: La soglia di esenzione dei fringe benefit sale a 1000 euro per tutti i dipendenti ed a 2000 euro per dipendenti con figli fiscalmente a carico. Per "figli fiscalmente a carico" si intendono i figli che, nel periodo d'imposta 2024, hanno un reddito totale, al lordo delle detrazioni fiscali, che non supera i 2.840,51€. Tuttavia, per i figli di età inferiore ai 24 anni, questa soglia sale a 4.000€, come specificato nel comma 2 dell'articolo 12 del TUIR. È importante notare che i figli devono essere fiscalmente a carico per l'intero anno solare 2024. Nel caso in cui, durante l'anno, il reddito del figlio superasse la soglia massima prevista (rendendo quindi il figlio non più a carico), il dipendente subirebbe trattenute fiscali e contributive sullo stipendio di dicembre, applicate sull'intero fringe benefit erogato nel corso del 2024. Tra i beneficiari di questa agevolazione rientrano i soggetti titolari di redditi da lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente (come collaboratori coordinati e continuativi, lavoratori a progetto, amministratori, stagisti, eccetera). Al superamento del limite di euro 1.000 o 2.000 stabilito, il valore è soggetto a tassazione per l’intero importo; nell’ambito di questi importi, possono essere riconosciuti, anche i rimborsi delle utenze domestiche di acqua, luce e gas naturale (no GPL), delle spese sostenute per l’affitto e degli interessi sul mutuo della prima casa. Per i premi e le somme erogati nell’anno 2024, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività, di cui all’articolo 1, comma 182, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, è ridotta al 5%. Va notato che queste agevolazioni sono relative al solo anno 2024 e pertanto scadranno in data 31 dicembre dello stesso. FRINGE BENEFIT E AUTO AZIENDALI Tra i benefit più apprezzati dai dipendenti c’è senza ombra di dubbio la concessione di un’auto aziendale ad uso promiscuo. Il dipendente che la riceve come premio, quindi, potrà utilizzarla sia per scopi personali sia per recarsi sul luogo di lavoro e per partecipare a eventi aziendali, convegni e appuntamenti con clienti. Nell’articolo 51, comma 4, lettera A il TUIR disciplina i criteri per calcolare la misura in cui l’utilizzo promiscuo dell’auto concorre a formare il reddito da dipendente. Ecco alcune informazioni che possono tornare utili quando il fringe benefit è corrisposto sotto forma di auto aziendale. In questo caso, il benefit ha natura forfettaria e non è quindi collegato né agli eventuali costi a carico del dipendente (carburante, manutenzione, pneumatici, bollo, assicurazione RCA) né ai chilometri percorsi (per fare un esempio pratico, la tassazione non cambia tra chi percorre 20000 km in un anno e chi ne percorre 40000). Inoltre, nonostante il fringe benefit auto aziendale sia stabilito su base annuale, deve essere assoggettato mese per mese a tassazione ed esposto nel cedolino Ma come si fa il calcolo del fringe benefit sulle auto aziendali? È necessario considerare due aspetti principali: il chilometraggio standard definito dalla normativa, che equivale a 15000 km il costo chilometrico di esercizio della vettura, che viene indicato nelle tabelle che l’ACI pubblica annualmente sulla Gazzetta Ufficiale Il rimborso chilometrico fa parte dei costi di impresa ed è quindi deducibile. Ti invitiamo a consultare il portale ACI per conoscere limiti ed eccezioni. CADHOC IL FRINGE BENEFIT IDEALE PER AZIENDA E DIPENDENTI Cos’è Cadhoc? È il voucher shopping di Up Day, soluzione perfetta per gratificare il personale, fidelizzare i clienti, premiare la forza vendita. Un dono sempre indovinato, sia per chi lo fa che per chi lo riceve. Chi riceve questa tipologia di voucher ha il vantaggio di decidere in che modo spenderlo. Può essere un voucher per fare shopping nelle migliori catene di negozi, oppure può essere convertito in buoni da spendere negli shop e-commerce più cliccati della rete. CADHOC NEL WELFARE AZIENDALE Cadhoc inoltre è la soluzione per i rinnovi contrattuali nazionali di categoria che prevedono flexible benefit obbligatori al loro interno. Il buono spesa per acquistare benzina, libri scolastici, alimentari ecc. che si adatta alle diverse esigenze dei lavoratori. Un esempio? Il contratto Metalmeccanico, Orafi e Argentieri, Telecomunicazioni e Confapi Comunicazione e Servizi Innovativi. Il buono shopping universale per incentivare e motivare il personale, fidelizzare i clienti e premiare la forza vendita è l’ideale in ogni occasione dell’anno ed è la soluzione per gratificare in modo personale qualunque collaboratore, dal più tradizionalista al nativo digitale grazie alla sua spendibilità on e offline. Tanti vantaggi fiscali alle aziende, perché Cadhoc è l’incentivo che soddisfa davvero i desideri di tutti. Scegliendo i buoni acquisto Cadhoc ottieni vantaggi per i dipendenti completamente deducibile, esente da IVA e privo di oneri fiscali e previdenziali. Con Cadhoc, è possibile acquistare ciò di cui si ha bisogno, dove, quando e come si preferisce. Ora con i buoni acquisto Cadhoc, puoi coprire diverse esigenze: dalla spesa al carburante, dall'elettronica agli articoli per la casa, dalla bellezza agli accessori per animali, e molto altro ancora.  Puoi inoltre personalizzare i buoni scegliendo il loro valore, il formato (digitale o cartaceo) e la modalità di consegna (tramite app o blocchetto cartaceo) mentre Up Day si occupa del resto. Per avere maggiori info su Cadhoc: Per acquistare i voucher shopping è a disposizione il Numero Verde 800834009 e la mail info@day.it. Per acquistare direttamente Cadhoc l’e-commerce CadhocShop è la soluzione più immediata ed efficace.
Vantaggi del welfare aziendale
Marzo 27, 2024
Welfare Aziendale

Welfare aziendale: benefici ed equilibrio vita-lavoro

Nel panorama aziendale moderno, il concetto di welfare non è più soltanto un optional, ma una componente essenziale per la crescita sostenibile delle imprese e il benessere dei dipendenti. Approfondiamo la conoscenza del welfare aziendale Equilibrio vita-lavoro-benessere Vantaggi fiscali del welfare aziendale La piattaforma Day Welfare Approfondiamo la conoscenza del welfare aziendale Il welfare aziendale, inteso come insieme di politiche e iniziative volte a migliorare la qualità della vita dei lavoratori, si traduce in un investimento strategico che produce vantaggi tangibili per tutte le parti coinvolte. Per le aziende, l'implementazione di programmi di welfare rappresenta un importante strumento per aumentare la produttività, migliorare la retention dei talenti e attrarre risorse umane di qualità. Offrire benefici come assicurazioni sanitarie, piani pensionistici integrativi, servizi di assistenza all'infanzia o incentivi per lo sviluppo professionale, non solo accresce l'attrattività dell'azienda sul mercato del lavoro, ma contribuisce anche a creare un clima organizzativo positivo e stimolante. D'altro canto, per i lavoratori, il welfare aziendale rappresenta un valore aggiunto che va oltre il mero salario. La possibilità di accedere a servizi e supporti che migliorano la qualità della vita, come il rimborso delle spese mediche, l'accesso a centri fitness o programmi di counselling, non solo aumenta il loro livello di soddisfazione e fiducia nell'azienda, ma contribuisce anche a ridurre lo stress e favorire un equilibrio tra vita professionale e personale. Inoltre, un efficace programma di welfare aziendale può avere impatti positivi anche a livello sociale ed economico più ampio. Riducendo l'assenteismo e aumentando il benessere psicofisico dei dipendenti, le imprese contribuiscono a migliorare la salute pubblica e a ridurre i costi legati alla sanità. Inoltre, promuovendo politiche di conciliazione lavoro-famiglia e garantendo opportunità di sviluppo professionale, si favorisce la coesione sociale e si stimola la crescita economica a lungo termine.   Equilibrio Vita - lavoro benessere Nella società moderna, l'equilibrio tra vita e lavoro è diventato un tema cruciale. Trovare un punto d'incontro tra le richieste professionali e i bisogni personali è essenziale per garantire benessere e soddisfazione, sia in ambito lavorativo che personale. In questo contesto, il concetto di time saving e i piani di welfare aziendale assumono un ruolo fondamentale. Il tempo è una risorsa preziosa, e gestirlo efficacemente è fondamentale per mantenere un equilibrio sano tra i vari aspetti della vita. Strategie di time saving, come la pianificazione efficiente delle attività, la delega delle responsabilità e l'utilizzo di strumenti tecnologici appropriati, consentono di ottimizzare le giornate lavorative, riducendo lo stress e lasciando spazio per il tempo libero e le attività personali. Up Day e Genius4U mettono a disposizione un’ampia gamma di Servizi e un Genio a completa disposizione del personale dell’azienda. Una persona di fiducia presente in azienda in alcuni momenti della settimana, pronta a supportare i dipendenti nella gestione della loro quotidianità. Genius4U nasce proprio dalla consapevolezza che la vita quotidiana è stressante e che il tempo ha un grande valore. Per questo si occupa di organizzare e gestire in azienda tutti i servizi salva-tempo di cui c’è bisogno nella quotidianità, per una vita più facile e serena. Parallelamente, i piani di welfare aziendale rappresentano un importante supporto per i dipendenti nel perseguire un equilibrio tra vita e lavoro. Questi piani possono includere benefit come flessibilità degli orari, possibilità di lavoro da remoto, programmi di benessere fisico e mentale, servizi di assistenza familiare e molto altro ancora. Creare un ambiente lavorativo che promuova il benessere dei dipendenti non solo aumenta la loro produttività, ma contribuisce anche a costruire un legame di fiducia reciproca tra datore di lavoro e dipendente. È importante sottolineare che l'equilibrio tra vita e lavoro non riguarda solo il singolo individuo, ma ha ripercussioni positive sull'intera organizzazione. Dipendenti soddisfatti e motivati tendono ad essere più produttivi, creativi e impegnati nel raggiungimento degli obiettivi aziendali.   Vantaggi fiscali del welfare aziendale Il Welfare Aziendale oltre a migliorare significativamente la qualità della vita dei lavoratori, offre numerosi vantaggi fiscali che possono essere sfruttati in modo intelligente dalle imprese di ogni dimensione. Una delle principali agevolazioni fiscali è rappresentata dalla possibilità di dedurre le spese sostenute per l'implementazione dei programmi di Welfare Aziendale, quali servizi di assistenza sanitaria, previdenziale, o assistenziale, fino a determinati limiti stabiliti dalla normativa vigente. Questo non solo consente alle imprese di migliorare il clima aziendale e aumentare il senso di appartenenza dei dipendenti, ma offre anche un vantaggio economico tangibile attraverso la riduzione del carico fiscale. Inoltre, i contributi erogati dall'azienda per il Welfare Aziendale possono essere considerati come costo aziendale deducibile ai fini dell'imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRES) e dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). Ciò significa che le aziende possono ridurre il proprio reddito imponibile, con conseguente diminuzione dell'onere fiscale complessivo. Investire nel Welfare Aziendale può anche generare un vantaggio competitivo per le aziende sul mercato del lavoro. Offrire una gamma completa di benefici e servizi ai dipendenti non solo attira talenti di alto livello, ma favorisce anche il mantenimento di una forza lavoro motivata e produttiva nel lungo termine. Un altro importante beneficio fiscale è rappresentato dall'esenzione fiscale per i dipendenti che usufruiscono dei servizi di Welfare Aziendale. In base alla normativa vigente, molte delle prestazioni erogate tramite i programmi aziendali di Welfare sono esenti da imposte sul reddito per il dipendente, aumentando così il potere d'acquisto netto del salario.   La piattaforma Day Welfare Day Welfare è il portale di Up Day e consente di gestire in modo semplice i piani di welfare aziendale rendendo facile e sicura l’esperienza di coloro che si occupano della gestione e dell’amministrazione del personale. La piattaforma welfare può essere utilizzata da qualsiasi dispositivo ed è facile ed intuitivo capire quali sono i benefit a propria disposizione. Un servizio di assistenza completo a disposizione dei dipendenti e referenti aziendali. In questo modo, il welfare aziendale può essere fruito in maniera pratica dai dipendenti, migliorando la soddisfazione dei collaboratori e l’efficienza dell’azienda. Grazie alle convenzioni stipulate con imprese che si occupano di servizi alla persona e con importanti partner commerciali, attraverso la piattaforma Day Welfare è possibile offrire ai propri dipendenti un ampio ventaglio di beni e servizi. Per ricevere una consulenza e le soluzioni più adatte alle tue esigenze contattaci al numero 800 834 009 oppure scrivi a info@day.it