Tanti servizi su misura adatti a tutti gli stili di vita dei dipendenti. Salute, famiglia, previdenza , trasporto, tempo libero e acquisti.
Welfare Aziendale
Servizi che danno colore al lavoro dei dipendenti e alla vita privata
Welfare Aziendale
Marzo 27, 2024
Welfare Aziendale
Welfare aziendale: benefici ed equilibrio vita-lavoro
Nel panorama aziendale moderno, il concetto di welfare non è più soltanto un optional, ma una componente essenziale per la crescita sostenibile delle imprese e il benessere dei dipendenti.
Approfondiamo la conoscenza del welfare aziendale
Equilibrio vita-lavoro-benessere
Vantaggi fiscali del welfare aziendale
La piattaforma Day Welfare
Approfondiamo la conoscenza del welfare aziendale
Il welfare aziendale, inteso come insieme di politiche e iniziative volte a migliorare la qualità della vita dei lavoratori, si traduce in un investimento strategico che produce vantaggi tangibili per tutte le parti coinvolte.
Per le aziende, l'implementazione di programmi di welfare rappresenta un importante strumento per aumentare la produttività, migliorare la retention dei talenti e attrarre risorse umane di qualità. Offrire benefici come assicurazioni sanitarie, piani pensionistici integrativi, servizi di assistenza all'infanzia o incentivi per lo sviluppo professionale, non solo accresce l'attrattività dell'azienda sul mercato del lavoro, ma contribuisce anche a creare un clima organizzativo positivo e stimolante.
D'altro canto, per i lavoratori, il welfare aziendale rappresenta un valore aggiunto che va oltre il mero salario. La possibilità di accedere a servizi e supporti che migliorano la qualità della vita, come il rimborso delle spese mediche, l'accesso a centri fitness o programmi di counselling, non solo aumenta il loro livello di soddisfazione e fiducia nell'azienda, ma contribuisce anche a ridurre lo stress e favorire un equilibrio tra vita professionale e personale.
Inoltre, un efficace programma di welfare aziendale può avere impatti positivi anche a livello sociale ed economico più ampio. Riducendo l'assenteismo e aumentando il benessere psicofisico dei dipendenti, le imprese contribuiscono a migliorare la salute pubblica e a ridurre i costi legati alla sanità. Inoltre, promuovendo politiche di conciliazione lavoro-famiglia e garantendo opportunità di sviluppo professionale, si favorisce la coesione sociale e si stimola la crescita economica a lungo termine.
Equilibrio vita-lavoro benessere
Nella società moderna, l'equilibrio tra vita e lavoro è diventato un tema cruciale. Trovare un punto d'incontro tra le richieste professionali e i bisogni personali è essenziale per garantire benessere e soddisfazione, sia in ambito lavorativo che personale. In questo contesto, il concetto di time saving e i piani di welfare aziendale assumono un ruolo fondamentale.
Il tempo è una risorsa preziosa, e gestirlo efficacemente è fondamentale per mantenere un equilibrio sano tra i vari aspetti della vita. Strategie di time saving, come la pianificazione efficiente delle attività, la delega delle responsabilità e l'utilizzo di strumenti tecnologici appropriati, consentono di ottimizzare le giornate lavorative, riducendo lo stress e lasciando spazio per il tempo libero e le attività personali.
Up Day e Genius4U mettono a disposizione un’ampia gamma di Servizi e un Timesitter a completa disposizione del personale dell’azienda. Una persona di fiducia presente in azienda in alcuni momenti della settimana, pronta a supportare i dipendenti nella gestione della loro quotidianità.
Genius4U nasce proprio dalla consapevolezza che la vita quotidiana è stressante e che il tempo ha un grande valore. Per questo si occupa di organizzare e gestire in azienda tutti i servizi salva-tempo di cui c’è bisogno nella quotidianità, per una vita più facile e serena.
Parallelamente, i piani di welfare aziendale rappresentano un importante supporto per i dipendenti nel perseguire un equilibrio tra vita e lavoro. Questi piani possono includere benefit come flessibilità degli orari, possibilità di lavoro da remoto, programmi di benessere fisico e mentale, servizi di assistenza familiare e molto altro ancora. Creare un ambiente lavorativo che promuova il benessere dei dipendenti non solo aumenta la loro produttività, ma contribuisce anche a costruire un legame di fiducia reciproca tra datore di lavoro e dipendente.
È importante sottolineare che l'equilibrio tra vita e lavoro non riguarda solo il singolo individuo, ma ha ripercussioni positive sull'intera organizzazione. Dipendenti soddisfatti e motivati tendono ad essere più produttivi, creativi e impegnati nel raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Vantaggi fiscali del welfare aziendale
Il Welfare Aziendale oltre a migliorare significativamente la qualità della vita dei lavoratori, offre numerosi vantaggi fiscali che possono essere sfruttati in modo intelligente dalle imprese di ogni dimensione.
Una delle principali agevolazioni fiscali è rappresentata dalla possibilità di dedurre le spese sostenute per l'implementazione dei programmi di Welfare Aziendale, quali servizi di assistenza sanitaria, previdenziale, o assistenziale, fino a determinati limiti stabiliti dalla normativa vigente. Questo non solo consente alle imprese di migliorare il clima aziendale e aumentare il senso di appartenenza dei dipendenti, ma offre anche un vantaggio economico tangibile attraverso la riduzione del carico fiscale.
Inoltre, i contributi erogati dall'azienda per il Welfare Aziendale possono essere considerati come costo aziendale deducibile ai fini dell'imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRES) e dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). Ciò significa che le aziende possono ridurre il proprio reddito imponibile, con conseguente diminuzione dell'onere fiscale complessivo.
Investire nel Welfare Aziendale può anche generare un vantaggio competitivo per le aziende sul mercato del lavoro. Offrire una gamma completa di benefici e servizi ai dipendenti non solo attira talenti di alto livello, ma favorisce anche il mantenimento di una forza lavoro motivata e produttiva nel lungo termine.
Un altro importante beneficio fiscale è rappresentato dall'esenzione fiscale per i dipendenti che usufruiscono dei servizi di Welfare Aziendale. In base alla normativa vigente, molte delle prestazioni erogate tramite i programmi aziendali di Welfare sono esenti da imposte sul reddito per il dipendente, aumentando così il potere d'acquisto netto del salario.
La piattaforma Day Welfare
Day Welfare è il portale di Up Day e consente di gestire in modo semplice i piani di welfare aziendale rendendo facile e sicura l’esperienza di coloro che si occupano della gestione e dell’amministrazione del personale.
La piattaforma welfare può essere utilizzata da qualsiasi dispositivo ed è facile ed intuitivo capire quali sono i benefit a propria disposizione. Un servizio di assistenza completo a disposizione dei dipendenti e referenti aziendali. In questo modo, il welfare aziendale può essere fruito in maniera pratica dai dipendenti, migliorando la soddisfazione dei collaboratori e l’efficienza dell’azienda.
Grazie alle convenzioni stipulate con imprese che si occupano di servizi alla persona e con importanti partner commerciali, attraverso la piattaforma Day Welfare è possibile offrire ai propri dipendenti un ampio ventaglio di beni e servizi.
Per ricevere una consulenza e le soluzioni più adatte alle tue esigenze contattaci al numero 800 834 009 oppure scrivi a info@day.it
Ottobre 09, 2023
Welfare Aziendale
Benefit aziendali: tutto quello che c’è da sapere
I benefit aziendali permettono di migliorare la qualità della vita dei propri dipendenti. Ecco tutto quello che devi sapere su questo tipo di agevolazioni, dalle tasse alle loro caratteristiche fino alla possibile revoca.
I benefit aziendali sono beni e servizi compresi nei piani di welfare aziendale che le aziende offrono ai dipendenti per favorire la conciliazione vita-lavoro. I benefit aziendali sono una forma di retribuzione aggiuntiva fornita dalle aziende ai loro dipendenti, al di là dello stipendio base. Questi benefici mirano a migliorare l'equilibrio tra vita professionale e vita privata e includono vantaggi come assicurazione sanitaria, assistenza per l'infanzia, programmi di formazione e sviluppo, agevolazioni per la conciliazione tra lavoro e famiglia e molte altre opzioni. L'obiettivo di tali benefici è attirare e trattenere i migliori talenti e promuovere la motivazione e la soddisfazione dei dipendenti. Si tratta di uno strumento importante nelle strategie delle risorse umane per promuovere il benessere dei dipendenti e creare un ambiente lavorativo favorevole. Ecco tutto quello che c’è da sapere:
Cosa sono i benefit aziendali?
Differenza tra fringe benefits e flexible benefits
Quali sono i benefit aziendali?
Quali sono i benefit aziendali obbligatori
Quali sono i benefit aziendali per gli amministratori
Come sono tassati i benefit aziendali?
I benefit aziendali possono essere tolti?
Cosa sono i benefit aziendali?
I dipendenti sono la risorsa principale di un’azienda. Sono sempre di più le aziende che lo riconoscono e che si impegnano per rendere più facile e serena la vita dei propri collaboratori.
Un lavoratore che si sente considerato e valorizzato, infatti, è più felice, produttivo e fedele all’azienda. L’azienda, in conseguenza di ciò, otterrà diversi vantaggi, come l’aumento della propria produttività, della competitività e dell’efficienza.
Secondo numerosi sondaggi effettuati tra i lavoratori del settore privato, molti di loro preferiscono ricevere benefit aziendali piuttosto che aumenti di denaro in busta paga.
I benefit aziendali sono quell’insieme di beni, servizi e agevolazioni di vario tipo che il datore di lavoro mette a disposizione dei propri dipendenti per migliorare la qualità della vita dei lavoratori e favorire la conciliazione vita-lavoro.
Tali benefit rappresentano a tutti gli effetti un compenso di natura non monetaria che viene erogato dall’azienda al dipendente e rientrano a pieno titolo nelle misure di welfare aziendale. Questo perché è proprio attraverso l’erogazione di questi bonus che si esplicita una parte consistente di molti piani di welfare.
Differenza tra fringe benefits e flexible benefits
I benefit aziendali si dividono in due categorie:
i fringe benefits;
i flexible benefits.
È importante conoscere la distinzione tra fringe benefits e flexible benefits perché la loro natura rende differente il tipo di trattamento economico a cui sono sottoposti.
I fringe benefits sono compensi in natura erogati dalle aziende ai propri dipendenti e vengono considerati come una parte di retribuzione aggiuntiva rispetto a quella ordinaria, pertanto sono soggetti a tassazione agevolata solo in parte.
I flexible benefits, invece, sono considerati complementari alla retribuzione ordinaria e, per questo, sono esonerati totalmente dal pagamento di contributi e imposte sul reddito da parte del lavoratore.
Quali sono i benefit aziendali?
I benefit aziendali sono moltissimi e possono riguardare sia la sfera lavorativa, sia la sfera privata del lavoratore.
I più comuni benefit aziendali che vengono erogati per facilitare al dipendente la vita lavorativa sono:
lo smart working;
i permessi retribuiti;
i congedi parentali per i neogenitori;
il cellulare aziendale;
l’auto aziendale;
il servizio di mensa o i buoni pasto da utilizzare in pausa pranzo e non solo;
l’organizzazione di servizi di trasporto o di offerta di abbonamenti ai mezzi pubblici;
gli alloggi o appartamenti aziendali.
Tra di essi rientrano anche i servizi salva-tempo, come la lavanderia, la possibilità di farsi portare la spesa in azienda e il servizio di ritiro della posta.
Poi ci sono i benefit che offrono al lavoratore la possibilità di risparmiare, come:
la possibilità di crearsi una pensione integrativa attraverso il versamento del premio di risultato in fondi pensione;
l’accesso ad un’assicurazione sanitaria integrativa;
la possibilità di ottenere prestiti a tasso agevolato;
i buoni benzina;
i buoni spesa.
Tra le agevolazioni più apprezzate dai lavoratori ci sono anche quelle che permettono di prendersi cura del proprio benessere, quali:
le visite mediche e checkup offerti dall’azienda;
il medico aziendale;
la palestra aziendale o convenzioni con palestre esterne all’impresa;
l’erogazione di corsi di formazione e specializzazione;
il rimborso delle spese sostenute per prendere parte a corsi di formazione esterni all’azienda.
Per garantire il benessere dei dipendenti i datori di lavoro tengono in conto non solo le loro esigenze personali, ma anche quelle che derivano dalla vita familiare. Per questo, molte aziende predispongono dei benefit destinati ai familiari dei lavoratori. Tra i più apprezzati ci sono:
il nido aziendale;
il rimborso delle spese sostenute per il pagamento delle rette scolastiche, anche delle scuole dell’infanzia, dei servizi di doposcuola, dei centri estivi;
il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di testi scolastici;
l’erogazione di borse di studio;
il servizio di baby-sitting;
l’erogazione di servizi di assistenza destinati ai familiari malati o non autosufficienti.
Quali sono i benefit aziendali obbligatori
Con il rinnovo di determinati contratti collettivi è stato introdotto l’obbligo di un piano welfare obbligatorio che segua alcune indicazioni ben precise. Tali indicazioni variano in base al CCNL di riferimento, ma in linea generale è obbligatorio un versamento ai lavoratori dipendenti che va dai 100 euro ai 200 euro all’anno in servizi di welfare.
Ma quali sono i CCNL che prevedono benefit aziendali obbligatori? Eccone alcuni:
Settore Metalmeccanico
Terziario Avanzato
Impianti Sportivi e Attività Sportive
Servizi Assistenziali e Socio Sanitari
Orafi, Gioiellieri e Argentieri
CCNL Metalmeccanici
Il contratto collettivo nazionale (CCNL) per il settore delle piccole e medie imprese del settore metalmeccanico, sottoscritto da FIOM-CGIL, Confapi, UILM-UIL e FIM-CISL, e rinnovato il 26 maggio 2021, ha introdotto nell'articolo 51, intitolato "Benefit Aziendali", l'obbligo per i datori di lavoro di mettere a disposizione di tutti i dipendenti strumenti di welfare fino al 2024.
Questi strumenti possono rientrare sia nella categoria del benefit flessibile (come servizi di utilità sociale, assistenza ai figli e agli altri familiari, ecc.) sia tra i benefit aggiuntivi (ovvero i vantaggi in natura) e possono essere usufruiti anche tramite buoni acquisto, del valore di 200 euro, da utilizzare entro il 31 dicembre di ogni anno di riferimento. Inoltre, le parti hanno stabilito che il datore di lavoro deve effettivamente mettere a disposizione degli strumenti di welfare entro la fine di febbraio di ogni anno.
CCNL Impianti Sportivi
Il 10 settembre 2022 è stato sottoscritto il CCNL per il settore degli impianti sportivi e delle attività sportive, con l'obiettivo di istituire specifici strumenti di protezione per i lavoratori. Le organizzazioni datoriali e sindacali firmatarie hanno stabilito che, a partire dal 1° gennaio 2023, i datori di lavoro sono tenuti, all'inizio di ogni anno, a mettere a disposizione dei dipendenti strumenti di welfare del valore annuo di 100 euro, da utilizzare entro il 30 novembre dell'anno successivo.
Terziario Avanzato
A partire da quest'anno, sono previste anche nuove misure di welfare contrattuale nel CCNL Terziario Avanzato, firmato il 26 settembre 2022 e valido fino al 31 agosto 2025. Viene istituito esplicitamente il "Welfare Contrattuale", che il datore di lavoro è obbligato a fornire attraverso accordi aziendali di secondo livello o tramite regolamento aziendale a tutti i lavoratori. Ciò può avvenire anche tramite l'utilizzo di una piattaforma welfare.
Il CCNL Terziario Avanzato stabilisce anche gli importi del welfare contrattuale da riconoscere ai lavoratori, differenziandoli per livello di inquadramento. A partire dal 2023, devono essere concessi benefit welfare del valore di 2.600 euro all'anno per i dirigenti, 1.300 euro all'anno per i quadri e 660 euro all'anno per gli impiegati e gli operatori di vendita.
Questi importi vengono assegnati dal datore di lavoro entro il 31 dicembre di ogni anno e devono essere utilizzati entro 12 mesi dalla loro disponibilità per il lavoratore.
CCNL Servizi assistenziali e Orafi
Nel contratto per il personale delle Case di Cura e i Servizi Assistenziali e Socio Sanitari, il welfare aziendale è stato introdotto nel marzo 2018. Nel 2020, è stata stanziata una somma di 200 euro da erogare alle aziende sotto forma di beni e servizi di welfare, che i dipendenti potevano utilizzare per previdenza complementare, assistenza sanitaria, istruzione, buoni acquisto o voucher per servizi e tempo libero.
Anche il CCNL per i dipendenti delle aziende orafe (orafi, argentieri e gioiellieri), che coinvolge circa 45.000 lavoratori in Italia, continua ad essere valido. Le parti firmatarie del contratto, rinnovato il 3 dicembre 2021 e valido fino al 31 dicembre 2024, hanno prorogato le misure di welfare contrattuale introdotte nella versione originale. Secondo l'accordo, i datori di lavoro devono mettere a disposizione dei lavoratori strumenti di welfare del valore di 200 euro entro il mese di giugno di ogni anno, che i lavoratori possono utilizzare entro il 31 maggio dell'anno successivo.
Quali sono i benefit aziendali per gli amministratori
Secondo l'articolo 50 del TUIR, le somme e i valori ricevuti in qualunque forma dagli amministratori di società, associazioni o altri enti con o senza personalità giuridica sono equiparati ai redditi da lavoro dipendente. Tutti i compensi erogati agli amministratori, tranne quelli esclusi dalla legge, sono considerati reddito tassabile. Il termine "somma" si riferisce al denaro, mentre il termine "valori" si riferisce a beni, servizi o altre utilità ricevute gratuitamente o in parte.
I fringe benefit possono essere concessi agli amministratori e ad altre persone con reddito assimilato al lavoro dipendente, come confermato dall'Agenzia delle Entrate nella Circolare del 4 novembre 2022, n. 35. I fringe benefit possono essere personalizzati e includere beni o servizi destinati anche all'amministratore unico. Alcuni benefit aziendali per gli amministratori possono includere buoni spesa, buoni carburante e l'uso di un'auto per scopi personali.
Come sono tassati i benefit aziendali?
Per capire come sono tassati i benefit aziendali bisogna fare riferimento alla normativa in materia di redditi da lavoro dipendente, che comprende sia un articolo del Codice civile, sia il TUIR, il testo unico sulle imposte sui redditi, che ogni anno viene aggiornato con le eventuali modifiche apportate dalla Legge di Bilancio.
Per comprendere come funziona la tassazione di alcuni benefit aziendali, bisogna anche fare una distinzione tra il valore normale del bene o servizio erogato, cioè il valore che ha al momento del suo acquisto, e il valore convenzionale, cioè un valore fittizio che viene determinato in base a criteri diversi, a seconda del benefit erogato, per determinare quale sia la parte dello stesso da inserire in busta paga.
La normativa sulla tassazione dei benefit
Iniziamo ad analizzare la normativa partendo dal Codice civile. L’articolo 2099 è interamente dedicato alla materia della retribuzione dei lavoratori. Nell’ultima parte dello stesso, viene esplicitato che il lavoratore può chiedere di essere retribuito in tutto o in parte con la partecipazione agli utili o ai prodotti, con una provvigione o con prestazioni in natura.
Ciò significa che i benefit erogati dal datore di lavoro ai dipendenti sono parte integrante del loro reddito e, quindi, potenzialmente soggetti a tassazione.
Per capire se, e in che misura, i benefit aziendali siano effettivamente soggetti all’imposizione fiscale e contributiva, bisogna rifarsi al TUIR che, all’articolo 51, stabilisce quali siano i redditi da lavoro dipendente, i casi e le modalità di esclusione.
Il comma 1 di tale articolo stabilisce che il reddito da lavoro dipendente è costituito da tutte le somme e i valori corrisposti dal datore di lavoro durante il periodo d’imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali.
Al comma 2, invece, vengono indicati i casi in cui i beni e i servizi erogati dal datore di lavoro non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente.
La normativa, inoltre, stabilisce che i benefit erogati in sostituzione del premio di risultato per volontà del dipendente, risultino esenti dalla tassazione fino alla soglia di 3.000 euro annui, che è anche quella fissata dalla legge per la tassazione agevolata del premio di risultato in denaro.
Nel TUIR è anche specificato che, perché le aziende e i lavoratori dipendenti abbiano diritto a godere della tassazione agevolata sui benefit, essi devono essere erogati alla totalità dei dipendenti o a categorie omogenee di lavoratori ed essere compresi nella contrattazione nazionale di primo o secondo livello o negli accordi stipulati dall’azienda con i sindacati.
Esempi di tassazione dei benefit aziendali
Vediamo qualche esempio di tassazione parziale dei benefit aziendali, in base a quanto stabilito dall’articolo 2 del TUIR:
i contributi previdenziali e assistenziali, compresi i contributi di assistenza sanitaria, erogati dal datore di lavoro in ottemperanza alle disposizioni di legge non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente fino alla somma di 615,20 euro;
i buoni pasto non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente fino alla soglia di 4 euro giornalieri per i cartacei e di 8 euro per i buoni elettronici;
i buoni spesa e i voucher welfare per un valore complessivo di 258,23 euro;
l’auto aziendale ad uso promiscuo viene tassata calcolando il 30% del suo valore convenzionale, che si ricava moltiplicando il costo chilometrico indicato dalle tabelle ACI per 15.000 km annui;
i prestiti aziendali concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente solo sulla differenza esistente tra il tasso d’interesse applicato dalle società finanziarie al momento della sua erogazione e il tasso agevolato praticato dall’azienda.
I casi più frequenti di esclusione totale dei benefit aziendali dalla formazione del reddito imponibile sono, invece:
i servizi di trasporto collettivo e il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai mezzi pubblici;
il rimborso delle spese sostenute per il pagamento delle rette di scuole dell’infanzia, servizi di doposcuola e centri estivi;
l’erogazione di borse di studio ai familiari;
i corsi di formazione erogati ai dipendenti;
l’erogazione di servizi di assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti.
I benefit aziendali possono essere tolti?
I benefit aziendali, come tutti gli aspetti del rapporto di lavoro, sono soggetti alle regole e alle condizioni stabilite dal contratto di lavoro o dagli accordi aziendali. In generale, i benefit aziendali possono essere revocati o modificati se ciò è previsto da tali accordi o se esistono circostanze che giustificano la loro revoca. Ad esempio, se un'azienda attraversa una crisi finanziaria o una riduzione delle risorse, potrebbe essere necessario rivedere o ridurre i benefit offerti ai dipendenti. Tuttavia, è importante che le eventuali modifiche ai benefit vengano gestite in modo trasparente e in conformità con le leggi del lavoro e le disposizioni contrattuali.
Inoltre, in alcuni casi, la revoca o la modifica dei benefit aziendali potrebbe richiedere il consenso o la consultazione dei rappresentanti dei lavoratori o dei sindacati, a seconda delle leggi e dei regolamenti locali. Pertanto, questa dipenderà dalle specifiche circostanze, dalle disposizioni contrattuali e dalle norme che regolano il rapporto di lavoro.
Agosto 30, 2023
Welfare Aziendale
Fringe benefits: cosa sono e come funzionano
In questi ultimi anni le aziende si sono fatte sempre più attente ai bisogni e al benessere dei propri dipendenti, attivando delle politiche di welfare aziendale che comprendono anche l’erogazione dei fringe benefits a lavoratori e professionisti. Ma cosa sono, di preciso, i fringe benefits e come funzionano? te lo spieghiamo in questo articolo.
I fringe benefits sono beni e servizi erogati dalle aziende ai dipendenti su base volontaria, nell’ambito di politiche di welfare aziendale volte a migliorare la qualità della vita e la produttività dei collaboratori. Scopri in cosa consistono esattamente questi benefit e come funzionano.
Cosa significa fringe benefits?
Come funziona il fringe benefit?
Come si determina il valore dei fringe benefits?
Fringe benefit: cosa è cambiato nel 2022 e qual è la situazione attuale
Perché riconoscere i fringe benefits al dipendente?
Cosa significa fringe benefits?
Fringe benefits è un termine di origine inglese che si può tradurre in italiano con le parole “benefici accessori”.
Si usa per indicare tutta una serie di benefici in natura che le aziende concedono ai propri dipendenti nell’attuazione delle sempre più diffuse e articolate politiche di welfare aziendale.
Tali vantaggi comprendono beni e servizi di vario genere, che possono essere erogati a tutti i dipendenti oppure a specifiche categorie di lavoratori.
I fringe benefits sono costituiti sia da strumenti e agevolazioni che migliorano e facilitano la vita lavorativa del dipendente, sia da benefici di cui i collaboratori possono usufruire nella loro sfera privata, durante il tempo libero, per perseguire i propri interessi, e a cui possono avere accesso anche le famiglie.
Tra i fringe benefits più apprezzati e diffusi tra i dipendenti delle aziende italiane ci sono:
servizio di mensa aziendale;
buoni pasto e buoni regalo;
auto aziendale;
telefono cellulare, computer e tablet aziendali;
borse di studio per incentivare l’accesso all’istruzione dei figli dei dipendenti;
corsi di aggiornamento professionale;
case in locazione;
prestiti agevolati;
sconti e convenzioni con negozi, palestre, centri benessere, ecc.;
polizze di previdenza complementare;
rimborsi per spese sostenute dal dipendente;
stock options.
polizze assicurative
Come funziona il fringe benefit?
Le modalità di erogazione e fruizione dei beni e servizi che vengono considerati fringe benefits cambiano a seconda del tipo di bene o servizio erogato e sono sostanzialmente 3:
uso aziendale. Il bene o servizio erogato al dipendente dall’azienda viene utilizzato dal lavoratore solo in ambito lavorativo;
uso promiscuo. Il dipendente usa il benefit ricevuto sia per scopi lavorativi, sia per scopi personali;
uso personale. Il lavoratore può usare l’agevolazione ricevuta dall’azienda esclusivamente per fini personali.
Vediamo brevemente come funziona il godimento di alcuni dei fringe benefit più diffusi:
Servizio di mensa aziendale
Le aziende che ne hanno la possibilità mettono a disposizione dei lavoratori un servizio di mensa aziendale dove è possibile pranzare o cenare senza uscire dall’azienda, pagando per il pasto un prezzo agevolato.
In alcuni casi sono offerti al dipendente sia il servizio di mensa aziendale, sia i buoni pasto.
Buoni pasto
I buoni pasto sono uno dei fringe benefit più apprezzati dai lavoratori. Solitamente vengono erogati a tutti i dipendenti di un’azienda. Possono avere un valore compreso tra i 2 e i 15 euro e vengono utilizzati come servizio sostitutivo di mensa.
Non possono essere convertiti in denaro o utilizzati da persone diverse dal titolare, che può usarli per acquistare pasti già pronti o prodotti alimentari negli esercizi convenzionati.
Secondo quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2020, sono esenti dalla tassazione fino ad un massimo di 4 euro per i buoni cartacei e di 8 euro per i buoni elettronici.
Veicoli aziendali
La macchina aziendale è un benefit che di solito viene concesso solo a determinate categorie di dipendenti. Nella maggior parte dei casi, il dipendente può fare, della vettura, un uso aziendale o promiscuo, cioè usarla sia per lavoro, sia per fini personali. Più raramente l’auto viene concessa al lavoratore per uso personale. L'utilizzo di un'auto ad uso promiscuo da parte di un dipendente è considerato uno dei fringe benefit più apprezzati. La quota di benefit da includere nel reddito imponibile è determinata dal valore convenzionale del bene, definito come un importo forfettario e calcolato in base alle tabelle ACI, che vengono aggiornate annualmente. Il valore del bene assoggettato a tassazione corrisponde al 30% dell'importo corrispondente ad una percorrenza convenzionale di 15.000 km all'anno, calcolato sul costo chilometrico indicato dalle tabelle. Il calcolo preciso della percentuale da inserire in busta paga richiede che il datore di lavoro divida l'importo previsto dalle tabelle ACI per il numero di giorni in cui il dipendente ha l'uso dell'auto. Infine, il fringe benefit dell'auto ad uso promiscuo è soggetto sia all'IRPEF che all'imposizione contributiva.
Telefono, computer o tablet aziendale
I lavoratori che si vedono erogare più spesso questo tipo di benefit sono coloro che lavorano anche in smart working, o che hanno necessità di utilizzare tali strumenti per portare a termine i propri compiti.
Generalmente, questo tipo di fringe benefit viene erogato per l’esclusivo uso aziendale e, talvolta, il dipendente ha la possibilità di farne anche un uso promiscuo.
Voucher e buoni regalo
Si tratta di buoni che possono essere impiegati dal lavoratore nel tempo libero per fare acquisti nei negozi fisici o negli e-commerce. In questa categoria rientrano anche i buoni carburante.
Come i buoni pasto, anche i voucher e i buoni regalo sono nominali e possono essere utilizzati solo dalla persona a cui vengono riconosciuti.
Borse di studio per incentivare l’accesso all’istruzione dei figli dei dipendenti
Alcune imprese decidono di offrire delle borse di studio ai figli dei propri collaboratori per sostenere le spese per l’istruzione superiore. Solitamente, queste borse di studio vengono erogate agli studenti più meritevoli. Le regole per accedervi non sono uguali per tutte le aziende.
Corsi di aggiornamento professionale
I corsi di aggiornamento professionale erogati come fringe benefit ai lavoratori, solitamente, vengono offerti ai lavoratori in aggiunta ai corsi di aggiornamento periodici obbligatori per legge. Essi rappresentano una buona opportunità per i lavoratori che vogliano migliorare le proprie competenze e la propria posizione lavorativa.
Immobili in locazione, uso o comodato
Ci sono diverse aziende che decidono di offrire ai collaboratori, specie a quelli di livello più alto la possibilità di alloggiare in immobili di loro proprietà. Gli alloggi possono essere offerti ai dipendenti in locazione, uso o comodato.
Prestiti agevolati
È una possibilità che viene offerta dal datore di lavoro ai propri dipendenti, i quali possono chiedere un prestito personale o finalizzato. La somma erogata ai lavoratori può provenire dal capitale aziendale oppure da un istituto di credito convenzionato. In entrambi i casi il prestito avrà un tasso agevolato.
Sconti e convenzioni con negozi, palestre, centri benessere, ecc.
Le aziende possono stipulare convenzioni con negozi, palestre, centri benessere, ma anche cinema, teatri e musei per consentire ai propri dipendenti di accedere ai loro servizi a prezzi agevolati. Molte imprese scelgono di erogare ai lavoratori dei voucher welfare, che questi ultimi possono usare per accedere ai servizi convenzionati con la società emettitrice del voucher.
Polizze di previdenza complementare
Molti Contratti Collettivi di Categoria prevedono la possibilità, per i dipendenti delle aziende appartenenti a determinati settori, di stipulare delle polizze di previdenza complementare. I lavoratori possono scegliere di convertire il premio di produttività in contributi da versare su tali polizze.
Rimborsi per spese sostenute dal dipendente
Le aziende i cui collaboratori si trovino spesso a viaggiare per lavoro o sostengano spese di rappresentanza possono decidere di rimborsare in parte o totalmente queste spese.
Tali rimborsi possono essere erogati sia attraverso l’accredito della somma in busta paga, sia attraverso i voucher welfare.
Stock options
Sono pacchetti di azioni che vengono offerti a un prezzo agevolato per periodi di tempo più o meno lunghi ai dipendenti di molte imprese quotate in borsa.
Le aziende ne concedono l’acquisto ai dipendenti per renderli più coinvolti nella gestione diretta dell’impresa e più motivati a far funzionare le cose.
Come si determina il valore dei fringe benefits?
Prima di vedere come si determina il valore dei fringe benefit, rispondiamo subito alla domanda sul perché sia importante determinarlo, che sicuramente ti sarai posto leggendo il titolo del paragrafo.
Determinare il valore dei benefici aziendali offerti ai collaboratori dalle aziende è importante perché molto spesso questi beni e servizi vengono considerati dal fisco come una forma di retribuzione aggiuntiva rispetto alla retribuzione principale, pertanto possono concorrere alla formazione del reddito tassabile sia dell’azienda, sia del lavoratore dipendente, che se li ritroverà in busta paga.
Ecco allora che stabilirne il corretto valore è fondamentale per ottenere un trattamento fiscale equo.
Valore normale
Per determinare il valore della maggior parte dei fringe benefit si tiene in conto il cosiddetto valore normale che, secondo l’articolo 9 del TUIR, è rappresentato dal prezzo o corrispettivo praticato in media per i beni o servizi dello stesso tipo, nel tempo e nel luogo in cui tali beni e servizi sono acquistati, o, comunque, nel periodo di tempo più prossimo.
Valore convenzionale
Per determinare il valore di alcuni fringe benefits, come l’auto aziendale o le case date in locazione, invece, non si prende in considerazione il valore normale del bene, ma una somma costituita dal cosiddetto valore convenzionale.
Per le automobili e i ciclomotori, tale valore è rappresentato da un costo chilometrico fissato dall’ACI, per i fabbricati, invece, è rappresentato dalla differenza tra la rendita catastale e l’importo corrisposto per il godimento di tale bene.
Altro caso in cui si fa valere il valore convenzionale del benefit per determinarne il valore ai fini retributivi è l’erogazione di finanziamenti a tasso ridotto.
Fringe benefit: cosa è cambiato nel 2022 e qual è la situazione attuale
Il Decreto Aiuti Quater del 2022 aveva innalzato la soglia massima dei benefit aziendali a 3.000 euro per il periodo di imposta 2022, consentendo alle imprese di offrire ai propri dipendenti una serie di beni e servizi di welfare aziendale senza formare il reddito di lavoro dipendente. Questo bonus esentasse, valido dal 10 agosto 2022 fino al 31 dicembre 2022, ha rappresentato un segnale importante per aumentare il potere d'acquisto dei lavoratori e supportare le famiglie contro i rincari delle bollette, in particolare delle utenze domestiche come gas e luce.
La normativa nel 2022 ha previsto che la somma dei benefit aziendali fosse da aggiungere ai 200 euro erogabili per il carburante, il cosiddetto bonus benzina. In questo modo, è stato offerto un ulteriore supporto economico ai lavoratori italiani. È importante notare che i benefit aziendali non sono corrispettivi in denaro e non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente, ma sono una forma di retribuzione e welfare aziendale. Questi benefit possono essere costituiti da buoni spesa, buoni acquisto, servizi di welfare, buoni pasto, buoni cultura, formazione, flexible benefit e altre forme di welfare. In ogni caso, i fringe benefit aziendali nel 2022 erano esenti dalle tasse e dai contributi previdenziali fino a un massimo di 3.000 euro annui per lavoratore.
Ma cosa è cambiato nel 2024? Innanzitutto, la norma fiscale di riferimento per la tassazione del reddito da lavoro dipendente è l'articolo 51, comma 3, del TUIR. A partire dal 2024, sono state introdotte alcune novità in merito ai fringe benefit aziendali. La soglia massima è stata innalzata a 2000 € per i dipendenti con figli a carico e a 1000 € per tutti gli altri, limitatamente all'anno 2024. In caso di superamento del limite stabilito, l'intero importo è soggetto a tassazione. Inoltre, è stato introdotto un nuovo adempimento per i datori di lavoro: la trasmissione, entro il 21 febbraio 2023, del valore dei beni e servizi erogati nel periodo di imposta 2022 come fringe benefit. Vuoi saperne di più? Leggi il nostro articolo di approfondimento sull’esenzione dei fringe benefit e le novità per il 2023.
Perché riconoscere i fringe benefits al dipendente?
I fringe benefits sono benefici accessori che, in passato, molte aziende vedevano solo come costi aggiuntivi da evitare il più possibile, oppure come vantaggi a cui avevano diritto solo i dipendenti delle grandi aziende. Il massimo che veniva concesso ai lavoratori era una gratifica in busta paga, più o meno generosa, se il bilancio di quell’anno mostrava un segno positivo.
Oggi, invece, sempre più imprese, anche di medie e piccole dimensioni, sono attente alle esigenze dei propri collaboratori e si sono rese conto del valore aggiunto che comporta la concessione di questo tipo di agevolazioni.
Questo perché ci si è accorti che dei dipendenti appagati e soddisfatti sono più produttivi e rappresentano quindi un vantaggio per l’azienda, che vedrà così aumentare il proprio potenziale.
Riconoscere i fringe benefits al dipendente significa investire nel capitale umano della propria impresa, e questo è importante perché:
i dipendenti che si sentono più gratificati e meno stressati sono più produttivi;
si crea un rapporto di fiducia più stretto tra l’impresa e i suoi collaboratori;
si riduce il turnover;
la reputazione aziendale subisce un miglioramento visibile;
le persone talentuose in cerca di lavoro vengono invogliate ad entrare a lavorare in azienda.
Inserire i fringe benefits nel proprio piano di welfare aziendale è conveniente per le aziende anche da un punto di vista fiscale, perché ad essi è riservata una tassazione agevolata.
Giugno 19, 2023
Welfare Aziendale
Fringe benefit e alloggio al dipendente, qual è la normativa e la tassazione
La concessione di un alloggio ai dipendenti è un fringe benefit che viene erogato in alcuni casi specifici e che segue determinate regole stabilite dal TUIR. Ecco cosa sapere.
I fringe benefit sono una forma di retribuzione integrativa che viene riconosciuta ai dipendenti sotto forma di beni e servizi in aggiunta allo stipendio. Tra i benefit più diffusi e apprezzati rientrano, ad esempio, l’assegnazione dell’auto aziendale a uso promiscuo, i buoni acquisto, il maggiordomo aziendale, il rimborso delle spese di trasporto per raggiungere la sede di lavoro, piani previdenziali e molti altri ancora.
In questo articolo parleremo in modo dettagliato dell’alloggio concesso ai dipendenti, dalle regole previste dalla normativa vigente alle diverse tipologie di immobili utilizzabili, e faremo degli esempi pratici per calcolare il valore del fringe benefit per gli alloggi di servizio.
Alloggio al dipendente: cos’è e a chi va assegnato
Fringe benefit e alloggi ai dipendenti: tipologie e normativa
Cosa succede se il dipendente lascia l’alloggio?
Fringe benefit e alloggi al dipendente: disciplina fiscale
Come calcolare il fringe benefit per l’alloggio al dipendente: esempi pratici
Alloggio al dipendente: che cos’è e a chi va assegnato
Tra i numerosi benefici che un datore di lavoro può scegliere di destinare ai propri dipendenti tramite fringe benefits rientra anche l’assegnazione di un alloggio. Ad eccezione di alcuni casi regolamentati dai CCNL o da altre tipologie di contrattazione collettiva o individuale, non vige nessun obbligo per le aziende riguardo l’erogazione di questo benefit, sia quando viene richiesto al lavoratore di svolgere l’attività lontano dalla sede di lavoro indicata nel contratto, sia quando è necessario effettuare una trasferta temporanea.
Un alloggio aziendale viene assegnato:
a guardiani e custodi
per ricollocare i collaboratori in altre sedi lavorative
per assumere personale qualificato che vive lontano dalla sede di lavoro principale
Provvedere alle esigenze abitative dei dipendenti può sembrare all’apparenza un costo non necessario per un datore di lavoro. In realtà, aderire a un piano di welfare che metta al centro il benessere dei dipendenti rappresenta un grande investimento per l’azienda ed equivale a una perfetta strategia sia per rendere il lavoro godibile e gratificante sia per attirare nuovi talenti e favorire l’integrazione dei dipendenti nel team di lavoro.
Fringe benefit e alloggi ai dipendenti: tipologie e normativa
Il datore di lavoro può assegnare al dipendente diversi tipi di alloggi. Ecco i principali:
Alloggi a uso foresteria
Immobili concessi in uso ai dipendenti
Fabbricati strumentali pro tempore
A seconda della tipologia di alloggio, la normativa stabilisce regole diverse per la deducibilità. I documenti e le leggi che definiscono la gestione e le regole per gli alloggi concessi ai dipendenti come fringe benefit sono: l’articolo 51 e l’articolo 95 del TUIR, la Circolare del Ministero delle Finanze n. 326/E del dicembre 1997, il Decreto Legislativo n.314 del 2 settembre 1997 e il Testo Unico delle imposte sui Redditi. Vediamo nel dettaglio i diversi casi.
Alloggi a uso foresteria
Nel caso di immobili concessi ai dipendenti per uso temporaneo (foresterie), il TUIR stabilisce che al datore di lavoro spetta una deducibilità totale dei costi sostenuti.
Immobili concessi in uso al dipendente
In questo caso la normativa regola anche il pagamento dei canoni di affitto e tutte le spese relative alla manutenzione dei fabbricati concessi e stabilisce che i costi sostenuti dal datore di lavoro sono deducibili ma soltanto per un importo non superiore al reddito percepito dal dipendente. Il fringe benefit rappresenta il limite massimo dei costi deducibili dal datore di lavoro.
Fabbricati strumentali pro tempore
Questa tipologia di alloggio viene concessa ai dipendenti che per esigenze lavorative abbiano trasferito la loro residenza anagrafica. Per il periodo d'imposta nel quale avviene il trasferimento e nei due periodi successivi, le spese di manutenzione e il canone di locazione, anche finanziaria, sono deducibili dal reddito d’impresa nella loro totalità.
Cosa succede se il dipendente lascia l’alloggio?
Gli immobili concessi ai dipendenti che si sono trasferiti per servizio, secondo l’articolo 43, comma 2 del TUIR, sono da considerarsi immobili strumentali durante il triennio. Ma cosa succede se il dipendente decide di lasciare l’alloggio prima che si concluda il triennio? In questo caso, l’unità immobiliare concessa al lavoratore non si considera più strumentale. Ciò significa che non potrà essere riconosciuta la deducibilità totale dei costi sostenuti dall’azienda. Tuttavia, è possibile applicare le disposizioni di favore qualora la stessa unità abitativa venga nuovamente concessa.
Fringe benefit e alloggi al dipendente: disciplina fiscale
Così come gli altri fringe benefit erogabili dall’azienda, anche in caso di concessione di unità immobiliari ai dipendenti sussistono le condizioni per usufruire di sgravi fiscali.
Il TUIR identifica diverse tipologie di immobili:
fabbricati iscritti al catasto
fabbricati non iscritti al catasto
fabbricati con obbligo di dimora, come nel caso dei portieri degli stabili o dei custodi dell’azienda
fabbricati senza obbligo di dimora, come quelli destinati ai dipendenti
Per quanto riguarda i fabbricati iscritti al catasto e concessi in uso, locazione o comodato al dipendente, il valore del fringe benefit alloggio equivale alla differenza fra quanto corrisponde il lavoratore per usufruire del fabbricato e la rendita catastale dell’immobile, incluse le spese e le utenze a carico del datore di lavoro come, ad esempio, le spese di condominio e le spese per acqua, gas ed energia elettrica.
Nel caso di immobili non iscritti al catasto, invece, il fringe benefit è costituito dalla differenza tra quanto corrisposto dal dipendente e il valore del canone di locazione stabilito in regime vincolistico o, in sua mancanza, dal valore di libero mercato.
Come calcolare il fringe benefit per l’alloggio al dipendente: esempi pratici
Per stabilire il valore convenzionale da sottoporre a contribuzione fiscale e previdenziale occorre fare riferimento all’art. 51 del d.p.r. 917-1986.
Per fare chiarezza, ecco un esempio che ti aiuterà a comprendere un po’ meglio come calcolare il fringe benefit in caso di concessione di un immobile iscritto al catasto.
Considerando che l’unità abitativa abbia una rendita catastale pari a 3000 euro, spese inerenti pari a 800 euro e una somma complessiva trattenuta al lavoratore pari a 900 euro per l’utilizzo del fabbricato, il fringe benefit tassato per il dipendente corrisponderà a 2.900 euro (3.800 - 900).
Vediamo adesso un esempio concreto per conoscere la tassazione del fringe benefit con riguardo agli alloggi che non necessitano di iscrizione al catasto, come ad esempio i fabbricati che si trovano all’estero. Supponendo che il canone annuo di locazione versato dal dipendente sia pari a 15.000 euro, sottraendo le somme eventualmente corrisposte dal lavoratore pari, ad esempio, a 1.200 euro (100 euro al mese), il fringe benefit tassato sarà pari a 13.800 euro (15.000 – 1.200).
Nel caso sussista per i dipendenti che svolgono determinate funzioni l’obbligo di dimorare presso uno degli alloggi di servizio, come accade per i custodi, il fringe benefit sarà pari al 30% della differenza fra la rendita catastale, comprese tutte le spese inerenti e non, e il valore corrisposto dal dipendente. Tornando al primo esempio, su un immobile iscritto al catasto, il reddito da lavoro dipendente (ovvero, tassato) corrisponderà al 30% di 2.900 euro, ovvero a 870 euro.
Se hai bisogno di una consulenza o ti serve aiuto per orientarti nel mondo dei fringe benefit dai un’occhiata alla nostra piattaforma di welfare aziendale.
Giugno 14, 2023
Welfare Aziendale
Sos Pediatra partner della piattaforma Day Welfare
Sos Pediatra è il nuovo partner disponibile sulla piattaforma Day Welfare.
Ti piacerebbe avere un pediatra sempre a disposizione? Da genitori sappiamo che il pediatra di famiglia ha una disponibilità molto limitata, ha orari ben precisi di reperibilità e non è obbligato a visitare i bambini a casa. Anche durante gli orari di visita, per molti di noi portare un bambino malato in ambulatorio può non essere la scelta preferita: perché non è il massimo far uscire di casa un figlio che non sta bene, perché non ci va di esporlo al rischio di contagio con altri bimbi o perché siamo al lavoro e il piccolo è a casa con i nonni o la baby sitter.
E allora come si fa?
Con Sos Pediatra si possono trovare tante soluzioni:
Sos Pediatra: servizi disponibili e costi
Video consulto pediatrico online
Day Welfare: una sola piattaforma tante opportunità
Sos Pediatra: servizi disponibili e costi
Sos Pediatra è il primo servizio esclusivamente dedicato alla pediatria: pensato per i genitori dei bambini da 0 a 14 anni, offre la possibilità di prenotare visite pediatriche a domicilio tutti i giorni, anche nel weekend, in tutta Italia.
Il servizio è disponibile per gli utenti di Day Welfare che possono richiederlo direttamente tramite il portale.
La visita domiciliare nei giorni feriali, fino alle 21, costa 100€
Nei giorni festivi, prefestivi, nel weekend e dopo le 21 il prezzo è di 120€
Video consulto pediatrico online
Grazie al servizio di video consulto pediatrico e specialistico è possibile consultare tutti i giorni un pediatra o uno specialista per approfondimenti, consigli e pareri sui principali sintomi e patologie dell’infanzia in video visita. Sul sito di Sos Pediatra si possono visualizzare tutte le specializzazioni disponibili e poi richiedere la video visita tramite la piattaforma Day Welfare.
Da oggi cercare un parere specialistico non sarà più un intricato iter di ricerca e attesa, spostamenti e appuntamenti rimandati, su Sos Pediatra trovi dermatologo, nutrizionista, gastroenterologo, allergologo e tutti gli esperti della salute mentale sempre disponibili a sostenere e affiancare la famiglia nella cura dei più piccoli.
Per i genitori interessati a capire di più e a prendersi cura della salute dei propri figli al meglio, inoltre, Sos Pediatra ha realizzato una serie di video corsi tenuti da esperti sulle principali tematiche della salute dell’infanzia e della cura della famiglia. Anche questi servizi sono disponibili sul portale di Day Welfare. Insieme ci prendiamo cura della salute dei bambini!
Day Welfare: una sola piattaforma, tante opportunità
Day Welfare è la piattaforma di welfare che ti permette di gestire in modo semplice i piani di welfare, componendo le tipologie di benefit in base alle esigenze e preferenze aziendali, orientate al benessere dei tuoi dipendenti. È possibile scegliere tra tanti servizi per offrire un welfare davvero su misura: Assistenza Sanitaria, Famiglia e Istruzione, Famiglia e Assistenza, Trasporto Pubblico Locale, Acquisti e Shopping, Previdenza Complementare, Benessere, Cultura e Salute.