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Fare la spesa con i buoni pasto
Giugno 15, 2020
Buoni Pasto

Come fare la spesa con i buoni pasto

Uno dei maggiori vantaggi dei buoni pasto è la possibilità di usarli anche per fare la spesa.  Scopri tutte le informazioni sulle modalità e le limitazioni che riguardano l’utilizzo dei buoni pasto per fare acquisti. Tra i benefit aziendali più apprezzati dai lavoratori ci sono i buoni pasto: ticket cartacei o elettronici che possono essere utilizzati per acquistare non solo pasti già pronti, ma anche prodotti alimentari di vario genere. In questo articolo potrai scoprire tutto quello che c’è da sapere su come fare la spesa con i buoni pasto. Quanti buoni pasto si possono usare per la spesa? Ci sono dei vincoli? Dove fare la spesa con i buoni pasto? Come fare la spesa online con i buoni pasto? Quanti buoni pasto si possono usare per la spesa? Cumulare i buoni pasto e usarli anche per fare la spesa per la famiglia, oltre che per acquistare pasti già pronti durante la pausa pranzo, è sempre stata una pratica comune tra i lavoratori dipendenti che li ricevono dalle proprie aziende, in sostituzione del servizio mensa. Ma cosa vuol dire, di preciso, cumulare? Non vuol dire certo possedere più buoni contemporaneamente! Essi, infatti, vengono consegnati in blocchetti o caricati sulla card a inizio mese (se si tratta di buoni pasto elettronici), perciò è normale possederne più di uno. Cumulare i buoni pasto vuol dire utilizzarne più di uno contemporaneamente per acquistare pasti già pronti, oppure fare la spesa.   I buoni pasto sono un servizio sostitutivo di mensa, perciò la legge, in passato, ne vietava la cumulabilità e, almeno in teoria, obbligava i lavoratori a spenderne non più di uno al giorno; inoltre, prevedeva che gli esercizi commerciali non ne accettassero in pagamento un numero maggiore. Dal 2017, con l’emanazione del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n°122, le regole per l’utilizzo dei buoni pasto sono cambiate: grazie alla nuova normativa, ora è possibile utilizzare più buoni contemporaneamente per fare la spesa negli esercizi indicati. L’articolo 4 del decreto, infatti, stabilisce che i ticket “non sono cedibili, né cumulabili oltre il limite di otto buoni”. Quindi ogni lavoratore, per fare la spesa, può usare un massimo di 8 buoni pasto: un bel vantaggio per le famiglie, che in questo modo possono risparmiare qualcosa sul budget dedicato all’acquisto di generi alimentari. Ci sono dei vincoli? Alcuni vincoli sulle modalità di utilizzo dei buoni pasto, tuttavia, sono rimasti in vigore. In particolare, continua ad essere vietato: cedere i buoni pasto ad altre persone. I ticket sono nominativi e quindi non possono essere ceduti dal titolare ad altri, neanche se appartenenti al proprio nucleo familiare; convertire i buoni pasto in denaro; acquistare determinate categorie di prodotti. A differenza dei buoni spesa, che non hanno limiti, i buoni pasto solitamente non possono essere usati per acquistare bevande alcoliche, prodotti non alimentari o comunque prodotti che l'eventuale esercizio commerciale decide di vincolare o escludere. Il vincolo sulla spendibilità dei buoni soltanto nelle giornate lavorative è invece decaduto, perciò è possibile fare acquisti coi buoni pasto anche nei giorni festivi e quando si è in ferie. Dove fare la spesa con i buoni pasto? La legge sui buoni pasto, nel garantire la possibilità di cumularli, ha ampliato anche la platea degli esercizi nei quali poter spendere i propri ticket. Ecco una lista dei principali esercizi in cui è possibile utilizzare i buoni pasto per fare la propria spesa tutti i giorni della settimana: bar, ristoranti, pizzerie; tavole calde e self-service; mense aziendali; supermercati e negozi di alimentari; gastronomie e rosticcerie; negozi che vendono prodotti biologici; mercati; chioschi di street food; imprese artigiane del settore alimentare (ad esempio le pasticcerie); agriturismi; spacci aziendali; imprese agricole che vendono i loro prodotti; Il fatto che siano indicate nell’elenco presente nel decreto, tuttavia, non obbliga queste attività ad accettare i buoni pasto. Solo gli esercizi convenzionati con le società emettitrici dei buoni pasto forniti dall’azienda li accettano come modalità di pagamento. Solitamente, per segnalare che in un locale è possibile pagare con un certo tipo di buoni, gli esercenti convenzionati con queste società mettono all’ingresso un adesivo apposito, così i clienti possono saperlo con certezza ancora prima di entrare. Chi possiede dei buoni pasto elettronici prima di pagare dovrebbe informarsi se l’esercizio in cui intende spenderli li accetti o meno. A differenza dei ticket cartacei, che si usano un po’ come il denaro in contante e necessitano solo di essere controfirmati per essere validati, i ticket elettronici, per poter essere validati, necessitano di un POS diverso da quello delle carte di credito, che viene fornito agli esercizi dalla società emettitrice. Day mette a disposizione delle persone che utilizzano i suoi buoni pasto due utili strumenti per verificare quali siano gli esercizi commerciali della tua zona che li accettano come mezzo di pagamento: la App Buoni Up Day e il servizio Trovalocali. Con la App Buoni Up Day (disponibile sia nell’AppStore, sia sul PlayStore) non solo si possono trovare i locali della propria zona dove è possibile spendere i buoni pasto e controllare quale tipo di ticket accettano. Dopo aver caricato i codici dei buoni elettronici e cartacei sulla App, la si può usare anche per tenere sotto controllo la quantità di buoni utilizzati, calcolare il numero di ticket da usare per pagare e pagare i prodotti acquistati con i buoni pasto che si hanno a disposizione. Il servizio Trovalocali Day, invece, è consultabile direttamente online: basta andare sul sito, indicare l’indirizzo o la località in cui ci si trova, il tipo di buoni pasto accettati dagli esercizi e premere cerca. In pochi secondi compariranno sullo schermo i nomi dei locali che accettano i buoni pasto che si trovano nelle vicinanze. Pagando coi buoni pasto si ha diritto a ricevere il resto? Una delle domande che si pongono più di frequente le persone che utilizzano i buoni pasto è se, pagando con essi, hanno diritto a ricevere il resto, qualora l’importo dei buoni spesi sia superiore a quanto dovuto. Purtroppo, pagare con i buoni pasto non dà diritto a ricevere il resto, se l’importo totale dei prodotti acquistati è inferiore a quello dei ticket. Se, ad esempio, acquisti dei prodotti per un totale di 12 euro e, per pagare, utilizzi due buoni del valore di 7 euro l’uno, non avrai diritto a ricevere i 2 euro di resto. Per evitare di perdere parte del valore nominale del buono pasto, perciò, spesso si usa un numero di buoni inferiore al valore dell’importo da pagare e si versa un contributo in denaro per coprire la differenza. Tornando all’esempio di prima, quindi, puoi anche decidere di pagare con un solo buono pasto da 7 euro e coprire l’importo residuo di 5 euro pagando con denaro contante. Come fare la spesa online con i buoni pasto? Sempre più spesso le persone scelgono di fare i propri acquisti online, anche quando si tratta di prodotti alimentari. Per questo in tanti si chiedono se sia possibile e come si possa pagare la spesa online con i buoni pasto. Iniziamo col dire che sì, è possibile fare acquisti online con i buoni pasto, anche se questo metodo di pagamento non è ancora così diffuso, nell’ambito degli acquisti fatti sul web. Per quanto riguarda la domanda su come fare la spesa su Internet con i buoni pasto, non c’è un’unica risposta. Ogni società emettitrice di buoni pasto e ogni e-commerce, infatti, adottano politiche diverse in merito alla possibilità di pagare ciò che si è acquistato online con questo mezzo di pagamento. In alcuni casi l’e-commerce di un negozio fisico dal quale si è abituati a fare acquisti coi buoni pasto non li accetta come metodo di pagamento, altre volte invece sì. Così come ci sono negozi che vendono solo online che, invece, li accettano. Ci sono poi i casi in cui si può pagare solamente con i buoni pasto cartacei, e quelli in cui si possono usare solo i ticket elettronici. A volte, anche quando un e-commerce permette ai propri clienti di pagare con i buoni pasto, può non accettare la tipologia di ticket erogata dalla propria azienda. Sono meglio i buoni cartacei o quelli elettronici per fare la spesa online? Per quanto riguarda il pagamento online con l’una o l’altra tipologia di buoni pasto, non ce n’è una migliore dell’altra. Anche in questo caso, sono gli esercenti a decidere se accettarle o meno entrambe. Ad esempio, alcuni e-commerce accettano i buoni pasto cartacei solo se si sceglie di pagare in contrassegno. Per fare la spesa online con i buoni pasto elettronici, invece, bisogna verificare che il sistema di pagamento elettronico utilizzato dall’e-commerce accetti la card della società emettitrice. In alcuni casi, è possibile caricare i buoni pasto forniti dall’azienda sull’app fornita dalla società emettitrice e convertirli in un codice spendibile negli e-commerce convenzionati. Per sapere se e come si può pagare online con i buoni pasto, perciò, la cosa migliore da fare è controllare le condizioni di vendita del sito web da cui si intende fare acquisti, oppure contattare il servizio clienti.
Giugno 05, 2020
Buoni Pasto

Buoni pasto e ferie: si ha diritto a riceverli?

I buoni pasto sono benefit erogati dal datore di lavoro ai dipendenti in sostituzione del servizio mensa. È possibile riceverli anche quando si è in ferie o spettano solo nelle giornate lavorative? Servizi accessori che le aziende possono erogare ai propri dipendenti, i buoni pasto rappresentano un vero e proprio servizio sostitutivo di mensa aziendale. Per questo la loro erogazione può subire delle limitazioni nel caso in cui il dipendente non sia presente sul luogo di lavoro. Vediamo se si ha diritto ad ottenere i buoni pasto anche quando si è in ferie e se li si può spendere durante le giornate non lavorative. Durante le ferie si ha diritto ai buoni pasto? Il datore di lavoro può comunque dare i buoni pasto ai dipendenti in ferie? Il dipendente può spendere i buoni pasto mentre è in ferie? Durante le ferie si ha diritto ai buoni pasto? I buoni pasto sono dei benefit che le imprese erogano di frequente ai propri dipendenti per sopperire alle esigenze di coloro che, a causa del lavoro, si trovano a dover mangiare spesso fuori casa. Nel momento in cui un lavoratore è in ferie, non ha necessità di consumare i propri pasti fuori casa a causa del lavoro, perciò non ha diritto a ricevere i buoni pasto. Ma entriamo più nel dettaglio. Questi buoni sono dei veri e propri mezzi di pagamento che hanno la finalità di sostituire il servizio di mensa aziendale e offrono numerosi vantaggi sia ai lavoratori, sia alle aziende che decidono di servirsene. Possono essere emessi sia in forma cartacea, sia in forma elettronica e possono venire erogati anche qualora sia presente un servizio di mensa aziendale: sarà poi il lavoratore a scegliere di quale dei due servizi usufruire. Secondo quanto previsto dal Decreto 122 del 2017, che regolamenta le modalità di erogazione e fruizione dei buoni pasto, hanno diritto a riceverli i lavoratori subordinati e coloro che hanno instaurato un rapporto di collaborazione non subordinato con i propri clienti. La prestazione di questi benefit rimane comunque subordinata al CCNL di riferimento e al contratto stipulato direttamente con l’azienda. I buoni pasto possono essere emessi sia in favore dei dipendenti che lavorano a tempo pieno, sia in favore di coloro che svolgono un tempo di lavoro parziale, anche quando l’orario di lavoro non prevede la pausa per consumare il pasto. Possono riceverli anche le risorse che prestano il loro lavoro in trasferta, a meno che non ricevano un’indennità per il vitto o un rimborso spese. Il lavoratore, quindi, ha diritto a ricevere un buono pasto per ogni giornata lavorativa. I giorni di ferie, non rientrando tra le giornate lavorative, non danno diritto al buono pasto. Le ferie non sono il solo caso in cui il dipendente di un’azienda non abbia diritto a ricevere il buono pasto. Tra gli altri casi in cui non si ha diritto a ricevere questo tipo di agevolazione ci sono: domeniche non lavorative e giornate festive non lavorate; permessi di lavoro che prevedono l’assenza del dipendente per l’intera giornata; festività; periodi di aspettativa; congedi per maternità facoltativa; congedi per malattia e infortunio; sciopero; permessi per la Legge 104 (se si sceglie di usufruire delle 3 giornate per intero); permessi sindacali. Chi, invece, prende un permesso di poche ore, e rimane quindi in ufficio per la maggior parte della giornata, ha comunque diritto ad usufruire del buono pasto, anche se non ha necessità di fare la pausa pranzo. Così come ne hanno diritto le lavoratrici in maternità non facoltativa e coloro che hanno un orario di lavoro ridotto per via dei permessi di allattamento. Alcune imprese, nei casi in cui i propri dipendenti svolgano un orario di lavoro ridotto, prendono la decisione di erogare i buoni pasto riducendone l’importo. Il datore di lavoro può comunque dare i buoni pasto ai dipendenti in ferie? Le disposizioni legislative in materia di erogazione dei buoni pasto sembrano lasciare poco spazio ai dubbi, quindi: il lavoratore che sta usufruendo del proprio periodo di ferie non ha diritto a ricevere i buoni pasto. Anche se la normativa non prevede che si possano ricevere i buoni pasto anche durante i giorni di ferie, questa possibilità non è però espressamente vietata. Il datore di lavoro, perciò, può comunque decidere di erogarli ai propri dipendenti. Sono le aziende, infatti, a decidere quale trattamento economico offrire ai lavoratori, sempre restando nei limiti della legge. Uno dei casi in cui i buoni pasto vengono erogati al lavoratore anche durante il periodo delle ferie può essere, ad esempio, quando la contrattazione aziendale preveda che questi ultimi facciano parte del premio di risultato. Molte aziende, infatti, offrono la possibilità di convertire il proprio premio di risultato in denaro o in servizi di welfare aziendale, come sono, appunto, i buoni pasto. Nel caso in cui vengano erogati anche nei giorni di ferie, durante le festività o in altre giornate non lavorative, decadono le agevolazioni fiscali che prevedono che i buoni pasto non siano assoggettati a tassazione e contribuzione (fino al limite di €5,29 per i buoni cartacei e a €7,00 per i buoni elettronici), pertanto il loro importo andrà a fare cumulo con il reddito imponibile e verrà tassato allo stesso modo dello stipendio. Nella maggior parte dei casi, comunque, i buoni pasto vengono erogati tenendo conto delle giornate di presenza effettiva che hanno determinato il diritto alla loro fruizione e rimangono perciò esclusi dal reddito da lavoro dipendente e quindi dalla tassazione. Il dipendente può spendere i buoni pasto mentre è in ferie? Per rispondere correttamente a questa domanda, bisogna innanzitutto tenere conto della differenza che c’è tra la spettanza dei buoni pasto e le modalità di utilizzo di questi ultimi. Se, infatti, il lavoratore in ferie non ha diritto al buono pasto giornaliero, ciò non vuol dire che non possa spenderlo durante le vacanze. Mentre in passato esisteva l’obbligo di spendere il buono pasto nel corso della giornata lavorativa, adesso tale obbligo è decaduto ed è stato sostituito dal limite sul cumulo dei buoni, che lascia al lavoratore un margine più ampio nella gestione di tale strumento di pagamento. Come indicato nel Decreto 122 del 2017, infatti, è possibile cumulare fino a 8 buoni pasto e spenderli sia singolarmente, sia tutti nello stesso momento. Va da sé, quindi, che se si ha la possibilità di accumulare un certo numero di buoni pasto, è anche possibile spenderli quando si è in ferie e durante le giornate festive. Insomma, non ci sono vincoli che impediscano di utilizzare i buoni pasto durante le vacanze, se non quello, appunto, di non poterne spendere più di 8 per volta, sia che si tratti di buoni cartacei, sia che si abbiano a disposizione dei buoni elettronici. Le limitazioni riguardano, piuttosto: il fatto che i buoni pasto vadano spesi per intero e non diano diritto a ricevere il resto; le categorie merceologiche (è possibile acquistare solo cibi pronti o prodotti alimentari) per le quali è possibile spenderli; le tipologie di esercizi nei quali è possibile effettuare i propri acquisti con questi strumenti di pagamento; il fatto che ogni buono sia nominale e non cedibile a terzi. Anche in questo caso, è sempre il Decreto 122/2017 a dirci presso quali esercizi si possono spendere i propri buoni pasto. Chi ha a disposizione dei buoni pasto può spenderli: nei servizi di mensa aziendale; presso le attività che effettuano la somministrazione di alimenti e bevande quali, ad esempio, bar e ristoranti; negli esercizi che effettuano la vendita al dettaglio di prodotti alimentari; presso le aziende agricole; in agriturismo; presso gli ittiturismi; nei mercati. Ovviamente, tali esercizi devono essere convenzionati con la società erogatrice dei buoni pasto. L’unico caso in cui un lavoratore non può spendere i buoni pasto durante il suo periodo di ferie è quando il contratto stipulato con l’azienda preveda delle limitazioni. Ad esempio, potrebbe contenere una clausola che impedisce al dipendente di spendere i buoni pasto al di fuori dell’ora di pranzo; o, ancora, potrebbe specificare che il loro utilizzo sia limitato alle sole giornate lavorative e alle giornate festive lavorate, escludendo quindi i giorni di ferie e le festività. Se hai dei dubbi a riguardo, quindi, controlla il tuo contratto di lavoro per verificare di poter spendere i tuoi buoni pasto durante le ferie. Riepilogando, durante i giorni di ferie i lavoratori non hanno diritto a ricevere i buoni pasto, ma possono comunque spenderli presso gli esercizi previsti dalla legge e convenzionati con la società emettitrice. Se l’azienda per cui lavorano decide di erogarli comunque, tali buoni non saranno esenti da tassazione, ma andranno a fare cumulo con il reddito da lavoro dipendente.
Gennaio 31, 2020
Buoni Pasto

Più smart con i buoni pasto elettronici Day

Con l’approvazione della nuova Legge di Bilancio 2020 sui Buoni Pasto, è confermata la scelta da parte dello Stato di incentivare lo strumento digitale, nel segno dell’innovazione.Da gennaio 2020 infatti è aumentato il tetto di esenzione fiscale del buono pasto elettronico che è passato da 7 a 8 euro ed è diminuito invece quello del buono pasto cartaceo da 5,29 a 4 euro. Un grande cambiamento in cui è chiaramente tangibile la convenienza, sia per i dipendenti che per le aziende, ricevere e fornire il buono pasto elettronico. Il buono pasto elettronico Day Up Day, già da diversi anni ha nel suo paniere di servizi questo tipo di buono pasto dematerializzato e conta numerosi clienti sul territorio nazionale e migliaia di esercizi affiliati abilitati con il POS che consente la letture delle card magnetiche. Rende la vita smart La versione digitale del “servizio sostitutivo di mensa” offre una grande libertà di scelta e si utilizza attraverso i POS in tutti i locali convenzionati. È disponibile in due versioni, entrambe con la possibilità di diventare card personalizzabili multiservizio. La versione Flex In questa versione Il blocchetto dei buoni è tutto in una card, per una maggiore libertà di utilizzo. A disposizione per l’azienda e per i dipendenti, un’area riservata online di facile utilizzo, in cui è possibile ricaricare le card e consultare e controllare i dati. La versione Economy Questa è la soluzione ideale per realtà con molti dipendenti, in quanto permette il massimo controllo sui costi ed è deducibile al 100% senza limiti di valore. Si utilizza nei giorni di presenza e negli orari definiti, con spesa a consumo e pagamento a consuntivo. Si può ricaricare dalla propria area riservata e controllarne i dati di utilizzo. Praticità di utilizzo Oltre ai vantaggi economici dell’innalzamento della soglia di esenzione, il buono pasto elettronico consente agli utilizzatori maggior praticità d’uso rispetto ai buoni pasto cartacei che sono deperibili e possono essere smarriti o furtati. Si abbattono anche i costi di consegna. Spendibilità Inoltre sono collegati ad una rete selezionata di partner tecnologizzati, spesso convenzionati proprio in base alle esigenze del cliente. Negli ultimi anni la rete di partner con il POS Up Day è cresciuta enormemente, rendendo il servizio fruibile su tutto il territorio. Informazioni Day con il suo buono pasto elettronico è pronta a guidare le aziende verso questa importante novità normativa. Per avere maggiori informazioni puoi contattare il team dei nostri esperti al numero verde 800 834 009 oppure inviare una mail all’indirizzo info@day.it  
Dematerializzazione-Lettore-semplifica-lavoro
Gennaio 08, 2020
Buoni Pasto

Buoni pasto scaduti. Cosa fare?

Può capitare di avere dei buoni pasto appena scaduti e non spesi entro i termini indicati sui ticket stessi o all'interno della app Buoni Up Day. Cosa fare in questi casi? Un dipendente di un’azienda privata o pubblica non deve rivolgersi direttamente a Day chiedendo la sostituzione dei suoi buoni pasto, ma deve recarsi dal proprio ufficio del personale o chi solitamente segue l’amministrazione e la gestione dei buoni pasto in azienda. È l'azienda a richiedere il reso L'eventuale procedura di reso è in capo all'azienda e non è appannaggio del singolo lavoratore. Se la procedura di reso dovesse essere prevista dal contratto di convenzione stipulato con la società emittente, verrà verificata la finestra di tempo prevista per poter rendere i buoni scaduti. Spendere i buoni entro la scadenza A questo proposito, il dipendente non può pretendere che la sua azienda avvii la procedura di reso anche qualora essa fosse prevista da contratto. Il lavoratore è infatti tenuto a spendere i suoi ticket entro la data di scadenza chiaramente indicata. È sua responsabilità non perdere il benefit riconosciuto. Il dipendente deve rivolgersi al suo ufficio del personale Vengono presi in considerazione solo i buoni restituiti dall'azienda acquirente e non dal singolo dipendente. L'eventuale rimborso infatti avviene nei confronti dell'azienda e non del lavoratore. Per conoscere i dettagli circa la modalità di reso, l'ufficio preposto dell'azienda cliente deve contattare l'Assistenza Clienti Day per avere dettagli specifici. Il settore pubblico Per le aziende pubbliche il reso dipende dalle condizioni di gara stipulate. Ogni tipologia di contratto può prevedere una tempistica e una modalità di reso differenti. È sempre l’ufficio preposto agli ordini dei buoni pasto a seguire le modalità di reso previste e mai il singolo dipendente pubblico. I buoni resi devono essere integri È importante segnalare che i buoni pasto cartacei da rendere non vanno scarabocchiati, strappati, tagliati o non sarà possibile verificarne l’autenticità tramite lettura ottica.
last minute di buoni pasto e buoni regalo
Novembre 25, 2019
Buoni Pasto

Libero professionista? Scopri i buoni pasto Day e risparmia anche tu!

Ultima chiamata per scaricare fatture della pausa pranzo tramite buoni pasto! Accendiamo i riflettori sui liberi professionisti e sulla possibilità di avvalersi di questo importante strumento per godere di vantaggi fiscali. Partite Iva: recupero delle spese in pausa pranzo [caption id="attachment_17946" align="alignleft" width="300"] Dayshop, e-commerce dei buoni pasto Up Day[/caption] Chi ha Partita Iva sa che può scaricare come spesa di rappresentanza le spese di vitto e alloggio inerenti al lavoro. E' necessario però che venga emessa ogni volta relativa fattura, fondamentale ai fini fiscali. Quando si spende piccoli importi il gestore dell'esercizio non è propenso a emettere fattura, soprattutto per il tempo che occorre per il documento. L'orario della pausa pranzo è limitato e la fila in cassa da evitare. Il libero professionista può optare per la soluzione buoni pasto, con i quali pagare, senza necessità di fattura parlante. I ticket sono l'ideale anche  per piccoli importi o nelle gastronomie dei supermercati. Quanto si recupera In questo modo, la tua dichiarazione dei redditi diventa più leggera portando in detrazione  il 75% delle spese e tutta l’IVA (al 10%), fino a un importo massimo pari al 2% del tuo fatturato (questa percentuale comprende anche altre spese come alberghi ecc.). Buoni pasto o buoni regalo? Se l'esigenza è quella di fare un omaggio ai propri clienti migliori c'è un'altra soluzione da prendere in considerazione: i buoni regalo Cadhoc. Cadhoc è uno strumento compatibile con tutti i comportamenti d’acquisto. L’unico che spendi nei brand più noti sul territorio nazionale e che può essere convertito in buoni dei partner più cliccati del web. Chi riceve Cadhoc sceglie cosa regalarsi. Per questo è uno strumento sempre gradito e benvoluto. Buoni pasto o buoni regalo, non rimane molto tempo per acquistare entro il 2019, fatturare e ricevere i relativi ticket. Per questo ci sono due soluzioni d'acquisto. Acquisto di buoni su sito e-commerce Per acquistare buoni pasto in modo veloce e pratico è a disposizione Dayshop, sito e-commerce creato da Up Day Ristoservice Spa. 4 step e l'ordine è fatto. Qui la Guida dedicata. Per i buoni regalo invece il sito di riferimento è CadhocShop, simile a Dayshop, con la stessa facilità d'uso, garantita dal fatto che si tratta di un sito responsive. Utilizzabile, quindi, anche da smartphone o tablet. Qui la Guida dedicata. Contatto diretto Chi necessita di condizioni diverse da quelle standardizzate degli e-commerce può rivolgersi all'infoline al Numero Verde 800834009: i professionisti che rispondono ascoltano le esigenze specifiche e accompagnano all'acquisto tramite contatto diretto. Mail info@day.it.
Ottobre 29, 2019
Buoni Pasto

Buoni pasto per dipendenti: regole sul servizio

Siamo a fine anno. È il momento ideale per  iniziare a usufruire del servizio sostitutivo di mensa tramite buoni pasto. L'autunno infatti è il periodo ideale in quanto cambia la scadenza dei ticket, i quali vengono ora stampati con validità 31/12/2020, quindi fino all'anno successivo a quello in corso. La validità è la stessa sia per i buoni cartacei che quelli elettronici, il cosiddetto Day Tronic Capita spesso che quando si ricevono per la prima volta buoni pasto dal proprio datore di lavoro ci si ponga qualche dubbio sull'utilizzo: li devo firmare? Timbrare, magari? Dove si possono spendere? Regole utilizzo buono pasto Proviamo a sgomberare qualche dubbio sul servizio buoni pasto per dipendenti scoprendo le regole di utilizzo dei ticket. Quando un datore di lavoro sceglie di riconoscere il rimborso della pausa pranzo, deve garantire a ogni dipendente un buono pasto al giorno per ogni giorno di lavoro effettivamente svolto: non si ha diritto in caso di ferie o malattia, proprio perché essendo assente dal posto di lavoro il lavoratore non ha necessità di un rimborso della pausa pranzo. Buono pasto personale Il buono pasto è personale, e se anche non è stampato nello specifico il nome del dipendente, esso è utilizzabile dall'avente diritto, al quale al momento del suo impiego sarà richiesto di firmarlo sul retro e apporre la data. I buoni quindi non vanno firmati e datati prima, ma solo al momento dell'utilizzo e se il ristoratore lo chiede. Molti esercizi affiliati, infatti, godono del servizio della dematerializzazione che prevede l'annullamento istantaneo del buono e la conseguente distruzione ad opera dell'esercente. Con la procedura di lettura ottica il ticket viene letto subito, con relativa comunicazione istantanea a Day del suo utilizzo. Con la dematerializzazione non è più necessario apporre la firma sul retro. Attenzione, per nessun motivo il buono pasto va timbrato sul retro dello stesso. Il timbro, infatti ne causa l'annullamento, in quanto è una procedura riservata solo all'esercizio affiliato e non all'utilizzatore o all'azienda cliente. Si possono spendere fino a 8 buoni pasto contemporaneamente. E questa regola vale anche per il buono pasto elettronico, che è digitalizzato e si gestisce tramite App e Card a microchip. Partner Buoni pasto cartacei I buoni pasto cartacei si possono utilizzare presso tutti gli esercizi di ristorazione pubblici affiliati con Day gruppo UP: bar, ristoranti, pizzerie, mense, trattorie, rosticcerie e anche nelle gastronomie dei supermercati. Per conoscere il locale affiliato più vicino dove spendere i buoni pasto cartacei si può fare un salto sul sito Trovalocali, che presenta una vasta selezione dei ristoratori. In caso di dubbi sul corretto utilizzo dei buoni pasto è a disposizione l'Assistenza al Numero Verde: 800515323. Mail: assistenza@day.it Per acquisti Per un primo acquisto di buoni pasto, sia cartacei che elettronici si può contattare l'infoline al Numero Verde 800834009. Mail: info@day.it
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