Una semplice scelta che porta con sé tanti vantaggi per le aziende e i loro dipendenti.
Buoni Pasto
Per un break sotto una nuova luce
Buoni Pasto

Agosto 11, 2025
Buoni Pasto
Come attivare la carta Day: istruzioni operative
Hai ricevuto la tua carta Day e desideri iniziare a usarla per spendere i tuoi buoni pasto elettronici? Niente di più facile!
Come associare la carta Day alla App
I vantaggi dei buoni pasto elettronici sulla app
Cosa faccio se la mia carta Up Day non funziona?
La carta Up Day è uno strumento pratico e versatile che non richiede attivazione (a meno che non sia specificato nella lettera di accompagnamento, ma si tratta di eccezioni). Basta prenderla fuori dalla busta e iniziare a usarla nei locali convenzionati dotati di POS, proprio come faresti con una carta di debito. La carta è già pronta per essere utilizzata presso qualunque dei 150.000 partner, che siano i reparti alimentari o le gastronomie delle maggiori catene di supermercati o i negozi di prossimità.
Tieni presente che ormai non c’è più differenza fra la card fisica, l'app e il sito degli utilizzatori: i tuoi buoni pasto elettronici possono essere utilizzati e tenuti sotto controllo indifferentemente tramite l’una o gli altri. Per questo ti consigliamo di seguire la procedura di accesso tramite l'app o il sito web, per avere una gestione ancora più completa e per pagare direttamente tramite il tuo dispositivo mobile.
Usare i buoni pasto elettronici è una scelta 100% green, completamente digitale. Anche le carte Day sono amiche dell’ambiente, realizzate interamente in plastica riciclata!
Come associare la carta Day alla App
Per una gestione più smart e personalizzata, ti consigliamo di utilizzare l'app Buoni Day a cui puoi facilmente associare la tua carta Day. In questo modo, non sarà più necessario portare fisicamente la carta con te.
Se sei già registrato alla piattaforma, non occorre una nuova registrazione per utilizzare la app, puoi accedere con le stesse credenziali. Se non sei ancora registrato, puoi farlo subito in pochi passaggi: basta scaricare la app dagli store o accedere al portale.
Scarica qui App Buoni Day per iOS
Scarica qui App Buoni Day per Android
Puoi aggiungere la tua carta all’ecosistema digitale Day sia tramite l'app che sul sito web. I passaggi da seguire sono gli stessi: è sufficiente fare login e cliccare sull'icona PROFILO in alto a destra. E poi:
Seleziona AGGIUNGI PRODOTTO > AGGIUNGI NUOVO PRODOTTO.
Inserisci i dati richiesti che trovi sul retro della nuova card oppure che hai ricevuto via mail: Matricola/N. Utente, Codice Cliente, Codice Carta, CVV (se presente sulla card)
Clicca su CONFERMA e la nuova card verrà aggiunta in app
Seleziona la card che vuoi utilizzare e abilita lo switch UTILIZZA COME PREDEFINITO per vederla come soluzione principale
I vantaggi dei buoni pasto elettronici sulla app
Pratici, comodi e sicuri, i Buoni Pasto Elettronici Day sono la scelta quotidiana di tantissimi lavoratori. Ma quali sono i vantaggi per chi li usa tramite l'app?
I vantaggi sono numerosi, ma il principale è la comodità: l'app è uno strumento versatile che permette di consultare, monitorare i dati e attivare servizi personalizzati, tutto a colpo d'occhio direttamente nella propria area riservata.
Vediamo insieme le varie sezioni disponibili:
In HOME trovi il saldo dei tuoi buoni e il totale a disposizione. Se utilizzi più di un prodotto Up Day (ad esempio hai ricevuto dei Buoni Acquisto Cadhoc oppure dei servizi di Welfare) puoi anche associare più prodotti alla stessa registrazione e passare velocemente da un prodotto all’altro selezionando nel menu a tendina quello che vuoi vedere.
In MAPPA cerca i locali che accettano i tuoi buoni, vicino a te o in una località di tuo interesse. Ci sono anche dei filtri per scoprire le specialità gastronomiche, le modalità di pagamento e i servizi offerti da ciascun partner. Sei attento ad uno stile di vita sano e un’alimentazione corretta? Prova il filtro PAUSA SANA per un pranzo sempre in equilibrio! Per ogni locale visualizza recensioni, foto e info utili fornite da Google.
La sezione PAGA permette di pagare comodamente dal tuo smartphone in pochi click la tua pausa pranzo. Puoi scegliere di pagare con Codice o con QR Code. Se scegli Paga con Codice è sufficiente digitare il codice generato dalla app dopo aver selezionato il numero buoni da utilizzare. Se scegli Paga con QR Code, basta inquadrare il codice QR identificativo del locale
In MOVIMENTI hai la situazione sempre sotto controllo: un tap e puoi vedere i buoni pasto da utilizzare, quelli già usati con il dettaglio dell’acquisto e i buoni in scadenza da spendere al più presto. Su RICARICHE invece puoi monitorare le ricariche ricevute, lo stato della ricarica e il dettaglio di ciascuna (descrizione, data di scadenza, data di inizio validità, valore del buono, numero buoni assegnati e numero di buoni spesi/residui in tempo reale).
C’è anche una sezione ONLINE dove acquistare direttamente nei siti Partner usando i buoni pasto elettronici. Naviga le varie piattaforme di e-commerce che consegnano a domicilio in tutta Italia piatti pronti, spesa o prodotti gastronomici di alta qualità. Su PROMO ci sono delle offerte, promozioni e iniziative interessanti proposte dai nostri Partner. Ad esempio, sapevi che puoi donare la tua spesa al Banco Alimentare usando i tuoi Buoni Pasto Day?
Cosa faccio se la mia carta Up Day non funziona?
Hai dei problemi a usare la carta o non riesci ad associarla al tuo profilo personale nella app o nel sito degli utilizzatori?
Per assistenza 24 ore su 24 attiva l’Assistente Virtuale Up Day, una chat che risponde in tempo reale risolvendo le problematiche più comuni.
Oppure puoi contattare l’assistenza dedicata al numero verde 051 21 06 509, dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 18:30.
Se hai bisogno di assistenza specifica per la App, ad esempio se non riesci a configurare l'accesso biometrico o hai difficoltà ad accedere, puoi anche sottoporre il tuo problema all’assistenza tecnica tramite questa form, dove puoi allegare le screenshot delle schermate che visualizzi con i messaggi di errore.

Agosto 07, 2025
Buoni Pasto
Cosa fare in caso di smarrimento della tessera Day?
Hai perso la tua tessera Day? Niente panico: bastano pochi semplici passaggi per risolvere il problema.
In caso di smarrimento, furto o smagnetizzazione, puoi bloccare la tessera direttamente dall’app Buoni Day o dal sito degli utilizzatori. Accedi e seleziona l’icona BLOCCO CARD, che trovi direttamente in Home nella schermata principale.
Ti ricordiamo che, se sei già registrato alla piattaforma, non occorre una nuova registrazione per utilizzare la app, puoi accedere con le stesse credenziali. Se non sei ancora registrato, puoi farlo subito in pochi passaggi: basta scaricare la app dagli store o accedere al portale.
Scarica qui App Buoni Day per iOS
Scarica qui App Buoni Day per Android
Una volta effettuato il blocco, la tessera non sarà più riattivabile. Entro 10 giorni riceverai un duplicato all’indirizzo indicato dalla tua azienda. La nuova card sarà già attiva e pronta all’uso, i buoni pasto residui verranno trasferiti automaticamente. Se nel frattempo ritrovi la vecchia tessera, non potrai comunque riutilizzarla: sarà necessario continuare a usare quella nuova.
Ricorda che anche senza la card fisica puoi effettuare pagamenti tramite l’app, usando le opzioni PAGA CON CODICE o PAGA CON QR. Tuttavia, è fondamentale bloccare la tessera smarrita per tutelare il saldo disponibile e garantire la sicurezza delle transazioni. Anzi, in caso di utilizzi sospetti o non autorizzati, contatta subito il tuo Ufficio del Personale per segnalare l’accaduto e procedere al blocco della tessera.
La sicurezza prima di tutto, anche nel digitale!
Proteggere i tuoi buoni pasto significa anche prestare attenzione alla sicurezza del tuo account digitale. Per questo motivo, Day ti offre diversi strumenti per tutelare i tuoi dati e l’accesso all’app.
Innanzitutto, è buona norma aggiornare periodicamente la password. Puoi farlo dalla sezione CAMBIO PASSWORD, dove ti verrà richiesto di inserire quella attuale e una nuova che rispetti alcuni criteri fondamentali: almeno 12 caratteri, una lettera maiuscola, una minuscola, un numero e un carattere speciale (come ! ; @ % $ &).
Per un accesso ancora più rapido da smartphone e sicuro, puoi attivare l’autenticazione biometrica all’interno della app Day, utilizzando il riconoscimento facciale o l'impronta digitale. Se cambi smartphone, ricordati di disattivare questa funzione e riattivarla sul nuovo dispositivo.
Inoltre, ti consigliamo di abilitare l’autenticazione a due fattori con Codice SMS: ad ogni login ti verrà richiesto un codice univoco inviato via messaggio, aggiungendo così un ulteriore livello di protezione contro accessi non autorizzati.
Se hai dubbi sul blocco della carta, sulla privacy dei dati o sull’uso della app, puoi consultare l’Assistente Virtuale Day, una chat che risponde in tempo reale 24 ore su 24 risolvendo le problematiche più comuni. Oppure puoi contattare l’assistenza dedicata al numero verde 051 2106509, dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 18:30.
Tutti gli strumenti sono pensati per permetterti un utilizzo semplice e sicuro dei tuoi buoni pasto. Gestisci la tua card e il tuo account in autonomia, con la tranquillità di avere il supporto sempre disponibile in caso di bisogno.

Luglio 10, 2025
Buoni Pasto
Più tempo, più benessere: la pausa pranzo al centro della qualità della vita
In un mondo che corre sempre più veloce, il tempo è diventato una risorsa scarsa e un bene prezioso. Lo conferma il nuovo rapporto realizzato dal Censis per Camst group, che fotografa un’Italia affaticata dalla frenesia quotidiana, ma sempre più desiderosa di rallentare e riscoprire il valore della convivialità e dei piccoli riti legati al cibo. Una ricerca che ci riguarda da vicino, perché è proprio nella pausa pranzo che si concentra gran parte di questo bisogno di benessere, tempo per sé e relazioni autentiche.
Il tempo del cibo, antidoto alla frenesia
Pausa pranzo: un gesto semplice, un valore profondo
Rallentare si può, anche in ufficio
Il tempo del cibo, antidoto alla frenesia
Oggi il 76,7% degli italiani vorrebbe più tempo da dedicare a ciò che ama. In cima alle preferenze ci sono le attività legate al cibo: cucinare, mangiare con calma, condividere un pasto. Nella quotidianità, però, il tempo a disposizione è molto limitato: tra giorni feriali e weekend, i pasti si consumano in fretta. Anche cucinare o fare la spesa in modo consapevole diventano incombenze da sbrigare velocemente e da incastrare tra le tante attività della giornata… Il risultato è un paradosso in cui molti si riconosceranno: si parla continuamente di cibo, ci sono decine di programmi TV e migliaia di contenuti dedicati sui social, si salvano continuamente nuove ricette, si annotano indirizzi di ristoranti da provare… ma quanti riescono davvero a mettere in pratica qualcosa? Il tempo per vivere il cibo, più che per condividerlo, è sempre meno.
Pausa pranzo: un gesto semplice, un valore profondo
In questo scenario di tempo limitato e abitudini di vita diverse, i buoni pasto rappresentano una soluzione pratica e flessibile per migliorare la qualità della pausa pranzo. Si possono utilizzare per pranzare fuori casa, ma anche per fare la spesa e preparare i pasti in autonomia — una scelta sempre più diffusa, soprattutto tra chi lavora da remoto (sì, i buoni pasto valgono anche in smart working, secondo il principio di un buono per ogni giorno lavorato).
Garantiscono libertà di scelta e si adattano a ogni esigenza: che si tratti di una pausa solitaria al tavolino di un bar per staccare un po’, di un pranzo condiviso con i colleghi o di un pasto cucinato con calma a casa. Un supporto concreto per costruire quell’atmosfera di benessere che molti lavoratori cercano: spazi accoglienti, cibo sano, orari flessibili.
Per le aziende, offrire buoni pasto è una misura di welfare molto apprezzata e, al tempo stesso, una leva strategica per attrarre e fidelizzare talenti, contribuendo a creare ambienti di lavoro più sostenibili e attenti alle esigenze delle persone.
Rallentare si può, anche in ufficio
La ricerca Censis parla chiaro: gli italiani chiedono una nuova idea di benessere, che rimetta al centro il tempo e le relazioni. Il cibo, in questo senso, è un ponte tra corpo e mente, tra la dimensione individuale e quella collettiva. E la pausa pranzo è uno dei momenti cruciali in cui questo legame si esprime con più autenticità.
Dare valore a quel momento — attraverso la libertà di scelta offerta dal buono pasto, ma anche con spazi adeguati e tempo realmente dedicato — significa contribuire a un cambiamento culturale. Un cambiamento che non riguarda solo il modo in cui mangiamo, ma anche il modo in cui lavoriamo e viviamo.

Luglio 03, 2025
Buoni Pasto
I costi invisibili dello spreco alimentare: sociali, economici e ambientali
Lo spreco alimentare è una questione complessa, con ricadute economiche, ambientali e sociali che troppo spesso passano inosservate. Eppure, ridurre lo spreco non significa solo evitare che il cibo finisca nella spazzatura: significa anche dare valore a una risorsa preziosa, combattere le disuguaglianze e contribuire a un'economia più sostenibile. In un’intervista pubblicata su Food, il magazine di riferimento per l’industria e il retail alimentare, la Fondazione Banco Alimentare ETS ha raccontato le tante sfaccettature di questo tema, su cui lavora da oltre trent’anni trasformando lo scarto in valore.
Il costo economico del cibo sprecato
L'impatto ambientale emissioni e cambiamento climatico
Il paradosso sociale dello spreco
Le iniziative di Day contro lo spreco alimentare
Un gesto quotidiano, un cambiamento possibile
Il costo economico del cibo sprecato
Lo spreco alimentare è, prima di tutto, produzione inutilizzata: risorse già impiegate – tempo, lavoro, energia – che non generano alcun valore. A questo si sommano i costi dello smaltimento: cibo ancora perfettamente consumabile che finisce in discarica, con conseguenze economiche non solo per i produttori, ma per l’intera collettività. Alle perdite si aggiunge l’impossibilità, per le imprese, di valorizzare prodotti già realizzati, alimentando un circolo vizioso di spreco e inefficienza.
L’impatto ambientale: emissioni e cambiamento climatico
Lo spreco alimentare ha un impatto ambientale diretto. Quando il cibo viene scartato, si generano emissioni di gas serra – tra le principali cause del cambiamento climatico. Solo nel 2024, il recupero di 46 mila tonnellate di alimenti da parte del Banco Alimentare ha evitato l’emissione di 80 mila tonnellate di CO₂. Un dato che dà la misura concreta del potenziale positivo legato al recupero delle eccedenze.
Il paradosso sociale dello spreco
Ma lo spreco alimentare è anche, forse soprattutto, un problema sociale. Nel mondo oltre 800 milioni di persone soffrono la fame, mentre un terzo del cibo prodotto ogni anno viene gettato. Questo paradosso colpisce in modo particolare nei contesti più agiati, rendendo lo spreco un fattore che amplifica le disuguaglianze. In Italia, oltre 5,7 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta e molte di loro sperimentano un’insicurezza alimentare concreta: l’impossibilità di accedere con continuità a cibo sicuro e adeguato.
In questo scenario, l’azione del Banco Alimentare non si limita a fornire assistenza materiale. Recuperare e ridistribuire le eccedenze significa anche riconoscere la dignità dell’altro, permettere alle persone di sentirsi meno escluse, offrire una possibilità concreta di riscatto. Il cibo non ha solo valore economico o nutrizionale: è cultura, relazione, identità. Ed è, per chi vive una situazione di difficoltà, un sostegno tangibile anche sul piano umano.
Le iniziative di Day contro lo spreco alimentare
Anche Day è al fianco del Banco Alimentare nel contrasto allo spreco e nella lotta alla povertà alimentare. Con l’iniziativa Spesa Solidale, già da qualche anno i buoni pasto elettronici possono essere usati non solo per sé, ma anche per donare cibo a chi ne ha bisogno. Basta accedere alla piattaforma dedicata creata in collaborazione con to.market, scegliere una box o singoli prodotti alimentari e completare l’acquisto come per una normale spesa online. Alle consegne pensa Day, il Banco Alimentare riceve gli alimenti e li distribuisce tramite la sua rete solidale.
L’impegno di Day per ridurre lo spreco alimentare non si ferma qui. Con Last Minute Sotto Casa, promuove il recupero delle eccedenze anche nei negozi di prossimità. Grazie a un’app dedicata, i commercianti possono gestire in modo semplice e rapido le scadenze dei prodotti, offrire quelli prossimi alla scadenza a prezzo ridotto attraverso un volantino digitale generato automaticamente e diffuso nella zona, oppure donarli alle associazioni di volontariato del territorio. Una soluzione pratica e vantaggiosa, che aiuta a salvare cibo ancora buono, sostenere chi è in difficoltà e incoraggiare consumi più responsabili. E che permette anche ai negozi di ridurre le perdite, trasformando lo spreco in opportunità.
Un gesto quotidiano, un cambiamento possibile
Ogni alimento recuperato può avere una seconda vita: nei pacchi distribuiti, nei pasti condivisi nelle case-famiglia, nei piccoli gesti che ogni giorno aiutano le persone a ritrovare forza, dignità e senso di appartenenza.
Recuperare il cibo, quindi, va ben oltre una questione di efficienza: è un atto di giustizia sociale e ambientale, un modo concreto per ridare valore a ciò che troppo spesso viene dimenticato.

Maggio 15, 2025
Buoni Pasto
Buoni pasto per partita iva, ditte individuali e liberi professionisti
Sai che anche le ditte individuali e i liberi professionisti possono usufruire dei buoni pasto? Scopri perché acquistarli e quando è possibile dedurli dalle tasse.
I buoni pasto sono tra i benefit aziendali più apprezzati in assoluto dai lavoratori. Non solo perché permettono di risparmiare sulle spese per l’acquisto dei pasti, ma anche perché sono esenti da tassazione.
In alcuni casi, le aziende possono estendere l’erogazione dei buoni pasto anche ai collaboratori. Tuttavia, anche se ciò non accadesse, le aziende senza dipendenti e i liberi professionisti possono acquistare autonomamente i buoni pasto, sebbene con benefici fiscali diversi.
C’è però una premessa doverosa da fare: tutte le norme di riferimento che attualmente disciplinano i buoni pasto si riferiscono esclusivamente a dipendenti. Non esistono esplicite norme che regolamentano l’utilizzo dei buoni da parte di altre categorie di soggetti. Detto ciò, vediamo un po’ più nel dettaglio la situazione dei buoni pasto per ditte individuali e liberi professionisti.
Buoni pasto e Partita IVA: come funzionano
Buoni pasto per gli imprenditori: sono possibili?
Normativa e detrazioni fiscali
Deducibilità dei buoni pasto per le partite IVA: cosa sapere
Vantaggi dei buoni pasto con Partita IVA
Buoni pasto e Partita IVA: come funzionano
I voucher per il pranzo destinati ai professionisti autonomi, proprio come quelli destinati ai lavoratori dipendenti che ricevono un welfare aziendale, possono essere erogati sia in forma cartacea che in modo pratico ed economico attraverso un formato elettronico. Si tratta di una carta simile a una carta di debito o un bancomat, su cui vengono caricati mensilmente i buoni richiesti. Questo metodo rappresenta un modo intelligente per gestire il benefit, oltre ad essere ecologico e ridurre le spese di spedizione ed emissione.
Ora i buoni pasto in formato elettronico sono accessibili anche tramite app, cosa che rende la spesa ancora più semplice. Le app ti permettono anche di effettuare l’acquisto online e comprendono anche i servizi takeaway per cui puoi eventualmente farti consegnare il pasto a casa o in ufficio.
I voucher pasto mantengono le stesse caratteristiche, sia che siano destinati ai dipendenti che ai professionisti autonomi:
Possono essere utilizzati solo per acquistare cibo e bevande (alcolici esclusi);
Possono essere spesi per un massimo di 8 voucher per ogni transazione;
Non possono essere convertiti in denaro (e non si può ricevere un resto);
Non possono essere venduti;
Non possono essere trasferiti ad altre persone.
L'emissione dei ticket è semplice, flessibile e adattabile alle esigenze individuali. È sufficiente comunicare il numero di buoni necessari mese per mese, di solito corrispondente a un voucher pasto per ogni giorno lavorativo (quindi circa 20 al mese). Inoltre, il suo valore facciale non prevede un importo predefinito e può quindi variare in base alle esigenze delle singole aziende o dei titolari di Partita Iva.
Buoni pasto per chi ha partita IVA, ditte individuali e imprenditori: sono possibili?
La risposta è sì. Spesso si pensa che i buoni pasto siano solo per i lavoratori dipendenti, ma in realtà, possono essere utilizzati anche da altre categorie.
Gli imprenditori, ossia i liberi professionisti, i lavoratori freelance, gli agenti di commercio, i soci e gli amministratori di una società, i lavoratori autonomi, le ditte individuali possono acquistare e utilizzare i buoni pasto. Ma vediamo bene quali siano limiti e possibilità in questi casi.
I buoni pasto per imprenditori sono possibili, ma con limitazioni. Secondo la normativa italiana aggiornata al 2025, i titolari di partita IVA non possono dedurre integralmente i buoni pasto come accade per i lavoratori dipendenti. Tuttavia, i lavoratori autonomi e i professionisti possono usufruire dei buoni pasto come spesa deducibile parziale, solo se il pasto è inerente all’attività lavorativa (es. durante trasferte o incontri professionali). In questi casi, i titolari di partita IVA senza dipendenti possono dedurre, ai fini delle imposte dirette, fino al 75% del costo sostenuto per l’acquisto dei buoni pasto (ai sensi dell’art. 54, comma 5, e dell’art. 109, comma 5, del TUIR). Tuttavia, per chi ha redditi da lavoro autonomo, la deducibilità è soggetta al limite del 2% dei compensi percepiti nel corso dell’anno. È importante precisare che le regole sono diverse per i soci amministratori di SRL e per i titolari di ditte individuali, e che l’erogazione ai soci può essere considerata compenso in natura, quindi soggetta a tassazione. Il governo ha annunciato che nei prossimi anni non sono previste modifiche significative su questo fronte, ma è sempre consigliabile verificare le interpretazioni dell’Agenzia delle Entrate o consultare un commercialista per una gestione corretta e ottimizzata di questi strumenti.
Partita IVA con regime ordinario e forfettario: le differenze
In Italia, quando una persona decide di aprire una partita IVA, deve scegliere il regime fiscale, in particolare tra quello ordinario e quello forfettario.
Il regime forfettario è pensato per i liberi professionisti, freelance e piccole attività con ricavi contenuti. Si tratta di un regime agevolato, che semplifica notevolmente la gestione fiscale. È accessibile a chi fattura fino a 85.000 euro all’anno e non possiede partecipazioni in società di persone o controlla s.r.l. con attività simili.
Tra le tante caratteristiche del regime forfettario c’è la tassazione fissa, mentre uno dei suoi più grandi vantaggi è che non si applica l’IVA sulle fatture, né si è tenuti a versare l’IVA allo Stato. Inoltre, non è necessario inserire la ritenuta d’acconto nelle fatture, e la contabilità è molto semplificata, senza obbligo di registri IVA o bilancio.
Questo però significa che non puoi scaricare le spese effettive sostenute durante l’attività, né detrarre l’IVA sugli acquisti. Inoltre, non puoi usufruire delle detrazioni IRPEF (come quelle per familiari a carico o spese mediche), proprio perché l’imposta è sostitutiva e non l’IRPEF classica.
Il regime ordinario, invece, è quello tradizionale, e si applica a chi supera i limiti per il forfettario oppure sceglie di adottarlo per altri motivi (per esempio, perché ha molte spese da dedurre). È più complesso dal punto di vista amministrativo, ma più flessibile in termini fiscali.
Con il regime ordinario si applica l’IVA alle fatture, si devono tenere registri contabili, presentare dichiarazioni periodiche, e si pagano le tasse secondo gli scaglioni IRPEF (dal 23% al 43%), più le addizionali regionali e comunali.
Il fattore positivo è che in questo caso puoi dedurre tutte le spese reali che sostieni per svolgere la tua attività (affitto, attrezzature, software, consulenze, ecc.), inclusi i buoni pasto.
I buoni pasto possono essere utilizzati da chi ha una partita IVA individuale?
Partiamo dai titolari di partita IVA. Come abbiamo detto, anche nel caso di chi ha una partita IVA individuale, i buoni pasto possono essere utilizzati. In particolare, è per i titolari di partita IVA che seguono il regime ordinario che l’utilizzo dei buoni pasto può rivelarsi estremamente vantaggioso. Questi voucher offrono molteplici benefici economici e fiscali, consentendo di ridurre notevolmente i costi aziendali e semplificando le procedure in modo efficiente e leggero.
Per questa categoria di persone i buoni pasto non solo semplificano la gestione quotidiana della pausa pranzo, ma offrono anche benefici fiscali significativi. Oltre alla deducibilità, l’IVA applicata sull’acquisto dei buoni pasto, pari al 10%, è interamente detraibile dal titolare della partita IVA.
Ma questo non è tutto: i buoni pasto offrono un notevole vantaggio anche a livello pratico. Se sei un imprenditore che professionista e pranzi spesso fuori sia da solo che in compagnia di clienti e collaboratori, non hai più bisogno di richiedere e conservare una fattura per ogni singola consumazione. Ti basterà una sola fattura, quella dell’acquisto dei buoni pasto, per giustificare tutte le spese di vitto.
I buoni pasto saranno destinati esclusivamente all’acquisto di pasti pronti e generi alimentari e saranno considerati fringe benefits. Ciò permetterà quindi di accedere a un trattamento fiscale agevolato tipico di tali benefit. Pertanto, gli imprenditori autonomi possono risparmiare considerevolmente e, in base alle disponibilità del fornitore scelto, personalizzare sia il numero che il valore dei buoni erogati.
I buoni pasto possono essere utilizzati da chi ha una partita IVA forfettaria?
Il regime forfettario offre diverse agevolazioni in termini di praticità e tassazione. Tuttavia, ci sono anche delle limitazioni, specialmente per quanto riguarda la deduzione dei costi e l'IVA. È importante sapere che il regime forfettario è esente dall'IVA, il che significa che non è possibile usufruire della detrazione fiscale sull'imposta indiretta. Inoltre, il reddito tassabile non viene calcolato in base ai costi e ai ricavi secondo il principio di competenza o di cassa, ma è stabilito in maniera forfettaria. Di conseguenza, viene applicata un'imposta sostitutiva che sarà del 5% per i primi 5 anni e del 15% per gli anni successivi. Questo comporta l'impossibilità di dedurre i costi. Quindi, se sei un professionista con il regime forfettario, puoi utilizzare i buoni pasto, ma non sarai in grado di dedurli dalle tasse.
I buoni pasto possono essere utilizzati da partite IVA senza dipendenti?
Anche in questo caso la risposta è affermativa e i vantaggi sono diversi. Richiedere la ricevuta fiscale rappresenta un processo che richiede tempo e non è facilmente conciliabile con le esigenze di un pranzo di lavoro. Pertanto, il voucher pasto si presenta come lo strumento ideale per ottenere vantaggi fiscali in modo pratico. Utilizzando il buono, si risparmiano preziosi minuti alla cassa e si può procedere rapidamente verso l'ufficio o altri impegni. Grazie alla pratica della fatturazione mensile, comune tra le aziende che offrono questo servizio, sarà possibile richiedere le opportune deduzioni e detrazioni con tranquillità. L'aspetto positivo di tutto ciò è che non sarà più necessario conservare scontrini e fatture.
Normativa e detrazioni fiscali
Quando un’azienda decide di riconoscere il buono pasto quale contributo alla pausa pranzo dei suoi lavoratori dipendenti si avvale della normativa che disciplina questo strumento, che prende il nome tecnico di servizio sostitutivo di mensa. Tale normativa è rappresentata principalmente dall’articolo 51 del TUIR (che può subire variazioni attraverso la Legge di Bilancio), dalla risoluzione numero 26 E del 2010 e dal Decreto Legislativo 314/1997.
Con il decreto n°122/2017 del MISE, la possibilità di acquistare e utilizzare i buoni pasto è stata estesa anche ai soggetti che abbiano instaurato con il datore di lavoro un rapporto di collaborazione “in senso ampio” anche non subordinato.
Per queste categorie, però, le regole per le detrazioni fiscali non sono uguali a quelle per le aziende che erogano i buoni pasto ai dipendenti e possono accedervi solo a condizione che i buoni pasto vengano effettivamente utilizzati durante l’orario di lavoro o come spese di rappresentanza.
Deducibilità dei buoni pasto per le partite IVA: cosa sapere
Il principale beneficio dei voucher pasto riguarda l'aspetto fiscale: infatti, l'acquisto dei buoni pasto è detraibile come spesa aziendale al 75% per liberi professionisti, artigiani, commercianti e ogni ditta individuale senza dipendenti.
Per i titolari di partita IVA che hanno dipendenti, l'acquisto dei buoni pasto può essere dedotto al 100% per IRES, IRPEF e IRAP, con limiti giornalieri di 4 € per i buoni pasto cartacei (precedentemente 5,29 €) e 8 € per quelli elettronici, come stabilito dalla Legge di stabilità del 2020. Questo perché i buoni pasto non sono considerati reddito da lavoro dipendente, ma un servizio complesso che va oltre la semplice somministrazione di cibo e bevande, come indicato nella circolare IRDCEC n.9/IR del 27/4/2009. Vi è anche un limite massimo deducibile, pari al 2% del fatturato complessivo.
Per quanto riguarda la detrazione dell'IVA, i liberi professionisti e le ditte individuali possono detrarre completamente l'IVA sui ticket al 10%. È per questo motivo che coloro che sono titolari di partita IVA e si trovano nel regime forfettario non traggono vantaggio dall'avere i buoni pasto, poiché in quel regime fiscale non è necessario versare o scaricare l'IVA.
Inoltre, è importante sapere che se i ticket vengono concessi anche per i giorni non lavorativi, superando quindi i 20 voucher al mese, tali buoni pasto sono soggetti a tassazione integrale, nonostante il loro valore non sia assimilabile a un reddito.
Recentemente, è stato chiarito dall'Agenzia delle Entrate, tramite l'interpello n. 956-2631/2020, che anche i lavoratori che operano in modalità smart-working hanno diritto ai buoni pasto e che, anche in questo caso, si applica la tassazione agevolata, con una detrazione di 8 € per i ticket elettronici e di 4 € per i ticket cartacei.
Vantaggi dei buoni pasto con Partita IVA
Oltre alla deducibilità, ci sono altri tre vantaggi importanti da considerare quando si parla di buoni pasto e partita IVA:
L’uso dei buoni pasto elettronici, che possono essere utilizzati tramite carta elettronica o app, è facile e versatile.
Non è più necessario conservare fatture e scontrini per la contabilità e la prima nota: si può semplicemente ricevere un’unica fattura mensile relativa all’acquisto dei buoni pasto.
Ciò porta a un risparmio di tempo e costi, poiché si riduce il numero di documenti da gestire amministrativamente.
Per coloro che hanno una partita IVA, l’utilizzo dei buoni pasto rappresenta davvero un cambiamento significativo. Inoltre, è importante sottolineare che i buoni pasto possono essere utilizzati non solo per consumare pasti presso caffetterie, ristoranti e bar convenzionati, ma anche per fare la spesa al supermercato, nei negozi di quartiere, nei food truck e altro ancora, con tutti i vantaggi descritti in precedenza.
I buoni pasto, quindi, sono un valido supporto per coloro che hanno una partita IVA, consentendo di ridurre i costi legati all’attività e abbattere la base imponibile ai fini dell’imposizione diretta.