Gestione Risorse Umane

La nostra missione è portare benessere sia all’interno delle aziende sia nella vita delle persone, offrendo servizi di qualità.

Benessere dei dipendenti: un gruppo di colleghi che scherza
Marzo 07, 2025
Gestione Risorse Umane

Benessere dei dipendenti: la sua realizzazione fa bene a tutti

Un lavoratore felice e soddisfatto è più produttivo e coinvolto nelle sorti dell’azienda per cui lavora. Ecco perché sempre più imprese sono attente a garantire il benessere dei propri dipendenti. Quella del benessere dei lavoratori non è certo una questione nuova. Sono decenni, ormai, che sia lo Stato, sia le imprese più lungimiranti, pongono l’accento su quanto sia importante garantire il benessere dei lavoratori. Tuttavia, fino a non molto tempo fa, erano in pochi a riconoscere che assicurare ai lavoratori un corretto work-life balance non fosse solo una gentile concessione delle aziende, ma una vera e propria opportunità di crescita per qualsiasi impresa. Negli ultimi anni, la consapevolezza sull’importanza del benessere dei dipendenti è cresciuta, anche per far fronte a nuove sfide come la pandemia globale, la diffusione dello smart working e una crescente attenzione verso la salute mentale e la sostenibilità ambientale. Oggi il benessere organizzativo si inserisce in una più ampia visione di responsabilità sociale d’impresa. Nonostante questo, far capire alle aziende che garantire il benessere dei propri collaboratori è fondamentale per il successo, è un tema su cui c’è ancora una certa confusione. Tanto che spesso si finisce per adottare misure insufficienti o sbagliate, che portano ad ottenere l’effetto opposto a quello sperato. In questo articolo ti aiuteremo a capire cosa si intende quando si parla di benessere dei dipendenti e quali siano le strategie migliori per garantirlo. Benessere dei dipendenti in azienda: cosa vuol dire? Aumentare il benessere dei dipendenti. Perché farlo? Come aumentare il benessere dei propri dipendenti Migliorare l’ambiente di lavoro per migliorare il benessere dei lavoratori Welfare aziendale: le misure più desiderate dai lavoratori Benessere dei dipendenti in azienda: cosa vuol dire? Per individuare le strategie più adatte a garantire il benessere dei dipendenti, bisogna prima sapere bene cosa significa questo concetto. Il benessere sul lavoro, o benessere organizzativo, è un po’ diverso dal benessere in generale: si tratta di creare un ambiente che aiuti le persone a stare bene e a sentirsi soddisfatte nel loro lavoro, qualunque esso sia. Oggi questa definizione si è ampliata includendo anche la salute digitale, ovvero la capacità di gestire in modo equilibrato e sostenibile l’uso degli strumenti tecnologici, parte integrante del benessere complessivo dei dipendenti. Aumentare il benessere dei dipendenti. Perché farlo? Il fine ultimo di un’azienda è, ovviamente, ottenere un profitto dalla propria attività. Per raggiungere questo scopo, tuttavia, è necessario che le imprese imparino a valorizzare il più grande capitale che hanno a disposizione: le risorse umane. I dipendenti sono una risorsa fondamentale per un'impresa e prendersi cura del loro benessere non è solo un dovere imposto dalla legge, ma un’opportunità di miglioramento e di crescita, tanto per l’azienda quanto per i suoi collaboratori. Entrambi traggono vantaggio da un ambiente di lavoro sereno e collaborativo, in cui le persone si sentano felici e libere di esprimere sé stesse. Ecco quali sono i principali benefici generali: riduzione dello stress; miglioramento della conciliazione vita-lavoro; aumento del senso di comunità; incremento della produttività e delle performance dei singoli lavoratori; diminuzione dell’assenteismo; riduzione del turnover; incremento della fidelizzazione dei collaboratori nei confronti del brand; miglioramento della reputazione dell’azienda; aumento della capacità di attrarre nuovi talenti; possibilità di accedere ad agevolazioni fiscali. Negli ultimi anni, la pandemia ha evidenziato quanto il benessere psicologico sia cruciale per la resilienza delle aziende. Numerosi studi hanno confermato come investire in programmi di supporto alla salute mentale riduca significativamente assenteismo e turnover. Inoltre, sempre più giovani lavoratori - in particolare Gen Z - scelgono aziende che garantiscano un ambiente di lavoro umano, flessibile e attento al benessere complessivo Per raggiungere questi obiettivi, è fondamentale capire cosa serve davvero all’azienda e ai dipendenti, e tradurre queste esigenze in un piano chiaro e ben organizzato. Come aumentare il benessere dei propri dipendenti? Sebbene negli ultimi anni siano sempre di più le aziende che capiscono quanto sia importante garantire la soddisfazione e il benessere dei collaboratori, attuare delle misure che le aiutino a raggiungere questo obiettivo si rivela spesso difficile. Questo accade perché, molte volte, manca una strategia ben definita. Si pensa che sia sufficiente offrire qualche benefit, magari perché obbligati dal CCNL, per rendere felici i propri dipendenti. Questi sono i casi in cui non si ottengono gli effetti sperati. In cui la situazione rimane sempre la stessa, se non peggiora. Perché le misure volte ad aumentare il benessere dei dipendenti risultino davvero efficaci e vantaggiose tanto per i lavoratori quanto per l’azienda, si deve ricorrere a una vera e propria strategia di marketing, che punti ad ottenere una maggior fidelizzazione dei dipendenti e garantire la loro felicità. Per raggiungere questo scopo si deve, innanzitutto, fare un’analisi delle necessità dei lavoratori e di ciò che non va. E poi si devono attuare misure volte a migliorare l’ambiente di lavoro e ideare un piano di welfare ben strutturato. Oggi, inoltre, molte aziende adottano un approccio di Employee Experience, ovvero curano l’esperienza complessiva del dipendente durante tutto il percorso lavorativo, integrando momenti di ascolto attivo e feedback continui tramite. Si punta anche molto sulla personalizzazione delle misure di welfare, per rispondere meglio alle diverse esigenze individuali. Migliorare l’ambiente di lavoro per migliorare il benessere dei lavoratori La prima cosa da fare, quando si decide di attuare un piano per aumentare il benessere dei propri dipendenti, è attuare delle misure che migliorino l’ambiente di lavoro: ridisegnare gli spazi di lavoro; migliorare la comunicazione; favorire la socializzazione. Ridisegnare gli spazi di lavoro L’ambiente di lavoro influisce molto sul benessere delle persone. Spazi chiusi, poco ariosi e mal illuminati trasmettono una sensazione di malessere che non invoglia i lavoratori a rimanerci e a sentirsi a loro agio. Quando si decide di intervenire per migliorare il benessere dei propri dipendenti, si devono prendere in esame gli ambienti in cui lavorano e, se necessario, intervenire per migliorarli. Come? Creando spazi ampi, ben illuminati e confortevoli, che favoriscano anche il movimento e la possibilità di cambiare postazione. È utile anche arredare l’ambiente con delle piante e offrire ai collaboratori la possibilità di avere accesso a del cibo sano. Oggi inoltre molte aziende stanno investendo in aree relax o spazi “green” per permettere ai lavoratori di prendersi pause rigeneranti, contribuendo così a ridurre stress e affaticamento. In questo modo, le persone saranno più felici di restare in ufficio e si sentiranno più a loro agio. Migliorare la comunicazione Migliorare la comunicazione è la chiave per ridurre lo stress, aumentare la fiducia dei lavoratori nei confronti dei manager e favorire il loro senso di appartenenza all’azienda. Per ottenere questo risultato, è importante che il reparto delle risorse umane lavori in sinergia con chi si occupa della gestione dei vari settori dell’impresa, per promuovere una cultura aziendale positiva e instaurare un clima di fiducia. Favorire la socializzazione Per migliorare il clima aziendale è importante anche favorire la socializzazione tra colleghi, così da creare un ambiente rilassato e libero da tensioni e imbarazzi. In quest'ottica, oggi la valorizzazione della diversità e dell’inclusione è diventata una priorità: iniziative che promuovono la parità di genere, l’inserimento di persone con disabilità e il rispetto delle diversità culturali contribuiscono significativamente al benessere organizzativo. Welfare aziendale: le misure più desiderate dai lavoratori Migliorare l’ambiente di lavoro da solo non basta a garantire il benessere dei collaboratori. È importante affiancare servizi che rispondano ai loro bisogni e aiutino a conciliare vita privata e lavoro. Un modo efficace per farlo è mettere in piedi un piano di welfare aziendale, che può essere gestito direttamente dall’azienda o da un partner specializzato come Day, includendo tutte le misure necessarie a sostenere i dipendenti. Ma cosa deve contenere un piano di welfare per essere efficace? Ecco alcune delle misure più apprezzate: smart working; assistenza sanitaria e previdenza complementare; banca ore; premio di produzione; formazione linguistica; strumenti di sostegno alla famiglia. Oggi, accanto a queste misure, sono sempre più diffusi e richiesti anche programmi di supporto alla salute mentale (come counselling e mindfulness), iniziative legate alla sostenibilità e al purpose aziendale, formazione continua e digitale per reskilling e upskilling, servizi di mobilità sostenibile. Smart working In un’epoca in cui la cultura digitale fa passi da gigante, il successo di un’azienda si misura non da quante ore i lavoratori trascorrono in azienda, ma dalla loro capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati. Per questo sono sempre di più le imprese che offrono ai collaboratori la possibilità di lavorare in smart working e gestire il lavoro con maggiore flessibilità e autonomia. Lo smart working oggi è parte strutturale e consolidata dell’organizzazione del lavoro, con investimenti continui in tecnologie e processi per garantirne efficacia, inclusività e benessere. Assistenza sanitaria e previdenza complementare Con il venire meno dei servizi pubblici essenziali, sono sempre di più i lavoratori che guardano alle aziende per cui lavorano come un vero e proprio sostegno per il loro benessere attuale e per la garanzia di un futuro sereno, anche in caso di malattia. Per questo, tra le misure più apprezzate dai dipendenti ci sono l’assistenza sanitaria e la previdenza complementare. Negli ultimi anni, l’offerta si è ampliata includendo anche servizi di telemedicina e assistenza sanitaria digitale, che facilitano l’accesso e la fruizione dei servizi. Senza contare il supporto psicologico che viene apprezzato e utilizzato sempre di più. Banca ore La banca ore è un’alternativa al pagamento degli straordinari molto apprezzata dai lavoratori, perché permette loro di accumulare dei permessi aggiuntivi da utilizzare quando ne abbiano più bisogno. Spesso integrata oggi da permessi per esigenze familiari o personali, favorisce decisamente un migliore equilibrio vita-lavoro. Premio di produzione Non c’è niente di meglio per riconoscere il valore di un dipendente e dimostrare l’apprezzamento per il lavoro che ha svolto di offrire un premio di produzione per aver raggiunto determinati obiettivi comuni. Inoltre, offrire la possibilità di convertire il premio di produzione in servizi di welfare consente ai lavoratori di avere a disposizione l’intero importo erogato dall’azienda e, a quest’ultima, permette di ottenere vantaggiose agevolazioni fiscali. La gamma di servizi welfare disponibili per la conversione è ogni anno più ampia, includendo ad esempio attività culturali, sportive e viaggi. Formazione linguistica I lavoratori apprezzano le aziende che incentivano il desiderio di migliorare le proprie competenze e cultura personale attraverso corsi di formazione non strettamente legati all’attività lavorativa svolta; diversi, quindi, dai corsi di aggiornamento obbligatori. I corsi di formazione linguistica sono tra i servizi welfare più apprezzati dai dipendenti delle aziende italiane. Accanto alla formazione linguistica, oggi molte aziende offrono corsi su competenze digitali, soft skills, sostenibilità e altre aree di crescita personale e professionale. Strumenti di sostegno alla famiglia Tra le misure di welfare più apprezzate dai lavoratori dipendenti ci sono anche gli strumenti di sostegno alla famiglia, come i bonus per sostenere le spese di istruzione dei figli o per ottenere assistenza per le persone non autosufficienti. Si sono inoltre diffusi servizi di supporto al caregiving, baby-sitting e congedi parentali flessibili, rispondendo alle nuove esigenze delle famiglie. Infine, per tutto ciò che rimane fuori dalla proposta del piano di welfare aziendale, oggi esistono soluzioni come la piattaforma Day Welfare, che permettono ai lavoratori di scegliere e personalizzare facilmente i propri benefit. Questo favorisce una maggiore partecipazione e soddisfazione, rendendo il welfare aziendale uno strumento ancora più efficace per migliorare il benessere dei dipendenti.
Work life balance
Marzo 01, 2025
Gestione Risorse Umane

Il work-life balance nei piani di welfare aziendale

Le politiche di welfare aziendale permettono alle aziende di garantire una migliore conciliazione vita-lavoro ai dipendenti. Alla base del concetto di work-life balance c’è il raggiungimento del giusto equilibrio tra vita privata e vita professionale. Un obiettivo sempre più ricercato dai lavoratori e dalle aziende che desiderano avere dipendenti pienamente soddisfatti e realizzati. Se, infatti, i lavoratori sono sempre più attenti al proprio benessere psicofisico, anche le imprese comprendono l’importanza di avere dipendenti felici del proprio lavoro e della propria vita familiare. Le politiche di welfare aziendale sono lo strumento privilegiato dalle aziende che vogliono garantire il benessere dei propri collaboratori incentivando il miglioramento del work-life balance. In questo articolo potrai trovare un approfondimento sul tema della conciliazione vita-lavoro e tutte le soluzioni di welfare aziendale per migliorarla. Che cosa si intende per work-life balance? I vantaggi del work-life balance nell’ambiente di lavoro Come le aziende possono migliorare il work-life balance dei dipendenti attraverso soluzioni di welfare aziendale Work-life balance e smart working Lavoro ibrido: la nuova modalità per migliorare il work-life balance Che cosa si intende per work-life balance? Work-life balance è un termine inglese che viene usato per indicare l’equilibrio fra vita privata e professionale. Si tratta di un concetto ampio e complesso, che è stato usato per la prima volta in Gran Bretagna verso la fine degli anni ’70. Oggi quello del work-life balance è diventato uno dei temi più importanti del mondo del lavoro. Soprattutto perché, grazie alla diffusione di tecnologie sempre più avanzate, che ci permettono di tenerci in contatto con il mondo e con il nostro lavoro sempre e dovunque, i confini tra vita lavorativa e vita privata si sono fatti sempre più labili. Accade così molto spesso che il lavoro non finisca quando si esce dall’ufficio, ma venga a casa con noi, creando stati di ansia e stress che incidono sul benessere psicofisico e sulla capacità di stare al passo con tutti gli impegni. Per questo è di fondamentale importanza raggiungere il giusto equilibrio fra vita privata e vita professionale. Il work-life balance nella vita professionale e privata Ottenere il giusto equilibrio tra vita lavorativa e vita privata significa non solo saper distribuire in maniera equa il tempo dedicato all’una e all’altra. Vuol dire anche evitare di lasciare che i problemi del lavoro interferiscano con il tempo dedicato alla famiglia e al tempo libero e viceversa. Per ottenere il giusto work-life balance è importante: lavorare in modo produttivo. Che non significa bruciare le tappe, ma mettere il giusto impegno nel lavoro per raggiungere gli obiettivi prefissati senza stress; assicurarsi che al proprio lavoro venga dato il giusto valore; socializzare con i colleghi. Socializzare con chi condivide il nostro ambiente di lavoro ed essere in buoni rapporti con i colleghi è molto importante per il nostro benessere psicofisico e per lavorare in maniera serena e produttiva; curare il proprio benessere fisico e mentale. Spesso, chi ha una vita frenetica, tende a trascurare l’alimentazione, a fare poca attività fisica e a non concedersi momenti di relax. Questo si traduce in un malessere generalizzato che finisce per intaccare sia la vita privata sia il rendimento sul lavoro. Alimentarsi in maniera corretta, praticare ogni giorno un po’ di attività fisica e concedersi del tempo per rilassarsi consente di stare bene con sé stessi e dare il massimo quando si è al lavoro; non sottovalutare l’importanza di una vita familiare serena e soddisfacente; curare le relazioni con gli amici; perseguire i propri hobby e interessi. Dedicarsi alle proprie attività preferite permette di sentirsi completi e realizzati anche al di fuori dell’ambiente lavorativo; dormire abbastanza. Spesso si tende a trascurare l’importanza che un sonno sano e regolare ha sul benessere generale delle persone. Quando non si dorme abbastanza peggiora la qualità del lavoro svolto, si è più irritabili e scontenti e si abbassano le difese immunitarie. Per ottenere un buon work-life balance, perciò, è importante pianificare le proprie giornate dando la giusta importanza al sonno. I vantaggi del work-life balance nell’ambiente di lavoro Sono sempre di più le aziende, anche di piccole dimensioni, che hanno capito che favorire la conciliazione vita-lavoro dei propri collaboratori è estremamente vantaggioso e porta a un miglioramento delle condizioni generali dell’impresa, sia in termini di produttività, sia in termini di immagine. In particolare, grazie all’attuazione di piani di welfare aziendale e al miglioramento del work-life balance dei dipendenti, le imprese possono ottenere importanti vantaggi, quali: un maggiore coinvolgimento nell’attività e nelle sorti dell’azienda; un miglioramento delle performance dei lavoratori; la diminuzione dell’assenteismo; il raggiungimento degli obiettivi prefissati; la fidelizzazione dei collaboratori più talentuosi, per scongiurare il pericolo che cerchino lavoro in ambienti più stimolanti; un’immagine aziendale più prestigiosa, sia nei confronti dei clienti, sia nei confronti di nuovi, possibili, collaboratori. Come le aziende possono migliorare il work-life balance dei dipendenti attraverso soluzioni di welfare aziendale Un’impresa che voglia garantire ai dipendenti la possibilità di conciliare la vita lavorativa e quella privata trova nelle politiche di welfare aziendale gli strumenti ideali per raggiungere lo scopo. Tali strumenti dovrebbero aiutare: a ridurre lo stress, a rendere l’ambiente di lavoro più accogliente e a migliorare la qualità e lo stile di vita dei lavoratori. Ecco quali sono le misure di welfare aziendale più adatte per migliorare il work-life balance e la soddisfazione dei dipendenti. Misure per aumentare la flessibilità del lavoro Una maggiore flessibilità sul lavoro garantisce ai collaboratori di un’impresa la possibilità di conciliare al meglio la vita lavorativa e quella privata. Le misure più apprezzate sono: orari di lavoro flessibili, con la possibilità di accedere al part-time; smart working; banca delle ore; job sharing; elasticità dell’orario giornaliero. Misure in aiuto della famiglia Le misure in aiuto della famiglia sono le più apprezzate dai lavoratori che hanno figli, in particolare dalle lavoratrici donne, che spesso hanno difficoltà a conciliare gli impegni lavorativi e quelli dell’ambiente familiare. Tra gli strumenti di welfare per la famiglia più apprezzati ci sono: asilo nido aziendale per i figli dei dipendenti; baby-sitting; contributi per le rette dei campi estivi; contributi per il doposcuola; contributi per le rette scolastiche e universitarie; contributi per i testi scolastici e il materiale didattico; assistenza infermieristica per i parenti dei lavoratori non autosufficienti; trasporto di malati e anziani. Misure per garantire il benessere e la crescita personale e culturale Dedicare il giusto tempo alla cura di sé è importante per conciliare in modo efficace vita privata e lavoro. Per questo sono molto apprezzate dai lavoratori tutte quelle misure di welfare che mirano a garantire il benessere e la crescita personale dei propri dipendenti. Tra le più apprezzate ci sono: voucher per abbonamenti alla palestra; voucher per centri benessere; corsi di formazione; voucher da spendere in cultura, viaggi e attività da fare nel tempo libero; assistenza domestica. Misure per garantire la salute e il futuro dei dipendenti In un momento tanto delicato e incerto, con i servizi pubblici spesso assenti o poco garantiti, le persone apprezzano quelle aziende che si preoccupano della salute e del futuro dei propri dipendenti, mettendo a loro diposizione polizze sanitarie e fondi di previdenza integrativa. Day welfare: a sostegno dell’equilibrio vita-lavoro Grazie a servizi come Day Welfare, la gestione delle risorse umane e dei piani di welfare diventa facilissima. I reparti delle risorse umane delle aziende possono accedere alla piattaforma per creare e gestire facilmente piani di welfare personalizzati, adattandoli alle necessità dei dipendenti, per offrire loro tutte le risorse necessarie a migliorare il work-life balance. I lavoratori, invece, in base al budget stanziato a loro favore, hanno la possibilità di scegliere dei pacchetti di servizi già pronti, oppure di comporre il proprio pacchetto personalizzato. Work-life balance e smart working Lo smart working, da semplice strumento emergenziale durante la pandemia Covid-19, si è evoluto in una modalità strutturale che molte aziende continuano a adottare. Oggi, però, il lavoro da remoto è sempre più integrato in modelli più flessibili e personalizzati, come il lavoro ibrido, che combina presenza in ufficio e lavoro agile da casa o altri luoghi. Questa evoluzione ha ampliato le possibilità di conciliazione tra vita privata e professionale, offrendo maggiore autonomia nella gestione del tempo e degli spazi. Per garantire che smart working e work-life balance vadano davvero di pari passo, è fondamentale adottare strumenti digitali dedicati al monitoraggio del benessere dei dipendenti, del carico di lavoro e del raggiungimento degli obiettivi. Questi strumenti aiutano a prevenire il rischio di burnout, assicurano una comunicazione efficace e permettono un miglior bilanciamento tra lavoro e vita personale. Inoltre, è importante che l’azienda e il lavoratore mantengano un dialogo costante per definire orari flessibili, obiettivi chiari e momenti di disconnessione, in modo da salvaguardare il tempo libero e la salute psicofisica. Lavoro ibrido: la nuova modalità per migliorare il work-life balance Negli ultimi anni, il lavoro ibrido è diventato il modello preferito da molte aziende e lavoratori, rappresentando un’evoluzione dello smart working tradizionale. Questo modello prevede una combinazione equilibrata di lavoro in presenza e da remoto, permettendo di adattare la propria attività alle esigenze personali e organizzative. Il lavoro ibrido favorisce un maggiore equilibrio tra vita privata e professionale, grazie alla possibilità di scegliere dove e quando lavorare, senza rinunciare al confronto diretto con i colleghi e alla partecipazione alle attività in ufficio. Questa flessibilità contribuisce a ridurre stress e spostamenti, migliorando il benessere generale e la produttività. Anche Day ha adottato con successo questo modello: nell’accordo di smart working in vigore è prevista la chiusura degli uffici il venerdì, per favorire un maggiore equilibrio tra tempo personale e familiare. Questa scelta contribuisce inoltre alla sostenibilità ambientale, riducendo le emissioni dirette di gas serra grazie alla minore necessità di spostamenti e consentendo un risparmio energetico negli uffici. Per sfruttare al meglio i benefici del lavoro ibrido, le aziende stanno implementando politiche specifiche di welfare aziendale e utilizzano strumenti digitali per supportare la comunicazione, la collaborazione e il monitoraggio del benessere dei dipendenti.
Consulenti aziendali che danno indicazioni
Gennaio 15, 2025
Gestione Risorse Umane

Consulenti: soluzioni di benessere per le loro aziende clienti

Il tema del benessere organizzativo è ormai centrale nelle strategie d’impresa, e sempre più aziende si affidano ai propri consulenti – in particolare consulenti del lavoro e commercialisti – per individuare soluzioni efficaci, sostenibili e fiscalmente vantaggiose, capaci di migliorare il work-life balance dei dipendenti e rafforzare l’attrattività dell’azienda. Negli ultimi anni, anche alla luce delle incertezze economiche e della crescente attenzione al potere d’acquisto, il welfare aziendale è diventato uno strumento chiave per sostenere il reddito dei lavoratori. Le imprese, anche e soprattutto le PMI, riconoscono sempre più nel welfare una leva strategica per trattenere i talenti e costruire un clima lavorativo motivante, inclusivo e competitivo. La cultura del welfare dunque si sta consolidando nel tessuto produttivo italiano: secondo una recente indagine, oltre 6 PMI su 10 hanno ampliato o avviato strumenti di welfare tra il 2023 e il 2025. Il trend è ancora più marcato nel Nord-Est, dove quasi il 70% delle aziende ha compiuto questo passo. In questo scenario, il ruolo dei consulenti si fa cruciale: non solo intermediari tecnici, ma partner strategici in grado di guidare le aziende verso modelli più evoluti di gestione delle persone. Chi propone con competenza strumenti di welfare – come buoni pasto, buoni acquisto e pacchetti di flexible benefit – non si limita a rispondere a un’esigenza, ma contribuisce attivamente alla crescita dell’impresa, accompagnandola nell’adozione di soluzioni che valorizzano le opportunità offerte dalla normativa e si traducono in interventi concreti, personalizzati e sostenibili. Il consulente è un alleato strategico della crescita, capace di contribuire alla creazione di ambienti di lavoro più motivanti, inclusivi e competitivi. La gamma di strumenti a disposizione è ampia, adattabile e oggi ancora più accessibile grazie alla digitalizzazione e all’uso di piattaforme online, che semplificano la gestione per l’azienda e migliorano l’esperienza d’uso per le persone. Tra i player più attivi e affidabili del settore, Day continua a innovare i propri servizi, offrendo soluzioni semplici e complete per rispondere alle esigenze delle aziende e dei lavoratori. Di seguito, una panoramica dei principali strumenti che i consulenti del lavoro possono proporre ai propri clienti, in base alle caratteristiche e agli obiettivi di ciascuna realtà. Il buono pasto? Sempre più digitale, sempre più smart Incentivazione efficace con i buoni acquisto Cadhoc Welfare aziendale: soluzioni personalizzate per ogni realtà Una risposta ai nuovi CCNL I vantaggi in sintesi delle soluzioni Day Come entrare in contatto Il buono pasto? Sempre più digitale, sempre più smart Strumento consolidato per il benessere quotidiano, il buono pasto resta tra i benefit più richiesti e apprezzati. Day ha accompagnato la sua trasformazione digitale con l’introduzione della card elettronica e dell’app mobile Buoni Up Day, che rendono l’utilizzo più comodo, rapido e sicuro. Restano disponibili anche i buoni cartacei, per chi li preferisce. Con oltre 150.000 esercizi affiliati in tutta Italia, il buono pasto Day offre ampia libertà di scelta ed è anche conveniente per l’azienda. Nella versione elettronica è esente da tasse e contributi fino a 8 euro al giorno (4 euro per il cartaceo) e può essere utilizzato fino a 8 buoni alla volta. In più, la spesa per l’azienda è interamente deducibile e l’IVA si può detrarre, con un risparmio fiscale concreto. Incentivazione efficace con i buoni acquisto Cadhoc Premiare i collaboratori, motivarli o semplicemente fare un regalo gradito è ancora più semplice con Cadhoc, il buono shopping firmato Day. Utilizzabile sia online che nei negozi fisici, Cadhoc consente la massima libertà di spesa su oltre 30.000 punti convenzionati, tra e-commerce e negozi sul territorio, e copre un’ampia gamma di categorie merceologiche: abbigliamento, tecnologia, carburante, supermercati, viaggi, libri, articoli per la casa, elettrodomestici, prodotti per l’infanzia, sport, benessere e tempo libero. È un premio versatile, che incontra i gusti di tutti – dal più tech al più tradizionalista – e offre benefici fiscali rilevanti: esente da imposte fino a 1.000 euro l’anno per dipendente (2.000 per chi ha figli a carico) e deducibile al 100% per l’azienda, per il triennio 2025-2027 (Legge di Bilancio 2025). È valido anche come spesa di rappresentanza per clienti, fornitori e agenti. Welfare aziendale: soluzioni personalizzate per ogni realtà La piattaforma Day Welfare rappresenta oggi una delle soluzioni più apprezzate per costruire piani di welfare su misura. Si tratta di un portale intuitivo e completo, che permette alle aziende di attivare pacchetti di flexible benefit in modo semplice e trasparente. I dipendenti accedono a un’area personale per utilizzare il proprio credito welfare scegliendo tra centinaia di servizi: previdenza complementare, assistenza sanitaria integrativa, rimborsi scolastici, attività sportive, culturali, ricreative, servizi alla famiglia e cura della persona. Per l’impresa, il vantaggio è doppio: investire nel benessere delle persone e ottenere risparmi fiscali significativi, grazie all’esenzione da imposte e contributi prevista dalla normativa vigente. Tutto è gestibile da remoto, con la massima trasparenza e tracciabilità. Una risposta ai nuovi CCNL Le soluzioni di fringe e flexible benefit firmate Day si dimostrano efficaci anche nel rispondere alle richieste dei nuovi Contratti Collettivi Nazionali, che spesso prevedono l’obbligo o l’opportunità di introdurre misure di welfare. È il caso, ad esempio, del CCNL Metalmeccanici e molti altri settori che hanno incluso crediti welfare nei rinnovi più recenti. I consulenti che affiancano aziende soggette a questi contratti possono proporre con fiducia le soluzioni Up Day, certi di offrire strumenti aggiornati, sicuri e pienamente conformi alla normativa. I vantaggi in sintesi per tutte le soluzioni Day Per le aziende: Risparmio fiscale e contributivo Aumento del potere d’acquisto per i dipendenti a parità di spesa Soluzioni semplici da implementare Assistenza personalizzata Partner affidabile e consolidato Per i lavoratori: Maggior potere d’acquisto Libertà di scelta Servizi utili per la vita quotidiana Motivazione e benessere Come entrare in contatto Per conoscere meglio le opportunità offerte da Day, consulenti e professionisti possono richiedere un colloquio con un esperto direttamente dal sito. La registrazione è semplice e dà accesso a materiali informativi, consulenza personalizzata e supporto operativo per costruire insieme il piano di welfare più adatto per ciascuna azienda cliente.
Aziende Del Futuro
Dicembre 29, 2022
Gestione Risorse Umane

Quali saranno le caratteristiche delle aziende del futuro?

Nei prossimi anni le aziende dovranno essere pronte ad affrontare il cambiamento che sta investendo la società e i settori produttivi. Ma quali sono le caratteristiche che devono avere le aziende del futuro per superare con successo le sfide di un mondo in continua evoluzione? Negli ultimi anni la società ha subito trasformazioni profonde e repentine che hanno messo le imprese di tutti i settori di fronte alla necessità di innovarsi, affrontando profondi cambiamenti sia dal punto di vista strutturale, sia dal punto di vista culturale, per riuscire non solo ad adattarsi, ma a prosperare. Per attuare un cambiamento che risponda alla necessità di innovazione dei processi e dei valori su cui si fonda una compagnia è importante sapere quali sono le caratteristiche che deve avere un’azienda del futuro. Vuoi saperne di più? Ne parliamo in questo articolo. Organizzare il futuro: quali sono le sfide che deve affrontare un’azienda La trasformazione digitale come strumento per dettare le regole del cambiamento Obiettivo sostenibilità: un elemento fondamentale per affrontare i cambiamenti climatici e sociali Dalla struttura gerarchica al team work La semplificazione del lavoro: un elemento fondamentale per l’azienda del futuro Saper trattenere i talenti nell’epoca della great resignation Organizzare il futuro: quali sono le sfide che deve affrontare un’azienda? Già prima che la pandemia di Covid-19 facesse la sua comparsa sullo scenario internazionale, chi era alla guida di un’azienda si rendeva conto di essere al comando di una sorta di dinosauro in via d’estinzione. Giganti lenti e affaticati, resi impacciati da strutture organizzative troppo complicate e da un eccesso di burocrazia. Tutte caratteristiche di aziende organizzate per prosperare in un’epoca basata sulla standardizzazione e sulla prevedibilità, di cui la pandemia ha accelerato la definitiva scomparsa. In particolare, sono stati quattro i macro-trend emersi in questi ultimi due anni che hanno sancito la fine definitiva delle vecchie regole della gestione aziendale: una maggiore connessione. L’interconnessione globale tra le persone a tutte le latitudini sta non solo accelerando il cambiamento, ma anche dettandone le regole. Le informazioni capaci di circolare liberamente e muoversi istantaneamente escludendo e, talvolta, sfidando le gerarchie esistenti sono portatrici di un inevitabile caos. Un caos che determina un’imprevedibilità dei cambiamenti che è allo stesso tempo positiva e negativa e che le organizzazioni devono per forza riconoscere e accettare, per poter prosperare; automazione senza precedenti. Le tecnologie diffuse su larga scala e il basso costo di periferiche e macchinari stanno cambiando per sempre il modo in cui chi occupa posizioni di comando crea valore e migliora l’efficienza di un’organizzazione. Al contrario del passato, non c’è più bisogno che i lavoratori si trasformino in macchine per garantire la produttività di un’impresa; riduzione dei costi di vendita. Il meccanismo del libero mercato, che è il motivo principale per cui le società di profitto hanno prosperato negli ultimi 200 anni, sta rapidamente diventando ininfluente perché sempre più persone si stanno organizzando nella gig economy, la cosiddetta “economia dei lavoretti”; cambiamenti generazionali. I millennial e, ancora di più, i lavoratori appartenenti alla generazione Z, non si comportano nello stesso modo delle generazioni precedenti. Hanno necessità e priorità differenti e non hanno paura di lottare per ottenere condizioni di lavoro che gli permettano di ottenere un miglior work-life balance. Come può un’azienda affrontare con successo queste nuove tendenze ed essere pronta per il cambiamento? Ecco le caratteristiche fondamentali delle aziende del futuro: digitalizzazione; sostenibilità; self-governance; semplificazione del lavoro; capacità di trattenere i talenti. La trasformazione digitale come strumento per dettare le regole del cambiamento Oggi l’adattabilità è un fattore decisivo per un’azienda che abbia intenzione non solo di sopravvivere, ma anche di prosperare. E saper accogliere le sfide della digitalizzazione è fondamentale per raggiungere questo obiettivo. Da quando la pandemia ha reso necessario spostare una parte consistente delle attività dal mondo fisico a quello virtuale, sono molte le aziende che hanno deciso di investire nella tecnologia e in soluzioni software che migliorino l’efficienza dell’attività e la customer experience. Molte imprese si sono trovate anche a fare i conti con il tema della sicurezza digitale, degli attacchi hacker e delle fughe di dati sensibili, che devono essere necessariamente risolti con investimenti mirati, così che i dipendenti possano lavorare serenamente e i clienti affidarsi all’azienda avendo la certezza di essere al sicuro. Anche investire nell’intelligenza artificiale, per automatizzare e snellire determinati processi e migliorare la customer experience è un fattore comune a molte aziende che guardano con fiducia al futuro. La trasformazione digitale impone anche alle aziende di investire nella formazione dei dipendenti, così da disporre di talenti formati per le professioni digitali del futuro. Obiettivo sostenibilità: un elemento fondamentale per affrontare i cambiamenti climatici e sociali La sostenibilità è forse una delle sfide più grandi che le imprese di oggi si trovano ad affrontare. Gli effetti dell’emergenza climatica e della pandemia non si possono ignorare perché hanno un impatto non trascurabile sull’immagine delle aziende e sulle loro possibilità di crescita: adattare i processi per renderli compatibili con uno sviluppo sostenibile; investire in politiche aziendali basate sui temi di rilevanza sociale; adottare strategie di governance che tengano conto del mutato contesto sociale; sono tutti obiettivi che sempre più imprese perseguono attivamente e continueranno a perseguire nel prossimo futuro. Dalla struttura gerarchica al team work La modifica delle strutture organizzative è un tema centrale per le aziende che non vogliono subire il cambiamento ma dettarne le regole. L’attuale struttura gerarchica a piramide che caratterizza l’organizzazione del lavoro di molte aziende verrà sostituita da reti di team caratterizzate dalla collaborazione e da un forte livello di autonomia, dove la leadership non è più affidata a una singola persona, che svolge anche il ruolo di supervisore. La responsabilità di eseguire il lavoro in modo corretto, di raggiungere gli obiettivi prefissati e affrontare i problemi è affidata a tutti i membri del team in uguale misura. Questa modifica della struttura gerarchica, per avere luogo, dovrà comportare anche una circolazione più libera delle informazioni e un miglioramento della comunicazione interna. La semplificazione del lavoro: un elemento fondamentale per l’azienda del futuro La burocrazia e i processi aziendali troppo complessi sono diventati un ostacolo allo svolgimento delle attività lavorative in modo fluido ed efficiente. La maggior parte dei lavoratori e dei manager più attenti al cambiamento si aspetta che, nei prossimi anni, i sistemi e i processi aziendali vengano snelliti maggiormente, risultando più semplificati e dinamici. Anche l’ambiente di lavoro diventa più flessibile, con l’ufficio che non è più la sede di lavoro principale. Un cambiamento che ha già iniziato a manifestarsi con la diffusione dello smart working. In questo contesto, i reparti delle risorse umane giocano un ruolo sempre più fondamentale e possono diventare la forza trainante del cambiamento: rendere i conflitti costruttivi; attuare una cultura meritocratica; supportare la classe media del management nello sviluppare competenze volte ad ottenere il massimo dai team di lavoro; pianificare la crescita del personale e del percorso di carriera nel rispetto delle inclinazioni di ciascuno. La semplificazione del lavoro, inoltre, non può prescindere da nuovi metodi di valutazione delle performance. La maggior parte dei lavoratori si aspetta, in futuro, un ambiente di lavoro in cui la valutazione delle prestazioni annuali individuali siano sostituite da feedback costanti forniti sia a livello individuale, sia a livello di team. Saper trattenere i talenti nell’epoca della great resignation Quella in cui ci troviamo adesso può essere definita come un’era post-digitale, in cui è in atto un profondo cambiamento culturale che può essere affrontato solo ascoltando le necessità dei lavoratori e andando incontro alle loro esigenze con misure di welfare aziendale che coinvolgano anche gli strumenti digitali. Così, accanto a benefit sempre apprezzati come i buoni pasto o i rimborsi per le spese di trasporto, i talenti millennials e gen Z che si affacciano oggi sul mondo del lavoro si aspettano un coinvolgimento totale attraverso soluzioni di: smart working e forme di lavoro ibrido; gamification; comunicazione digitale, attraverso campagne sincere e trasparenti, che testimonino la responsabilità sociale dell’azienda; team building e formazione continua.
Diversità e inclusione
Dicembre 27, 2022
Gestione Risorse Umane

Diversità e inclusione in azienda, le sfide del prossimo futuro

Un’azienda moderna non può ignorare la necessità di abbracciare un valore importante come l’inclusione. Ma quante sono le aziende che sanno cosa sia, esattamente, l’inclusione e come essere un’impresa inclusiva? Tra le sfide che deve affrontare un’azienda moderna, la capacità di adattarsi ai cambiamenti della società e rendersi inclusiva è sicuramente una delle più importanti. Saper attuare dei cambiamenti per eliminare i fenomeni di discriminazione e dare a tutti i collaboratori le stesse opportunità di lavoro e di crescita può diventare un importante valore aggiunto per un’impresa. Vuoi sapere se la tua attività è davvero inclusiva o come puoi renderla tale? In questo articolo puoi trovare spunti interessanti per aiutare la tua azienda a crescere anche sotto questo importante aspetto. Che cosa si intende per diversità e inclusione Diversità e inclusione nel mondo del lavoro: quali sono le sfide del prossimo futuro? Quali sono i vantaggi di una politica aziendale inclusiva? Come promuovere diversità e inclusione in azienda Che cosa si intende per diversità e inclusione Diversità e inclusione. Due termini quasi sempre associati l’uno all’altro, di cui si sente parlare sempre più spesso, in moltissimi ambiti della società. E che, spesso, vengono anche usati senza comprenderne appieno il significato o escludendone qualche aspetto importante. Prima di vedere come un’azienda possa diventare inclusiva, partiamo dalla definizione di ciò che rende necessario affrontare questo cambiamento per poter definire il proprio brand e ambiente di lavoro come etico: la diversità. La parola diversità viene utilizzata per indicare tutte le differenze che esistono tra le persone: età; genere; abilità psicomotorie; orientamento sessuale; religione; etnia; background culturale e socioeconomico. Il termine inclusione, invece, viene utilizzato per indicare tutte quelle strategie che l’azienda mette in atto per offrire le stesse condizioni di lavoro e opportunità a tutti i gruppi di persone che compongono le risorse umane dell’impresa. Si può definire come inclusiva un’azienda capace di accogliere le diversità e favorirne l’integrazione all’interno dei team di lavoro, riconoscendo la diversità come un valore aggiunto e non come un punto debole. Diversità e inclusione nel mondo del lavoro: quali sono le sfide del prossimo futuro? All’interno di una società in rapida evoluzione come quella attuale, le aziende non possono più ignorare le sfide legate al tema dell’inclusione. Ma quali sono i temi legati all’inclusività con cui un’impresa deve fare i conti in questo momento? ricambio generazionale uguaglianza di genere superamento delle differenze etniche, religiose e culturali Sono tre delle sfide che le aziende che desiderano favorire l’inclusione devono affrontare nel presente e nel prossimo futuro. Ricambio generazionale Entro il 2025 il 75% della forza lavoro sarà composto da “millennial”, cioè quella generazione di persone nate tra i primi anni ’80 e la metà degli anni ’90. Il loro ingresso nel mondo del lavoro e l’avvicendamento che sta avvenendo anche nei ruoli di leadership si riflette anche sulle politiche di inclusione delle aziende. Mentre le generazioni precedenti vedono la diversità come un insieme di etnie e demografie diverse da dover amalgamare in qualche modo, i millennial la vedono come un insieme di esperienze, background e prospettive individuali differenti che coesistono in un ambiente di lavoro capace di valorizzare e tirare fuori il meglio da ciascuna esperienza. Uguaglianza di genere Quello dell’occupazione femminile è un tema ancora molto attuale poiché il gender gap che riguarda il tasso di occupazione, il salario e la presenza delle donne nei ruoli di responsabilità è ancora molto ampio. Secondo il Gender Gap Report 2021 stilato dal World Economic Forum, in Italia la presenza delle donne nel mondo del lavoro si attesta al 56,5%, con un gender gap del 25%, con una presenza delle donne nei ruoli dirigenziali che non supera il 27%. Eppure, un’indagine condotta dal Pew Research Center nel 2015 ha evidenziato i tanti punti di forza delle donne inserite nel mondo del lavoro: sono migliori nell’elaborare compromessi; mettono al primo posto valori come onestà ed etica; lottano per ciò in cui credono; sono più propense a riconoscere il giusto salario ai dipendenti; sono più disponibili al mentoring aziendale. Il più recente rapporto Delivery Through Diversity di McKinsey (elaborato nel 2017), ha rilevato come le imprese che hanno attivato politiche per ridurre il gender gap e hanno una forte componente femminile nei loro team dirigenziali: sono più competitive; hanno il 21% in più di probabilità di sperimentare una redditività superiore alla media; hanno più possibilità di migliorare le loro performance e creare valore a lungo termine. Superamento delle differenze etniche, religiose e culturali Le aziende si trovano sempre più spesso ad affrontare il tema delle differenze etniche, religiose e culturali. Non solo all’atto pratico, dovendosi magari occupare degli aspetti burocratici legati all’assunzione di un lavoratore di origini straniere, ma anche per quanto riguarda la valorizzazione delle diversità etniche, religiose e culturali che, se non accolte nel modo giusto, possono diventare una barriera invece di un’occasione di crescita. Sempre il rapporto Delivery Through Diversity di McKinsey ha evidenziato come le imprese dove i ruoli di comando sono affidati a gruppi di persone di etnie diverse possono arrivare a superare del 33% le performance delle aziende dello stesso settore che non curano allo stesso modo le politiche di inclusione. Quali sono i vantaggi di una politica aziendale inclusiva? Riuscire ad affrontare queste importanti sfide legate al tema della diversità può rappresentare un grande vantaggio per le aziende, come dimostrano anche i dati raccolti dai vari sondaggi. Ecco quali sono i risultati positivi che si possono ottenere attuando una politica aziendale inclusiva: miglioramento dell’engagement degli impiegati e dell’employer branding; aumento della capacità di attrarre e trattenere i collaboratori più talentuosi; aumento della produttività; miglioramento della comunicazione e delle relazioni con i clienti. Come promuovere diversità e inclusione in azienda Una strategia di diversity e inclusion efficace deve avere alla base una visione organizzativa chiara, basata sulla situazione attuale dell’azienda e sugli interventi necessari a modificarla. Per promuovere nel concreto diversità e inclusione in azienda: valutare la situazione attuale; includere le politiche di diversity e inclusion nel core business; saper valorizzare i punti di forza dei diversi talenti; rendere inclusivo il processo di recruiting; favorire e premiare trasparenza e meritocrazia; usare il welfare aziendale come strumento di inclusione. Valutare la situazione attuale Per attuare un vero cambiamento orientato ad un approccio inclusivo è importante fare un’analisi obiettiva dell’ambiente aziendale per valutare la sua capacità di accogliere la diversità. Gli aspetti da prendere in considerazione per una valutazione di questo tipo sono: la diversità dei profili presenti in azienda; il livello di inclusione dei processi di recruiting; il livello di turnover del personale; la presenza dell’inclusività tra i valori aziendali. Una volta analizzati questi punti si può predisporre un piano per l’introduzione di una politica aziendale inclusiva. In questa fase, può essere utile affidarsi ad un esperto di diversity management. Includere le politiche Diversity e Inclusion nel core business Il processo di promozione dell’inclusione come valore fondante di un’azienda inizia proprio dalla sua presenza nella cultura aziendale. Solo inserendo inclusione e diversità nella strategia aziendale sarà possibile rappresentarle e condividerle a tutti i livelli e farle diventare un punto di forza del benessere organizzativo. Saper valorizzare i punti di forza dei diversi talenti Le differenze in termini di esperienza, ruolo, preparazione, formazione e background culturale non devono essere viste come un limite, né come il pezzo di un puzzle da incastrare a forza in una casella dove non entra bene. Queste differenze sono proprio ciò che può rendere un team di lavoro più efficiente e performante, per questo le imprese dovrebbero garantire opportunità di crescita a tutti i livelli. Rendere inclusivo il processo di recruiting L’inclusione inizia già a partire dalla pubblicazione dell’annuncio di lavoro. Se questo è uno dei valori che la tua azienda intende perseguire, scrivere un annuncio che risulti inclusivo servirà ad attratte talenti in linea con la cultura aziendale. Il colloquio di lavoro e il successivo periodo di inserimento sono altri due momenti fondamentali per promuovere il concetto di inclusione e assicurarsi che la risorsa che si intende inserire in azienda sia davvero in linea con esso. Favorire e premiare trasparenza e meritocrazia Monitorare il livello di soddisfazione dei collaboratori, anche per quanto riguarda l’attuazione di politiche di inclusione aziendali, è fondamentale per creare un ambiente dove discriminazione e penalizzazioni causate dalle differenze di genere, etnia, orientamento sessuale o culturale non abbiano posto. Per questo è utile promuovere politiche di ascolto rivolte ai dipendenti, ad esempio attraverso la somministrazione di sondaggi o colloqui one-to-one. In un’impresa dove la produttività e l’efficienza sono valutate in base al raggiungimento di determinati obiettivi, è importante anche adattare questi obiettivi alle singole capacità e attitudini. Usare il welfare aziendale come strumento di inclusione Tra gli strumenti più utili che una compagnia ha a disposizione per attuare una politica aziendale votata all’inclusione e garantire a tutti pari opportunità, il welfare aziendale è di sicuro uno dei principali. Adottare un piano di welfare che introduca misure come lo smart-working per favorire il bilanciamento vita-lavoro di chi ha una famiglia, promuovere corsi di formazione e percorsi di tutoraggio per i nuovi assunti, istituire una banca ore, attivare un sistema di car sharing per facilitare gli spostamenti dei dipendenti con difficoltà motorie, offrire benefit come i voucher welfare per premiare il raggiungimento degli obiettivi sono tutti strumenti che, se usati nel modo giusto, favoriscono l’inclusione.
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