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Marzo 09, 2021
Buoni Pasto
Quanti buoni pasto ti spettano al mese?
A quanti buoni pasto ha diritto un lavoratore ogni mese? Quanti ne può ricevere al giorno? Leggi la nostra guida e trova le risposte a queste e altre domande sui buoni pasto.
Le aziende non sono obbligate dalla legge a fornire un servizio di mensa ai dipendenti. Spesso, tuttavia, tale obbligo è compreso nei contratti collettivi di categoria, oppure è l’azienda stessa che sceglie di offrirlo come benefit ai propri collaboratori.
In molti casi, quando non c’è una mensa aziendale vera e propria, il datore di lavoro decide di offrire ai dipendenti un’indennità in busta paga o, più spesso, i buoni pasto: dei ticket cartacei o elettronici che rappresentano un’indennità sostitutiva di mensa.
Ogni lavoratore riceve tutti i mesi un certo numero di buoni pasto, che può spendere nei locali convenzionati per acquistare dei pasti già pronti, ma anche in negozi e supermercati per acquistare generi alimentari.
Vediamo tutto quello che c’è da sapere su questa pratica:
Quanti buoni pasto al mese?
Quanti buoni pasto al giorno?
A quanto ammontano i buoni pasto?
Quanti buoni pasto si possono accumulare?
Quanti buoni pasto si possono spendere contemporaneamente?
Come gestire i buoni pasto Up Day con il portale e la App dedicati
Quanti buoni pasto al mese?
La quantità di buoni pasto che riceve un lavoratore ogni mese non è fissa, ma dipende dal numero di giorni che ha un mese e dai giorni effettivi di lavoro svolti.
Il numero di buoni pasto che spettano ogni mese ai dipendenti di un’azienda viene infatti calcolato in base ai giorni di lavoro effettivi che hanno svolto nel mese precedente.
Di seguito un esempio sui mesi di febbraio e marzo.
MESE
GIORNI DEL MESE
GIORNI DI LAVORO SVOLTI
BUONI PASTO DOVUTI
FEBBRAIO
28
19 (+ 1 di ferie)
19
MARZO
31
23
23
Quanti buoni pasto al giorno?
Ogni lavoratore ha diritto a un buono pasto per ogni giornata lavorativa svolta.
Ciò vuol dire che non può ricevere più di un buono pasto al giorno e questo buono sarà esente da tassazione fino all’importo massimo stabilito dalla legge. Nel caso in cui i buoni pasto vengano erogati da un’azienda ai propri collaboratori anche nelle giornate non lavorative, essi sono interamente soggetti a tassazione.
Il ticket giornaliero spetta anche in quei casi in cui la pausa pranzo non sia prevista, purché l’erogazione dei buoni pasto sia compresa nella contrattazione collettiva di settore o sia estesa a una categoria omogenea di lavoratori.
Anche le lavoratrici che usufruiscono della maternità obbligatoria, della maternità anticipata e dei congedi per allattamento hanno comunque diritto al buono pasto.
Anche in questo caso, i buoni non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente se il loro valore non supera i limiti fissati dalla normativa.
A quanto ammontano i buoni pasto?
L’importo minimo di un buono pasto è di 2 euro, mentre l’importo massimo è di 15 euro.
Solitamente, le aziende erogano ai propri dipendenti buoni di un valore facciale compreso tra 5 e 10 euro.
La nuova normativa fiscale (Legge di Bilancio 2020), volta ad incentivare l’uso degli strumenti elettronici, prevede che i buoni pasto cartacei non concorrano alla formazione del reddito da lavoro dipendente e siano esenti dal versamento dei contributi INPS fino a un importo massimo di 4 euro a buono. Per i buoni pasto elettronici, tale soglia di esenzione è innalzata a 8 euro.
Quanti buoni pasto si possono accumulare?
Prima di vedere quanti buoni pasto si possono accumulare, è importante fare una distinzione tra i termini accumulare e cumulare. Queste due parole hanno un significato simile ma nel caso dei buoni pasto esse non sono interscambiabili.
Questo perché non c’è un limite al numero di buoni pasto che si possono accumulare, se non quello imposto dalla data di scadenza degli stessi. Data che, solitamente, coincide con la fine dell’anno solare. Esiste, invece, un limite alla cumulabilità dei buoni.
Quanti buoni pasto si possono spendere contemporaneamente?
Cumulare i buoni pasto significa utilizzarne più di uno contemporaneamente. La legge stabilisce un limite ben preciso per quanto riguarda il numero di buoni pasto che si possono spendere contemporaneamente. Limite che è fissato a 8 buoni pasto per ogni acquisto.
Tra le limitazioni che riguardano i buoni pasto ci sono anche il divieto di cederli ad altri (regola che vale anche per i familiari del lavoratore che riceve il buono) e di convertirli in denaro.
I buoni pasto possono essere utilizzati sia nei giorni lavorativi, sia nei giorni non lavorativi, ma solo per acquistare generi alimentari.
Vale anche la pena ricordare che il buono pasto deve essere speso per il suo intero valore facciale, in quanto non dà diritto al resto. Ciò significa che non sempre è conveniente spendere più di un ticket contemporaneamente.
Facciamo qualche esempio pratico per capire come spendere i buoni pasto.
Il primo esempio riguarda l’utilizzo dei buoni pasto durante la pausa pranzo. Mettiamo il caso che un lavoratore riceva dall’azienda dei buoni dal valore facciale di 6,50 euro e decida di pranzare in un ristorante, spendendo 10,50 euro. In questo caso, il lavoratore pagherà una parte del pasto con il buono e la restante in contanti poiché, utilizzando due buoni, non avrebbe diritto al resto di 2,50 euro.
Lo stesso lavoratore può anche decidere di conservare i buoni per la spesa settimanale. Poniamo il caso che acquisti generi alimentari per un valore di 40 euro. In questo caso potrà utilizzare per il pagamento fino a 6 buoni pasto da 6,50 euro e dovrà spendere solo 1 euro in contanti.
Come gestire i buoni pasto Up Day con il portale e la App dedicati
Gestire i tuoi buoni pasto Up Day è facilissimo, grazie al portale e alla App dedicati agli utilizzatori. Da qui potrai facilmente monitorare la quantità di buoni pasto che viene caricata ogni mese sulla tua card e sapere quanti sono i ticket a tua disposizione.
La App ti offre anche l’opportunità di trasferire sul cloud i buoni pasto elettronici caricati sulla card, così da poter fare acquisti direttamente online presso i partner convenzionati e di pagare nei negozi fisici utilizzando il Codice e il QR Code.
Luglio 09, 2020
Buoni Pasto
Dematerializzazione dei buoni pasto: cos’è, come funziona e quali sono i benefici
I buoni pasto diventano smart, con il servizio di dematerializzazione offerto dalle società di distribuzione alle attività commerciali affiliate. Ecco quali sono i vantaggi della dematerializzazione dei buoni pasto.
Con i servizi di dematerializzazione dei buoni pasto dedicati a ristoranti ed esercenti della piccola e grande distribuzione, accettarli e ottenere il rimborso diventa facile e veloce. Come un click del mouse! Scopri tutte le informazioni sulla dematerializzazione dei buoni pasto.
Cosa significa “dematerializzazione dei buoni pasto”?
Come funziona praticamente la dematerializzazione?
Benefici tecnici della dematerializzazione
La dematerializzazione dei buoni pasto è obbligatoria?
Cosa significa "dematerializzazione dei buoni pasto"?
Dematerializzare significa, letteralmente, sostituire dei documenti cartacei con documenti digitali, con la finalità di renderne più agevole la circolazione e l’utilizzo. I documenti dematerializzati hanno lo stesso valore legale di quelli cartacei, consentono di diminuire gli sprechi di carta e di tempo e di rendere più efficienti le procedure di invio degli stessi.
Per essere considerati dematerializzati, i documenti cartacei devono essere distrutti dopo il processo di dematerializzazione.
Il termine “dematerializzazione dei buoni pasto” viene usato per indicare quel processo che permette di dematerializzare i buoni pasto cartacei.
Infatti, mentre i buoni pasto elettronici sono già dematerializzati e per validarli basta che gli esercenti siano in possesso un POS Day, simile a quello per il pagamento delle carte di credito, il procedimento tradizionale per la validazione e il rimborso dei buoni pasto cartacei risulta più lungo e laborioso. Con gli strumenti per la dematerializzazione dei buoni pasto, invece, basta leggere il codice a barre di cui sono muniti per validarli in tempo reale e inviarli immediatamente alla società emettitrice.
Proprio questa semplicità ha fatto sì che, negli ultimi anni, sempre più esercenti convenzionati abbiano deciso di dotarsi dei sistemi di dematerializzazione dei buoni pasto, perché questa operazione comporta numerosi vantaggi per chi accetta i buoni pasto cartacei in pagamento.
Benefici della dematerializzazione
Oggi sono moltissime le aziende che prevedono l’erogazione dei buoni pasto ai dipendenti, in sostituzione del servizio di mensa aziendale.
Questo tipo di ticket è spendibile in moltissimi esercizi, come ristoranti, negozi di alimentari e supermercati. Gli esercenti che accettano i buoni pasto in pagamento, specialmente se ne ricevono tanti, non possono che trarre beneficio da un sistema di validazione dei ticket più veloce e snello.
La dematerializzazione dei buoni pasto cartacei comporta numerosi benefici per gli esercenti affiliati che li accettano in pagamento.
Ecco quali sono i principali vantaggi per chi decide di passare a questa modalità di validazione dei ticket:
si può controllare in tempo reale la validità dei buoni pasto cartacei, annullando quasi del tutto il rischio di accettare ticket già usati, contraffatti oppure scaduti;
non è più necessario inviare i buoni originali alla società emettitrice, perché le codeline sono trasmesse online, in tutta sicurezza dalla piattaforma telematica Dayclick;
non serve più far firmare i buoni pasto ai titolari, né timbrarli;
i costi di spedizione e i rischi legati al trasporto, nonché quelli di custodire i buoni in cassa, vengono azzerati;
non si devono più trascorrere ore e ore ad eseguire complicati conteggi, suscettibili di errori, per sapere a quanto ammonta il rimborso dei buoni pasto accettati;
si ha subito la certezza che i buoni pasto inviati in maniera telematica saranno quelli effettivamente rimborsati, senza che ci siano più discrepanze tra il numero di buoni conteggiati dall’esercente e quelli ricevuti dagli emettitori;
grazie alla scansione digitale dei buoni pasto, la fattura elettronica viene emessa immediatamente;
sia che l’esercente decida di utilizzare lo scanner, sia che decida di servirsi dell’App, la fattura viene saldata entro 8 giorni dall’emissione.
La dematerializzazione dei buoni pasto è obbligatoria?
Iniziamo subito col dire che la dematerializzazione dei buoni pasto non è obbligatoria.
Tuttavia, con l’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica, alcune società che si occupano di emettere i buoni pasto hanno deciso di obbligare gli esercenti affiliati ai loro programmi a dematerializzare i buoni, per semplificare il processo di emissione della fattura.
Day continua a validare i buoni pasto cartacei anche in maniera tradizionale e offre agli esercenti affiliati al suo programma la possibilità di continuare a conteggiare manualmente e spedire i buoni pasto cartacei grazie al servizio Pagosubito. Con Pagosubito, l’esercente ha la possibilità di inviare i buoni pasto accettati ad uno dei punti di raccolta (ce ne sono in tutta Italia) attraverso una modalità di spedizione sicura e tracciabile. Anche in questo caso, il pagamento della fattura è garantito in soli 8 giorni.
Inoltre, Day mette a disposizione dei suoi affiliati la possibilità di calcolare direttamente dal sito il valore dei buoni pasto ritirati, di verificare la valildità delle codeline e di richiedere il codice Parter Day.
Come funziona praticamente la dematerializzazione?
Esistono due diversi sistemi per dematerializzare i buoni pasto cartacei che i lavoratori dipendenti utilizzano durante la pausa pranzo per pagare i pasti:
lo scanner da collegare al PC o al POS;
la App Dayclick.
Grazie alla tecnologia che Day mette a disposizione degli esercizi affiliati, la gestione dei buoni cartacei diventa facile e veloce; in più si ottiene subito la fattura pronta per il pagamento e non si devono più inviare gli originali agli emettitori.
Dematerializzazione con scanner collegato al pc o al POS
Vediamo come funziona praticamente il sistema di dematerializzazione dei buoni pasto che prevede l’uso dello scanner collegato al POS o al pc.
Per prima cosa, il negoziante deve munirsi di un lettore di codici fornito da Day, che è lo strumento che consente di dematerializzare i buoni. Il lettore deve poi essere collegato al POS Day.
Quando arriva un cliente che decide di pagare il proprio pasto o gli acquisti effettuati con i buoni pasto cartacei, l’affiliato, servendosi dello scanner, procede alla lettura del codice a barre stampato sul buono.
Immediatamente, il POS trasmette alla società emettitrice il codice del buono, e ne verifica in tempo reale la validità. Se il ticket non è scaduto e non è mai stato utilizzato prima, il POS lo convalida.
Se il cliente è in possesso di più buoni cartacei, l’esercente deve ripetere l’operazione con tutti i ticket (ricordiamo che è possibile accettarne un massimo di 8). Quando tutti i buoni cartacei saranno stati validati, è sufficiente indicare il numero progressivo di fatturazione e la data per ottenere immediatamente la fattura di rimborso, che viene inviata a Day in tempo reale, già pronta per il pagamento.
Gli esercenti che non sono in possesso del POS, potranno collegare lo scanner al pc. In questo caso, per poter procedere alla validazione dei buoni pasto e all’emissione della fattura, l’affiliato deve prima registrarsi su affiliatiday.it e accedere all’area riservata.
Nel momento in cui arriva un cliente che desidera pagare con dei buoni pasto cartacei, l’esercente accede all’area del sito dedicata alla validazione dei ticket e scannerizza il codice presente sul buono.
Subito, sullo schermo appariranno tutti i dati relativi al buono pasto scannerizzato, compreso se sia o meno valido. Nel caso si commetta un errore, è possibile anche stornare i buoni già scannerizzati.
Il negoziante procede alla validazione di tutti i buoni pasto, poi accede alla sezione del sito dedicata alla fatturazione, inserisce numero e data della fattura e procede all’emissione del documento.
Una volta emessa la fattura, l’affiliato ha la responsabilità di distruggere i buoni pasto già dematerializzati.
Dematerializzazione con App Dayclick
Gli utilizzatori del servizio di dematerializzazione dei buoni pasto cartacei possono anche servirsi dell’App Dayclick per smartphone, una soluzione alternativa allo scanner per computer e POS, che è possibile impiegare per scannerizzare i ticket e visualizzare e gestire le transazioni e le fatture già emesse.
Usare l’App Dayclick è estremamente semplice: servendosi della fotocamera del cellulare, l’affiliato può scannerizzare i codici a barre presenti sui buoni spesi dai clienti.
Come con il POS e il pc, potrà verificare la validità dei buoni ed emettere la fattura in tempo reale.
I partner Day che usufruiscono del servizio di dematerializzazione dei buoni pasto possono anche decidere di spenderli sul sito daymarket.it e fare la spesa online per il proprio esercizio commerciale.
Luglio 02, 2020
Buoni Pasto
Nuova app “Buoni Up Day” e nuovo portale
Dal 15 luglio 2020 la app “ UP Day tronic” e il portale di gestione del buono pasto elettronico cede il passo alla nuova versione “Buoni Up Day “già attiva, pensata e studiata per migliorarne la fruizione da parte degli utilizzatori.
Buoni Up Day è la nuova applicazione per il mobile payment che permette a utilizzatori, clienti e partner di accedere a tutti i servizi in modo semplice e sicuro.
L’app, disponibile negli store in versione iOS e Android è utilizzabile in tutta Italia e costituisce la versione 2.0 della precedente.
Ha il duplice obiettivo di rendere più pratica la gestione da parte delle aziende e più immediata la fruizione per gli utilizzatori che godono di una customer experience arricchita: contenuti e struttura di navigazione sono infatti maggiormente pratici e user friendly, rendendo accessibili tutti i servizi offerti dall’azienda grazie a un semplice tocco sullo schermo dello smartphone.
Si spegne la app "UP Day Tronic"
A partire dal 15 luglio 2020 non sarà più possibile accedere alla app “UP Day tronic” e al portale di gestione del buono pasto elettronico utilizzati fino a questo momento.
Per accedere quindi alla App e al portale sarà necessario effettuare una nuova registrazione, associare la propria card e scoprire tutte le funzioni per monitorare e gestire i propri buoni in modo semplice e sicuro.
Scarica la nuova app o accedi al portale
E’ possibile scaricare la app dallo store “Buoni Up Day” e per chi preferisce navigare da pc può accedere direttamente al Portale dedicato agli Utilizzatori.
Con la versione desktop sarà ancora più semplice avere tutto sotto controllo.
Tutte le novità
Tante le novità facilmente fruibili nella nuova app: con la funzione "AGGIUNGI PRODOTTO" puoi associare il prodotto Up Day utilizzato, per un’esperienza di navigazione personalizzata.
In MAPPA ci sono tutti i locali che accettano i buoni e i filtri aiutano a scoprire le specialità gastronomiche, le modalità di pagamento e i servizi che i nostri partner offrono.
Inoltre il filtro PAUSA SANA indirizza gli utilizzatori ad un sano stile di vita e ad un’equilibrata alimentazione e promuove gli esercenti che propongono un’offerta gastronomica di qualità.
Per ogni locale si possono visualizzare recensioni, foto e info utili fornite da Google.
E’ possibile pagare comodamente dal proprio smartphone in pochi click scegliendo di utilizzare il Codice per il POS o scansionando il QR Code.
D’ora in avanti pagare la pausa pranzo e monitorare l’andamento dei buoni pasto, sarà facile, immediato e sicuro.
Giugno 15, 2020
Buoni Pasto
Come fare la spesa con i buoni pasto
Uno dei maggiori vantaggi dei buoni pasto è la possibilità di usarli anche per fare la spesa. Scopri tutte le informazioni sulle modalità e le limitazioni che riguardano l’utilizzo dei buoni pasto per fare acquisti.
Tra i benefit aziendali più apprezzati dai lavoratori ci sono i buoni pasto: ticket cartacei o elettronici che possono essere utilizzati per acquistare non solo pasti già pronti, ma anche prodotti alimentari di vario genere.
In questo articolo potrai scoprire tutto quello che c’è da sapere su come fare la spesa con i buoni pasto.
Quanti buoni pasto si possono usare per la spesa?
Ci sono dei vincoli?
Dove fare la spesa con i buoni pasto?
Come fare la spesa online con i buoni pasto?
Quanti buoni pasto si possono usare per la spesa?
Cumulare i buoni pasto e usarli anche per fare la spesa per la famiglia, oltre che per acquistare pasti già pronti durante la pausa pranzo, è sempre stata una pratica comune tra i lavoratori dipendenti che li ricevono dalle proprie aziende, in sostituzione del servizio mensa.
Ma cosa vuol dire, di preciso, cumulare? Non vuol dire certo possedere più buoni contemporaneamente! Essi, infatti, vengono consegnati in blocchetti o caricati sulla card a inizio mese (se si tratta di buoni pasto elettronici), perciò è normale possederne più di uno.
Cumulare i buoni pasto vuol dire utilizzarne più di uno contemporaneamente per acquistare pasti già pronti, oppure fare la spesa.
I buoni pasto sono un servizio sostitutivo di mensa, perciò la legge, in passato, ne vietava la cumulabilità e, almeno in teoria, obbligava i lavoratori a spenderne non più di uno al giorno; inoltre, prevedeva che gli esercizi commerciali non ne accettassero in pagamento un numero maggiore.
Dal 2017, con l’emanazione del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n°122, le regole per l’utilizzo dei buoni pasto sono cambiate: grazie alla nuova normativa, ora è possibile utilizzare più buoni contemporaneamente per fare la spesa negli esercizi indicati.
L’articolo 4 del decreto, infatti, stabilisce che i ticket “non sono cedibili, né cumulabili oltre il limite di otto buoni”.
Quindi ogni lavoratore, per fare la spesa, può usare un massimo di 8 buoni pasto: un bel vantaggio per le famiglie, che in questo modo possono risparmiare qualcosa sul budget dedicato all’acquisto di generi alimentari.
Ci sono dei vincoli?
Alcuni vincoli sulle modalità di utilizzo dei buoni pasto, tuttavia, sono rimasti in vigore.
In particolare, continua ad essere vietato:
cedere i buoni pasto ad altre persone. I ticket sono nominativi e quindi non possono essere ceduti dal titolare ad altri, neanche se appartenenti al proprio nucleo familiare;
convertire i buoni pasto in denaro;
acquistare determinate categorie di prodotti. A differenza dei buoni spesa, che non hanno limiti, i buoni pasto solitamente non possono essere usati per acquistare bevande alcoliche, prodotti non alimentari o comunque prodotti che l'eventuale esercizio commerciale decide di vincolare o escludere.
Il vincolo sulla spendibilità dei buoni soltanto nelle giornate lavorative è invece decaduto, perciò è possibile fare acquisti coi buoni pasto anche nei giorni festivi e quando si è in ferie.
Dove fare la spesa con i buoni pasto?
La legge sui buoni pasto, nel garantire la possibilità di cumularli, ha ampliato anche la platea degli esercizi nei quali poter spendere i propri ticket.
Ecco una lista dei principali esercizi in cui è possibile utilizzare i buoni pasto per fare la propria spesa tutti i giorni della settimana:
bar, ristoranti, pizzerie;
tavole calde e self-service;
mense aziendali;
supermercati e negozi di alimentari;
gastronomie e rosticcerie;
negozi che vendono prodotti biologici;
mercati;
chioschi di street food;
imprese artigiane del settore alimentare (ad esempio le pasticcerie);
agriturismi;
spacci aziendali;
imprese agricole che vendono i loro prodotti;
Il fatto che siano indicate nell’elenco presente nel decreto, tuttavia, non obbliga queste attività ad accettare i buoni pasto.
Solo gli esercizi convenzionati con le società emettitrici dei buoni pasto forniti dall’azienda li accettano come modalità di pagamento. Solitamente, per segnalare che in un locale è possibile pagare con un certo tipo di buoni, gli esercenti convenzionati con queste società mettono all’ingresso un adesivo apposito, così i clienti possono saperlo con certezza ancora prima di entrare.
Chi possiede dei buoni pasto elettronici prima di pagare dovrebbe informarsi se l’esercizio in cui intende spenderli li accetti o meno. A differenza dei ticket cartacei, che si usano un po’ come il denaro in contante e necessitano solo di essere controfirmati per essere validati, i ticket elettronici, per poter essere validati, necessitano di un POS diverso da quello delle carte di credito, che viene fornito agli esercizi dalla società emettitrice.
Day mette a disposizione delle persone che utilizzano i suoi buoni pasto un utile strumento per verificare quali siano gli esercizi commerciali della tua zona che li accettano come mezzo di pagamento: la App Buoni Up Day.
Con la App Buoni Up Day (disponibile sia nell’AppStore, sia sul PlayStore) non solo si possono trovare i locali della propria zona dove è possibile spendere i buoni pasto e controllare quale tipo di ticket accettano. Dopo aver caricato i codici dei buoni elettronici e cartacei sulla App, la si può usare anche per tenere sotto controllo la quantità di buoni utilizzati, calcolare il numero di ticket da usare per pagare e pagare i prodotti acquistati con i buoni pasto che si hanno a disposizione. Naturalmente la mappa può essere consultata anche dall'apposita sezione del sito degli utilizzatori.
Pagando coi buoni pasto si ha diritto a ricevere il resto?
Una delle domande che si pongono più di frequente le persone che utilizzano i buoni pasto è se, pagando con essi, hanno diritto a ricevere il resto, qualora l’importo dei buoni spesi sia superiore a quanto dovuto.
Purtroppo, pagare con i buoni pasto non dà diritto a ricevere il resto, se l’importo totale dei prodotti acquistati è inferiore a quello dei ticket.
Se, ad esempio, acquisti dei prodotti per un totale di 12 euro e, per pagare, utilizzi due buoni del valore di 7 euro l’uno, non avrai diritto a ricevere i 2 euro di resto.
Per evitare di perdere parte del valore nominale del buono pasto, perciò, spesso si usa un numero di buoni inferiore al valore dell’importo da pagare e si versa un contributo in denaro per coprire la differenza.
Tornando all’esempio di prima, quindi, puoi anche decidere di pagare con un solo buono pasto da 7 euro e coprire l’importo residuo di 5 euro pagando con denaro contante.
Come fare la spesa online con i buoni pasto?
Sempre più spesso le persone scelgono di fare i propri acquisti online, anche quando si tratta di prodotti alimentari. Per questo in tanti si chiedono se sia possibile e come si possa pagare la spesa online con i buoni pasto.
Iniziamo col dire che sì, è possibile fare acquisti online con i buoni pasto, anche se questo metodo di pagamento non è ancora così diffuso, nell’ambito degli acquisti fatti sul web.
Per quanto riguarda la domanda su come fare la spesa su Internet con i buoni pasto, non c’è un’unica risposta. Ogni società emettitrice di buoni pasto e ogni e-commerce, infatti, adottano politiche diverse in merito alla possibilità di pagare ciò che si è acquistato online con questo mezzo di pagamento.
In alcuni casi l’e-commerce di un negozio fisico dal quale si è abituati a fare acquisti coi buoni pasto non li accetta come metodo di pagamento, altre volte invece sì. Così come ci sono negozi che vendono solo online che, invece, li accettano.
Ci sono poi i casi in cui si può pagare solamente con i buoni pasto cartacei, e quelli in cui si possono usare solo i ticket elettronici.
A volte, anche quando un e-commerce permette ai propri clienti di pagare con i buoni pasto, può non accettare la tipologia di ticket erogata dalla propria azienda.
Sono meglio i buoni cartacei o quelli elettronici per fare la spesa online?
Per quanto riguarda il pagamento online con l’una o l’altra tipologia di buoni pasto, non ce n’è una migliore dell’altra. Anche in questo caso, sono gli esercenti a decidere se accettarle o meno entrambe.
Ad esempio, alcuni e-commerce accettano i buoni pasto cartacei solo se si sceglie di pagare in contrassegno.
Per fare la spesa online con i buoni pasto elettronici, invece, bisogna verificare che il sistema di pagamento elettronico utilizzato dall’e-commerce accetti la card della società emettitrice. In alcuni casi, è possibile caricare i buoni pasto forniti dall’azienda sull’app fornita dalla società emettitrice e convertirli in un codice spendibile negli e-commerce convenzionati.
Per sapere se e come si può pagare online con i buoni pasto, perciò, la cosa migliore da fare è controllare le condizioni di vendita del sito web da cui si intende fare acquisti, oppure contattare il servizio clienti.
Giugno 05, 2020
Buoni Pasto
Buoni pasto e ferie: si ha diritto a riceverli?
I buoni pasto sono benefit erogati dal datore di lavoro ai dipendenti in sostituzione del servizio mensa. È possibile riceverli anche quando si è in ferie o spettano solo nelle giornate lavorative?
Servizi accessori che le aziende possono erogare ai propri dipendenti, i buoni pasto rappresentano un vero e proprio servizio sostitutivo di mensa aziendale.
Per questo la loro erogazione può subire delle limitazioni nel caso in cui il dipendente non sia presente sul luogo di lavoro. Vediamo se si ha diritto ad ottenere i buoni pasto anche quando si è in ferie e se li si può spendere durante le giornate non lavorative.
Durante le ferie si ha diritto ai buoni pasto?
Il datore di lavoro può comunque dare i buoni pasto ai dipendenti in ferie?
Il dipendente può spendere i buoni pasto mentre è in ferie?
Durante le ferie si ha diritto ai buoni pasto?
I buoni pasto sono dei benefit che le imprese erogano di frequente ai propri dipendenti per sopperire alle esigenze di coloro che, a causa del lavoro, si trovano a dover mangiare spesso fuori casa.
Nel momento in cui un lavoratore è in ferie, non ha necessità di consumare i propri pasti fuori casa a causa del lavoro, perciò non ha diritto a ricevere i buoni pasto.
Ma entriamo più nel dettaglio.
Questi buoni sono dei veri e propri mezzi di pagamento che hanno la finalità di sostituire il servizio di mensa aziendale e offrono numerosi vantaggi sia ai lavoratori, sia alle aziende che decidono di servirsene.
Possono essere emessi sia in forma cartacea, sia in forma elettronica e possono venire erogati anche qualora sia presente un servizio di mensa aziendale: sarà poi il lavoratore a scegliere di quale dei due servizi usufruire.
Secondo quanto previsto dal Decreto 122 del 2017, che regolamenta le modalità di erogazione e fruizione dei buoni pasto, hanno diritto a riceverli i lavoratori subordinati e coloro che hanno instaurato un rapporto di collaborazione non subordinato con i propri clienti.
La prestazione di questi benefit rimane comunque subordinata al CCNL di riferimento e al contratto stipulato direttamente con l’azienda.
I buoni pasto possono essere emessi sia in favore dei dipendenti che lavorano a tempo pieno, sia in favore di coloro che svolgono un tempo di lavoro parziale, anche quando l’orario di lavoro non prevede la pausa per consumare il pasto. Possono riceverli anche le risorse che prestano il loro lavoro in trasferta, a meno che non ricevano un’indennità per il vitto o un rimborso spese.
Il lavoratore, quindi, ha diritto a ricevere un buono pasto per ogni giornata lavorativa. I giorni di ferie, non rientrando tra le giornate lavorative, non danno diritto al buono pasto.
Le ferie non sono il solo caso in cui il dipendente di un’azienda non abbia diritto a ricevere il buono pasto. Tra gli altri casi in cui non si ha diritto a ricevere questo tipo di agevolazione ci sono:
domeniche non lavorative e giornate festive non lavorate;
permessi di lavoro che prevedono l’assenza del dipendente per l’intera giornata;
festività;
periodi di aspettativa;
congedi per maternità facoltativa;
congedi per malattia e infortunio;
sciopero;
permessi per la Legge 104 (se si sceglie di usufruire delle 3 giornate per intero);
permessi sindacali.
Chi, invece, prende un permesso di poche ore, e rimane quindi in ufficio per la maggior parte della giornata, ha comunque diritto ad usufruire del buono pasto, anche se non ha necessità di fare la pausa pranzo. Così come ne hanno diritto le lavoratrici in maternità non facoltativa e coloro che hanno un orario di lavoro ridotto per via dei permessi di allattamento.
Alcune imprese, nei casi in cui i propri dipendenti svolgano un orario di lavoro ridotto, prendono la decisione di erogare i buoni pasto riducendone l’importo.
Il datore di lavoro può comunque dare i buoni pasto ai dipendenti in ferie?
Le disposizioni legislative in materia di erogazione dei buoni pasto sembrano lasciare poco spazio ai dubbi, quindi: il lavoratore che sta usufruendo del proprio periodo di ferie non ha diritto a ricevere i buoni pasto.
Anche se la normativa non prevede che si possano ricevere i buoni pasto anche durante i giorni di ferie, questa possibilità non è però espressamente vietata.
Il datore di lavoro, perciò, può comunque decidere di erogarli ai propri dipendenti. Sono le aziende, infatti, a decidere quale trattamento economico offrire ai lavoratori, sempre restando nei limiti della legge.
Uno dei casi in cui i buoni pasto vengono erogati al lavoratore anche durante il periodo delle ferie può essere, ad esempio, quando la contrattazione aziendale preveda che questi ultimi facciano parte del premio di risultato. Molte aziende, infatti, offrono la possibilità di convertire il proprio premio di risultato in denaro o in servizi di welfare aziendale, come sono, appunto, i buoni pasto.
Nel caso in cui vengano erogati anche nei giorni di ferie, durante le festività o in altre giornate non lavorative, decadono le agevolazioni fiscali che prevedono che i buoni pasto non siano assoggettati a tassazione e contribuzione (fino al limite di €5,29 per i buoni cartacei e a €7,00 per i buoni elettronici), pertanto il loro importo andrà a fare cumulo con il reddito imponibile e verrà tassato allo stesso modo dello stipendio.
Nella maggior parte dei casi, comunque, i buoni pasto vengono erogati tenendo conto delle giornate di presenza effettiva che hanno determinato il diritto alla loro fruizione e rimangono perciò esclusi dal reddito da lavoro dipendente e quindi dalla tassazione.
Il dipendente può spendere i buoni pasto mentre è in ferie?
Per rispondere correttamente a questa domanda, bisogna innanzitutto tenere conto della differenza che c’è tra la spettanza dei buoni pasto e le modalità di utilizzo di questi ultimi.
Se, infatti, il lavoratore in ferie non ha diritto al buono pasto giornaliero, ciò non vuol dire che non possa spenderlo durante le vacanze.
Mentre in passato esisteva l’obbligo di spendere il buono pasto nel corso della giornata lavorativa, adesso tale obbligo è decaduto ed è stato sostituito dal limite sul cumulo dei buoni, che lascia al lavoratore un margine più ampio nella gestione di tale strumento di pagamento.
Come indicato nel Decreto 122 del 2017, infatti, è possibile cumulare fino a 8 buoni pasto e spenderli sia singolarmente, sia tutti nello stesso momento. Va da sé, quindi, che se si ha la possibilità di accumulare un certo numero di buoni pasto, è anche possibile spenderli quando si è in ferie e durante le giornate festive.
Insomma, non ci sono vincoli che impediscano di utilizzare i buoni pasto durante le vacanze, se non quello, appunto, di non poterne spendere più di 8 per volta, sia che si tratti di buoni cartacei, sia che si abbiano a disposizione dei buoni elettronici.
Le limitazioni riguardano, piuttosto:
il fatto che i buoni pasto vadano spesi per intero e non diano diritto a ricevere il resto;
le categorie merceologiche (è possibile acquistare solo cibi pronti o prodotti alimentari) per le quali è possibile spenderli;
le tipologie di esercizi nei quali è possibile effettuare i propri acquisti con questi strumenti di pagamento;
il fatto che ogni buono sia nominale e non cedibile a terzi.
Anche in questo caso, è sempre il Decreto 122/2017 a dirci presso quali esercizi si possono spendere i propri buoni pasto.
Chi ha a disposizione dei buoni pasto può spenderli:
nei servizi di mensa aziendale;
presso le attività che effettuano la somministrazione di alimenti e bevande quali, ad esempio, bar e ristoranti;
negli esercizi che effettuano la vendita al dettaglio di prodotti alimentari;
presso le aziende agricole;
in agriturismo;
presso gli ittiturismi;
nei mercati.
Ovviamente, tali esercizi devono essere convenzionati con la società erogatrice dei buoni pasto.
L’unico caso in cui un lavoratore non può spendere i buoni pasto durante il suo periodo di ferie è quando il contratto stipulato con l’azienda preveda delle limitazioni. Ad esempio, potrebbe contenere una clausola che impedisce al dipendente di spendere i buoni pasto al di fuori dell’ora di pranzo; o, ancora, potrebbe specificare che il loro utilizzo sia limitato alle sole giornate lavorative e alle giornate festive lavorate, escludendo quindi i giorni di ferie e le festività.
Se hai dei dubbi a riguardo, quindi, controlla il tuo contratto di lavoro per verificare di poter spendere i tuoi buoni pasto durante le ferie.
Riepilogando, durante i giorni di ferie i lavoratori non hanno diritto a ricevere i buoni pasto, ma possono comunque spenderli presso gli esercizi previsti dalla legge e convenzionati con la società emettitrice.
Se l’azienda per cui lavorano decide di erogarli comunque, tali buoni non saranno esenti da tassazione, ma andranno a fare cumulo con il reddito da lavoro dipendente.
Gennaio 31, 2020
Buoni Pasto
Più smart con i buoni pasto elettronici Day
Con l’approvazione della nuova Legge di Bilancio 2020 sui Buoni Pasto, è confermata la scelta da parte dello Stato di incentivare lo strumento digitale, nel segno dell’innovazione.Da gennaio 2020 infatti è aumentato il tetto di esenzione fiscale del buono pasto elettronico che è passato da 7 a 8 euro ed è diminuito invece quello del buono pasto cartaceo da 5,29 a 4 euro.
Un grande cambiamento in cui è chiaramente tangibile la convenienza, sia per i dipendenti che per le aziende, ricevere e fornire il buono pasto elettronico.
Il buono pasto elettronico Day
Up Day, già da diversi anni ha nel suo paniere di servizi questo tipo di buono pasto dematerializzato e conta numerosi clienti sul territorio nazionale e migliaia di esercizi affiliati abilitati con il POS che consente la letture delle card magnetiche.
Rende la vita smart
La versione digitale del “servizio sostitutivo di mensa” offre una grande libertà di scelta e si utilizza attraverso i POS in tutti i locali convenzionati. È disponibile in due versioni, entrambe con la possibilità di diventare card personalizzabili multiservizio.
La versione Flex
In questa versione Il blocchetto dei buoni è tutto in una card, per una maggiore libertà di utilizzo. A disposizione per l’azienda e per i dipendenti, un’area riservata online di facile utilizzo, in cui è possibile ricaricare le card e consultare e controllare i dati.
La versione Economy
Questa è la soluzione ideale per realtà con molti dipendenti, in quanto permette il massimo controllo sui costi ed è deducibile al 100% senza limiti di valore. Si utilizza nei giorni di presenza e negli orari definiti, con spesa a consumo e pagamento a consuntivo. Si può ricaricare dalla propria area riservata e controllarne i dati di utilizzo.
Praticità di utilizzo
Oltre ai vantaggi economici dell’innalzamento della soglia di esenzione, il buono pasto elettronico consente agli utilizzatori maggior praticità d’uso rispetto ai buoni pasto cartacei che sono deperibili e possono essere smarriti o furtati. Si abbattono anche i costi di consegna.
Spendibilità
Inoltre sono collegati ad una rete selezionata di partner tecnologizzati, spesso convenzionati proprio in base alle esigenze del cliente. Negli ultimi anni la rete di partner con il POS Up Day è cresciuta enormemente, rendendo il servizio fruibile su tutto il territorio.
Informazioni
Day con il suo buono pasto elettronico è pronta a guidare le aziende verso questa importante novità normativa. Per avere maggiori informazioni puoi contattare il team dei nostri esperti al numero verde 800 834 009 oppure inviare una mail all’indirizzo info@day.it