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Welfare Aziendale
Servizi che danno colore al lavoro dei dipendenti e alla vita privata
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Agosto 25, 2025
Welfare Aziendale
Il ruolo della cultura nel welfare: una cura per persone e territori
C’è un tipo di benessere che va oltre i benefit materiali: ha a che fare con l’ispirazione, la crescita personale, la qualità delle relazioni. Un benessere che nasce anche dalla cultura, dalla bellezza, dalla possibilità di vivere esperienze che arricchiscono davvero. Sempre più aziende lo stanno riscoprendo, scegliendo di includere questa dimensione all’interno delle proprie politiche di welfare.
Cultura come welfare, un cambio di sguardo
Libri, cinema, teatro, formazione: è tutto welfare
Cultura e organizzazione: bellezza che genera valore
La proposta di Day per il welfare culturale
Un welfare che lascia il segno
Cultura come welfare, un cambio di sguardo
Oggi, per molte persone, l’azienda è uno dei pochi luoghi in cui entrare davvero in contatto con la cultura. Si lavora tanto, il tempo è poco e le occasioni per accedere alla conoscenza rischiano di ridursi sempre di più. Ecco perché portare la cultura nei luoghi di lavoro non è solo una scelta di valore, ma anche una responsabilità.
Ripensare gli spazi aziendali come presìdi culturali significa rimettere al centro le persone, offrendo nuove opportunità formative anche dove spesso mancano. Significa creare ambienti più ricchi di senso, dove bellezza e pensiero critico possano alimentare benessere, creatività e relazioni più autentiche.
Libri, cinema, teatro, formazione: è tutto welfare
Leggere un libro, frequentare un corso di formazione, regalarsi una serata a teatro o un concerto, accedere a contenuti culturali e creativi tramite le piattaforme digitali… Tutte queste attività contribuiscono al benessere mentale, alla crescita individuale, alla riduzione dello stress. Ecco perché è importante renderle sempre più accessibili, anche attraverso il welfare aziendale.
Le aziende che scelgono questa strada non solo offrono ai propri collaboratori un’opportunità in più, ma contribuiscono a promuovere un modo più consapevole e di qualità di vivere il tempo libero, aprendo spazi di benessere e cultura.
Lo racconta bene anche "Le reti dell'arte", un podcast che esplora il rapporto tra impresa e creatività attraverso esperienze reali: progetti in cui l’arte non è ornamento, ma un motore di innovazione e benessere condiviso.
Cultura e organizzazione: bellezza che genera valore
Quando l’arte entra davvero nella vita dell’azienda – non come ornamento, ma come parte del suo modo di essere – può diventare un potente motore di cambiamento. Pittura, musica, fotografia, poesia: se rese accessibili nei luoghi di lavoro, queste forme espressive aiutano a liberare l’immaginazione, aprono spazi di dialogo e rafforzano il senso di appartenenza.
In un mondo dove si corre sempre dietro a obiettivi e performance, creare momenti di bellezza e ispirazione è fondamentale per ricaricare le energie, ritrovare motivazione, guardare più lontano. Mostre, incontri, laboratori culturali diventano così strumenti preziosi per prevenire la stanchezza mentale, il disincanto e la disconnessione – che oggi, nei contesti ad alta intensità cognitiva, sono sempre più comuni. La bellezza scuote, arricchisce, mette in movimento. E aiuta a ritrovare senso, dentro e fuori l’organizzazione.
La proposta di Day per il welfare culturale
Nella piattaforma Welfare di Day la cultura ha un ruolo speciale: è un ambito trasversale, capace di rispondere a esigenze diverse e di accompagnare le persone nella vita di tutti i giorni con strumenti semplici, accessibili e personalizzabili.
Ci sono le gift card culturali, che permettono di accedere a piattaforme come Sky, Disney+, NOW, Spotify e DAZN, per film, serie TV, musica e sport in streaming. Ci sono i libri scolastici, disponibili grazie alla collaborazione con Hoepli, pensati per le famiglie che devono affrontare l’acquisto dei testi per l’anno scolastico. Non mancano poi tante opzioni per percorsi formativi dedicati al benessere mentale e personale, perché cultura significa anche prendersi cura di sé.
In più, attraverso la piattaforma è possibile acquistare biglietti per attività culturali da vivere nel tempo libero: cinema, teatro, mostre ed eventi, per fare della cultura un’esperienza concreta e condivisa.
Sono strumenti diversi, ma accomunati da un unico obiettivo: rendere la cultura alla portata di tutti. Farla diventare fruibile, quotidiana, parte integrante del benessere personale.
Un welfare che lascia il segno
Investire nella cultura conviene a tutti: alle persone, che possono trovare nuovi stimoli e opportunità; alle aziende, che creano ambienti più coinvolgenti; e ai territori, che si arricchiscono di esperienze e valore condiviso.
Un welfare che include la cultura è un welfare che si prende cura davvero dei desideri, delle potenzialità e della bellezza che ciascuno porta con sé. La cultura non è un lusso, ma una necessità e un’opportunità concreta di trasformazione.

Agosto 18, 2025
Welfare Aziendale
Smart working e cattive abitudini alimentari: come prevenirle con un supporto dedicato
Lo smart working ha rivoluzionato l’organizzazione della giornata lavorativa, offrendo maggiore flessibilità, ma anche nuove vulnerabilità sul fronte del benessere. Una delle più comuni e spesso sottovalutate riguarda le abitudini alimentari.
Lavorare da casa, senza orari rigidi o spazi definiti, espone al rischio di comportamenti alimentari disfunzionali: pasti saltati o consumati velocemente davanti al PC, spuntini continui non programmati, scelta frequente di cibi ipercalorici e poco nutrienti. Tutto ciò si somma a una riduzione del movimento e a un senso generalizzato di stanchezza mentale che può spingere a cercare gratificazione proprio nel cibo.
Oltre a compromettere l’equilibrio nutrizionale, queste abitudini hanno effetti diretti sulla produttività, sulla capacità di concentrazione, sul livello di energia e sull’umore. È un circolo vizioso che può incidere sul rendimento lavorativo e sulla qualità della vita, anche nei contesti più flessibili.
Il ruolo dell’azienda nel promuovere buone abitudini
Per questo motivo, è utile che le aziende inizino a considerare il supporto nutrizionale come parte integrante delle iniziative di welfare, soprattutto in ambienti di lavoro ibridi o da remoto. Percorsi di educazione alimentare, brevi webinar tematici, contenuti informativi digitali e consulenze personalizzate possono aiutare i lavoratori a riconoscere i propri automatismi e a sostituirli con strategie più consapevoli.
In questa direzione, Day ha attivato una collaborazione con Balanced, realtà specializzata in nutrizione e benessere, che attraverso un approccio scientifico e personalizzato accompagna le persone verso un’alimentazione più consapevole e sostenibile. L’obiettivo è offrire strumenti pratici e accessibili, anche via app, per migliorare concretamente le abitudini quotidiane, anche quando si lavora da casa.
Cinque consigli pratici per chi lavora da casa
Rispetta orari regolari per i pasti principali, anche da casa.
Prepara gli spuntini in anticipo, per evitare decisioni impulsive davanti al frigo.
Stacca dal lavoro quando mangi: spegni lo schermo, siediti a tavola e prenditi una vera pausa.
Impara a distinguere la fame fisica da quella nervosa o da noia.
Mantieni una buona idratazione durante la giornata: l’acqua è il primo alleato della concentrazione.
Promuovere una cultura del benessere che includa anche la sfera alimentare è un investimento strategico per sostenere le performance lavorative nel lungo periodo, anche nei contesti più flessibili e decentralizzati.
Dott.ssa Margherita Chiadò

Luglio 24, 2025
Welfare Aziendale
Piani nutrizionali aziendali: personalizzare il welfare per il benessere dei dipendenti
Oggi più che mai, parlare di benessere aziendale significa andare oltre le iniziative standardizzate e abbracciare un approccio realmente su misura. In un contesto in cui l’engagement dei dipendenti si lega sempre più alla qualità della vita lavorativa, la nutrizione diventa un elemento chiave, spesso sottovalutato ma con un impatto diretto e quotidiano su energia, umore, capacità di concentrazione e gestione dello stress.
Non una dieta uguale per tutti
Un piano nutrizionale aziendale efficace non dovrebbe limitarsi a distribuire linee guida generiche o tabelle alimentari standard. Per essere realmente utile e apprezzato, deve partire dall’ascolto dei bisogni dei lavoratori e offrire risposte personalizzate, adattandosi ai diversi stili di vita, orari e impegni familiari. Ogni persona in azienda ha una routine diversa: c’è chi lavora su turni, chi trascorre otto ore davanti a uno schermo, chi pranza fuori casa ogni giorno e chi fa i conti con mille incastri tra figli, riunioni e scadenze. Ogni persona in azienda ha una routine diversa: c’è chi lavora su turni, chi trascorre otto ore davanti a uno schermo, chi pranza fuori casa ogni giorno e chi fa i conti con mille incastri tra figli, riunioni e scadenze.
Ecco alcuni esempi:
Per i lavoratori su turni, specie nei turni serali e notturni, è fondamentale strutturare i pasti in modo da garantire energia e digestione leggera, rispettando i cicli sonno-veglia.
Per chi svolge attività sedentaria, è importante equilibrare i nutrienti per evitare cali di attenzione e senso di pesantezza, aiutando al tempo stesso il controllo del peso e dell’appetito.
Per chi concilia lavoro e famiglia, sono essenziali proposte semplici, sostenibili e flessibili, che non aumentino lo stress ma favoriscano l’organizzazione dei pasti anche in situazioni di tempo limitato.
Il valore del supporto personalizzato
Offrire un supporto nutrizionale personalizzato, ad esempio attraverso consulenze individuali, percorsi educativi o contenuti informativi, rappresenta una scelta concreta di attenzione alla persona. Non è solo una questione di salute, ma di cultura organizzativa: un’azienda che investe nel benessere reale dei propri collaboratori costruisce fiducia, rafforza il senso di appartenenza e favorisce un clima interno positivo.
Un esempio è la collaborazione tra Day e Balanced, una realtà specializzata in nutrizione e benessere. Attraverso un approccio scientifico, personalizzato e accessibile via app, Balanced accompagna gli utenti in un percorso concreto e graduale verso un’alimentazione più consapevole. Grazie a questa partnership, le aziende che adottano i servizi di Day Welfare possono integrare un supporto nutrizionale personalizzato nei propri piani, offrendo ai dipendenti un sostegno quotidiano, su misura, facilmente fruibile e orientato al benessere reale.
Anche i buoni pasto, se utilizzati con consapevolezza, possono diventare degli alleati importanti per uno stile alimentare equilibrato. I buoni pasto elettronici di Day, ad esempio, permettono massima flessibilità nella scelta, aiutando le persone a gestire i pasti fuori casa in modo pratico, conveniente e in linea con i propri obiettivi di benessere.
Dott.ssa Margherita Chiadò

Luglio 17, 2025
Welfare Aziendale
Bollette, risparmi e scelte consapevoli: il valore di sapere dove vanno i nostri soldi
Quando si parla di soldi, si pensa subito ai numeri: entrate, uscite, conti che tornano o non tornano. Ma la verità è che le nostre decisioni finanziarie hanno più a che fare con la testa – e con la pancia – che con la calcolatrice. C’è chi mette da parte per sicurezza, chi spende tutto subito, chi considera certi soldi intoccabili e altri spendibili, anche se vengono dallo stesso conto. Spesso dividiamo le finanze in “cassetti mentali”: uno per le spese quotidiane e le bollette, uno per le vacanze, un altro per le emergenze... Ti suona familiare?
Questa tendenza ha anche un nome per chi studia la finanza comportamentale: si chiama mental accounting e, secondo esperti come Marina Maghelli di EFPA Italia, è uno dei motivi per cui spesso fatichiamo a gestire davvero bene le nostre risorse. Presi da tutti questi conti, finiamo per perdere di vista il quadro generale. Ma c’è anche una buona notizia: capire questi meccanismi ci aiuta a fare scelte migliori! A collegare i soldi a obiettivi reali, a ridurre lo stress e a vivere tutto con un po’ più di consapevolezza.
Le bollette pesano: il welfare può fare la differenza
In un periodo in cui le spese energetiche pesano sempre di più sul bilancio familiare, arriva una buona notizia dalla Legge di Bilancio 2025: per il triennio 2025–2027, i datori di lavoro possono rimborsare le bollette di luce, gas e acqua come fringe benefit esentasse. Il limite è di 1.000 euro, che sale a 2.000 euro per chi ha figli a carico. Un’opportunità concreta per alleggerire una delle voci di spesa più rilevanti per tante famiglie.
Se lavori in un’azienda con un piano welfare attivo con Day, puoi verificare se il rimborso delle utenze è tra i benefit disponibili. In tal caso, ti basta caricare le bollette direttamente sulla piattaforma per richiederne il rimborso.
Ridurre i costi in modo intelligente con Billding
Ma il welfare può fare anche di più. Oggi è possibile intervenire direttamente sul costo delle bollette: analizzarle, confrontare le tariffe disponibili e – se conviene – cambiare fornitore.
Un’operazione tutt’altro che semplice da soli, ma resa accessibile grazie alla partnership tra Day e Billding, il servizio digitale che aiuta a ottimizzare le spese di luce, gas, internet e telefono. Come funziona? È sufficiente caricare una bolletta per ottenere una stima del risparmio, confrontare le migliori offerte sul mercato e, se si vuole, cambiare fornitore in pochi passi. Il tutto senza costi né burocrazia.
La privacy è pienamente rispettata: Billding utilizza esclusivamente i dati tecnici contenuti nella bolletta – come consumi, contratto e tariffa – e solo per il tempo necessario a confrontarli con le offerte disponibili. Le informazioni vengono poi cancellate quasi istantaneamente. Nessun dato personale viene salvato o utilizzato per altri scopi.
Il servizio è pensato sia per i privati che per le piccole e medie imprese. Se per una famiglia può significare qualche euro in meno al mese, per una PMI energivora – come un ristorante o un negozio – può voler dire molto di più: centinaia, a volte migliaia di euro risparmiati ogni anno. Risorse preziose da reinvestire nel lavoro, nel personale, nella crescita. In più, chi si attiva con Billding tramite Day, riceve un buono Cadhoc da 20 euro! Un piccolo premio che valorizza una scelta intelligente, sostenibile e conveniente.
Consapevolezza, risparmio, strumenti giusti: è da qui che può partire una gestione finanziaria più sana. E a volte, tutto comincia da una bolletta.

Luglio 07, 2025
Welfare Aziendale
Intergenerazionalità al lavoro: come dialogare davvero con la Gen Z
Oggi, nelle aziende, lavorano fianco a fianco fino a cinque generazioni diverse. Una grande ricchezza, ma anche una sfida complessa: si parla in modo diverso, si hanno aspettative diverse e spesso non si concorda neanche su cosa significhi "lavorare bene". L’arrivo della Gen Z — i nati dalla seconda metà degli anni ’90 in poi — ha reso il confronto tra generazioni ancora più vivace. Questo gruppo porta con sé valori, linguaggi e esigenze completamente nuovi. Per dialogare davvero con loro, le aziende devono mettersi in ascolto e abbandonare alcuni schemi ormai superati.
Cosa chiede la Gen Z
Un gap culturale da colmare
La cultura delle Power Skill
Il welfare come ponte tra generazioni
Cosa chiede la Gen Z?
Il primo passo è capire che la "piramide dei bisogni" della Gen Z è capovolta rispetto a quella delle generazioni precedenti. Un tempo si partiva dalla ricerca di sicurezza e stabilità per puntare, solo dopo, al benessere e alla realizzazione personale. Oggi è l’esatto contrario: per i giovani il punto di partenza è il benessere. Cercano ambienti di lavoro in cui si stia bene, dove ci sia ascolto, autenticità, attenzione al clima relazionale e rispetto concreto delle differenze. Vogliono coerenza tra i valori dichiarati e quelli messi in pratica. Solo dopo arrivano carriera, crescita, sfide.
In questa nuova gerarchia, il posto fisso non è più un traguardo e la “gavetta” suscita spesso diffidenza, percepita come qualcosa di superato. Le ricerche lo confermano: la Gen Z dà grande importanza all’inclusione, al supporto dei manager e alla possibilità di essere coinvolta nelle decisioni. Dove queste condizioni mancano, il turnover cresce.
Un gap culturale da colmare
Spesso i fraintendimenti nascono da due parole chiave: rispetto e responsabilità. Per la Gen Z il rispetto non si deve al ruolo o all’anzianità, ma si conquista attraverso relazioni autentiche, dialogo e ascolto reciproco. Allo stesso tempo, si sentono pronti ad assumersi responsabilità in base a ciò che sanno fare, non all’età o agli anni di esperienza. Valutano le competenze, non i gradi.
Questo scarto di visione rischia di generare frustrazione da entrambe le parti: i più giovani si sentono sottovalutati, i più esperti percepiscono una mancanza di umiltà. Ma con gli strumenti giusti – come una leadership aperta, percorsi formativi adeguati e spazi di confronto – questo scontro può diventare un’occasione di crescita per tutti.
La cultura delle Power Skill
Superare il gap generazionale richiede un cambio di paradigma: serve una cultura che valorizzi relazioni, inclusività e crescita condivisa. In questo contesto, diventano centrali le cosiddette "power skill" — le capacità trasversali come empatia, pensiero critico, comunicazione efficace e gestione delle emozioni. Non si parla più di soft skill: le skill da leggere sono diventate potenti, perché permettono a persone di ogni età di lavorare bene insieme, affrontare il cambiamento e costruire legami significativi.
Le aziende che investono davvero su queste competenze, con percorsi di formazione deep dive, immersivi e personalizzati, riescono a coinvolgere la Gen Z senza banalizzarla, stimolandola sia sul piano cognitivo che emotivo. Non si tratta solo di “istruire”, ma di creare spazi dove ognuno possa esplorare e valorizzare ciò che è.
Il welfare come ponte tra generazioni
Tra gli strumenti concreti per valorizzare tutte le età in azienda, il welfare gioca un ruolo chiave. Quando è pensato in modo flessibile e inclusivo — come nel caso delle soluzioni di Day Welfare — riesce davvero a parlare a tutti. Non si limita a rimborsi o servizi di supporto per chi ha famiglia, ma include anche cultura, benessere, tempo libero, viaggi e formazione. Ognuno può costruirsi un pacchetto su misura, anche proponendo attività di interesse personale da convenzionare.
Una recente introduzione molto apprezzata in questa direzione è il servizio di Time Saving in collaborazione con Genius 4U: un Time Sitter aziendale che si occupa di sbrigare le piccole incombenze quotidiane al posto dei dipendenti durante l’orario di lavoro — dalla posta al lavasecco, dal lavaggio dell’auto al ritiro dei pacchi — per restituire davvero alle persone il proprio tempo libero.
Oggi non basta "capire i giovani": serve costruire un'alleanza tra generazioni. La Gen Z non è un enigma da decifrare, né una moda passeggera. È il futuro, già presente, delle nostre organizzazioni. Investire su di loro, creare un dialogo autentico e dare spazio alla contaminazione generazionale significa costruire imprese più solide, innovative e pronte al cambiamento. Per tutti.