Ultima chiamata per scaricare fatture della pausa pranzo tramite buoni pasto! Accendiamo i riflettori sui liberi professionisti e sulla possibilità di avvalersi di questo importante strumento per godere di vantaggi fiscali.
Partite Iva: recupero delle spese in pausa pranzo
Chi ha Partita Iva sa che può scaricare come spesa di rappresentanza le spese di vitto e alloggio inerenti al lavoro. E’ necessario però che venga emessa ogni volta relativa fattura, fondamentale ai fini fiscali.
Quando si spende piccoli importi il gestore dell’esercizio non è propenso a emettere fattura, soprattutto per il tempo che occorre per il documento. L’orario della pausa pranzo è limitato e la fila in cassa da evitare. Il libero professionista può optare per la soluzione buoni pasto, con i quali pagare, senza necessità di fattura parlante.
I ticket sono l’ideale anche per piccoli importi o nelle gastronomie dei supermercati.
Quanto si recupera
Buoni pasto o buoni regalo?
Se l’esigenza è quella di fare un omaggio ai propri clienti migliori c’è un’altra soluzione da prendere in
considerazione: i buoni regalo Cadhoc. Cadhoc è uno strumento compatibile con tutti i comportamenti d’acquisto. L’unico che spendi nei brand più noti sul territorio nazionale e che può essere convertito in buoni dei partner più cliccati del web.
Chi riceve Cadhoc sceglie cosa regalarsi. Per questo è uno strumento sempre gradito e benvoluto.
Buoni pasto o buoni regalo, non rimane molto tempo per acquistare entro il 2019, fatturare e ricevere i relativi ticket.
Per questo ci sono due soluzioni d’acquisto.
Acquisto di buoni su sito e-commerce
Per acquistare buoni pasto in modo veloce e pratico è a disposizione Dayshop, sito e-commerce creato da Up Day Ristoservice Spa. 4 step e l’ordine è fatto. Qui la Guida dedicata.
Per i buoni regalo invece il sito di riferimento è CadhocShop, simile a Dayshop, con la stessa facilità d’uso, garantita dal fatto che si tratta di un sito responsive. Utilizzabile, quindi, anche da smartphone o tablet. Qui la Guida dedicata.
Contatto diretto
Chi necessita di condizioni diverse da quelle standardizzate degli e-commerce può rivolgersi all’infoline al Numero Verde 800834009: i professionisti che rispondono ascoltano le esigenze specifiche e accompagnano all’acquisto tramite contatto diretto. Mail info@day.it.
Sono agente di commercio e non conoscevo questa possibilità. Domani chiamo il mio commercialista e mi faccio sentire: perché non mi ha mai detto nulla?
Il mio commercialista ha qualche dubbio in merito. Vi faccio chiamare cosi chiarite tra voi esperti
Il mio commercialista ha detto che non è possibile detrarlo come un costo. Ma da quello che leggo, la proposta sarebbe di scaricarlo come spese di rappresentanza con tutti i limiti e vincoli di questa voce.
A me sembra che abbia una logica. Mi informo anch’io.
Sono un libero professionista e Il mio commercilista mi ha detto che non si possono scaricare in quanto, a suo dire, le spese per i pasti devono essere sostenute al di fuori del comune di residenza o dove ha sede l’attività lavorativa. Adesso è pur vero che la fattura fatta da voi proviene da fuori del mio comune soltanto dice che l’agenzia delle entrate potrebbe contestare il fatto che non posso effettivamente provare che io abbia consumato il pasto fuori dal mio Comune. Se mi date qualche suggerimento utile oppure una dritta per ovviare a questa cosa ve ne sarei grato.
Assolutamente vero!!! POTETE SCARICARE l’importo così come ben spiegato nel volantino pubblicitario. Ovviamente rientra nelle spese detraibili ovvero ristoranti e alberghi. Ma scusate ….quando andate al ristorante la fattura ve la fate fare? e allora perché nn dovrebbe essere valido il buono pasto?? dopo tutto rientra in quel 2% di fatturato annuo ovvero: se io guadagno 70000 euro annui potrò detrarre 1400 euro di spese : ristorante, albergo, BUONI PASTO. Semplice no??? siamo sempre bravi a crearci problemi! forse un corso di aggiornamento per qualche commercialista….non sarebbe male….
Ciao ragazzi, ho letto un po’ i vostri commenti ma alcune cose mi sono ancora poco chiare. Sono un freelance presso uno studio di architettura di Milano. Risiedo e lavoro a Milano e ho un fatturato medio di 18 mila euro annui.
Le domande sono queste:
1. Posso usufruire dei buoni pasto scaricandoli al 75% (per il limite del 2% del fatturato > 2% 18000 = 360 euro)?
2. Ed è la stessa cosa se tali buoni vengono spesi a Milano e non in un altro Comune?
3. è lo stesso se tali buoni vengono utilizzati al ristorante o per fare la spesa al supermercato?
Grazie
Ciao Gianluca,
ti confermo il punto 1. Il tuo calcolo è corretto.
Per quanto riguardano i punti 2 e 3 devi invece appoggiarti al tuo commercialista. La normativa non specifica nulla in proposito e dunque è soggetta all’interpretazione del consulente fiscale.
Saluti.
Scusate, ma qui dice che i buoni non sono personalizzati e che bisogna mettere il proprio timbro su ogni ticket?
E chi non ha un proprio timbro?
Ciao Alessia,
i buoni acquistati sul sito e-commerce Dayshop non sono personalizzati, perché già presenti a magazzino e inviati entro 3 giorni dal pagamento. Non è necessaria obbligatoriamente la personalizzazione con il suo timbro, può anche spenderli direttamente così. Day comunque sa che i buoni con quei codici sono stati attribuiti a lei.
Scusate; ma allora nel nel fronte non è obbligatorio il timbro? e se si mette, deve esserci anche il codice fiscale-partita IVA o non è necessario?
Un’altra cosa; nel retro deve essere firmato?
Grazie
I buoni pasto acquistati tramite la piattaforma e-commerce Dayshop.it prevedono il timbro apposto su ogni buono da parte del cliente. Non è obbligatorio che sul timbro sia riportato il cf o pi.
Sul retro NON VA apposto il timbro, ma va firmato al momento del pagamento col buono pasto solo se l’esercente lo richiede (molti infatti usano la procedura della dematerializzazione del buono stesso e non è necessaria alcuna firma).
Buona sera, ma posso acquistarli io libero professionista, anche se non ho dipendenti? Quindi utilizzarli per mio conto? In questo caso posso detrarli comunque o il fisco mi puó contestare il costo?
Buongiorno, dovrebbe innanzitutto interpellare il suo commercialista, in ogni caso, nulla osta all’acquisto di buoni pasto, ma l’iva è al 10%.
Per i liberi professionisti: detrazione del 75% delle spese fino a un importo massimo pari al 2% del fatturato.
Dettaglio della Legge 6 agosto 2008, n. 133
Salve sono un libero professionista senza dipendenti, ma se il buoni pasto li acquisto io e li pago io ma la fattura la condivido con il mio cliente come da art 15 dpr 633/72 me lo fate?
Perché avendo l’accordo economico ed il mandato dal mio cliente posso inserire quella spesa in fattura come anticipo denaro del cliente per un accordo da preventivo per delle prestazioni giornaliere, dopo di che come verranno spese al fisco non importa se dentro o fuori al comune di residenza.
Attendo un vostro riscontro
Salve, dal suo commento non è chiarissima la sua esigenza. Può contattare il numero 800834009 per un confronto. Grazie