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Marzo 26, 2010
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Pausa pranzo di cammino per smaltire i chili superflui e tornare in forma
Abbiamo ancora i panettoni natalizi che avvolgono adiposamente il punto vita? La vita sedentaria in ufficio non ci consente di rimetterci in forma come desidereremmo? Proposta: passare la pausa pranzo camminando. Un 'ora di camminata al giorno quotidiana consente di bruciare calorie e di ottenere numerosi benefici.
Secondo uno studio dell’Ospedale delle Donne e della scuola di medicina di Harvard a Boston, un’ora di camminata corrisponde ad un allenamento di intensità medio-alta, e apporta all’organismo gli stessi benefici di una sessione di esercizi. Lo studio è stato condotto su 34.000 casi di donne di 54 anni per più di 13 anni.
Dalla ricerca è emerso che chi cammina per 60 minuti ha maggiori possibilità di mantenere il proprio peso forma e di evitare i chili di troppo, e di riuscire a mantenersi in forma di più di chi è a dieta. Lo studio è stato condotto su casi di donne, ma ciò non toglie che la passeggiata di un’oretta possa far bene anche ai signori.
L’ansia per la prova costume vi toglie il sonno? E voi togliete i chili superflui camminando. Ovviamente sarà opportuno mangiare mentre si cammina, e cosa ingurgitare per non vanificare gli effetti è un altro paio di maniche...
Settembre 29, 2009
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Soluzioni:colazione con i buoni pasto? Si può fare.
Libero professionista? Vuoi scaricare anche le spese per la colazione oltre che quelle del pranzo? Mai pensato ai buoni pasto?
I liberi professionisti possono acquistare buoni pasto dell'importo che desiderano, optando anche per più valori contemporaneamente. In questo modo possono scegliere tagli di buoni più alti in caso di pranzo o cena in ristoranti e anche più piccoli per quelle spese nei bar di importi limitati.
E' questo il motivo per cui sul sito Dayshop è possibile acquistare buoni da €3.00. Un libero professionista (o un agente di commercio) non può recuperare gli importi spesi che non siano corredati da fattura e per piccoli importi spesso la documentazione necessaria non viene rilasciata. Si può ottimizzare quindi l'utilizzo del buono pasto anche per questo utilizzo che consente di avere un unica fattura (a fronte di ognuna per ogni volta che ci si reca dal ristoratore) e di poter spendere il buono pasto anche per importi estremamente piccoli (un caffè e una brioche).
Vi invitiamo a fare un giro su Dayshop, il sito on-line per acquistare in assoluta comodità e facilità i blocchetti di buoni pasto pagando con carta di credito o bonifico anticipato, oppure si può visitare il sito ufficiale di Day Ristoservice Spa per trovare i recapiti e avere un contatto diretto per ulteriori informazioni.
Marzo 27, 2009
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Buoni pasto a 5 euro? Non ci stiamo più.
Il valore medio di un buono pasto (intorno ai 5 euro) non è più sufficiente per un vero pranzo: quasi sempre, un ticket basta appena per un panino e una bottiglietta d’acqua* (se va bene, ci entra anche un caffè). Questo lo sappiamo tutti. Ma non tutti sanno il perché.
La quota defiscalizzata del buono pasto è stabilita per legge: in Italia è ferma a 5,29 euro. Da dodici anni. Oltre questa cifra il buono non è più considerato un “servizio sostitutivo di mensa”, quindi scattano tasse e contributi per azienda e dipendenti. Da notare che il valore esentasse in Spagna è di 9 euro, in Francia di 7 euro, in Portogallo di 6,70 euro.
Un problema per i lavoratori, per i ristoratori e per le aziende, soprattutto in tempo di crisi. Ma possiamo fare qualcosa.
Facciamo sapere che “non ci stiamo più”.
Lascia un commento a questo post. Chiedi anche tu un buono pasto di livello europeo.
Puoi dire quello che pensi, raccontare la tua esperienza personale o lasciare un semplice “ok”. L’importante è affermare che un buono pasto più “ampio” è una concreta esigenza quotidiana. Per tutti.
Aiutaci a diffondere questa campagna: spediscila via e-mail, stampala, linka questa pagina. Più saremo, più spazio avrà la nostra voce.
*Fonte Federconsumatori, settembre 2008
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Marzo 06, 2009
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Coworking, una tendenza anche italiana
Qualcuno ha mai sentito parlare di "Coworking"? Si tratta di un nuovo modo di lavorare, un fenomeno che sta emergendo negli ultimi anni e riguarda soprattutto i professionisti.
Coloro che lavorano da casa, o i consulenti che si ritrovano spesso in viaggio si trovano in una condizione di isolamento rispetto ai colleghi, da qui l'esigenza di un ritrovo sociale, un luogo nel quale confrontarsi e crescere professionalmente.
Non si tratta quindi di una società, ogni soggetto che aderisce mantiene la propria indipendenza, vengono però condivisi valori comuni e stimolate sinergie che possono nascere dallo stretto contatto dei vari lavoratori.
Il coworking, che assomiglia un po' ad una cooperativa e si avvicina all'idea di comunità più che di iniziativa commerciale, comincia ad emergere anche in Italia. Soprattutto a Roma e Milano per ora, soprattutto perchè centri nevralgici nei quali capita sovente di recarsi per motivi di lavoro. Un ufficio di coworking è attrezzato per consentire di svolgere al meglio la propria attività. Pagando un affitto (anche per poche ore) si può usufruire di una postazione e della compagnia di altri colleghi.
Novembre 10, 2008
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Fitness in pausa pranzo
Sono sempre più numerosi i ginnasti del mezzogiorno, soggetti che preferiscono dedicare la pausa pranzo alla palestra, al nuoto o alla corsa all’aria aperta, piuttosto che sedersi al ristorante davanti ad un bel piatto di pasta.
E’ un hobby trasversale che accomuna liberi professionisti, manager cinquantenni e giovani impiegati e la schiera degli sportivi di questa fascia oraria è in sensibile aumento, soprattutto al nord. Questo probabilmente dipende dal fatto che i ritmi di lavoro sono più frenetici, si ha sempre meno tempo a disposizione da dedicare a se stessi e al proprio benessere, ma anche e soprattutto per contrastare il grigiore delle giornate : un’ora di attività fa rilasciare le endorfine, ossia le ghiandole del buonumore.
E’ scientificamente provato, inoltre, che i muscoli in movimento favoriscano oltre al rilascio delle endorfine anche quello della serotonina, altra responsabile dell’euforia.
Dopo una mattinata di lavoro si scarica la tensione producendo queste sostanze che fanno riprendere le attività con una carica maggiore e soprattutto positiva.
Ma è davvero salutare dedicare la pausa pranzo allo sport o ossono crearsi degli squilibri nell’organismo?
Una regolare attività fisica è sempre benefica, l’importante è che sia completata da un pasto corretto, adatto a reintegrare le sostanze disperse con la sudorazione e per chi pratica questa attività in pausa pranzo, è richiesta una particolare attenzione in quanto gli orari dei tre pasti principali vanno riorganizzati, a seconda della tipologia di sport scelto.
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