Welfare Aziendale

Tanti servizi su misura adatti a tutti gli stili di vita dei dipendenti. Salute, famiglia, previdenza , trasporto, tempo libero e acquisti.

pasti equilibrati piani nutrizionali
Ottobre 13, 2025
Welfare Aziendale

Piani nutrizionali aziendali: pasti equilibrati anche in pausa pranzo

La pausa pranzo è un momento importante della giornata: non solo ci permette di staccare, ma influisce direttamente su energia, concentrazione e benessere durante il pomeriggio. Eppure, per abitudine o mancanza di tempo, viene spesso vissuta con disattenzione: mangiare in modo frettoloso o poco bilanciato, oppure saltare i pasti, può causare sonnolenza, cali di attenzione e fame anticipata. Con pochi accorgimenti, invece, la pausa pranzo può diventare un alleato concreto della nostra salute quotidiana. Cosa mangiare per mantenere energia e concentrazione Sia che tu pranzi fuori casa o porti il pasto da casa, prova a comporre un piatto unico equilibrato che comprenda: una fonte di carboidrati complessi (pane integrale, riso, farro, cous cous), una fonte proteica (legumi, carne bianca, uova, pesce, tofu), verdure cotte o crude, un condimento sano, come l’olio extravergine d’oliva. Questa combinazione favorisce il senso di sazietà e mantiene attiva la mente per ore, evitando i classici “crolli” del primo pomeriggio. Evita, per quanto possibile, piatti eccessivamente ricchi di grassi, fritti o dolci troppo zuccherati, che appesantiscono la digestione e riducono la lucidità mentale. In alternativa, puoi aggiungere una porzione di frutta e, se il tuo pomeriggio sarà lungo o intenso, porta con te uno spuntino sano come della frutta secca o uno yogurt. Buone abitudini per una pausa davvero rigenerante Alcune semplici pratiche possono rendere la pausa pranzo ancora più efficace: Dedica tempo alla pausa: mangiare davanti al computer può aumentare lo stress e peggiorare la digestione. Prepara i pasti con un minimo di anticipo: eviterai scelte impulsive e poco bilanciate. Mantieni una buona idratazione durante la giornata. Ascolta i segnali del corpo: mangia con calma e riconosci la vera fame. Mangiare bene non significa seguire regole rigide e non sgarrare mai, ma fare scelte più consapevoli che, ripetute nel tempo, migliorano concretamente la qualità della vita. Anche una pausa pranzo semplice e ben pensata può fare la differenza per il tuo benessere quotidiano. Il supporto di aziende attente al benessere Sempre più aziende scelgono di promuovere uno stile alimentare sano anche sul luogo di lavoro. In quest’ottica, Day ha attivato una collaborazione con Balanced, una realtà specializzata in nutrizione e benessere. Attraverso un approccio scientifico, personalizzato e accessibile via app, Balanced accompagna le persone in un percorso graduale verso un’alimentazione più consapevole e sostenibile. La partnership tra Day e Balanced consente così di integrare i piani di welfare aziendale con programmi nutrizionali concreti, fruibili anche durante la pausa pranzo, rendendo più semplice adottare abitudini salutari nella vita quotidiana.   Dott.ssa Margherita Chiadò
gestire welfare aziendale dopo dimissioni
Ottobre 06, 2025
Welfare Aziendale

Come gestire il welfare aziendale dopo le dimissioni

Il welfare aziendale è un termine che racchiude tutto l’insieme di strumenti e servizi che le imprese mettono a disposizione dei propri dipendenti con l’obiettivo di migliorare la loro qualità della vita e favorire il loro benessere individuale e familiare. Grazie agli incentivi fiscali che vengono rivalutati e aggiornati ogni anno durante le revisioni di bilancio, il welfare è diventato una componente fondamentale della retribuzione complessiva. Ma cosa accade a questi benefici nel momento in cui un lavoratore presenta le proprie dimissioni? La risposta non è così semplice: molto dipende dal tipo di benefit, dalla fonte del welfare (CCNL, conversione del PdR o on-top), dal contratto collettivo nazionale (CCNL) applicato, dagli accordi sindacali e, soprattutto, dai regolamenti che disciplinano i vari elementi del piano di welfare. In questo articolo analizzeremo i principali aspetti da considerare per gestire al meglio il welfare aziendale dopo le dimissioni. Cosa succede al welfare aziendale dopo le dimissioni? Quali vantaggi si estinguono con le dimissioni e quali no? Cosa cambia a seconda del CCNL di riferimento? Cosa controllare prima di lasciare l'azienda Consigli utili per dipendenti e azienda Cosa succede al welfare aziendale dopo le dimissioni? Quando un dipendente rassegna le dimissioni, il rapporto di lavoro cessa e con esso anche la maggior parte dei vantaggi legati al welfare aziendale. Tuttavia, non tutti i benefit hanno lo stesso destino. Alcuni si estinguono automaticamente con la fine del contratto, altri possono essere trasferiti, riscattati o utilizzati entro determinati termini. Se stai per dare le dimissioni o hai dato le dimissioni di recente, è fondamentale che tu conosca i tuoi diritti e le regole applicabili a ciascun beneficio, per non rischiare di perdere opportunità economiche o coperture assicurative importanti. Quali vantaggi si estinguono con le dimissioni e quali no? Solitamente i buoni pasto, fringe benefit come auto aziendale o telefono, accesso a piattaforme di welfare digitale, servizi aziendali interni (palestra, mensa, convenzioni) tendono a estinguersi o non essere più validi dalla data in cui le dimissioni hanno effetto. Invece, possono essere mantenuti o trasferiti: previdenza complementare (che resta di proprietà del lavoratore), fondi di sanità integrativa (che possono continuare a essere utilizzati se previsti dal fondo), crediti maturati ma non ancora spesi (da utilizzare entro le scadenze fissate). Alcune aziende offrono periodi definiti, dall’inglese “grace periods”, durante i quali quali l’ex dipendente può ancora utilizzare determinati servizi anche dopo il termine del contratto di lavoro. Cosa cambia a seconda del CCNL di riferimento? Va notato che il CCNL applicato può avere un ruolo rilevante. Alcuni contratti collettivi prevedono fondi di categoria per previdenza o sanità integrativa a cui il lavoratore continua a partecipare anche dopo le dimissioni, a patto che venga versata una quota individuale. Altri disciplinano la gestione dei buoni pasto non utilizzati o dei rimborsi spese. Ad esempio: CCNL Commercio: prevede fondi sanitari integrativi obbligatori, ai quali si può continuare ad aderire individualmente; CCNL Metalmeccanici: stabilisce regole precise su previdenza complementare (Fondo Cometa), che generalmente può essere trasferita, riscattata o mantenuta nel fondo; CCNL Terziario e Servizi: disciplina alcune forme di assistenza sanitaria collettiva. È quindi essenziale che verifichi le norme del tuo CCNL per sapere cosa mantieni e cosa perdi quando dai le dimissioni. Cosa controllare prima di lasciare l'azienda Prima di lasciare l’azienda in maniera definitiva, ti consigliamo di controllare cosa succede ai seguenti benefit: Previdenza complementare Il fondo pensione o la previdenza integrativa non si perde mai. I contributi versati restano di proprietà del lavoratore, che può scegliere di: lasciare la posizione aperta e non versare ulteriori contributi; trasferire la posizione a un nuovo fondo collegato alla nuova azienda; continuare a versare contributi volontari individuali. È importante che comunichi tempestivamente al fondo l’interruzione del rapporto di lavoro per non interrompere la gestione corretta della posizione. Sanità integrativa Molti fondi sanitari di categoria consentono di mantenere le coperture anche dopo le dimissioni, previo pagamento di una quota annuale. Alcune polizze aziendali, invece, cessano automaticamente con l’ultimo giorno di lavoro. Prima di dimettersi, è utile richiedere alla propria azienda o al fondo informazioni sulle modalità di prosecuzione. Buoni pasto e altri benefit non utilizzati I buoni pasto elettronici o cartacei rimangono validi fino alla loro scadenza naturale, anche se il rapporto di lavoro è terminato. È bene però controllare eventuali limiti stabiliti dall’azienda. Altri benefit, come voucher per palestre o corsi di formazione, possono avere termini più rigidi: spesso devono essere utilizzati entro la data di cessazione del contratto. Fringe benefit Auto aziendale, computer, smartphone e altri strumenti concessi in uso promiscuo devono essere restituiti alla cessazione del rapporto. Alcune aziende permettono l’acquisto di questi beni a prezzo agevolato. Vale la pena che ti informi su questa possibilità per non perdere un’occasione. Crediti residui Molti piani di welfare aziendale prevedono un “conto welfare” su cui il dipendente accumula crediti da spendere in servizi o rimborsi (spese scolastiche, trasporto, mutuo, ecc.). Alla cessazione del rapporto, spesso i crediti non utilizzati decadono. Ti consigliamo quindi di spenderli prima delle dimissioni, salvo diversa previsione aziendale. Consigli utili per dipendenti e azienda Ecco alcuni consigli utili sia per te che per l’azienda in cui lavori. Per te, dipendente: fai un controllo completo del tuo pacchetto welfare prima di dimetterti; contatta i fondi di categoria (pensione e sanità) per chiarire le opzioni di prosecuzione; utilizza tutti i benefit disponibili prima dell’ultimo giorno di lavoro; chiedi al tuo punto di riferimento in HR tutti le informazioni su eventuali procedure interne (restituzione beni, scadenze crediti, opzioni di riscatto). Per l’azienda: è importante fornire un documento riepilogativo con tutti i dettagli sul welfare ai propri dipendenti; è necessario facilitare il trasferimento di fondi pensione e sanitari, offrendo assistenza burocratica; deve sempre comunicare con trasparenza le scadenze relative ai crediti residui e ai benefit non utilizzati; deve prevedere policy standard che evitino contenziosi o fraintendimenti. Un aspetto spesso trascurato è la mancata informazione. Molti dipendenti lasciano l’azienda senza sapere che i loro crediti welfare decadono o che la copertura sanitaria può essere prolungata. D’altro canto, alcune aziende non comunicano in maniera chiara le procedure di chiusura dei benefit. Questo genera malcontento e, in alcuni casi, contestazioni legali. Ti consigliamo di informarti bene, soprattutto perché trasferire in maniera ordinata la previdenza complementare o fare scelte consapevoli in materia di sanità integrativa possono garantire continuità e sicurezza anche durante un periodo di transizione lavorativa. Conoscere in anticipo cosa succede ai diversi strumenti permette di non perdere valore e di gestire in modo più sereno il passaggio a una nuova esperienza lavorativa. Tanto per il dipendente quanto per l’azienda, la trasparenza e la comunicazione sono fondamentali: il primo per tutelare i propri diritti, la seconda per rafforzare la propria reputazione e garantire un rapporto di fiducia anche al termine della collaborazione.
welfare culturale aziendale
Agosto 25, 2025
Welfare Aziendale

Il ruolo della cultura nel welfare: una cura per persone e territori

C’è un tipo di benessere che va oltre i benefit materiali: ha a che fare con l’ispirazione, la crescita personale, la qualità delle relazioni. Un benessere che nasce anche dalla cultura, dalla bellezza, dalla possibilità di vivere esperienze che arricchiscono davvero. Sempre più aziende lo stanno riscoprendo, scegliendo di includere questa dimensione all’interno delle proprie politiche di welfare. Cultura come welfare, un cambio di sguardo Libri, cinema, teatro, formazione: è tutto welfare Cultura e organizzazione: bellezza che genera valore La proposta di Day per il welfare culturale Un welfare che lascia il segno Cultura come welfare, un cambio di sguardo Oggi, per molte persone, l’azienda è uno dei pochi luoghi in cui entrare davvero in contatto con la cultura. Si lavora tanto, il tempo è poco e le occasioni per accedere alla conoscenza rischiano di ridursi sempre di più. Ecco perché portare la cultura nei luoghi di lavoro non è solo una scelta di valore, ma anche una responsabilità. Ripensare gli spazi aziendali come presìdi culturali significa rimettere al centro le persone, offrendo nuove opportunità formative anche dove spesso mancano. Significa creare ambienti più ricchi di senso, dove bellezza e pensiero critico possano alimentare benessere, creatività e relazioni più autentiche. Libri, cinema, teatro, formazione: è tutto welfare Leggere un libro, frequentare un corso di formazione, regalarsi una serata a teatro o un concerto, accedere a contenuti culturali e creativi tramite le piattaforme digitali… Tutte queste attività contribuiscono al benessere mentale, alla crescita individuale, alla riduzione dello stress. Ecco perché è importante renderle sempre più accessibili, anche attraverso il welfare aziendale. Le aziende che scelgono questa strada non solo offrono ai propri collaboratori un’opportunità in più, ma contribuiscono a promuovere un modo più consapevole e di qualità di vivere il tempo libero, aprendo spazi di benessere e cultura. Lo racconta bene anche "Le reti dell'arte", un podcast che esplora il rapporto tra impresa e creatività attraverso esperienze reali: progetti in cui l’arte non è ornamento, ma un motore di innovazione e benessere condiviso. Cultura e organizzazione: bellezza che genera valore Quando l’arte entra davvero nella vita dell’azienda – non come ornamento, ma come parte del suo modo di essere – può diventare un potente motore di cambiamento. Pittura, musica, fotografia, poesia: se rese accessibili nei luoghi di lavoro, queste forme espressive aiutano a liberare l’immaginazione, aprono spazi di dialogo e rafforzano il senso di appartenenza. In un mondo dove si corre sempre dietro a obiettivi e performance, creare momenti di bellezza e ispirazione è fondamentale per ricaricare le energie, ritrovare motivazione, guardare più lontano. Mostre, incontri, laboratori culturali diventano così strumenti preziosi per prevenire la stanchezza mentale, il disincanto e la disconnessione – che oggi, nei contesti ad alta intensità cognitiva, sono sempre più comuni. La bellezza scuote, arricchisce, mette in movimento. E aiuta a ritrovare senso, dentro e fuori l’organizzazione. La proposta di Day per il welfare culturale Nella piattaforma Welfare di Day la cultura ha un ruolo speciale: è un ambito trasversale, capace di rispondere a esigenze diverse e di accompagnare le persone nella vita di tutti i giorni con strumenti semplici, accessibili e personalizzabili. Ci sono le gift card culturali, che permettono di accedere a piattaforme come Sky, Disney+, NOW, Spotify e DAZN, per film, serie TV, musica e sport in streaming. Ci sono i libri scolastici, disponibili grazie alla collaborazione con Hoepli, pensati per le famiglie che devono affrontare l’acquisto dei testi per l’anno scolastico. Non mancano poi tante opzioni per percorsi formativi dedicati al benessere mentale e personale, perché cultura significa anche prendersi cura di sé. In più, attraverso la piattaforma è possibile acquistare biglietti per attività culturali da vivere nel tempo libero: cinema, teatro, mostre ed eventi, per fare della cultura un’esperienza concreta e condivisa. Sono strumenti diversi, ma accomunati da un unico obiettivo: rendere la cultura alla portata di tutti. Farla diventare fruibile, quotidiana, parte integrante del benessere personale. Un welfare che lascia il segno Investire nella cultura conviene a tutti: alle persone, che possono trovare nuovi stimoli e opportunità; alle aziende, che creano ambienti più coinvolgenti; e ai territori, che si arricchiscono di esperienze e valore condiviso. Un welfare che include la cultura è un welfare che si prende cura davvero dei desideri, delle potenzialità e della bellezza che ciascuno porta con sé. La cultura non è un lusso, ma una necessità e un’opportunità concreta di trasformazione.
Smart working e alimentazione sana una ragazza che pranza a casa
Agosto 18, 2025
Welfare Aziendale

Smart working e cattive abitudini alimentari: come prevenirle con un supporto dedicato

Lo smart working ha rivoluzionato l’organizzazione della giornata lavorativa, offrendo maggiore flessibilità, ma anche nuove vulnerabilità sul fronte del benessere. Una delle più comuni e spesso sottovalutate riguarda le abitudini alimentari. Lavorare da casa, senza orari rigidi o spazi definiti, espone al rischio di comportamenti alimentari disfunzionali: pasti saltati o consumati velocemente davanti al PC, spuntini continui non programmati, scelta frequente di cibi ipercalorici e poco nutrienti. Tutto ciò si somma a una riduzione del movimento e a un senso generalizzato di stanchezza mentale che può spingere a cercare gratificazione proprio nel cibo. Oltre a compromettere l’equilibrio nutrizionale, queste abitudini hanno effetti diretti sulla produttività, sulla capacità di concentrazione, sul livello di energia e sull’umore. È un circolo vizioso che può incidere sul rendimento lavorativo e sulla qualità della vita, anche nei contesti più flessibili. Il ruolo dell’azienda nel promuovere buone abitudini Per questo motivo, è utile che le aziende inizino a considerare il supporto nutrizionale come parte integrante delle iniziative di welfare, soprattutto in ambienti di lavoro ibridi o da remoto. Percorsi di educazione alimentare, brevi webinar tematici, contenuti informativi digitali e consulenze personalizzate possono aiutare i lavoratori a riconoscere i propri automatismi e a sostituirli con strategie più consapevoli. In questa direzione, Day ha attivato una collaborazione con Balanced, realtà specializzata in nutrizione e benessere, che attraverso un approccio scientifico e personalizzato accompagna le persone verso un’alimentazione più consapevole e sostenibile. L’obiettivo è offrire strumenti pratici e accessibili, anche via app, per migliorare concretamente le abitudini quotidiane, anche quando si lavora da casa. Cinque consigli pratici per chi lavora da casa Rispetta orari regolari per i pasti principali, anche da casa. Prepara gli spuntini in anticipo, per evitare decisioni impulsive davanti al frigo. Stacca dal lavoro quando mangi: spegni lo schermo, siediti a tavola e prenditi una vera pausa. Impara a distinguere la fame fisica da quella nervosa o da noia. Mantieni una buona idratazione durante la giornata: l’acqua è il primo alleato della concentrazione. Promuovere una cultura del benessere che includa anche la sfera alimentare è un investimento strategico per sostenere le performance lavorative nel lungo periodo, anche nei contesti più flessibili e decentralizzati.   Dott.ssa Margherita Chiadò
piani nutrizionali welfare aziendale: un gruppo di colleghi pranza
Luglio 24, 2025
Welfare Aziendale

Piani nutrizionali aziendali: personalizzare il welfare per il benessere dei dipendenti

Oggi più che mai, parlare di benessere aziendale significa andare oltre le iniziative standardizzate e abbracciare un approccio realmente su misura. In un contesto in cui l’engagement dei dipendenti si lega sempre più alla qualità della vita lavorativa, la nutrizione diventa un elemento chiave, spesso sottovalutato ma con un impatto diretto e quotidiano su energia, umore, capacità di concentrazione e gestione dello stress. Non una dieta uguale per tutti Un piano nutrizionale aziendale efficace non dovrebbe limitarsi a distribuire linee guida generiche o tabelle alimentari standard. Per essere realmente utile e apprezzato, deve partire dall’ascolto dei bisogni dei lavoratori e offrire risposte personalizzate, adattandosi ai diversi stili di vita, orari e impegni familiari. Ogni persona in azienda ha una routine diversa: c’è chi lavora su turni, chi trascorre otto ore davanti a uno schermo, chi pranza fuori casa ogni giorno e chi fa i conti con mille incastri tra figli, riunioni e scadenze. Ogni persona in azienda ha una routine diversa: c’è chi lavora su turni, chi trascorre otto ore davanti a uno schermo, chi pranza fuori casa ogni giorno e chi fa i conti con mille incastri tra figli, riunioni e scadenze. Ecco alcuni esempi: Per i lavoratori su turni, specie nei turni serali e notturni, è fondamentale strutturare i pasti in modo da garantire energia e digestione leggera, rispettando i cicli sonno-veglia. Per chi svolge attività sedentaria, è importante equilibrare i nutrienti per evitare cali di attenzione e senso di pesantezza, aiutando al tempo stesso il controllo del peso e dell’appetito. Per chi concilia lavoro e famiglia, sono essenziali proposte semplici, sostenibili e flessibili, che non aumentino lo stress ma favoriscano l’organizzazione dei pasti anche in situazioni di tempo limitato. Il valore del supporto personalizzato Offrire un supporto nutrizionale personalizzato, ad esempio attraverso consulenze individuali, percorsi educativi o contenuti informativi, rappresenta una scelta concreta di attenzione alla persona. Non è solo una questione di salute, ma di cultura organizzativa: un’azienda che investe nel benessere reale dei propri collaboratori costruisce fiducia, rafforza il senso di appartenenza e favorisce un clima interno positivo. Un esempio è la collaborazione tra Day e Balanced, una realtà specializzata in nutrizione e benessere. Attraverso un approccio scientifico, personalizzato e accessibile via app, Balanced accompagna gli utenti in un percorso concreto e graduale verso un’alimentazione più consapevole. Grazie a questa partnership, le aziende che adottano i servizi di Day Welfare possono integrare un supporto nutrizionale personalizzato nei propri piani, offrendo ai dipendenti un sostegno quotidiano, su misura, facilmente fruibile e orientato al benessere reale. Anche i buoni pasto, se utilizzati con consapevolezza, possono diventare degli alleati importanti per uno stile alimentare equilibrato. I buoni pasto elettronici di Day, ad esempio, permettono massima flessibilità nella scelta, aiutando le persone a gestire i pasti fuori casa in modo pratico, conveniente e in linea con i propri obiettivi di benessere. Dott.ssa Margherita Chiadò