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Intergenerazionalità al lavoro: come dialogare davvero con la Gen Z

Luglio 07, 2025
Oggi, nelle aziende, lavorano fianco a fianco fino a cinque generazioni diverse. Una grande ricchezza, ma anche una sfida complessa: si parla in modo diverso, si hanno aspettative diverse e spesso non si concorda neanche su cosa significhi "lavorare bene". L’arrivo della Gen Z — i nati dalla seconda metà degli anni ’90 in poi — ha reso il confronto tra generazioni ancora più vivace. Questo gruppo porta con sé valori, linguaggi e esigenze completamente nuovi. Per dialogare davvero con loro, le aziende devono mettersi in ascolto e abbandonare alcuni schemi ormai superati.
Cosa chiede la Gen Z
Un gap culturale da colmare
La cultura delle Power Skill
Il welfare come ponte tra generazioni
Cosa chiede la Gen Z?
Il primo passo è capire che la "piramide dei bisogni" della Gen Z è capovolta rispetto a quella delle generazioni precedenti. Un tempo si partiva dalla ricerca di sicurezza e stabilità per puntare, solo dopo, al benessere e alla realizzazione personale. Oggi è l’esatto contrario: per i giovani il punto di partenza è il benessere. Cercano ambienti di lavoro in cui si stia bene, dove ci sia ascolto, autenticità, attenzione al clima relazionale e rispetto concreto delle differenze. Vogliono coerenza tra i valori dichiarati e quelli messi in pratica. Solo dopo arrivano carriera, crescita, sfide.
In questa nuova gerarchia, il posto fisso non è più un traguardo e la “gavetta” suscita spesso diffidenza, percepita come qualcosa di superato. Le ricerche lo confermano: la Gen Z dà grande importanza all’inclusione, al supporto dei manager e alla possibilità di essere coinvolta nelle decisioni. Dove queste condizioni mancano, il turnover cresce.
Un gap culturale da colmare
Spesso i fraintendimenti nascono da due parole chiave: rispetto e responsabilità. Per la Gen Z il rispetto non si deve al ruolo o all’anzianità, ma si conquista attraverso relazioni autentiche, dialogo e ascolto reciproco. Allo stesso tempo, si sentono pronti ad assumersi responsabilità in base a ciò che sanno fare, non all’età o agli anni di esperienza. Valutano le competenze, non i gradi.
Questo scarto di visione rischia di generare frustrazione da entrambe le parti: i più giovani si sentono sottovalutati, i più esperti percepiscono una mancanza di umiltà. Ma con gli strumenti giusti – come una leadership aperta, percorsi formativi adeguati e spazi di confronto – questo scontro può diventare un’occasione di crescita per tutti.
La cultura delle Power Skill
Superare il gap generazionale richiede un cambio di paradigma: serve una cultura che valorizzi relazioni, inclusività e crescita condivisa. In questo contesto, diventano centrali le cosiddette "power skill" — le capacità trasversali come empatia, pensiero critico, comunicazione efficace e gestione delle emozioni. Non si parla più di soft skill: le skill da leggere sono diventate potenti, perché permettono a persone di ogni età di lavorare bene insieme, affrontare il cambiamento e costruire legami significativi.
Le aziende che investono davvero su queste competenze, con percorsi di formazione deep dive, immersivi e personalizzati, riescono a coinvolgere la Gen Z senza banalizzarla, stimolandola sia sul piano cognitivo che emotivo. Non si tratta solo di “istruire”, ma di creare spazi dove ognuno possa esplorare e valorizzare ciò che è.
Il welfare come ponte tra generazioni
Tra gli strumenti concreti per valorizzare tutte le età in azienda, il welfare gioca un ruolo chiave. Quando è pensato in modo flessibile e inclusivo — come nel caso delle soluzioni di Day Welfare — riesce davvero a parlare a tutti. Non si limita a rimborsi o servizi di supporto per chi ha famiglia, ma include anche cultura, benessere, tempo libero, viaggi e formazione. Ognuno può costruirsi un pacchetto su misura, anche proponendo attività di interesse personale da convenzionare.
Una recente introduzione molto apprezzata in questa direzione è il servizio di Time Saving in collaborazione con Genius 4U: un Time Sitter aziendale che si occupa di sbrigare le piccole incombenze quotidiane al posto dei dipendenti durante l’orario di lavoro — dalla posta al lavasecco, dal lavaggio dell’auto al ritiro dei pacchi — per restituire davvero alle persone il proprio tempo libero.
Oggi non basta "capire i giovani": serve costruire un'alleanza tra generazioni. La Gen Z non è un enigma da decifrare, né una moda passeggera. È il futuro, già presente, delle nostre organizzazioni. Investire su di loro, creare un dialogo autentico e dare spazio alla contaminazione generazionale significa costruire imprese più solide, innovative e pronte al cambiamento. Per tutti.
Gestione Risorse Umane
Luglio 07, 2025
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ULTIMI ARTICOLI

Settembre 15, 2025
Gestione Risorse Umane
Nutrizione e produttività: come l’alimentazione influenza le performance lavorative
In un contesto aziendale sempre più orientato al benessere delle persone, l’alimentazione resta spesso un elemento trascurato, nonostante il suo impatto diretto sulla produttività, sulla concentrazione e sulla gestione dello stress. Un regime alimentare sbilanciato, ricco di zuccheri semplici, può infatti causare cali di energia, difficoltà di concentrazione e variazioni dell’umore nel corso della giornata lavorativa.
È comune, soprattutto nelle giornate frenetiche, affidarsi al caffè per rimanere svegli e attivi. Ma spesso ciò di cui il corpo ha realmente bisogno è altro: una colazione completa. Iniziare la giornata solo con zuccheri semplici o caffeina compromette fin da subito l’equilibrio glicemico, favorendo fame precoce, irritabilità e difficoltà di concentrazione. Una colazione arricchita di fibre, proteine, carboidrati complessi e grassi buoni, invece, aiuta a sostenere la vigilanza mentale fino all’ora di pranzo.
Il picco glicemico e la “fatica post-pranzo”
Consumare pasti ricchi di zuccheri semplici ma poveri di fibre, proteine e grassi comporta un rapido innalzamento del livello di zuccheri nel sangue — il cosiddetto picco glicemico. A questa impennata segue però un brusco calo, che si traduce in sonnolenza, cali di attenzione, irritabilità e fame precoce. È la classica “fatica post-pranzo” che mina la lucidità e la produttività nelle ore pomeridiane.
Al contrario, un’alimentazione bilanciata che combina carboidrati complessi, proteine di qualità e grassi buoni aiuta a stabilizzare i livelli energetici, supporta le funzioni cognitive e contribuisce a mantenere costante l’umore. Anche piccole modifiche nella composizione dei pasti possono avere un impatto positivo sulle prestazioni lavorative.
Il ruolo delle aziende nella promozione di abitudini sane
Promuovere una cultura alimentare consapevole all’interno dell’ambiente di lavoro è un investimento concreto: migliora la salute delle persone, rafforza la motivazione e ottimizza l’efficienza dei team. Sostenere una corretta alimentazione non è una tendenza del momento, ma una leva strategica per costruire ambienti professionali più sani e produttivi.
Per aiutare le persone a adottare uno stile alimentare sano e sostenibile, Day collabora con Balanced, una realtà specializzata in nutrizione e benessere che rende tutto più semplice e personalizzato. Grazie a un approccio scientifico, ma accessibile e una app pensata per accompagnare giorno per giorno, Balanced aiuta a costruire delle abitudini alimentari più consapevoli, senza rinunce né rigidità. Chi utilizza la piattaforma Day Welfare può così accedere a piani nutrizionali su misura, strumenti pratici e contenuti utili, trasformando la cura di sé in una parte naturale della propria routine quotidiana.
Dott.ssa Margherita Chiadò

Settembre 11, 2025
News
Un filtro alla volta: la scelta sostenibile di Day con #RICiCCAMI
Ogni anno, in Italia, finiscono a terra circa 14 miliardi di mozziconi di sigaretta. Si tratta di uno dei rifiuti più inquinanti al mondo: difficili da degradare, pieni di sostanze tossiche che contaminano acqua, suolo e aria. Un singolo mozzicone può impiegare oltre 10 anni per decomporsi e inquinare fino a 1.000 litri d’acqua.
Di fronte a questi numeri, è chiaro come anche un gesto all’apparenza piccolo – come non gettare una sigaretta a terra – possa fare la differenza. Da questa consapevolezza nasce #RICiCCAMI, la campagna ideata da Human Maple, prima realtà in Italia capace di riciclare davvero i filtri delle sigarette e trasformarli in qualcosa di utile.
Cos’è #RICiCCAMI
Il progetto unisce praticità e consapevolezza. Grazie a una rete di posacenere intelligenti e ben riconoscibili, i mozziconi vengono raccolti e avviati a un processo che li trasforma in nuove risorse sostenibili, secondo i principi dell’economia circolare.
La campagna si accompagna ad attività di sensibilizzazione, gadget green – come i portachiavi realizzati con i filtri riciclati – e giornate dedicate, pensate per coinvolgere attivamente cittadini e aziende. I benefici non sono solo ambientali: l’obiettivo è anche educare alla responsabilità civica, migliorare il decoro urbano e ridurre i costi di pulizia e gestione dei rifiuti.
L’impegno di Day: un gesto concreto a beneficio della collettività
Day ha scelto di aderire alla campagna #RICiCCAMI installando uno dei posaceneri Human Maple in uno spazio condominiale condiviso della propria sede aziendale. Una scelta che non si limita alla cura del proprio ambiente di lavoro, ma che punta a creare un impatto positivo anche per chi condivide quello spazio, coinvolgendo dipendenti, visitatori e altre realtà della zona.
Dice in proposito il Presidente e AD Marc Buisson:
"In Day abbiamo avviato un'iniziativa concreta per il riciclo dei mozziconi di sigaretta, in piena coerenza con il nostro spirito cooperativo. Abbiamo scelto di collaborare con una startup innovativa – sostenuta da Reseau Entreprendre, che ho l'onore di presiedere dal 2017 – capace di trasformare una criticità ambientale in un’opportunità sostenibile. Questa giovane impresa, già molto apprezzata per il suo approccio pionieristico, è riuscita a far riconoscere i mozziconi come rifiuto plastico e li raccoglie tramite dispositivi moderni e interattivi che mantengono gli spazi più puliti. Il materiale recuperato viene poi riciclato e riutilizzato, ad esempio per l’imbottitura di piumini e giacche. Con questa collaborazione, Day contribuisce con entusiasmo alla crescita di una startup eco-responsabile, proteggendo al tempo stesso il pianeta".
Marco Boccia, co-fondatore e amministratore di Human Maple, commenta:
“Con #RICiCCAMI vogliamo mostrare come anche un gesto semplice, come il corretto smaltimento di un mozzicone, possa diventare parte di un cambiamento più grande. Ogni filtro che raccogliamo non è solo un rifiuto sottratto all’ambiente, ma una risorsa che, attraverso il nostro processo, torna a nuova vita. La collaborazione con Day per noi rappresenta un segnale importante: significa che le aziende possono essere protagoniste di un’economia circolare che unisce innovazione, responsabilità sociale e attenzione al territorio. Crediamo che sia proprio dalla somma di tanti piccoli gesti, moltiplicati in rete, che si possa generare un impatto ambientale e culturale significativo.”
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Come Società Benefit, Day ha integrato nel proprio statuto obiettivi di beneficio comune legati alla sostenibilità ambientale, sociale e alla creazione di valore per la comunità. Questo impegno si concretizza ogni giorno: dalla riduzione degli impatti ambientali interni alle campagne di sensibilizzazione, fino alla selezione di partner e fornitori che condividono i principi ESG. L’adesione a #RICiCCAMI va in questa direzione. È un piccolo gesto che può generare un cambiamento reale, se fatto con coerenza, responsabilità – e insieme a chi ci sta intorno.

Settembre 08, 2025
News
Un vestito alla volta: ridurre i rifiuti tessili e promuovere la moda circolare
Ogni anno, milioni di tonnellate di vestiti finiscono in discarica o vengono inceneriti, contribuendo a un problema sempre più urgente: quello dei rifiuti tessili. Dietro ogni capo d’abbigliamento c’è un costo ambientale nascosto, fatto di consumo di acqua, emissioni di CO₂ e uso di risorse non rinnovabili. Per produrre una maglietta di cotone servono circa 2.700 litri d’acqua – l’equivalente di ciò che una persona beve in quasi 3 anni! Per cosa poi? Gran parte di questi capi viene indossata pochissime volte, se non mai.
Fast fashion: quando la moda diventa usa e getta
World Clean Up Day 2025: un'occasione per pulire, riusare, rigenerare
L'impegno di Day: dare nuova vita ai vestiti usati
Sostenibilità e solidarietà: le altre iniziative di Day
Fast fashion: quando la moda diventa usa e getta
Al centro di questo problema c’è la fast fashion, un modello produttivo che negli ultimi vent’anni ha trasformato il modo in cui consumiamo abbigliamento: collezioni nuove ogni mese, prezzi bassissimi, qualità scadente. Il risultato è un consumo compulsivo che genera quantità enormi di rifiuti tessili. I vestiti non sono più dei beni durevoli, ma articoli usa e getta, difficili da riciclare e spesso inutilizzabili dopo pochi lavaggi.
Questo sistema impatta gravemente sull’ambiente e su chi produce. La maggior parte della fast fashion nasce in Paesi con normative deboli in materia di lavoro e sicurezza: condizioni precarie, salari bassissimi, diritti ridotti al minimo. E se guardiamo da vicino i materiali, scopriamo che in una semplice t-shirt c’è più petrolio che cotone: le fibre sintetiche come il poliestere, sono praticamente plastica da indossare.
Come se non bastasse questi capi, prodotti a basso costo a migliaia di km di distanza, devono poi essere trasportati, impacchettati e spediti in tutto il mondo, spesso singolarmente, in un sistema di spedizioni continue dall’impronta di carbonio incalcolabile. Un circolo vizioso alimentato dalle piattaforme online, dove si compra tutto con pochi clic e pochissimi euro, senza riflettere su cosa c’è dietro quel prezzo così basso.
World Clean Up Day 2025: un’occasione per pulire, riusare, rigenerare
Il 20 settembre si celebra il World Clean Up Day, la più grande azione civica mondiale dedicata alla pulizia e alla rigenerazione del nostro pianeta. In Italia, l’iniziativa è coordinata da “Let's Do It! Italy”, parte del movimento globale “Let’s Do It World”, attivo in oltre 190 Paesi.
Quest’anno, la campagna italiana punta i riflettori sulla riduzione dei rifiuti tessili e sulla promozione della moda circolare, con l’obiettivo di sensibilizzare cittadini, aziende e istituzioni sull’impatto ambientale dell’industria dell’abbigliamento. Il messaggio è chiaro: raccogliere i rifiuti non basta, serve cambiare le abitudini che li generano.
Attorno al World Clean Up Day, a fine settembre prende forma una settimana di azioni diffuse, in cui ognuno può fare la propria parte: organizzando o aderendo a eventi locali, raccolte, giornate di pulizia nei quartieri o nelle scuole, oppure semplicemente scegliendo di consumare in modo più consapevole. Anche un gesto semplice – donare un vestito, ripararlo, evitare un acquisto impulsivo – può fare la differenza.
L’impegno di Day: dare nuova vita ai vestiti usati
Anche Day aderisce e partecipa alle iniziative del World Clean Up Day 2025 con un’azione concreta, semplice e ad alto impatto: nei giorni dal 20 al 27 settembre, i dipendenti potranno portare in azienda i capi di abbigliamento che non usano più, contribuendo attivamente alla riduzione dei rifiuti tessili. I vestiti raccolti saranno affidati all’associazione Re-Use With Love, nata a Bologna nel 2010 e oggi composta da oltre cento volontarie.
L’associazione si occupa di raccogliere, selezionare e valorizzare i vestiti usati, trasformandoli in strumenti di solidarietà. Una parte viene venduta nei mercatini vintage solidali, devolvendo il ricavato a progetti dedicati a bambini e famiglie in difficoltà. Altri capi, invece, vengono donati direttamente a chi ne ha bisogno, grazie a una rete di enti e associazioni locali. I vestiti rovinati o non più utilizzabili trovano nuova vita nel laboratorio creativo, dove vengono trasformati in oggetti artigianali, decorativi o funzionali, seguendo i principi dell’economia circolare. Così, ogni indumento raccolto diventa un gesto di cura, sostenibilità e inclusione.
Sostenibilità e solidarietà: le altre iniziative di Day
Questa iniziativa si inserisce nel percorso di Day come Società Benefit, impegnata a generare un impatto positivo sull’ambiente, sul territorio e sul benessere delle persone. Tra i suoi obiettivi di beneficio comune c’è la promozione di comportamenti sostenibili e responsabili, che si traducono in scelte e azioni concrete, come dare nuova vita a un vestito per ridurre l’impatto ambientale e valorizzare risorse già esistenti.
L’impegno di Day si manifesta anche attraverso altri progetti, come il sostegno a Equi-libristi, biblioteca itinerante che fa circolare gratuitamente libri usati, salvandoli dal macero e promuovendo la cultura, e la collaborazione con Last Minute Sotto Casa, un servizio che aiuta a combattere lo spreco alimentare segnalando offerte su prodotti prossimi alla scadenza nei supermercati. Un approccio integrato che coniuga sostenibilità, cultura e solidarietà, riflettendo i valori di responsabilità sociale e ambientale che guidano l’azienda.

Settembre 04, 2025
Buoni Acquisto
Scopri tutti i partner Cadhoc
Hai ricevuto un buono acquisto Cadhoc e ti stai chiedendo dove puoi usarlo?
Ma quali sono i partner Cadhoc?
Come uso il buono Cadhoc e come trovo i partner?
Il buono Cadhoc è una soluzione versatile e universale, perfetta per soddisfare le esigenze di tutti, dai tradizionalisti ai nativi digitali. È accettato in oltre 30.000 punti vendita fisici ed e-commerce, inclusi supermercati, distributori di carburante, negozi di moda, bellezza, elettronica e molto altro. È un buono multibrand, non devi per forza spenderlo tutto in una volta in un solo negozio: puoi utilizzarlo per diversi acquisti anche su diversi marchi. In pratica, lo spendi dove vuoi, in ogni occasione dell’anno.
I partner si suddividono in due categorie: i partner shopping che trovi tutti nella sezione MAPPA della app, presso cui puoi utilizzare i tuoi buoni direttamente alla cassa nei punti vendita fisici, e partner on line, (sezione ONLINE della app) dove hai la possibilità di convertire il tuo credito in una gift card, utilizzabile a sua volta sia nei negozi fisici sia sul sito online del partner.
Ma quali sono i partner Cadhoc?
Dai piccoli piaceri alle grandi necessità, dai supermercati ai negozi specializzati: i partner Cadhoc ti offrono tante opzioni, scegli come usare il tuo buono
Supermercati
La rete dei partner Cadhoc annovera tutte le principali catene di supermercati, nei loro numerosi punti vendita distribuiti in Italia. Quindi puoi usare il tuo buono per fare la spesa, inclusi gli acquisti nei reparti non strettamente alimentari. Ecco l’elenco dei marchi dove il buono Cadhoc è spendibile direttamente alla cassa: Coop, Conad, Carrefour, Despar – Eurospar – Interspar, Pam Panorama, Iper, Bennet, Fresco Market, Decò, NaturaSì, Crai, Il Gigante, A&O, Sigma, Unes supermercati, Sisa, Dok, Oasi Tigre, Famila, Dpiù, Tigros, Iper Triscount, Iper Tosano, Martinelli, Migros, Superò, CTS, Pewex, Globus. E poi Eataly e Autogrill. Mentre Esselunga è un partner on line, in questo caso puoi fare la spesa sul sito.
Negozi e servizi
Ma oltre ai supermercati, il buono Cadhoc è accettato in una vasta rete di negozi e servizi. Ecco alcuni esempi di come puoi utilizzarlo:
Si è rotta la lavatrice o vuoi regalarti un nuovo tablet? Usa il tuo buono Cadhoc nei punti vendita di Unieuro, Comet, Trony ed Expert.
Devi arredare la tua nuova casa o scegliere accessori per rinnovarla? Vai in un negozio Maison du Monde o sui siti di Ikea e Kasanova. Per tenerla in ordine, invece, puoi fare il pieno di prodotti da Tigotà. Prima di scegliere il tuo partner preferito controlla se recarti direttamente in negozio con il tuo Cadhoc o se devi convertirlo in una Gift Card.
Profumerie
Vuoi prenderti un po’ cura di te? L'elenco delle profumerie partner è lungo e include i negozi fisici di Sephora, L’Occitane e Lush dove ti puoi recare direttamente con il tuo buono. Ci sono anche Douglas, Rituals, Bottega Verde e L’Erbolario con le loro Gift Card. Per i bambini puoi fare acquisti direttamente nei punti vendita di Bimbostore, Okaidi e Toys Center. Per regali preziosi, invece, collegati al sito di Swarovski.
Abbigliamento e calzature
È ora di rifare il guardaroba? Nel settore abbigliamento e calzature sono convenzionate tutte le boutique di Bata, Cisalfa, Rinascente, Longoni Sport, Fiorella Rubino, Motivi e Oltre. Fra i partner on line con le loro Gift Card ci sono anche Nike, Foot Locker, Zalando, Yoox, Asos, Coin, OVS, Sisley, H&M, Primark, Mango, Tezenis, Calzedonia, Intimissimi, Terranova, Calliope, Pittarosso e Upim. Se ti servono degli occhiali nuovi puoi andare nei negozi fisici di Salmoiraghi & Viganò o Grand Vision.
Hobby, viaggi e tempo libero
Passiamo agli hobby! Ti piace leggere? Puoi spendere il tuo buono Cadhoc nelle librerie Giunti al Punto e Feltrinelli, oppure on line sui siti di Feltrinelli IBS, Mondadori e Libraccio. Sei uno sportivo? Scegli il tuo abbigliamento tecnico o cambia la tua attrezzatura da Decathlon o Athletes World, in entrambi i casi andando direttamente nei punti vendita. Per i gamer sono convenzionati gli store digitali di Nintendo, Xbox e Gamestop. C’è anche l’e-commerce Lego! Mentre se ami il giardinaggio o il bricolage, puoi trovare tutto il necessario da Viridea e Brico io o sull’e-commerce di Brico Center.
Hai un gatto o un cane? Converti Cadhoc in una Gift Card Arcaplanet. Oppure puoi convertirlo in una carta carburante Q8, in un buono carburante sulla app di ENI o trasformarlo direttamente in viaggi! Fra i partner on line ci sono anche Flixbus, ITA Airways e Airbnb. E per collezionare i ricordi, PhotoSì. Come vedi il buono Cadhoc offre davvero tantissime possibilità di acquisto, approfittane per scegliere quello che ti serve, quando ti serve.
Come uso il buono Cadhoc e come trovo i partner?
Per consultare l’elenco dei partner dove utilizzare i tuoi buoni Cadhoc, puoi scaricare l’app “Buoni Day” dagli store o accedere al portale degli utilizzatori.
Se sei già registrato, puoi utilizzare la app con le stesse credenziali senza bisogno di una nuova registrazione. Se non sei ancora registrato, puoi farlo subito in pochi passaggi: basta installare l’app o accedere al portale.
Scarica qui App Buoni Day per iOS
Scarica qui App Buoni Day per Android
Sia che tu abbia dei buoni cartacei che dei buoni elettronici, puoi associarli velocemente al tuo profilo sulla app (e sul sito). Per i buoni cartacei clicca su CARICA BUONO e scegli fra la scansione del codice a barre presente sul talloncino o il caricamento manuale, digitando numero di serie e codice di attivazione. Mentre i buoni elettronici potresti trovarli direttamente in app oppure riceverli dalla tua azienda tramite un PDF, pronti per essere caricati in app come quelli cartacei.
Fatto questo, in HOME avrai subito il saldo dei tuoi buoni e puoi iniziare il tuo Shopping! Entra nella MAPPA e consulta la lista dei negozi fisici vicino a te o vicino a un punto di interesse che ti è comodo. Puoi anche usare i filtri per affinare la ricerca in base a quello che ti serve.
Per pagare direttamente con Cadhoc nel punto vendita clicca su PAGA. Basta inserire l’importo desiderato per ottenere subito e in automatico un buono del valore inserito. Non c’è niente da stampare, è sufficiente mostrare alla cassa il codice a barre generato dal sistema. E se per qualche motivo non usi il buono generato, può essere riportato nel wallet dalla sezione ELENCO BUONI.
Altrimenti naviga la sezione ONLINE e acquista le GIFT CARD dei tuoi brand preferiti direttamente sui siti dei partner. Per usare le gift card, una volta effettuato l’acquisto online, basta cliccare su UTILIZZA. Mentre per vedere i dettagli e le istruzioni di ciascuna clicca su APRI GIFT CARD.
Se hai ancora qualche dubbio sull’uso dei buoni Cadhoc o riscontri dei problemi tecnici, puoi chattare con l’Assistente Virtuale Up Day sempre attivo, o chiamare l’assistenza dedicata al numero verde 051 21 06 750, dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 18:30.

Settembre 01, 2025
News
Inquinamento digitale: cosa significa e come possiamo ridurlo
Puliamo le spiagge, le città, i parchi. Ma chi pulisce il nostro mondo digitale?
In un’epoca in cui tutto sembra dematerializzato, dal lavoro agli archivi fotografici, potremmo pensare che la tecnologia sia leggera e completamente sostenibile. Non è così: ogni e-mail conservata inutilmente, ogni file dimenticato nel cloud, ogni app scaricata e poi abbandonata, contribuisce ad alimentare dei data-center energivori, magari basati su fonti fossili… Questa "spazzatura digitale" è una nuova forma di inquinamento, silenziosa ma concreta, che cresce di pari passo con la nostra attività on line quotidiana.
L'intelligenza artificiale e l'impatto dei dati
La settimana della pulizia: anche il digitale conta
Scelte consapevoli anche nel digitale
Il benessere digitale è anche ecologico
L’intelligenza artificiale e l’impatto dei dati
La questione si complica con l’ascesa dell’intelligenza artificiale. Dietro ai servizi che utilizziamo ogni giorno – dai chatbot agli assistenti vocali, dai suggerimenti automatici delle piattaforme ai traduttori online – si nasconde l’impiego di quantità enormi di energia e risorse computazionali.
L’addestramento di un singolo modello linguistico avanzato può richiedere centinaia di ore di calcolo su server potentissimi, con conseguente consumo energetico. Alcuni studi stimano che per allenare un grande modello si possano generare emissioni di CO₂ pari a quelle prodotte da 5 automobili in tutto il loro ciclo di vita... Questo prima ancora che il modello venga messo in funzione e usato quotidianamente da milioni di utenti!
Una volta attivi, poi, questi sistemi devono essere costantemente aggiornati, mantenuti e "serviti" da infrastrutture che operano senza sosta. Tutto questo contribuisce a rendere l’intelligenza artificiale un’innovazione sì potentissima, ma anche ad alto impatto ambientale. Parlare di sostenibilità digitale oggi significa anche fare i conti con questo nuovo scenario: l’IA può offrire soluzioni importanti in ambito climatico ed energetico, ma la sua crescita deve essere accompagnata da un uso etico, trasparente e responsabile delle risorse.
La settimana della pulizia: anche il digitale conta
Il 20 settembre ricorre il World Clean Up Day che apre un’intera settimana dedicata alle grandi pulizie, in senso stretto e lato. Un’occasione perfetta per estendere il concetto di pulizia anche fuori dal perimetro materiale degli spazi fisici e degli oggetti, fino al nostro mondo digitale! Durante quella settimana, Day rilancia – a tutti quanti, ma in primis ai suoi dipendenti – l’invito a fare ordine nei propri spazi virtuali oltre che in quelli reali! Svuotare le cartelle, eliminare file superflui, selezionare gli allegati pesanti e cancellare i doppioni, disiscriversi da newsletter inutili o app mai usate non è solo una questione di ordine: è un gesto concreto per ridurre l’energia consumata dai server e alleggerire così il nostro impatto ambientale.
Scelte consapevoli anche nel digitale
Pulire è solo l’inizio: possiamo fare di più, possiamo rigenerare! Non è detto che ogni volta che un dispositivo rallenta dobbiamo sostituirlo subito. A volte basta una riparazione, un aggiornamento, o magari scegliere un modello ricondizionato invece di comprarne uno nuovo. È un modo per allungare la vita delle cose e ridurre gli sprechi. Coltivare questa mentalità – quella della riparazione, del riuso, della durata – vuol dire anche andare contro l’idea che tutto debba essere sempre nuovo, sempre più veloce, e che ciò che è un po’ vecchio non valga più nulla. Spesso, i nostri dispositivi possono durare molto più a lungo di quanto pensiamo. Basta cambiare sguardo.
Lo stesso vale per il modo in cui usiamo internet. Anche online possiamo compiere scelte più sostenibili: per esempio, preferire servizi che si affidano a fonti rinnovabili, oppure installare estensioni che ci mostrano quanta energia consumiamo mentre navighiamo. Alcuni strumenti arrivano perfino a stimare quanta CO₂ generiamo semplicemente guardando un video o leggendo una pagina. Sono piccoli gesti, ma aprono gli occhi: ci fanno capire che ogni clic ha un peso, e che anche nel digitale possiamo alleggerire il nostro impatto, a partire da scelte semplici e quotidiane.
Il benessere digitale è anche ecologico
Infine, c’è una forma di inquinamento più impalpabile e meno misurabile, che riguarda noi stessi: la sovrastimolazione mentale causata dall’essere sempre connessi. Il digitale, quando diventa eccessivo, oltre all’energia elettrica assorbe anche la nostra attenzione. Ci affatica e ci disconnette dal presente.
Parlare di digital detox è una pratica di benessere. Ridurre il tempo trascorso davanti agli schermi, fare delle pause attive, stabilire dei momenti della giornata senza notifiche e connessione continua, significa restituire valore alla nostra presenza mentale e fisica. È dimostrato che disconnettersi, anche solo un’ora al giorno, ha effetti benefici sulla concentrazione, sulla qualità del sonno e sullo stress. E ha appunto anche un risvolto ecologico: meno tempo on line significa meno energia consumata, meno dati scambiati, meno server attivi per soddisfare le nostre richieste continue. Recuperare un equilibrio tra on line e off line è un modo per prenderci cura di noi stessi e del pianeta!

Agosto 28, 2025
Buoni Acquisto
Paese che vai, fringe benefit che trovi: giro del mondo fra i più strani
Nel mondo del lavoro contemporaneo, i fringe benefit – o benefici accessori – sono molto più di un’aggiunta alla retribuzione. Sono strumenti attraverso cui le aziende attraggono e trattengono talenti, migliorano il clima aziendale e promuovono il benessere dei propri dipendenti. Ma cosa sono esattamente? Forme di compenso non monetario concesse dal datore di lavoro: ad esempio i buoni pasto e i buoni acquisto, l’auto aziendale, le assicurazioni sanitarie, la possibilità di lavorare in smart working e tante altre soluzioni…
In Italia godono di vantaggi fiscali: entro una soglia stabilita dalla legge, non concorrono al reddito da lavoro dipendente e non sono tassati. Nel 2025 il limite è di 1.000 euro per tutti i lavoratori, che sale a 2.000 euro per chi ha figli a carico. Negli ultimi anni la normativa si è ampliata, includendo anche voci come le utenze domestiche (luce, gas e acqua) tra le voci esenti. Questo ha reso i fringe benefit uno strumento sempre più flessibile e centrale nelle politiche di welfare aziendale.
Cultura, bisogni e creatività: i benefit come specchio dei paesi
Il caso italiano: un Time Sitter per migliorare l’equilibrio vita-lavoro
I benefit come leva strategica per il futuro del lavoro
Cultura, bisogni e creatività: i benefit come specchio dei paesi
Ogni paese sviluppa i propri fringe benefit in modo diverso, adattandoli al contesto sociale, culturale ed economico in cui le persone vivono e lavorano. In Giappone è normale concedere brevi pause per il riposo durante l’orario lavorativo: il cosiddetto inemuri, il nostro "pisolino", è una pratica per migliorare concentrazione ed energia. In Finlandia non può mancare la sauna aziendale, simbolo di benessere e relax; in Olanda si promuove la mobilità sostenibile con formule di leasing per l’acquisto di biciclette. In Danimarca sono molto diffusi i servizi di copertura babysitter per genitori lavoratori, mentre in Germania esistono rimborsi chilometrici riservati a chi si sposta in bici. In Francia, il dibattito pubblico ha portato all’introduzione del diritto alla disconnessione, la possibilità per i lavoratori di ignorare e-mail e chiamate aziendali fuori dall’orario d’ufficio.
In altri contesti, l’attenzione si concentra sul tempo libero e la flessibilità. In Thailandia alcune aziende concedono permessi retribuiti per appuntamenti romantici (detti "love leave"), nella convinzione che una vita sentimentale felice favorisca la produttività. Negli Stati Uniti, è sempre più comune il "pawternity leave", cioè dei giorni di ferie pagati per prendersi cura di un nuovo animale domestico. In altri casi, gli spazi aziendali vengono attrezzati con aree per il relax, lo yoga o i massaggi. Il supporto alla genitorialità può assumere forme molto pratiche: in alcuni paesi viene garantita la spedizione gratuita del latte materno alle madri in trasferta, o lunghi congedi parentali retribuiti per entrambi i genitori, che possono durare diversi mesi. C’è chi guarda anche ai più giovani, offrendo agli stagisti alloggio o trasporto gratuito.
Oggi, molti benefit sono legati ai temi dell’ambiente e dell’impatto sociale: dalla partecipazione ad attività di volontariato alla piantumazione di alberi, fino a progetti aziendali dedicati alla sostenibilità e al benessere collettivo. Il risultato è un panorama globale ricco e creativo, dove ogni benefit racconta qualcosa del luogo in cui nasce e delle esigenze delle persone a cui si rivolge.
Il caso italiano: un Time Sitter per migliorare l’equilibrio vita-lavoro
Anche in Italia si stanno diffondendo fringe benefit originali, pensati per alleggerire il carico quotidiano dei lavoratori e migliorare il loro work-life balance. Un esempio è il cosiddetto "maggiordomo aziendale", un servizio di Time Saving che aiuta le persone nella gestione delle piccole incombenze quotidiane: dalla prenotazione di visite mediche alla consegna di pacchi, dal disbrigo di pratiche burocratiche al ritiro di farmaci. Ma non solo: il Time Sitter può occuparsi di lavare l’auto, passare in lavanderia per lasciare le camicie, ritirare il piumino dal lavasecco, portare direttamente in ufficio una cassetta di frutta e verdura fresca coltivata a km zero!
Day, da sempre attenta alla qualità della vita in azienda, ha deciso di offrire questo servizio ai propri collaboratori e di includerlo nelle soluzioni di welfare proposte ai clienti, grazie alla collaborazione con Genius4U, partner specializzato in servizi personalizzati per i dipendenti. Il Time Sitter aziendale rappresenta un concreto supporto per migliorare il benessere personale, ridurre lo stress e liberare tempo prezioso da dedicare a sé stessi e alla famiglia.
I benefit come leva strategica per il futuro del lavoro
Dalle soluzioni più semplici a quelle più sorprendenti, i fringe benefit stanno diventando una leva strategica per le aziende che vogliono distinguersi, attrarre talenti e costruire ambienti di lavoro più umani. La loro efficacia non si misura solo in termini economici, ma nella capacità di rispondere a bisogni concreti e creare relazioni basate su fiducia, ascolto e attenzione.
Guardare al futuro del lavoro significa ripensare il concetto di benessere e adattarlo a un mondo che cambia. I fringe benefit, se progettati con cura e calati con coerenza nel contesto, possono diventare uno spazio fertile in cui far crescere nuove forme di equilibrio, motivazione e qualità della vita.

Agosto 25, 2025
Welfare Aziendale
Il ruolo della cultura nel welfare: una cura per persone e territori
C’è un tipo di benessere che va oltre i benefit materiali: ha a che fare con l’ispirazione, la crescita personale, la qualità delle relazioni. Un benessere che nasce anche dalla cultura, dalla bellezza, dalla possibilità di vivere esperienze che arricchiscono davvero. Sempre più aziende lo stanno riscoprendo, scegliendo di includere questa dimensione all’interno delle proprie politiche di welfare.
Cultura come welfare, un cambio di sguardo
Libri, cinema, teatro, formazione: è tutto welfare
Cultura e organizzazione: bellezza che genera valore
La proposta di Day per il welfare culturale
Un welfare che lascia il segno
Cultura come welfare, un cambio di sguardo
Oggi, per molte persone, l’azienda è uno dei pochi luoghi in cui entrare davvero in contatto con la cultura. Si lavora tanto, il tempo è poco e le occasioni per accedere alla conoscenza rischiano di ridursi sempre di più. Ecco perché portare la cultura nei luoghi di lavoro non è solo una scelta di valore, ma anche una responsabilità.
Ripensare gli spazi aziendali come presìdi culturali significa rimettere al centro le persone, offrendo nuove opportunità formative anche dove spesso mancano. Significa creare ambienti più ricchi di senso, dove bellezza e pensiero critico possano alimentare benessere, creatività e relazioni più autentiche.
Libri, cinema, teatro, formazione: è tutto welfare
Leggere un libro, frequentare un corso di formazione, regalarsi una serata a teatro o un concerto, accedere a contenuti culturali e creativi tramite le piattaforme digitali… Tutte queste attività contribuiscono al benessere mentale, alla crescita individuale, alla riduzione dello stress. Ecco perché è importante renderle sempre più accessibili, anche attraverso il welfare aziendale.
Le aziende che scelgono questa strada non solo offrono ai propri collaboratori un’opportunità in più, ma contribuiscono a promuovere un modo più consapevole e di qualità di vivere il tempo libero, aprendo spazi di benessere e cultura.
Lo racconta bene anche "Le reti dell'arte", un podcast che esplora il rapporto tra impresa e creatività attraverso esperienze reali: progetti in cui l’arte non è ornamento, ma un motore di innovazione e benessere condiviso.
Cultura e organizzazione: bellezza che genera valore
Quando l’arte entra davvero nella vita dell’azienda – non come ornamento, ma come parte del suo modo di essere – può diventare un potente motore di cambiamento. Pittura, musica, fotografia, poesia: se rese accessibili nei luoghi di lavoro, queste forme espressive aiutano a liberare l’immaginazione, aprono spazi di dialogo e rafforzano il senso di appartenenza.
In un mondo dove si corre sempre dietro a obiettivi e performance, creare momenti di bellezza e ispirazione è fondamentale per ricaricare le energie, ritrovare motivazione, guardare più lontano. Mostre, incontri, laboratori culturali diventano così strumenti preziosi per prevenire la stanchezza mentale, il disincanto e la disconnessione – che oggi, nei contesti ad alta intensità cognitiva, sono sempre più comuni. La bellezza scuote, arricchisce, mette in movimento. E aiuta a ritrovare senso, dentro e fuori l’organizzazione.
La proposta di Day per il welfare culturale
Nella piattaforma Welfare di Day la cultura ha un ruolo speciale: è un ambito trasversale, capace di rispondere a esigenze diverse e di accompagnare le persone nella vita di tutti i giorni con strumenti semplici, accessibili e personalizzabili.
Ci sono le gift card culturali, che permettono di accedere a piattaforme come Sky, Disney+, NOW, Spotify e DAZN, per film, serie TV, musica e sport in streaming. Ci sono i libri scolastici, disponibili grazie alla collaborazione con Hoepli, pensati per le famiglie che devono affrontare l’acquisto dei testi per l’anno scolastico. Non mancano poi tante opzioni per percorsi formativi dedicati al benessere mentale e personale, perché cultura significa anche prendersi cura di sé.
In più, attraverso la piattaforma è possibile acquistare biglietti per attività culturali da vivere nel tempo libero: cinema, teatro, mostre ed eventi, per fare della cultura un’esperienza concreta e condivisa.
Sono strumenti diversi, ma accomunati da un unico obiettivo: rendere la cultura alla portata di tutti. Farla diventare fruibile, quotidiana, parte integrante del benessere personale.
Un welfare che lascia il segno
Investire nella cultura conviene a tutti: alle persone, che possono trovare nuovi stimoli e opportunità; alle aziende, che creano ambienti più coinvolgenti; e ai territori, che si arricchiscono di esperienze e valore condiviso.
Un welfare che include la cultura è un welfare che si prende cura davvero dei desideri, delle potenzialità e della bellezza che ciascuno porta con sé. La cultura non è un lusso, ma una necessità e un’opportunità concreta di trasformazione.

Agosto 21, 2025
News
Problemi ad accedere alla app Buoni Day? Ecco come risolvere
Buone notizie per gli utenti dei servizi Day! Che si tratti di buoni pasto, buoni acquisto Cadhoc o servizi di Welfare, ora puoi gestire tutto comodamente con l'app Buoni Day e il sito utilizzatori.day.it.
Se sei già registrato alla piattaforma, non occorre una nuova registrazione per utilizzare l'app: puoi accedere con le stesse credenziali. Se non sei ancora registrato, puoi farlo subito in pochi passaggi: basta scaricare l'app dagli store o accedere al portale.
Scarica qui App Buoni Day per iOS
Scarica qui App Buoni Day per Android
Per proteggere ancora di più il tuo Account Day sia su App che su Portale ti raccomandiamo di attivare il Riconoscimento Biometrico (gestito dal tuo modello di smartphone) e la doppia autenticazione con SMS.
Se la app non funziona, hai difficoltà ad accedere o a configurare l'accesso biometrico, verifica innanzi tutto di aver inserito correttamente username e password. È una raccomandazione pedante, ma capita spesso che per un carattere maiuscolo/minuscolo o per uno spazio in più digitato, il sistema non riconosca i dati di login.
Sei sicuro che non sia questo il problema? Allora puoi provare a sottoporre la questione all’assistente virtuale che risponde 24 ore su 24 ed è addestrato per risolvere le problematiche più comuni. Basta cliccare su avvia la chat, l’icona dei messaggi in basso a destra (nella app è lampeggiante e la raggiungi entrando nel fumetto con i tre puntini in alto a sinistra).
Hai bisogno di assistenza tecnica? Se l'app ti dà un errore o ti serve aiuto per la configurazione, puoi compilare il form a questo link, specificando marca e modello del dispositivo, la versione del sistema operativo installato (se la conosci) e allegando le screenshot delle schermate di errore che ricevi. La tua segnalazione sarà presa in carico da un nostro tecnico.
Altrimenti puoi contattare telefonicamente l’Assistenza dedicata, c’è un numero verde per ogni prodotto, tutti attivi dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30:
Buono pasto: 051 21 06 509
Buono Acquisto Cadhoc: 051 21 06 750
Welfare: 051 21 06 750

Agosto 18, 2025
Welfare Aziendale
Smart working e cattive abitudini alimentari: come prevenirle con un supporto dedicato
Lo smart working ha rivoluzionato l’organizzazione della giornata lavorativa, offrendo maggiore flessibilità, ma anche nuove vulnerabilità sul fronte del benessere. Una delle più comuni e spesso sottovalutate riguarda le abitudini alimentari.
Lavorare da casa, senza orari rigidi o spazi definiti, espone al rischio di comportamenti alimentari disfunzionali: pasti saltati o consumati velocemente davanti al PC, spuntini continui non programmati, scelta frequente di cibi ipercalorici e poco nutrienti. Tutto ciò si somma a una riduzione del movimento e a un senso generalizzato di stanchezza mentale che può spingere a cercare gratificazione proprio nel cibo.
Oltre a compromettere l’equilibrio nutrizionale, queste abitudini hanno effetti diretti sulla produttività, sulla capacità di concentrazione, sul livello di energia e sull’umore. È un circolo vizioso che può incidere sul rendimento lavorativo e sulla qualità della vita, anche nei contesti più flessibili.
Il ruolo dell’azienda nel promuovere buone abitudini
Per questo motivo, è utile che le aziende inizino a considerare il supporto nutrizionale come parte integrante delle iniziative di welfare, soprattutto in ambienti di lavoro ibridi o da remoto. Percorsi di educazione alimentare, brevi webinar tematici, contenuti informativi digitali e consulenze personalizzate possono aiutare i lavoratori a riconoscere i propri automatismi e a sostituirli con strategie più consapevoli.
In questa direzione, Day ha attivato una collaborazione con Balanced, realtà specializzata in nutrizione e benessere, che attraverso un approccio scientifico e personalizzato accompagna le persone verso un’alimentazione più consapevole e sostenibile. L’obiettivo è offrire strumenti pratici e accessibili, anche via app, per migliorare concretamente le abitudini quotidiane, anche quando si lavora da casa.
Cinque consigli pratici per chi lavora da casa
Rispetta orari regolari per i pasti principali, anche da casa.
Prepara gli spuntini in anticipo, per evitare decisioni impulsive davanti al frigo.
Stacca dal lavoro quando mangi: spegni lo schermo, siediti a tavola e prenditi una vera pausa.
Impara a distinguere la fame fisica da quella nervosa o da noia.
Mantieni una buona idratazione durante la giornata: l’acqua è il primo alleato della concentrazione.
Promuovere una cultura del benessere che includa anche la sfera alimentare è un investimento strategico per sostenere le performance lavorative nel lungo periodo, anche nei contesti più flessibili e decentralizzati.
Dott.ssa Margherita Chiadò

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