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Osservatorio Up Day Tecnè
Marzo 24, 2023
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Osservatorio sul welfare sociale: il nuovo contesto socioeconomico e le misure di contrasto alla povertà e alla vulnerabilità

È stata presentata lunedì 20 marzo, a Istituzioni e Parti Sociali la Ricerca di Up Day e Tecné. Bologna, Marzo 2023 – Alla presenza del Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali Claudio Durigon, Nico Stumpo Commissione Affari Sociali della Camera, del Segretario Generale UGL Paolo Capone, di Andrea Cuccello Segretario Confederale CISL e del Presidente AIWA Emmanuele Massagli, è stata presentata lunedì 20 marzo 2023, a Roma la ricerca condotta da Up Day e Tecné focalizzata sulle misure di contrasto alla povertà.   “L’incontro di ieri – dichiara Mariacristina Bertolini Direttore Generale e Vicepresidente Up Day – è stata un’importante occasione di confronto con il Governo, l’opposizione e le Parti Sociali per parlare di strumenti a supporto del reddito come i buoni spesa e tutta l’area relativa ai fringe benefit: se il welfare sociale e aziendale entrassero a far parte del salario complessivo delle persone si aumenterebbe il potere d’acquisto di ciascuno, mettendo in moto un circolo virtuoso in cui l’azienda può sostenere il reddito senza essere gravata da tassazione e il Sistema Paese ne potrà trarre un vantaggio in termini di aumento dei consumi con una conseguente ripartenza dell’economia”.   Il contesto di crisi economico-sociale degli ultimi anni ha infatti accelerato il diffondersi di condizioni di povertà diverse da quelle del passato. Per studiare la povertà oggi occorre tenere conto di forme nuove che si manifestano con un processo di mobilità sociale discendente rispetto alla posizione socioeconomica precedente.   “I nuovi poveri” - afferma Carlo Buttaroni Presidente Tecnè - non si configurano come una classe sociale omogenea e facilmente identificabile, bensì come una massa indistinta dai profili rarefatti. Si tratta di un grande aggregato sociale composto da vulnerabili, quasi poveri e poveri, provenienti da classi sociali assai diverse”.   In particolare, i “working poors” rappresentano un fenomeno rilevante dal punto di vista economico e sociale, perché esprimono una condizione che ha radici nel lavoro stesso che non è più in grado di garantire un reddito sufficiente per una vita senza stenti. Se la condizione di povertà o quasi-povertà riguarda circa una famiglia su cinque (19%), l’area della vulnerabilità coinvolge l’11% delle famiglie. La pandemia di Covid-19 esplosa nel 2020 ha avuto un impatto senza precedenti sull’economia italiana, ma, a fronte di un crollo del PIL pari a -9%, la povertà è diminuita scendendo al 10,1% dall’11,4% del 2019.   A questo calo degli indici di povertà hanno dato un contributo determinante gli interventi volti a mitigare gli impatti della pandemia, evitando che il blocco di alcuni settori produttivi e il rallentamento dell’economia aggravasse ancora di più la crisi sociale, oltre all’entrate a regime del reddito di cittadinanza nel 2019.   “Il reddito di cittadinanza come strumento a supporto del reddito è fallito – dichiara Claudio Durigon Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali – La ricerca presentata da up Day e Tecnè ci fa capire che la povertà è ancora forte in Italia e bisogna quindi concentrarsi sia nel dare strumenti a supporto, ma anche valorizzare il lavoro attraverso la detassazione e salari proporzionati ai fabbisogni”.   “Il reddito di cittadinanza – aggiunge Nico Stumpo Commissione Affari Sociali della Camera – è stato certamente una misura di grande aiuto in un momento di profonda difficoltà del Paese dovuto alla pandemia e alla crisi economica. Ora è necessario però pensare ad un nuovo modello per l’Italia capace di allargare la fascia del ceto medio utile a far ripartire il Paese. In tale contesto è fondamentale proseguire in questo dialogo tra le parti su welfare, diritti e salari utili ad accrescere la ricchezza all’intero sistema”.   I buoni spesa sociali rientrano tra questi interventi e sono stati finanziati con il Decreto Sostegni bis che ha introdotto agevolazioni per famiglie, lavoratori e imprese danneggiati dagli effetti delle restrizioni adottate a livello nazionale per contrastare la diffusione dell’epidemia da Covid. Tra le misure previste c’era, appunto, lo stanziamento di 500 milioni di euro da erogare ai Comuni per concedere aiuti alle famiglie in difficoltà per l’attivazione di iniziative di solidarietà alimentare, mediante il meccanismo dei buoni per la spesa. La misura è stata finanziata nel 2021 e rinnovata nel 2022. I beneficiari dei buoni spesa sociali, per ogni singola erogazione finanziata, sono stati in media 1.9 milioni (con 900mila nuclei percettori) per un importo medio “una tantum” di 250 euro.   Con i buoni spesa le persone e le famiglie in difficoltà hanno avuto accesso a contributi economici per acquistare alimenti, farmaci e beni di prima necessità. I buoni spesa venivano erogati direttamente dai comuni che stabilivano la platea di beneficiari, le modalità di assegnazione e le procedure per presentare domanda.    “L’utilizzo dei buoni spesa – spiega Paolo Capone Segretario Generale UGL – riesce a restituire un quadro di valutazione preciso e oggettivo su dove e come sono stati utilizzati. Uno strumento utilissimo e concreto per dare supporto alle famiglie: per questo la politica deve saper distinguere tra vero sostegno alla fragilità e il ricorso a politiche attive per far tornare gli occupabili a lavorare quando è possibile”.   La ricerca di Up Day e Tecné ha messo a confronto il gradimento dei Buoni Spesa Sociali e del Reddito di Cittadinanza (RDC). I buoni spesa sociali raccolgono giudizi positivi più alti sia tra la popolazione maggiorenne che tra i singoli stakeholder. In particolare, tra i responsabili dei servizi sociali la valutazione del RDC è molto più alta della media (63% rispetto al 38%), ma inferiore ai Buoni Spesa Sociali considerati positivamente da tutti gli addetti del settore. Dall’analisi dei dati emergono differenze significative dal punto di vista socioeconomico. Innanzitutto, i beneficiari dei buoni spesa sociali (BSS), cioè le misure complessivamente coinvolte dalla misura, si distribuiscono maggiormente sui nuclei più numerosi, mentre i percettori del reddito/pensione di cittadinanza (RDC) hanno il baricentro più spostato verso il basso.  Tra i beneficiari dei buoni spesa sociali, infatti, i nuclei con 3 o 4 componenti   rappresentano il 47%, mentre tra i beneficiari del reddito/pensione di cittadinanza rappresentano il 43%. Le posizioni si ribaltano se si considerano i nuclei di 1 o 2 componenti. In questo caso i percettori di RDC/PDC rappresentano il 41%, mentre i beneficiari di BSS si fermano al 36%.   “I buoni spesa – aggiunge Andrea Cuccello Segretario Confederale CISL – possono diventare un elemento complementare agli strumenti attuali di sostegno al reddito, anche attraverso, dove è possibile, la contrattazione di secondo livello e la bilateralità di settore. L’obiettivo è sicuramente quello di far crescere il livello dimensionale delle imprese, per poter costruire aziende più qualificate, più grandi per far crescere il Paese e il PIL, dove prevedere meccanismi di partecipazione dei lavoratori come proposto dalla Cisl".   Interessante è la distribuzione geografica dei beneficiari delle due misure, messa in relazione il tasso di occupazione e con i valori medi ISEE delle famiglie che hanno presentato Dichiarazioni Sostitutive Uniche: il RDC è complementare al tasso di occupazione, con tassi di incidenza decisamente più elevati nel mezzogiorno rispetto al centro-nord. I buoni spesa sociali, invece, si caratterizzano per una maggiore omogeneità sul territorio nazionale e una più elevata relazione positiva con l’occupazione e valori ISEE determinati da redditi da lavoro.   Il RDC, inoltre, risulta destinato a una fascia prevalentemente sotto la linea di povertà, mentre i buoni spesa sociali sono una misura di sostegno all’area della vulnerabilità e della povertà intermittente. Infatti, mentre i buoni spesa sociali sono utilizzati in grande prevalenza per acquistare beni alimentari, il reddito di cittadinanza agisce su un raggio più ampio e meno diretto a soddisfare un bisogno specifico.   “Sono molte le differenze tra il bonus monetario diretto (es: il bonus Renzi), il reddito di cittadinanza e il buono sociale – spiega infine Emmanuele Massagli Presidente AIWA - Tralasciando le diverse finalità, bene concentrarsi sul metodo. Il primo è uno strumento che non si scarica sui consumi e viene destinato a risparmio. La seconda è una misura assistenzialistica che poco attiva la persona e che supera gli enti locali. Il terzo, contemporaneamente, implica maggiori consumi, incoraggia lavoro regolare e genera gettito. Per questo mi aspetto che il Governo torni a riflettere anche sugli altri dispositivi che si avvantaggiano di questo metodo: mi riferisco ai fringe benefit, da strutturare definitivamente su cifre coerenti con il costo della vita attuale, e al welfare aziendale sociale regolato dall'articolo 51, comma 2 del TUIR, da ampliare prevedendo servizi aggiuntivi come, ad esempio, le spese per gli affitti degli studenti fuori sede, la mobilità sostenibile, il sostegno al terzo settore, le spese condominiali e le bollette.”   “La collaborazione e il connubio tra pubblico e privato – conclude Mariacristina Bertolini Direttore Generale e Vicepresidente Up Day – è fondamentale per fornire a cittadini e lavoratori soluzioni rapide a costo zero, proprio come abbiamo fatto nel periodo di pandemia, supportando i Comuni nell’erogazione dei titoli di servizio. Strumenti per aziende ed enti volti a migliorare la vita di tutti in un contesto di trasparenza e collaborazione”.
Settembre 24, 2022
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Dal 1° ottobre i buoni pasto da spendere per tutto il 2023!

Settembre è sempre un mese caldo per i buoni pasto, perché tante aziende attendono il cambio di scadenza per godere di una dilazione più ampia e avere molto più tempo per spendere i ticket. Anche quest'anno la stampa dei buoni pasto Up Day con validità 31/12/2023 inizia il 1° ottobre. Fino a quella data la stampa dei buoni ordinati prevede ancora scadenza 31/12/2022. Con l'arrivo dell'autunno, quindi, i buoni pasto avranno una vita lunghissima, ben 15 mesi. Il cambio di validità dei buoni pasto riguarda i ticket per le aziende private e riguarda sia i buoni pasto cartacei che quelli elettronici, anche per quelli effettuati sulla piattaforma e-commerce DayShop. Non cambiano le altre caratteristiche del servizio promosso da Up Day. Da qualche anno sono cambiate alcune indicazioni in merito all'utilizzo dei ticket. Per questo ricordiamo le novità introdotte dal Decreto n. 122 del Ministero dello Sviluppo Economico. La normativa in vigore da poco prevede la cumulabilità di spesa fino a 8 buoni pasto contemporaneamente. Ogni utilizzatore quindi può godere di un potere d'acquisto quotidiano più ampio, fermo restando il diritto a un ticket al giorno, per ogni giorno di lavoro effettivo. Quali aziende possono comprare buoni pasto per la pausa pranzo dei loro dipendenti? Non solo le grandi imprese, come qualcuno erroneamente pensa, ma qualsiasi azienda, anche con un solo dipendente può godere dei vantaggi fiscali previsti. L'Assistenza Clienti Day è a disposizione per informazioni dettagliate sulla scadenza dei buoni pasto: 1° ottobre, rinnovata scadenza dei buoni pasto    
Lavoropiù riders
Aprile 19, 2021
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Up Day sostiene il progetto che rispetta i diritti dei lavoratori!

Up Day sostiene un nuovo progetto dedicato al food delivery avviato da Lavoropiù, un'idea per proporre un’alternativa sostenibile agli attuali modelli di business. Stiamo parlando del progetto “go riders!”, un servizio di consegna a domicilio che coinvolge tutta l’area della città metropolitana di Bologna. Affidarsi al servizio di consegna a domicilio di Lavoropiù significa accedere ad una soluzione realizzata su misura, che consente di intercettare le esigenze di un pubblico notevolmente più ampio, unendo all’incremento del fatturato, il sostegno a un progetto dal forte valore etico e sociale. Lavoropiù intende promuovere un’idea di consegna a domicilio differente, avvalendosi del supporto di lavoratori a cui sono riconosciute: dignità professionale, garanzia retributiva e sindacale, tutela assicurativa e previdenziale. Progetti in linea con i valori di Up Day I progetti pensati e creati da Lavoropiù sono in linea con i valori di Up Day. Mettiamo al centro le persone, la dignità e il benessere sul lavoro, promuovendo l’instaurarsi di relazioni virtuose tra azienda e professionista, con l’obiettivo di favorire il match tra domanda e offerta attraverso un approccio umano e inclusivo. Fare impresa significa, non solo per favorirne lo sviluppo economico, ma promuoverne con ogni mezzo il benessere sociale e culturale. Chi è Lavoropiù Lavoropiù è un'agenzia per il Lavoro con capitale interamente italiano e con più di 80 sedi tra filiali e divisioni specializzate presenti in 6 Regioni italiane – Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto – e all’estero – Regno Unito, Cina e Brasile. Con un cuore pulsante nella città di Bologna, porta l'impresa nei territori in cui opera, stringendo legami duraturi con le comunità locali e sostenendo i valori dello sport, della cultura, della sostenibilità e dell’inclusione. Per maggiori vai su www.lavoropiu.it
Pausa Sana e Mindful eating
Marzo 25, 2021
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Pausa Sana : Intuitive eating, che cos’è e come applicarlo

Calcolare le calorie e i macronutrienti, pesare il cibo costantemente: queste azioni a lungo termine possono diventare insostenibili in alimentazione e nella vita di tutti i giorni. Esistono tantissimi modi per mangiare in modo sano, senza essere influenzati da bilance e sensi di colpa. L’intuitive eating - o mindful eating - è una pratica che aiuta a nutrirsi secondo l’istinto, portando corpo e mente in totale equilibrio. Vediamo meglio in cosa consiste questa pratica che ha preso piede negli ultimi anni nel campo dell’alimentazione. Mangiare in modo intuitivo: cos’è l’intuitive eating Come accennato prima, l’intuitive eating significa letteralmente alimentazione intuitiva. Questa espressione fa riferimento alla possibilità di entrare in contatto con le vere esigenze del nostro corpo. Il processo risponde al bisogno di volersi liberare da diete, schemi, tabelle e calcoli: è solamente il nostro corpo a dirci di cosa abbiamo bisogno e di quanto ne abbiamo bisogno. La mindful eating nasce intorno alla fine degli anni ‘90 da due nutrizioniste americane - Evelyn Tribole ed Elyse Resch - che decidono di focalizzare lavoro e studio sul rapporto tra corpo e mente in alimentazione. Il loro scopo era insegnare ai loro pazienti a non avere più sensi di colpa legati al cibo, al fine di portare benessere alla mente e soddisfare così le voglie con consapevolezza. Il processo di alimentazione intuitiva si spinge a capire i reali bisogni del corpo, nel porre attenzione agli alimenti che si consumano e ad essere consapevoli del momento in cui si sta mangiando. Importante - in questo percorso - è soffermarsi sugli aspetti sensoriali che ci legano al cibo: l’aspetto, i colori, gli odori e i sapori degli alimenti sono elementi su cui bisogna riflettere per conoscere la vera percezione della fame. L’intuitive eating è quindi un viaggio di introspezione, capace di creare un legame sano e duraturo tra corpo, mente e cibo. Questa pratica viene sempre più usata da terapeuti e specialisti per far fronte ai tantissimi disturbi del comportamento alimentare: in particolare, grazie all’intuitive eating un paziente con disturbi alimentari può imparare a riconoscere quali sono i cibi che scatenano comportamenti come l’abbuffata. Il focus diventa capire da dove viene la nostra fame, se è un bisogno fisiologico oppure un “capriccio”. Alcuni consigli per l’intuitive eating La prima regola da seguire quando si vuole intraprendere il percorso di alimentazione intuitiva è sicuramente quello di abbandonare l’idea di dieta classica. Le diete restrittive non portano giovamento a lungo termine; anzi, spesso si rischia di cadere in attacchi di fame, abbuffate, aumento o stallo di peso. Cerca di seguire un’alimentazione sana, senza però rinunciare a qualche sfizio. Il secondo passo è capire da dove viene il senso di fame: abbiamo veramente fame o stiamo solamente sfogando una nostra emozione sul cibo? Impara ad ascoltare il tuo corpo e a capire quando hai veramente fame e soprattutto il perchè. Non esistono cibi che fanno bene o male: non ci sono cibi di serie A o di serie B. Tutti gli alimenti possono essere inseriti in alimentazione, senza demonizzarne alcuni. Puoi inserire qualsiasi cibo durante la tua giornata, ma con consapevolezza: questo dovrebbe aiutarti a non avere sensi di colpa! Il cibo è un piacere: cerca di soddisfare tutti i sensi attraverso il cibo, rendendolo un’esperienza a 360°. Il movimento è importante anche per l’intuitive eating: cerca di avere uno stile di vita attivo e di dedicarti a qualche sport. Bevi molto: l’acqua è un’amica della nostra salute. Cerca di idratarti durante tutto l’arco della giornata e bere almeno 2 litri di acqua al giorno: spesso confondiamo la fame con la sete! Buoni Up Day e Nutribees Se vuoi iniziare un percorso di alimentazione sano senza contare le calorie e mangiando con consapevolezza, puoi provare il servizio di healthy delivery food di Nutribees. Questa giovane startup italiana spedisce in tutta Italia piatti sani e bilanciati, ma senza rinunciare al gusto! Trovi il partner Nutribees all'interno della app di Day  "Buoni Up Day"
PUPA Milano e Cadhoc
Marzo 22, 2021
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PUPA Milano da oggi partner Cadhoc

Creatività, design, tendenza e bellezza da oggi sul portale di conversione clickandbuy.cadhoc.it grazie al nostro nuovo partner PUPA Milano! Linea di make up, cofanetti, prodotti per il trattamento viso e corpo, puoi scegliere come coccolarti semplicemente convertendo il tuo buono shopping Cadhoc sulla nostra piattaforma. ClickAndBuy è lo strumento gratuito a disposizione di tutti coloro a cui sono stati consegnati buoni Cadhoc. Tramite il portale è possibile moltiplicare le occasioni di utilizzo del buono shopping scegliendo una delle soluzioni a disposizione, tra e-commerce, servizi e gift card di importanti brand di negozi. Se la tua azienda ti ha omaggiato con i buoni regalo Cadhoc puoi trasformare il valore dei voucher in un coupon valido per i tuoi acquisti sullo shopping online ufficiale di PUPA , dove trovi una gamma completa di prodotti per il make up e la cura della pelle, oltre a tantissime trousse e idee regalo. Il coupon è utilizzabile esclusivamente sullo store online di PUPA. Inoltre nella sezione Promo della app di buoni Pasto “Buoni Up Day” trovi un codice promozionale per uno sconto esclusivo del 30% utilizzabile su www.pupa.it valido fino alla fine dell’anno. MI HANNO DATO DEI BUONI CADHOC. E ADESSO? Cadhoc è utilizzato come fringe benefit. Le aziende utilizzano questo importante benefit come omaggio per i lavoratori o come contributo welfare sotto forma di flexible benefit. Chi riceve i buoni shopping può scegliere di spenderli direttamente presso 17.000 partner fisici. Oppure può digitalizzare i buoni e utilizzarne il valore per acquistare una delle soluzioni proposte da ClickAndBuy. UTILIZZO DI CADHOC IN NEGOZIO L’utilizzo presso i negozi fisici è facile e intuitivo. Si sceglie cosa acquistare e poi in cassa si mostrano i buoni Cadhoc. Saranno usati come titolo di pagamento per il valore indicato previa apposizione di firma e data. Il negoziante ritirerà il buono e il gioco è fatto. Attenzione che Cadhoc non dà diritto a resto e la cifra eccedente può essere colmata con le modalità tradizionali (contanti, bancomat, carta di credito). UTILIZZO DI CADHOC ONLINE Il tuo portale di riferimento è ClickAndBuy. Qui puoi trasformare i tuoi voucher. È tutto gratuito, non è previsto alcun costo aggiuntivo né a carico dell’azienda che fornisce il fringe benefit Cadhoc, né per chi lo riceve. L’utilizzatore deve creare innanzitutto un account (solo la prima volta). Vengono richiesti i dati principali e una ma alla quale saranno inviati i ticket dopo la trasformazione. A questo punto si può iniziare a digitalizzare il primo buono. Bisogna rimuovere l’etichetta sul voucher cartaceo. Attenzione, da questa operazione non si torna indietro: se viene rimossa non è più possibile spendere direttamente il cadhoc in un negozio fisico. Ora puoi iniziare la conversione inserendo negli appositi campi i codici segreti e i numeri di serie di ogni buono fringe benefit Cadhoc. I buoni dematerializzati vengono convertiti in credito a disposizione, che resta disponibile sull’account fino a quando non viene scelto il o i partner tra quelli a disposizione o alla scadenza indicata. In base alle specifiche del partner online può cambiare la modalità di trasformazione. ASSISTENZA Cadhoc offre assistenza agli utilizzatori tramite Numero Verde. Dal lunedì al venerdì 8:30-17:30 orario continuato. Numero verde: 800004191