Consumo Consapevole
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Ottobre 20, 2025
Welfare Aziendale
Consumo consapevole ed esperienziale per il benessere psicologico, al lavoro e nella vita
L'epoca in cui viviamo è un bombardamento continuo di stimoli: notifiche che ci invitano a comprare l’ultimo prodotto di tendenza, offerte lampo che scompaiono in un click, esperienze sempre più immediate che promettono gratificazione istantanea. In mezzo a questo flusso, è facile sentirsi sopraffatti e perdere di vista ciò che conta davvero. Una risposta possibile a questo ritmo frenetico è adottare stili di consumo consapevole: fermarsi a riflettere sulle proprie scelte e dare priorità a ciò che porta valore reale, non solo per l’ambiente e le nostre risorse economiche, ma anche per il nostro equilibrio mentale e la qualità della vita.
Consumo consapevole e salute mentale
Il valore del tempo e il consumo esperienziale
L'impegno di Day per promuovere il benessere psicofisico
Consumo consapevole e salute mentale
Adottare un approccio più attento al consumo significa fare scelte che riducono lo stress, aumentano il senso di controllo e migliorano la stabilità emotiva. Concentrarsi su ciò che è davvero significativo permette di liberare spazio mentale e interiore, favorendo maggiore serenità e soddisfazione personale. In questo contesto, il supporto psicologico assume un ruolo sempre più centrale: oggi, sempre più persone riconoscono il valore di prendersi cura della propria salute mentale, non solo nei momenti di difficoltà, ma come pratica quotidiana di benessere e prevenzione. Superando gradualmente lo stigma che a lungo lo ha contraddistinto, il sostegno psicologico viene visto come uno strumento utile a tutti, indipendentemente dall’età e dal contesto.
Le aziende possono contribuire offrendo servizi di welfare dedicati, tra cui percorsi di consulenza psicologica, anche online, per aiutare i dipendenti a gestire lo stress e favorire un ambiente di lavoro equilibrato e positivo. Un segnale dell’importanza del benessere psicologico viene anche a livello istituzionale da iniziative come il Bonus Psicologo, una manovra che mira a rendere più accessibili le consulenze professionali, a riprova di quanto la salute mentale sia oggi considerata un elemento centrale del benessere individuale e collettivo.
Il valore del tempo e il consumo esperienziale
Dopo aver parlato dell’importanza della salute mentale e del supporto psicologico, è naturale riflettere anche su come investiamo il nostro tempo e le nostre energie, fondamentali per il nostro equilibrio. Cresce, ad esempio, l’interesse per il consumo esperienziale: dedicare tempo a corsi, attività culturali, ricreative o formative arricchisce la mente, stimola la creatività e contribuisce direttamente al benessere psicologico. Partecipare a un laboratorio creativo, a un corso di cucina, a una visita guidata o a un'attività sportiva significa sviluppare competenze, coltivare relazioni e creare ricordi duraturi, investendo in momenti autentici di piacere e arricchimento personale.
Le aziende possono sostenere questo approccio offrendo ai dipendenti accesso a percorsi formativi, workshop o attività dedicate allo sviluppo delle proprie capacità e potenzialità. In questo modo si crea un circolo virtuoso: i dipendenti acquisiscono nuove competenze, aumentano motivazione e soddisfazione, e l’organizzazione beneficia di un clima più stimolante e collaborativo, dove apprendimento e benessere diventano parte integrante della quotidianità lavorativa.
L’impegno di Day per promuovere il benessere psicofisico
Day, come Società Benefit, pone il benessere psicologico e psicofisico al centro delle proprie attività, aiutando le persone a gestire lo stress e le energie quotidiane attraverso scelte più consapevoli. L’azienda mette a disposizione dei propri dipendenti, ma anche dei clienti tramite piattaforme welfare su misura, una serie di strumenti e servizi pensati per sostenere il benessere in diversi ambiti della vita.
Sul fronte del benessere psicologico, la piattaforma offre sedute di terapia individuale o di coppia, percorsi dedicati all’autostima, all’empowerment e alla gestione dell’ansia, dei conflitti o delle fobie. Sono disponibili servizi di supporto familiare, dedicati a genitori e caregiver, e strumenti per la cura del sonno, per neonati ma anche per adulti. Completano l’offerta programmi di coaching e interventi "SOS lavoro" per affrontare situazioni professionali particolarmente stressanti.
Per la cura del corpo e della salute, l’offerta spazia dalle consulenze con nutrizionisti a un'ampia gamma di attività sportive, yoga, danza e altre discipline, fino alla collaborazione con centri termali partner che, oltre alle terapie mediche, mettono a disposizione pacchetti relax, zen, ayurvedici e sensoriali, pensati per un benessere completo.
Sul fronte dell’arricchimento personale, Day propone numerose possibilità di consumo esperienziale: viaggi ed escursioni, spettacoli, corsi e laboratori formativi pensati per stimolare la creatività, sviluppare nuove competenze e favorire un equilibrio tra lavoro e vita privata. In questo modo, il welfare diventa un’opportunità concreta di benessere.
Settembre 22, 2025
News
Packaging sostenibile e abitudini anti-spreco nelle scelte quotidiane
Ogni giorno, quasi senza pensarci, facciamo delle scelte che hanno un impatto sull’ambiente: un acquisto al supermercato, un detersivo da ricomprare, un imballaggio che finisce nella spazzatura. In ognuno di questi gesti c’è spazio per una decisione diversa, più consapevole e più sostenibile. Oggi abbiamo a disposizione tante soluzioni per ridurre gli sprechi nella vita quotidiana, piccole grandi scelte che ci permettono di lasciare un’impronta più leggera sul pianeta.
Packaging che non pesa sull’ambiente
Ricaricare invece di buttare: la logica del refill
Tecnologia al servizio dell’anti-spreco: il packaging intelligente
L'impegno di Day: soluzioni concrete per un consumo più consapevole
Il cambiamento parte dalle abitudini
Packaging che non pesa sull’ambiente
Uno degli ambiti in cui queste scelte si notano di più è il packaging. Oggi sempre più prodotti arrivano confezionati con materiali compostabili o biodegradabili, pensati per decomporsi in poco tempo senza lasciare dietro di sé alcun rifiuto. Ci sono poi tantissimi tipi di confezioni realizzate con materiali riciclati o riciclabili, che dimostrano come sia possibile e conveniente dare una seconda vita agli imballaggi. Ci sono anche idee più originali, come il packaging edibile, cioè imballaggi fatti con ingredienti naturali come alghe o amidi vegetali: per esempio delle stoviglie usa e getta che una volta usate si possono addirittura mangiare! In tutti questi casi, l’obiettivo è sempre quello: ridurre l’impatto ambientale del contenitore senza compromettere la qualità del contenuto.
Ricaricare invece di buttare: la logica del refill
Un altro modo sempre più diffuso per ridurre gli sprechi è quello della ricarica. Invece di comprare ogni volta un contenitore nuovo, possiamo scegliere prodotti che si possono ricaricare. Questa abitudine è molto diffusa soprattutto nei settori dei detersivi e della cosmesi, ma si sta espandendo anche ad altri ambiti. Nei supermercati del Nord Europa, ad esempio, è normale trovare il refill anche per i cereali da colazione, il cibo per gli animali o altri alimenti secchi, che si possono acquistare a peso. Le ricariche di solito sono più concentrate o hanno formati più leggeri e spesso si trovano in negozi con dispenser sfusi. Così si produce meno plastica, si occupa meno spazio durante il trasporto e si riduce notevolmente la quantità complessiva di rifiuti.
Tecnologia al servizio dell’anti-spreco: il packaging intelligente
Anche la tecnologia sta offrendo strumenti preziosi per ridurre lo spreco, in particolare nel settore alimentare. Alcune confezioni sono oggi dotate di etichette intelligenti che cambiano colore in base allo stato di conservazione del prodotto. Altre hanno QR code che permettono di vedere tutte le informazioni sulla provenienza, sulla tracciabilità e su come conservare al meglio il prodotto. Esistono persino imballaggi "attivi", capaci di assorbire ossigeno o umidità per far durare di più gli alimenti. Grazie a queste soluzioni innovative, evitiamo di buttare via cibo ancora buono solo perché sembra “vecchio” o vicino alla scadenza.
L'impegno di Day: soluzioni concrete per un consumo più consapevole
Anche Day, da sempre attenta alla sostenibilità, ha deciso di fare la sua parte per aiutare persone e aziende a scegliere comportamenti più responsabili. Il primo passo è stato realizzare tutte le sue card elettroniche in plastica riciclata al 100%. A questo si aggiunge la dematerializzazione: i servizi digitali hanno via via sostituito i supporti fisici, rendendo tutto più semplice per chi li usa e più leggero per l’ambiente.
Grazie a iniziative come Last Minute Sotto Casa e My Food Hero, Day contribuisce anche a combattere lo spreco alimentare. Questi strumenti digitali aiutano negozi e supermercati a tenere sotto controllo le scadenze dei prodotti in vendita. Quando il sistema individua articoli vicini alla scadenza, genera automaticamente un volantino digitale inviato a chi abita in zona. Così, le persone scoprono che vicino a casa ci sono prodotti ancora buoni, disponibili a prezzi scontati. In questo modo si riducono gli sprechi, si sostiene il commercio locale e si crea un circolo virtuoso che unisce convenienza e consapevolezza.
Il cambiamento parte dalle abitudini
La sostenibilità è un percorso fatto di tante piccole decisioni. Preferire una ricarica a un flacone nuovo, scegliere un prodotto dall’imballaggio più leggero, fare attenzione alle date di scadenza o usare servizi che aiutano a salvare ciò che altrimenti finirebbe sprecato: sono gesti semplici, alla portata di tutti. Consumare meglio vuol dire anche vivere meglio.
Settembre 08, 2025
News
Un vestito alla volta: ridurre i rifiuti tessili e promuovere la moda circolare
Ogni anno, milioni di tonnellate di vestiti finiscono in discarica o vengono inceneriti, contribuendo a un problema sempre più urgente: quello dei rifiuti tessili. Dietro ogni capo d’abbigliamento c’è un costo ambientale nascosto, fatto di consumo di acqua, emissioni di CO₂ e uso di risorse non rinnovabili. Per produrre una maglietta di cotone servono circa 2.700 litri d’acqua – l’equivalente di ciò che una persona beve in quasi 3 anni! Per cosa poi? Gran parte di questi capi viene indossata pochissime volte, se non mai.
Fast fashion: quando la moda diventa usa e getta
World Clean Up Day 2025: un'occasione per pulire, riusare, rigenerare
L'impegno di Day: dare nuova vita ai vestiti usati
Sostenibilità e solidarietà: le altre iniziative di Day
Fast fashion: quando la moda diventa usa e getta
Al centro di questo problema c’è la fast fashion, un modello produttivo che negli ultimi vent’anni ha trasformato il modo in cui consumiamo abbigliamento: collezioni nuove ogni mese, prezzi bassissimi, qualità scadente. Il risultato è un consumo compulsivo che genera quantità enormi di rifiuti tessili. I vestiti non sono più dei beni durevoli, ma articoli usa e getta, difficili da riciclare e spesso inutilizzabili dopo pochi lavaggi.
Questo sistema impatta gravemente sull’ambiente e su chi produce. La maggior parte della fast fashion nasce in Paesi con normative deboli in materia di lavoro e sicurezza: condizioni precarie, salari bassissimi, diritti ridotti al minimo. E se guardiamo da vicino i materiali, scopriamo che in una semplice t-shirt c’è più petrolio che cotone: le fibre sintetiche come il poliestere, sono praticamente plastica da indossare.
Come se non bastasse questi capi, prodotti a basso costo a migliaia di km di distanza, devono poi essere trasportati, impacchettati e spediti in tutto il mondo, spesso singolarmente, in un sistema di spedizioni continue dall’impronta di carbonio incalcolabile. Un circolo vizioso alimentato dalle piattaforme online, dove si compra tutto con pochi clic e pochissimi euro, senza riflettere su cosa c’è dietro quel prezzo così basso.
World Clean Up Day 2025: un’occasione per pulire, riusare, rigenerare
Il 20 settembre si celebra il World Clean Up Day, la più grande azione civica mondiale dedicata alla pulizia e alla rigenerazione del nostro pianeta. In Italia, l’iniziativa è coordinata da “Let's Do It! Italy”, parte del movimento globale “Let’s Do It World”, attivo in oltre 190 Paesi.
Quest’anno, la campagna italiana punta i riflettori sulla riduzione dei rifiuti tessili e sulla promozione della moda circolare, con l’obiettivo di sensibilizzare cittadini, aziende e istituzioni sull’impatto ambientale dell’industria dell’abbigliamento. Il messaggio è chiaro: raccogliere i rifiuti non basta, serve cambiare le abitudini che li generano.
Attorno al World Clean Up Day, a fine settembre prende forma una settimana di azioni diffuse, in cui ognuno può fare la propria parte: organizzando o aderendo a eventi locali, raccolte, giornate di pulizia nei quartieri o nelle scuole, oppure semplicemente scegliendo di consumare in modo più consapevole. Anche un gesto semplice – donare un vestito, ripararlo, evitare un acquisto impulsivo – può fare la differenza.
L’impegno di Day: dare nuova vita ai vestiti usati
Anche Day aderisce e partecipa alle iniziative del World Clean Up Day 2025 con un’azione concreta, semplice e ad alto impatto: nei giorni dal 20 al 27 settembre, i dipendenti potranno portare in azienda i capi di abbigliamento che non usano più, contribuendo attivamente alla riduzione dei rifiuti tessili. I vestiti raccolti saranno affidati all’associazione Re-Use With Love, nata a Bologna nel 2010 e oggi composta da oltre cento volontarie.
L’associazione si occupa di raccogliere, selezionare e valorizzare i vestiti usati, trasformandoli in strumenti di solidarietà. Una parte viene venduta nei mercatini vintage solidali, devolvendo il ricavato a progetti dedicati a bambini e famiglie in difficoltà. Altri capi, invece, vengono donati direttamente a chi ne ha bisogno, grazie a una rete di enti e associazioni locali. I vestiti rovinati o non più utilizzabili trovano nuova vita nel laboratorio creativo, dove vengono trasformati in oggetti artigianali, decorativi o funzionali, seguendo i principi dell’economia circolare. Così, ogni indumento raccolto diventa un gesto di cura, sostenibilità e inclusione.
Sostenibilità e solidarietà: le altre iniziative di Day
Questa iniziativa si inserisce nel percorso di Day come Società Benefit, impegnata a generare un impatto positivo sull’ambiente, sul territorio e sul benessere delle persone. Tra i suoi obiettivi di beneficio comune c’è la promozione di comportamenti sostenibili e responsabili, che si traducono in scelte e azioni concrete, come dare nuova vita a un vestito per ridurre l’impatto ambientale e valorizzare risorse già esistenti.
L’impegno di Day si manifesta anche attraverso altri progetti, come il sostegno a Equi-libristi, biblioteca itinerante che fa circolare gratuitamente libri usati, salvandoli dal macero e promuovendo la cultura, e la collaborazione con Last Minute Sotto Casa, un servizio che aiuta a combattere lo spreco alimentare segnalando offerte su prodotti prossimi alla scadenza nei supermercati. Un approccio integrato che coniuga sostenibilità, cultura e solidarietà, riflettendo i valori di responsabilità sociale e ambientale che guidano l’azienda.
Settembre 01, 2025
News
Inquinamento digitale: cosa significa e come possiamo ridurlo
Puliamo le spiagge, le città, i parchi. Ma chi pulisce il nostro mondo digitale?
In un’epoca in cui tutto sembra dematerializzato, dal lavoro agli archivi fotografici, potremmo pensare che la tecnologia sia leggera e completamente sostenibile. Non è così: ogni e-mail conservata inutilmente, ogni file dimenticato nel cloud, ogni app scaricata e poi abbandonata, contribuisce ad alimentare dei data-center energivori, magari basati su fonti fossili… Questa "spazzatura digitale" è una nuova forma di inquinamento, silenziosa ma concreta, che cresce di pari passo con la nostra attività on line quotidiana.
L'intelligenza artificiale e l'impatto dei dati
La settimana della pulizia: anche il digitale conta
Scelte consapevoli anche nel digitale
Il benessere digitale è anche ecologico
L’intelligenza artificiale e l’impatto dei dati
La questione si complica con l’ascesa dell’intelligenza artificiale. Dietro ai servizi che utilizziamo ogni giorno – dai chatbot agli assistenti vocali, dai suggerimenti automatici delle piattaforme ai traduttori online – si nasconde l’impiego di quantità enormi di energia e risorse computazionali.
L’addestramento di un singolo modello linguistico avanzato può richiedere centinaia di ore di calcolo su server potentissimi, con conseguente consumo energetico. Alcuni studi stimano che per allenare un grande modello si possano generare emissioni di CO₂ pari a quelle prodotte da 5 automobili in tutto il loro ciclo di vita... Questo prima ancora che il modello venga messo in funzione e usato quotidianamente da milioni di utenti!
Una volta attivi, poi, questi sistemi devono essere costantemente aggiornati, mantenuti e "serviti" da infrastrutture che operano senza sosta. Tutto questo contribuisce a rendere l’intelligenza artificiale un’innovazione sì potentissima, ma anche ad alto impatto ambientale. Parlare di sostenibilità digitale oggi significa anche fare i conti con questo nuovo scenario: l’IA può offrire soluzioni importanti in ambito climatico ed energetico, ma la sua crescita deve essere accompagnata da un uso etico, trasparente e responsabile delle risorse.
La settimana della pulizia: anche il digitale conta
Il 20 settembre ricorre il World Clean Up Day che apre un’intera settimana dedicata alle grandi pulizie, in senso stretto e lato. Un’occasione perfetta per estendere il concetto di pulizia anche fuori dal perimetro materiale degli spazi fisici e degli oggetti, fino al nostro mondo digitale! Durante quella settimana, Day rilancia – a tutti quanti, ma in primis ai suoi dipendenti – l’invito a fare ordine nei propri spazi virtuali oltre che in quelli reali! Svuotare le cartelle, eliminare file superflui, selezionare gli allegati pesanti e cancellare i doppioni, disiscriversi da newsletter inutili o app mai usate non è solo una questione di ordine: è un gesto concreto per ridurre l’energia consumata dai server e alleggerire così il nostro impatto ambientale.
Scelte consapevoli anche nel digitale
Pulire è solo l’inizio: possiamo fare di più, possiamo rigenerare! Non è detto che ogni volta che un dispositivo rallenta dobbiamo sostituirlo subito. A volte basta una riparazione, un aggiornamento, o magari scegliere un modello ricondizionato invece di comprarne uno nuovo. È un modo per allungare la vita delle cose e ridurre gli sprechi. Coltivare questa mentalità – quella della riparazione, del riuso, della durata – vuol dire anche andare contro l’idea che tutto debba essere sempre nuovo, sempre più veloce, e che ciò che è un po’ vecchio non valga più nulla. Spesso, i nostri dispositivi possono durare molto più a lungo di quanto pensiamo. Basta cambiare sguardo.
Lo stesso vale per il modo in cui usiamo internet. Anche online possiamo compiere scelte più sostenibili: per esempio, preferire servizi che si affidano a fonti rinnovabili, oppure installare estensioni che ci mostrano quanta energia consumiamo mentre navighiamo. Alcuni strumenti arrivano perfino a stimare quanta CO₂ generiamo semplicemente guardando un video o leggendo una pagina. Sono piccoli gesti, ma aprono gli occhi: ci fanno capire che ogni clic ha un peso, e che anche nel digitale possiamo alleggerire il nostro impatto, a partire da scelte semplici e quotidiane.
Il benessere digitale è anche ecologico
Infine, c’è una forma di inquinamento più impalpabile e meno misurabile, che riguarda noi stessi: la sovrastimolazione mentale causata dall’essere sempre connessi. Il digitale, quando diventa eccessivo, oltre all’energia elettrica assorbe anche la nostra attenzione. Ci affatica e ci disconnette dal presente.
Parlare di digital detox è una pratica di benessere. Ridurre il tempo trascorso davanti agli schermi, fare delle pause attive, stabilire dei momenti della giornata senza notifiche e connessione continua, significa restituire valore alla nostra presenza mentale e fisica. È dimostrato che disconnettersi, anche solo un’ora al giorno, ha effetti benefici sulla concentrazione, sulla qualità del sonno e sullo stress. E ha appunto anche un risvolto ecologico: meno tempo on line significa meno energia consumata, meno dati scambiati, meno server attivi per soddisfare le nostre richieste continue. Recuperare un equilibrio tra on line e off line è un modo per prenderci cura di noi stessi e del pianeta!
Luglio 31, 2025
News
Digitale e sostenibile: quando l’innovazione fa bene all’ambiente
Scegliere soluzioni digitali non è solo una questione di efficienza o comodità. Oggi, è anche un gesto concreto a favore dell’ambiente. Dematerializzare i processi, ridurre la circolazione di documenti e di supporti fisici, ottimizzare la gestione delle risorse: il digitale può essere un alleato della transizione ecologica.
Pensiamo, ad esempio, a quanto incide il passaggio da buoni cartacei a elettronici: una scelta apparentemente semplice, ma con un impatto diretto sulla riduzione del consumo di carta, sull’eliminazione della logistica di stampa e di spedizione, sulla semplificazione della fruizione da parte degli utenti…
La scelta digitale è una scelta responsabile
Cosa fa Day per l'ambiente?
Il digitale ha un impatto: esserne consapevoli è parte della responsabilità
La scelta digitale è una scelta responsabile
Scegliere soluzioni digitali non è solo una questione di praticità: significa anche ridurre l’impatto ambientale legato alla produzione, alla logistica e al consumo di risorse fisiche. In questa direzione, Day ha fatto della digitalizzazione una leva strategica, puntando su strumenti completamente dematerializzati, che semplificano i processi, riducono gli sprechi e sono facilmente gestibili tramite l’app Buoni Day, pensata per raccogliere in un unico spazio tutte le soluzioni.
Dai buoni pasto elettronici ai buoni acquisto Cadhoc in formato digitale, fino alla piattaforma welfare che consente di trasformare il proprio credito in voucher da scaricare e utilizzare direttamente nei punti convenzionati. Tutte le soluzioni Day sono progettate per funzionare in modo intuitivo su smartphone, senza bisogno di supporti cartacei o fisici, se non quando strettamente necessario.
I dati confermano questa scelta: nel 2024, l’89% dei buoni emessi da Day era in formato digitale, mentre per le nuove card fisiche è stato adottato un materiale 100% riciclato, riducendo drasticamente l’uso di plastica vergine lungo la catena del valore.
In questo percorso verso l’innovazione sostenibile, la sicurezza resta una priorità: tutte le soluzioni digitali di Day sono progettate per garantire la protezione dei dati personali e delle transazioni, grazie a standard tecnologici avanzati e controlli continui.
Cosa fa Day per l’ambiente?
Il digitale è solo una delle leve attivate da Day per contribuire in modo concreto alla transizione ecologica. Tra gli obiettivi di beneficio comune che l’azienda persegue come Società Benefit, c’è anche la tutela dell’ambiente, attraverso azioni misurabili e continuative. Oltre alla digitalizzazione dei buoni e all’uso di materiali riciclati per le card fisiche, quindi, Day promuove la mobilità sostenibile tra i dipendenti – ad esempio con l’istituzionalizzazione dei venerdì in smart working, che riducono gli spostamenti casa-lavoro – aderisce a iniziative territoriali come Bologna Missione Clima e sviluppa attività di sensibilizzazione ambientale, interne ed esterne, per diffondere una cultura della sostenibilità a tutti i livelli.
Un esempio di compensazione virtuosa è il sostegno al progetto Valle Ca’ Pisani, una valle da pesca nel Delta del Po che, grazie alla gestione controllata delle acque, favorisce l’assorbimento naturale di CO₂. A questo si affianca lo sviluppo delle app Last Minute Sotto Casa e My Food Hero, che combattono lo spreco alimentare favorendo il consumo consapevole e la redistribuzione degli alimenti prossimi alla scadenza. Nell’ultimo anno queste soluzioni hanno permesso di salvare oltre una tonnellata di cibo al mese, riducendo le emissioni e sostenendo famiglie e associazioni del territorio.
Il digitale ha un impatto: esserne consapevoli è parte della responsabilità
Se è vero che le soluzioni digitali possono contribuire alla sostenibilità, è altrettanto vero che non sono prive di impatto. Anche il digitale consuma risorse, anche se in modo poco visibile, soprattutto sotto forma di energia necessaria al funzionamento di server, data center e infrastrutture cloud. L’espansione dell’intelligenza artificiale, in particolare, comporta un uso davvero intensivo di potenza computazionale, con ricadute ambientali ancora poco percepite, ma già rilevanti.
Essere consapevoli di questi limiti non significa rinunciare all’innovazione, ma adottarla in modo responsabile: scegliendo partner che puntano su efficienza energetica, fonti rinnovabili e strategie di compensazione delle emissioni, come fa Day. La transizione ecologica non si esaurisce con la digitalizzazione, ma richiede un approccio sistemico che combini tecnologia, consapevolezza e partecipazione.
Perché sia un impegno credibile, bisogna fare in modo che ogni scelta tecnologica sia parte di un percorso più ampio. In questa direzione si muove anche Day, con progetti, strumenti e azioni che puntano a ridurre l’impatto e fare la propria parte con responsabilità.
Luglio 03, 2025
Buoni Pasto
I costi invisibili dello spreco alimentare: sociali, economici e ambientali
Lo spreco alimentare è una questione complessa, con ricadute economiche, ambientali e sociali che troppo spesso passano inosservate. Eppure, ridurre lo spreco non significa solo evitare che il cibo finisca nella spazzatura: significa anche dare valore a una risorsa preziosa, combattere le disuguaglianze e contribuire a un'economia più sostenibile. In un’intervista pubblicata su Food, il magazine di riferimento per l’industria e il retail alimentare, la Fondazione Banco Alimentare ETS ha raccontato le tante sfaccettature di questo tema, su cui lavora da oltre trent’anni trasformando lo scarto in valore.
Il costo economico del cibo sprecato
L'impatto ambientale emissioni e cambiamento climatico
Il paradosso sociale dello spreco
Le iniziative di Day contro lo spreco alimentare
Un gesto quotidiano, un cambiamento possibile
Il costo economico del cibo sprecato
Lo spreco alimentare è, prima di tutto, produzione inutilizzata: risorse già impiegate – tempo, lavoro, energia – che non generano alcun valore. A questo si sommano i costi dello smaltimento: cibo ancora perfettamente consumabile che finisce in discarica, con conseguenze economiche non solo per i produttori, ma per l’intera collettività. Alle perdite si aggiunge l’impossibilità, per le imprese, di valorizzare prodotti già realizzati, alimentando un circolo vizioso di spreco e inefficienza.
L’impatto ambientale: emissioni e cambiamento climatico
Lo spreco alimentare ha un impatto ambientale diretto. Quando il cibo viene scartato, si generano emissioni di gas serra – tra le principali cause del cambiamento climatico. Solo nel 2024, il recupero di 46 mila tonnellate di alimenti da parte del Banco Alimentare ha evitato l’emissione di 80 mila tonnellate di CO₂. Un dato che dà la misura concreta del potenziale positivo legato al recupero delle eccedenze.
Il paradosso sociale dello spreco
Ma lo spreco alimentare è anche, forse soprattutto, un problema sociale. Nel mondo oltre 800 milioni di persone soffrono la fame, mentre un terzo del cibo prodotto ogni anno viene gettato. Questo paradosso colpisce in modo particolare nei contesti più agiati, rendendo lo spreco un fattore che amplifica le disuguaglianze. In Italia, oltre 5,7 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta e molte di loro sperimentano un’insicurezza alimentare concreta: l’impossibilità di accedere con continuità a cibo sicuro e adeguato.
In questo scenario, l’azione del Banco Alimentare non si limita a fornire assistenza materiale. Recuperare e ridistribuire le eccedenze significa anche riconoscere la dignità dell’altro, permettere alle persone di sentirsi meno escluse, offrire una possibilità concreta di riscatto. Il cibo non ha solo valore economico o nutrizionale: è cultura, relazione, identità. Ed è, per chi vive una situazione di difficoltà, un sostegno tangibile anche sul piano umano.
Le iniziative di Day contro lo spreco alimentare
Anche Day è al fianco del Banco Alimentare nel contrasto allo spreco e nella lotta alla povertà alimentare. Con l’iniziativa Spesa Solidale, già da qualche anno i buoni pasto elettronici possono essere usati non solo per sé, ma anche per donare cibo a chi ne ha bisogno. Basta accedere alla piattaforma dedicata creata in collaborazione con to.market, scegliere una box o singoli prodotti alimentari e completare l’acquisto come per una normale spesa online. Alle consegne pensa Day, il Banco Alimentare riceve gli alimenti e li distribuisce tramite la sua rete solidale.
L’impegno di Day per ridurre lo spreco alimentare non si ferma qui. Con Last Minute Sotto Casa, promuove il recupero delle eccedenze anche nei negozi di prossimità. Grazie a un’app dedicata, i commercianti possono gestire in modo semplice e rapido le scadenze dei prodotti, offrire quelli prossimi alla scadenza a prezzo ridotto attraverso un volantino digitale generato automaticamente e diffuso nella zona, oppure donarli alle associazioni di volontariato del territorio. Una soluzione pratica e vantaggiosa, che aiuta a salvare cibo ancora buono, sostenere chi è in difficoltà e incoraggiare consumi più responsabili. E che permette anche ai negozi di ridurre le perdite, trasformando lo spreco in opportunità.
Un gesto quotidiano, un cambiamento possibile
Ogni alimento recuperato può avere una seconda vita: nei pacchi distribuiti, nei pasti condivisi nelle case-famiglia, nei piccoli gesti che ogni giorno aiutano le persone a ritrovare forza, dignità e senso di appartenenza.
Recuperare il cibo, quindi, va ben oltre una questione di efficienza: è un atto di giustizia sociale e ambientale, un modo concreto per ridare valore a ciò che troppo spesso viene dimenticato.