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Welfare Aziendale

Buoni TPL, ora l’azienda può rimborsare l’autobus ai dipendenti

Legge di Bilancio 2018, inserite agevolazioni fiscali, detrazione dei trasporti pubblici e buoni TPL per i lavoratori e le loro famiglie.

Con validità dall’inizio dell’anno è introdotta un’importante agevolazione fiscale che riguarda i pendolari. I datori di lavoro possono rimborsare ai dipendenti l’abbonamento ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. Viene quindi riconosciuto un rimborso esentasse senza limiti (buoni TPL). La misura può riguardare non solo il lavoratore ma anche coniugi e figli a carico.
Altra misura complementare, indipendente dalla scelta aziendale è la detrazione Irpef del 19% fino a 250 euro. In concreto un recupero di 47,50 euro con il 730.

La novità è contenuta nella lettera B, comma 28 dell’articolo 1, Legge di Bilancio 2018 (legge 205/2017). La modifica introduce alla lista dei benefit agevolati fiscalmente contenuti nell’art. 51 comma 2 del TUIR la lettera d-bis. Ora è quindi inclusa l’esenzione fiscale per il trasporto collettivo dei dipendenti dalla propria abitazione (o dai centri di raccolta). Il datore di lavoro in pratica rimborsa il lavoratore senza alcun aggravio in busta paga e recupera la spesa con importanti vantaggi come la deduzione fiscale.

Due agevolazioni previste:

1) detraibilità delle spese sostenute dall’utente per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico. Il TPK riguarda il trasporto locale, regionale e interregionale per un massimale di 250 euro annui.
2) agevolazioni fiscali per i buoni TPL. Non concorrono a formare reddito di lavoro dipendente (come avviene da trent’anni con i buoni pasto) il rimborso degli abbonamenti di trasporto pubblico da parte del datore di lavoro sia per il dipendente che per i suoi famigliari.

La normativa non riguarda solo il trasporto in città, ma anche quello regionale e interregionale. Compresi coloro che si spostano tramite abbonamento su treni ad alta velocità (ad esempio un lavoratore che quotidianamente da Bologna va a lavorare a Milano).
Il sostegno riguarda i pendolari, quindi coloro che hanno un abbonamento. Sono esclusi i biglietti per singola corsa o quelli giornalieri. Rientrano nell’agevolazione fiscale gli abbonamenti che comportano un utilizzo continuo del mezzo di trasporto.

Buoni TPL misura di welfare

Con le agevolazioni fiscali per i Buoni TPL la Legge di Bilancio stabilisce che il rimborso degli abbonamenti da parte del datore di lavoro non rientri nel reddito del lavoratore. Tale misura diventa parte del welfare aziendale. L’azienda, cioè, deve aver stipulato un contratto aziendale welfare con le organizzazioni sindacali. In alternativa aver concordato un regolamento che riguardi l’obbligo negoziale tra datore di lavoro e lavoratori.

Viene quindi realizzato un piano di welfare che prevede il rimborso del trasporto tramite buoni TPL fino ad un certo importo stabilito dal datore di lavoro (la legge non indica limiti). Il benefit, come per il buono pasto, deve rivolgersi alla generalità o a categorie omogenee di dipendenti.

L’azienda può rimborsare direttamente gli abbonamenti o affidarsi ad un provider come Day che offre un servizio welfare professionale. E’ il caso del servizio Day Welfare che si esplica attraverso una piattaforma dedicata che permette ad ogni dipendente di accedere con credenziali specifiche e portare a rimborso il titolo di trasporto fino alla cifra stabilita.

 

Contatti:

T. 800834009
M. info@day.it
Sito: DayWelfare


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