Buoni Pasto

Una semplice scelta che porta con sé tanti vantaggi per le aziende e i loro dipendenti.

Marzo 30, 2018
Buoni Pasto

App Buoni Pasto Day: il mondo dei buoni pasto nello smartphone

E' gratuita e si può scaricare da AppleStore e dal PlayStore. E' la App Buoni Pasto Day, strumento indispensabile per chi utilizza i buoni pasto per la sua pausa pranzo. Questa breve guida illustrerà le caratteristiche dell'applicazione per smartphone più diffusa del settore. Sono 3 le funzioni principali della App: Trovalocali, Calcolatrice e Blog. Trovalocali Attraverso il servizio di posizione del device è possibile rilevare i migliori locali convenzionati intorno allo smartphone. Si può effettuare una scelta degli esercizi convenzionati in base al tipo di buono che si possiede. La App consente di effettuare anche una selezione manuale della zona da rilevare e di fissare alcuni esercizi come preferiti. [gallery columns="2" link="file" ids="17520,17521,17522,17523,17524,17525"] Calcolatrice Niente a che vedere con la app che si trova di default su tutti gli smartphone. App Buoni Pasto Day offre un calcolo specifico e immediato in base al valore del buono pasto che si utilizza. Blog La App Buoni Pasto Day è uno strumento per mantenersi aggiornati su tutto quello che riguarda la pausa pranzo. La sezione Blog permette di visualizzare le ultime news. Una App dinamica e personalizzabile, dunque, che ogni utilizzatore di buoni pasto Day non può non installare sul proprio device. Anche perché è completamente gratuita!
Day Market, e-commerce ideale per ogni affiliato
Gennaio 19, 2018
Buoni Pasto

Day Market è l’e-commerce ideale per ogni affiliato buoni pasto!

Hai un locale, un bar, un supermercato o un ristorante. Sei affiliato e ritiri i buoni pasto Day dai tuoi clienti. Sei soddisfatto del fatto che grazie allo strumento dei ticket, in pausa pranzo tanti lavoratori scelgono il tuo esercizio. E' così che hai fidelizzato una clientela che ormai sa che da te potrà rilassarsi e mangiar sano prima di tornare sul posto di lavoro. Conosci i servizi connessi al buono pasto, la qualità del servizio offerto da Day, ma ancora non sei a conoscenza di un'ulteriore opportunità di risparmio. Day ha sviluppato un market virtuale riservato ai suoi 110.000 esercizi affiliati, un e-shop esclusivo dove poter acquistare prodotti per il locale affiliato. Si chiama DayMarket e ti permette di convertire il valore dei buoni Day ritirati in prodotti per il tuo locale. Il risparmio è duplice: prodotti essenziali per la tua attività a prezzo speciale e un risparmio immediato sulla commissione dovuta a Day. Puoi acquistare in autonomia, loggandoti con le credenziali del sito DayClick e utilizzando il valore delle fatture in attesa di pagamento. Puoi far riferimento al tuo referente commerciale e incontrarlo per chiedere informazioni aggiuntive sull'e-commerce Day Market e offerte specifiche. Invia una mail a info@daymarket.it o contatta il servizio clienti Day Market al numero 199285555. Day Market garantisce promozioni periodiche su tante tipologie di prodotti. Fino a fine gennaio potrai beneficiare di tisane e infusi con sconto, per esempio. Puoi offrire un pacchetto detox ai tuoi clienti o fare scorta per tutto l'inverno. Cercare prodotti su Day Market è molto semplice per un affiliato, infatti sono tutti divisi in categorie tematiche. Cinque linee di prodotti riconoscibili da un colore identificativo e merceologico. Surgelati, bevande, prodotti freschi, inscatolati, accessori, e anche buoni spesa, per un servizio completo e utile con consegna a domicilio o dove vuoi tu. Day ringrazia con servizi innovativi ogni affiliato che la sceglie quale partner per la sua attività. Day Market è un esempio che coniuga risparmio con l'utilità e le tecnologie digitali più moderne per offrire sempre servizi utili. [caption id="attachment_17794" align="aligncenter" width="600"] DAY MARKET È L’E-COMMERCE IDEALE PER OGNI AFFILIATO BUONI PASTO[/caption]
Settembre 15, 2017
Buoni Pasto

Il buono pasto in Italia. Cosa è e come funziona dopo la riforma di agosto 2017

ANSEB (Associazione Nazionale Società Emettitrici Buoni Pasto) è la principale associazione di rappresentanza delle aziende che esercitano attività di emissione dei buoni pasto. I soci della Associazione rappresentano oltre il 70% del mercato dei servizi sostitutivi di mensa. Le azioni della Associazione sono coerenti con i valori della legalità, della concorrenza, della responsabilità sociale d’impresa, della tutela alla salute e del riconoscimento della dignità del lavoro. ANSEB aderisce a FIPE, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, socia di Confcommercio - Imprese per l’Italia. IL BUONO PASTO IN ITALIA. COSA È E COME FUNZIONA DOPO LA RIFORMA DI AGOSTO 2017 Per chiarire dubbi e incomprensioni sul decreto che ha rinnovato la gestione del servizio buoni pasto, Anseb ha pubblicato una nota che riportiamo integralmente e che risponde a molti dubbi sollevati dalla stampa. È ora in vigore il decreto 7 giugno 2017, n. 22 recante nuove disposizioni in materia di servizi sostitutivi di mensa, meglio conosciuti come “buoni pasto”. Si presentano in sintesi le novità e, conseguentemente, la nuova cornice legislativa che regola il mercato dei buoni pasto in Italia. DEFINIZIONE In premessa è bene ripresentare la definizione di buono pasto come esplicitata nel nostro ordinamento. Il buono pasto è il documento di legittimazione, in formato cartaceo o elettronico, che attribuisce al titolare il diritto ad ottenere un servizio sostitutivo di mensa per un importo pari al valore facciale del buono presso gli esercizi convenzionati con la società emettitrice del documento. Tale definizione, confermata all'articolo 2 del decreto 122/2017, comporta (da sempre e non da ora) che: a) Il buono pasto NON è mai e in nessun modo uno strumento di pagamento. Sbaglia dunque chi, anche in questi giorni e in prestigiose testate giornalistiche, ha definito il buono pasto “denaro per fare la spesa”. Per il nostro ordinamento fiscale, come chiarito più volte dalla Agenzia delle Entrate, il buono pasto è un c.d. single purpose voucher che garantisce il godimento di una sola prestazione bene identificata: il servizio sostitutivo di mensa. Questo può realizzarsi mediante somministrazione diretta di pasti pronti al consumo o mediante l’acquisto di bevande e alimenti destinate alla produzione dei cibi da consumare nelle pause lavorative. b) In esito a un precedente intervento (entrato in vigore a luglio 2015) sono diverse le soglie di esenzione che permettono al buono pasto di non essere considerato reddito da lavoro. Si tratta di 5,29 euro in caso di buono cartaceo e 7 euro in caso di buono elettronico. In altre parole, con i buoni pasto può essere garantito ai lavoratori un reddito annuo destinato alla alimentazione di circa 1.165 (cartaceo) o 1.540 (elettronico) totalmente detassato. c) Il buono pasto non può essere utilizzato da chiunque, bensì dal solo “titolare”, ovvero colui al quale il datore di lavoro ha riconosciuto il buono pasto. Per questo il buono pasto, da sempre, non è cedibile, né commercializzabile (e, quindi, non è riutilizzabile dagli esercenti che lo ritirano). d) Il lavoratore ha il diritto al riconoscimento dell’intero valore nominale riportato sul buono. Sono quindi illecite misure di decurtazione di punti percentuali di questo valore o la fissazione di soglie sopra/sotto le quali non è possibile pagare con i buoni pasto. 00153 ROMA Piazza G. G. Belli, 2 Tel. 06/58.39.21 Fax 06/5818682 segreteria@anseb.it e) Il titolare non deve necessariamente essere un lavoratore dipendente, a tempo pieno o parziale, poiché i buoni pasto possono essere assegnati anche ai collaboratori della società, ossia a figure di lavoratori non dipendenti. LE NOVITA’ Ampliamento degli esercizi presso i quali può essere utilizzato il buono pasto Per una esplicita e più volte confermata volontà politica del Ministero dello Sviluppo Economico, amministrazione che ha firmato il decreto, dal 9 settembre 2017 il buono pasto può essere speso non soltanto presso gli esercizi legittimati ad esercitare la somministrazione di alimenti e bevande (bar e ristoranti), le mense aziendali e interaziendali, le gastronomie, le rosticcerie e la grande distribuzione organizzata, come in precedenza, bensì anche presso i mercati, i locali di vendita gestiti dai coltivatori diretti o adiacenti alle industrie di produzione di alimenti (c.d. spacci), gli agriturismi e gli ittiturismi. Ampliamento dei prodotti ottenibili e conferma che il buono pasto NON è un buono spesa L’articolo 2 del decreto n. 122/2017 conferma che i beni acquistabili, se non somministrati, devono essere «pronti al consumo». A questa espressione, tuttavia, non associa più la parola «immediato», prevista in precedenza. Il buono pasto, quindi, NON può essere in nessun caso confuso con un generico «buono spesa», mantenendo ancora la natura originaria di «servizio sostitutivo di mensa» destinato all'acquisto e al consumo (anche quando non contestuale) del pranzo o della cena. In altre parole, il Legislatore ha permesso l’uso del buono pasto anche per la fruizione del pasto preparato o consumato a casa (fattispecie ancora maggioritaria nel nostro Paese), ma continua a vietare l’uso del buono per il pagamento di prodotti non alimentari o alimentari se consumabili solo previa manipolazione. Permessa la cumulabilità fino a 8 buoni Il Ministero dello Sviluppo Economico ha deciso di adattare la regolamentazione del buono pasto all'utilizzo diffuso e non, al contrario, di sanzionare la prassi nella speranza di ricondurla alla lettera della norma. Di conseguenza, in luogo del precedente divieto al cumulo del buono pasto (ovvero era obbligatorio l’utilizzo di un solo buono pasto per giornata lavorativa), vige ora la possibilità di cumulare fino a otto buoni per singola transazione e singola giornata, non necessariamente lavorativa (fermo restando il calcolo dei buoni pasto dovuti in connessione alle giornate lavorative svolte). Tale soluzione risolve anche le difficoltà nell'utilizzo dei buoni pasto connesse al modesto valore medio dei documenti in circolazione, inferiore a 4 euro e quindi insufficiente a garantire il pagamento di un pasto intero. 00153 ROMA Piazza G. G. Belli, 2 Tel. 06/58.39.21 Fax 06/5818682 segreteria@anseb.it Nuovi accordi di convenzionamento a difesa dei piccoli esercenti L’articolo 5 del decreto in esamina regola il contenuto degli accordi stipulati tra le società di emissione e i titolari degli esercizi convenzionati. Sono diverse le novità della nuova disciplina, in buona parte ispirata ai capitolati di gara delle concessioni pubbliche in materia di servizi sostituivi di mensa. La preoccupazione del Legislatore è certamente stata quella di garantire chiarezza e trasparenza del mercato arrestando il proliferare dei c.d. servizi aggiuntivi e impedendo comportamenti vessatori da parte degli emettitori verso gli esercenti. Al primo obiettivo mira il divieto di negoziazione di commissioni (c.d. sconto incondizionato) pagate dagli esercenti agli emettitori aventi valori più alti rispetto a quelli dichiarati in sede di gara pubblica. Questa norma è da leggersi in combinato disposto con quanto previsto dal Codice degli Appalti. Il contemporaneo effetto delle due disposizioni dovrebbe “congelare” e rendere certo il valore dello sconto incondizionato, rendendo così superfluo il ricorso a servizi aggiuntivi giustificati solo dal recupero dei margini persi con il ribasso concesso per vincere la gara. In questo senso prezioso anche il chiarimento circa la c.d. offerta di base, ovvero il servizio, senza alcun “extra”, idoneo ad assicurare al cliente un servizio completo di gestione e rimborso dei buoni pasto. I servizi aggiuntivi a questa offerta di base (che devono consistere in prestazioni che abbiano una oggettiva e diretta connessione con il contenuto del contratto) devono essere in ogni caso «facoltativi». Conforme al conseguimento del secondo obiettivo è, infine, l’esplicito e inedito divieto imposto alle società emettitrici di negare l’integrale pagamento di una fattura contestata in misura parziale (sono solo i contenuti contestati a poter non essere pagati). Confermato il trattamento IVA del buono pasto Le disposizioni finali del decreto 122/2017 confermano la ricomprensione dell’IVA nel valore facciale del buono pasto. Si tratta di una particolarità prevista da quando questo strumento è presente nel nostro ordinamento. Non appare d’altra parte in alcun modo problematica questa caratteristica, essendo unica l’IVA applicabile in caso di fruizione del servizio sostitutivo di mensa mediante buono pasto, ovvero l’imposta prevista per la somministrazione di bevande e alimenti o la cessione di prodotti alimentari pronti al consumo. Basta infatti accedere al servizio a mezzo della legittimazione sottesa al buono pasto per modificare la natura di quanto fruito, anche nel caso di diversa IVA originaria: se è così acquisito, infatti, ciò assume la conformazione di servizio di somministrazione atto a soddisfare l’esigenza di consumo del pasto, perciò “ivato” al 10%. Il dubbio dell’ambito di applicazione Il decreto 122/2017 regola tanto il mercato pubblico, quanto quello privato. È assolutamente ragionevole la scelta operata in questo senso dal Ministero competente, utile a definire regole chiare e uguali per tutti. Non è però detto che tale razionalità politica sia giuridicamente corretta, poiché il decreto in esame esercita una delega contenuta nel decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 dedicato alla «aggiudicazione dei contratti di 00153 ROMA Piazza G. G. Belli, 2 Tel. 06/58.39.21 Fax 06/5818682 segreteria@anseb.it concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto (…) nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture». Non è inutilmente puntigliosa la preoccupazione di chi ipotizza un possibile superamento della delega operato prevedendo l’applicazione anche al mercato privato di quanto stabilito dal decreto. Tale punto sarà certamente chiarito da successivi atti interpretativi o dalla giurisprudenza. Si ricorda infine che l’articolo 6 del decreto prevede un periodo di diciotto mesi dedicati al monitoraggio degli esiti delle nuove norme e all'eventuale loro correzione o integrazione.
Febbraio 09, 2017
Buoni Pasto

Fidatevi dell’onda, è l’immagine del nuovo buono pasto Day

Non sono stampati male, non sono falsi, non sono di un'altra società emittente. Sono sempre i buoni pasto Day gruppo UP, ma con il look aggiornato per il 2017. Immagine nuova, solito buono pasto. L'elemento dell'onda sostituisce e semplifica la grafica di tutte le tipologie di buoni, per consentire l'immediato riconoscimento e una maggior praticità. Presente su ogni ticket il logo UP, che fa riferimento al gruppo internazionale presente in 17 Paesi di cui fa parte Day. Al di là dell'aspetto visivo di rinnovo, restano invariate le misure anti contraffazione che hanno reso i buoni pasto Day sicuri e affidabili. Fidatevi dell'onda, è l'immagine del nuovo buono pasto Day Sul fronte è presente la calcografia, stampa con incisione in rilievo della carta per un'immagine non riproducibile. Al tatto si avverte un effetto zigrinato che ne attesta l'autenticità. Ogni utilizzatore deve prestare particolare attenzione a non strappare il barcode a destra, essenziale per la lettura del buono presso gli esercizi affiliati e la codeline univoca per la tracciabilità in basso. L'immagine del retro del buono pasto Day non è stata modificata. Ricordiamo che il timbro va apposto esclusivamente dall'esercente che ritira il titolo al momento del pagamento e non dall'azienda acquirente o dall'utilizzatore, pena l'annullamento del buono pasto stesso (per i buoni pasto del sito e-commerce Dayshop il timbro aziendale va sul davanti, come specificato). [caption id="attachment_17636" align="aligncenter" width="210"] Tutte le caratteristiche che fanno del buono pasto Day un titolo sicuro e affidabile[/caption] Occhio anche alla nuova vetrofania che identifica bar, ristoranti, pizzerie, supermercati convenzionati con Day. Il quadrato verde in campo bianco, così semplice e visibile sostituirà pian piano gli adesivi, ormai datati, con il vecchio logo. [gallery columns="2" size="medium" link="file" ids="17635,17636,17637,17638"] Se persistono dubbi, i partner che ritirano buoni pasto Day dai loro clienti hanno a disposizione il call center che risponde al numero 199285555 e la mail reti@day.it
Carnet buoni pasto
Novembre 08, 2016
Buoni Pasto

La comunicazione con i carnet dei buoni pasto, nuova ed efficace

Una comunicazione efficace e mirata, che contenga i costi e ottimizzi i risultati è la priorità di ogni azienda che vuole farsi conoscere e trovare nuovi clienti. Se la pubblicità tradizionale su media come Tv, radio, giornali ha costi elevatissimi ed è un po' come sparare in aria sperando che cadendo il messaggio colpisca un potenziale interessato, diventa una priorità sperimentare nuove strade, magari soluzioni nuove a cui nessuno aveva mai pensato. Da un'azienda che fornisce servizi alle imprese è nata un'idea originale, di quelle sotto gli occhi di tutti ma che non era mai stata sviluppata. Qual è lo strumento che quotidianamente i lavoratori maneggiano, guardano e conservano con cura? Il carnet dei buoni pasto, che può essere un veicolo importante di comunicazione verso un target commerciale pregiato, quello dei soggetti in età lavorativa. L'idea è stata sviluppata da Day gruppo UP, che da trent'anni fornisce servizi di benessere alle aziende pubbliche e private come il servizio sostitutivo di mensa tramite ticket e il voucher shopping Cadhoc. I carnet di buoni pasto quotidianamente sono in mano a 500.000 persone e avviare una campagna di comunicazione sulle cover dei blocchetti dà garanzia di arrivare a obiettivo. Il messaggio può essere declinato su una delle tre cover disponibili (seconda terza e quarta di copertina) o attraverso l'inserimento di un coupon. La versatilità del carnet permette un messaggio pubblicitario puro, ma anche il lancio di una campagna specifica, attraverso un tagliando inserito all'interno del blocchetto e che, consegnato presso un esercizio attiva un'agevolazione. [caption id="attachment_17625" align="alignright" width="208"] Il carnet dei buoni pasto viene preso in mano e guardato almeno una volta al giorno, nel momento di relax della pausa pranzo[/caption] Il livello di attenzione da parte dell'utilizzatore è alto lungo l'arco di almeno 30 giorni. I buoni pasto accompagnano il lavoratore fin quando non saranno consumati e il messaggio sarà letto più volte. Si possono sviluppare campagne mensili (un carnet solitamente copre il fabbisogno di un mese), ma è attraverso la targettizzazione e la geolocalizzazione che questo strumento di comunicazione manifesta le sue potenzialità. Il messaggio pubblicitario, infatti può essere destinato anche ad un target specifico, ad esempio ai soli dipendenti pubblici o a quelli del settore bancario. Inoltre, si può studiare una comunicazione geolocalizzata per diffondere un messaggio su un territorio preciso. Attraverso la versatilità dello strumento aumenta vertiginosamente l'efficacia della campagna di comunicazione: ad esempio, un esercizio può lanciare un advertising per coinvolgere solo i cittadini di un'area specifica, attraverso un couponing che permetta un risparmio o l'attivazione di un vantaggio. Efficacia, costi contenuti, capillarità sono gli elementi di forza della comunicazione tramite le cover. Ad afferrare per primi le potenzialità di questo strumento di comunicazione sono state le Onlus e le Fondazioni che hanno sviluppato progetti di collaborazione con Day gruppo UP. E' il caso di Azione Contro la Fame con la campagna 1 Buono 1 Dono. La comunicazione cerca continuamente nuove strade per far arrivare il messaggio a destinazione e ottimizzare la campagna. Day ha a disposizione uno staff di grafici e creativi che collabora con l'inserzionista per sviluppare al meglio la campagna. Per una consulenza o informazioni dettagliate basta scrivere una mail a marketing@day.it o fare una telefonata: 051/2106611. La comunicazione con i carnet dei buoni pasto, originale ed efficace
  • 1
  • 14
  • 18